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Diffamazione, il mondo virtuale non equivale a quello reale
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 06 Dic 2024 12:30    Oggetto: Diffamazione, il mondo virtuale non equivale a quello reale Rispondi citando

Leggi l'articolo Diffamazione, il mondo virtuale non equivale a quello reale
Fa discutere la richiesta di archiviazione delle querele per i commenti offensivi nel caso Segre/Seymand.


 
Immagine generata con Canva
 

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{UtenteAnonimo}
Ospite





MessaggioInviato: 06 Dic 2024 13:00    Oggetto: Rispondi citando

Sono basito, avrei giurato che esistessero sentenze precedenti e di Cassazione (che fanno giurisprudenza) che affermassero l'equivalenza tra post su FB o Twitter ed un articolo di giornale (ai fini della diffamazione).

Ho travisato io?
Poi mentre da un lato si parla sempre più di cyberbullismo e degli haters dall'altro si arriva a questo?

Sono molto, molto confuso, domanderei un riferimento alla sentenza, perché lo trovo così strano che mi piacerebbe poterla leggere, per vedere se magari qualche dettaglio si è perso nell'articolo (ad esempio: la signora insulta era identificabile nella realtà o hanno insultato il suo nickname?)
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{Asimov68}
Ospite





MessaggioInviato: 06 Dic 2024 18:27    Oggetto: Rispondi citando

Le precedenti sentenze di Cassazione equiparano FB e i giornali ai fini dell'aggravante "a mezzo stampa". Pertanto una diffamazione via Fb è diffamazione a mezzo stampa (anche se FB non è un giornale).
Nella questione di cui si discute, la discriminante è se un certo tipo di espressione, se veicolata attraverso FB, è diffamazione.

Per me un insulto è tale, qualunque sia il mezzo utilizzato.
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Homer S.
Dio Kwisatz Haderach


Registrato: 24/12/21 10:59
Messaggi: 6362
Residenza: Ormai ci sono solo io qui in pianta stabile, che lo chiedete a fare?

MessaggioInviato: 08 Dic 2024 09:11    Oggetto: Rispondi citando

{UtenteAnonimo} ha scritto:
avrei giurato che esistessero sentenze precedenti e di Cassazione (che fanno giurisprudenza)

Non da noi, non in quei termini. A differenza del diritto statunitense, il nostro non riconosce il valore legale del precedente: due sentenze su due casi perfettamente identici possono essere opposte senza per ciò comportare un vulnus giuridico. Ogni magistrato ha il diritto di attingere alle sentenze passate tanto quanto di ignorarle.
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andreaziffer
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 30/06/05 14:12
Messaggi: 146
Residenza: Firenze, Italia

MessaggioInviato: 09 Dic 2024 10:53    Oggetto: Rispondi citando

Mi ricorda "quello che succede nel fight club rimane nel fight club"; personalmente non condivido.
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gqn77
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 06/07/05 00:35
Messaggi: 176

MessaggioInviato: 09 Dic 2024 11:08    Oggetto: Rispondi citando

{Asimov68} ha scritto:
Le precedenti sentenze di Cassazione equiparano FB e i giornali ai fini dell'aggravante "a mezzo stampa". Pertanto una diffamazione via Fb è diffamazione a mezzo stampa (anche se FB non è un giornale).
Nella questione di cui si discute, la discriminante è se un certo tipo di espressione, se veicolata attraverso FB, è diffamazione.

Per me un insulto è tale, qualunque sia il mezzo utilizzato.


Credo che il problema sia che l'accusa non era di diffamazine ma probabilmente cose come "ingiurie" o simili.
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Profilo Invia messaggio privato
pikat
Comune mortale
Comune mortale


Registrato: 15/11/23 12:13
Messaggi: 4

MessaggioInviato: 09 Dic 2024 11:32    Oggetto: Rispondi citando

Non condivido la posizione dei giudici. Il mondo virtuale e reale sono fortemente interconnessi, e quindi fare questa divisione mi sembra assolutamente fuori dal tempo e dal mondo. Anzi, io ritengo che un'offesa scritta su FB sia ben più grave di una reale detta in faccia, perché la prima avviene potenzialmente davanti al mondo, la seconda avviene privatamente o davanti al numero ristretto di persone presenti. Vogliamo parlare poi di quanto il mondo virtuale incide su cose reali ed estremamente importanti e concrete? Pensiamo ai milioni di fake-news che circolano sul web, e di quanto pesantemente incidano sulle libere elezioni dei paesi democratici. Ci sono aspetti del mondo virtuale che minano fortemente il regolare svolgersi della vita democratica, e come tali andrebbero monitorati attentamente e, se necessario, puniti pesantemente, a costo di mettere su delle task-force per individuare chi e da dove fisicamente mettono in atto certe condotte. Ma per fare questo bisognerebbe che la classe politica cominciasse a vivere nel 2024 e che avesse le sensibilità e le conoscenze adatte all'epoca in cui vive ed opera.
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Homer S.
Dio Kwisatz Haderach


Registrato: 24/12/21 10:59
Messaggi: 6362
Residenza: Ormai ci sono solo io qui in pianta stabile, che lo chiedete a fare?

MessaggioInviato: 09 Dic 2024 12:02    Oggetto: Rispondi citando

Va detto, per amor di verità, che la notizia presenta la cosa come un fatto compiuto. In realtà ad oggi c'è solo la richiesta di archiviazione del PM, non la sentenza del GIP. Infatti il legale della donna ha contestato la richiesta spingendo per il prosieguo delle indagini.
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{f7}
Ospite





MessaggioInviato: 09 Dic 2024 12:11    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo di adulti se ne vedono pochi in giro.
Per la maggior parte siamo bambini, nel corpo di adulti, che nel corso degli anni imparano a mascherarsi agli altri ed anche a se stessi, dandoci "un tono".
Queste vicende non fanno che confermarlo.
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andbad
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 13/03/23 13:15
Messaggi: 92

MessaggioInviato: 09 Dic 2024 12:30    Oggetto: Rispondi citando

Penso che il passaggio dirimente sia questo:
Citazione:
Intanto trova una qualche forma di transazione con l'ex fidanzato/socio; afferma su tutti i giornali di aver dimenticato l'uomo e il suo gesto, di essere di nuovo innamorata e felice.


La diffamazione deve comportare una conseguenza, fosse anche malessere per la persona che la subisce. Se la signora sta bene ed è felice, manca il danno conseguente all'ipotetica offesa.

By(t)e
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zeross
Amministratore
Amministratore


Registrato: 19/11/08 12:04
Messaggi: 8076
Residenza: Atlantica

MessaggioInviato: 09 Dic 2024 20:10    Oggetto: Rispondi citando

Homer S. ha scritto:
Va detto, per amor di verità, che la notizia presenta la cosa come un fatto compiuto. In realtà ad oggi c'è solo la richiesta di archiviazione del PM, non la sentenza del GIP. Infatti il legale della donna ha contestato la richiesta spingendo per il prosieguo delle indagini.


Classico caso di PM che non ha voglia di lavorare..... Umpf
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{Pier Paolo}
Ospite





MessaggioInviato: 09 Dic 2024 23:59    Oggetto: Rispondi citando

Tuttavia è una sentenza di merito di primo grado. Il nostro ordinamento ha degli anticorpi che sono i 3 gradi di giudizio per cui se il PM o la parte ritengono che sia stata un interpretazione nn conforme con il codice o la giurisprudenza possono ricorrere. A mio avviso difficilmente la Cassazione confermerà un orientamento simile anche perchè i commenti vengono letti da persone reali e, tra l'altro, il reato di diffamazione a mezzo stampa è aggravato e lasciato di competenza del tribunale per cui chi ha generosamente insultato non può dormire sogni tranquilli.
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Gladiator
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 05/12/10 21:32
Messaggi: 14238
Residenza: Purtroppo o per fortuna Italia

MessaggioInviato: 13 Dic 2024 19:16    Oggetto: Rispondi

Citazione:
A questo punto il giudice che si trova di fronte tutte quelle querele le archivia; in sostanza dice che non si è fatto male a nessuno: quella gente che ha commentato in modo anche volgare e inconsulto non era né pensava di essere nella vita reale, ma era nel virtuale; pertanto non merita pene reali per cose dette in Rete e che difficilmente direbbe di persona, fisicamente, a tu per tu.

Quindi, se capisco bene, in sostanza il PM - e non il giudice a quanto scrive Homer S. - dice che nel mondo virtuale si può dire e scrivere ciò che si vuole senza temere alcuna ripercussione perché, a differenza del mondo reale, i freni inibitori sociali possono essere molto più laschi se non inesistenti?

Oso sperare che il GIP lo sconfessi in modo totale perché sarebbe comunque un precedente devastante verso tutto quanto si è cercato di dire e di fare per contrastare i comportamenti estremi sui social e simili, mentre questo sarebbe invece un dichiarare che chi basa il comportamento in tali contesti sulla certezza dell'impunità ha ed ha sempre avuto ragione e potrà perseverare ad oltranza.
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