Olimpo Informatico

[Zeus News]

Leggi l'articolo Amazon: in due anni i programmatori cambieranno mestiere
Grazie alla IA, la scrittura del codice non sarà più la loro attività principale. Conteranno invece le idee.


 
Immagine generata con DiffusionArt.
 

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[zeross]

Matt Garman, nuovo CEO di Amazon dal 14 maggio 2024, proveniente da AWS che dirigeva dal 2021, che possiede master in Businees Administration e Science in Industrial Engineering, dimostra di non avere la minima idea di come si svolge il lavoro di un programmatore, di non essersi minimamente informato sui reali risultati ottenuti fino ad adesso con la scrittura di codice per programmi da parte di sistemi in intelligenze artificiale, e quindi parla di cose che non conosce e di roba che non capisce.

Steve Ballmer era il massimo stratega delle vendite di Microsoft ma si impicciava poco della progettazione del software e di come dovesse essere gestito, perché ognuno doveva avere i suo compito.

Il signor Garman sicuramente sara in grado di vendere bene i suoi prodotti, di organizzare la produttività e di individuare aree di interesse, ma non si dovrebbe impicciare di zone che non sono di sua competenza e dovrebbe lasciare a chi più esperto di lui i compiti su come scrivere i codici di programmazione e su come devono lavorare i programmatori.

Ci sono moltissimi esempi di come le intelligenze artificiali nell'ultimo anno e mezzo, messe di fronte alla scrittura di codice di programmazione hanno fallito clamorosamente realizzano obbrobri pazzeschi.
Adesso il signor Matt Garman ci dice che entro due anni le IA scriveranno il codice mentre i programmatori faranno... cosa faranno?.... gli influencer
Non ha le idee chiare di cosa devono fare i programmatori se non scrivono codice e chiacchera di programmatori che fanno più i sociologi o i pubblicitari!

Si deve ricordare che Jeff Bezos il fondatore di Amazon non è un vecchio rincoglionito in pensione, ma uno che vuole godersi la vita ma è ancora un riferimento forte in azienda, tanto forte che se trova qualcuno di incapace che rischia di rovinare la sua azienda per carattere un calcio in culo glielo tira senza pensarci due volte.

[Homer S.]

Purtroppo l'intenzione è reale e concreta. Sta succedendo anche da noi.

Il fatto è che ad avere idee basta che siano molte meno persone di quante ne servono per implementarle: questa "riforma" la si introduce perché fa guadagnare, non perché sia la scelta più saggia.

[{MaestroX}]

La maggior parte del software business è fatto da programmatori umani ed è già ora di scarsa qualità perché occorre minimizzare le spese.
Tra qualche anno, non so se saranno 2 come si dice nell'articolo, quando scopriranno che al prezzo di un lieve peggioramento della qualità potranno abbattere significativamente i costi, non esiteranno a mettere a casa gli sviluppatori.

[{MaestroX}]

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.

[{Ulissio}]

La mia fiducia sul software generato dalla AI oggi è pari ad un epsilon molto piccolo. Un domani chissà.

[pierpa]

A parte le considerazioni ovvie sull'assurdità dell'affermazione del titolo in sé, peraltro già ben evidenziata dagli altri commenti e dal contenuto dell'articolo stesso che continua a parlare del nuovo ruolo dei programmatori, ci tengo ad evidenziare il pessimo stile della traduzione.

In italiano non si è mai usata la preposizione "in" per indicare un intervallo di tempo se non da quando si traducono frettolosamente gli articoli dall'inglese.

Che bello sarebbe leggere almeno in un sito web ben curato "entro due anni" o ancora meglio "nell'arco di due anni"

[Homer S.]

L'italiano fa sempre più difetto anche altrove. Oggi gli articoli di stampa sono spesso pieni di refusi, errori ortografici o di grammatica o di sintassi: eppure i correttori esistono da decenni.

Cos'è cambiato? Magari banalmente oggi si lavora talmente al risparmio che chi scrive lo fa come se postasse su Instagram e chi pubblica nemmeno si accolla il costo di un revisore di bozze: uno vero, non un algoritmo. Il peggio però sarebbe scoprire che il revisore automatico è in uso ed è proprio questo a partorire certi strafalcioni.

Ma, in coscienza, possiamo lamentarci se persino la Treccani ha incluso l'attimino nel suo dizionario?

[SverX]

[Homer S.]

La Treccani approva.

Mi domando se per loro "in c**o al diavolo!" è stato in luogo o moto a luogo...

[Gladiator]

[Gladiator]

[cipagu]

mah! i 24 mesi mi sembrano ottimistici. Perlomeno con quanto disponibile ai comuni mortali. Io ho provato a far scrivere dei programmi: se rimani in un contesto "ricco", p.e. Arduino con C++, l 'AI scrive dei buoni codici, a patto di dare dei prompt molto precisi e descrivere bene l'H/W disponibile. Ma quando si va su settori di nicchia, tanto per fare un esempio su Home Assistant con ESPHome e codici YAML, allora si va di allucinazioni alla grande, con risultati spesso esilaranti. Per dire: Gemini Advanced (ma gli altri non sono da meno) parte facendo il "saputello", ti propone in sequenza soluzioni plausibili, belle formali, te le spiega per bene, maaaaa ... tutte sbagliate!!! Al che si scusa sempre (molto educato) e finisce con entrare in loop, riproponendo le stesse soluzioni precedentemente scartate. Quando glielo si fa notare, ... getta la spugna e dice ... "in fondo sono solo un LLM" ... . E' come avere uno stagista di primo pelo, convinto di sapere tutto, e che cerca pure di imbrogliarti ... Però dai! è divertente ... (per ora)

[zeross]

[zeross]

Ed io ero un cliente Treccani, cosa devo vedere

[{al}]

sono 20 anni che vivo di copiaincolla. adesso sarà piu' facile

[Homer S.]

Si avvera la profezia di Calvino ne La scienza della fiacca.

[Gladiator]

[Homer S.]

[Danielix]