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Zeus News Ospite
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Inviato: 07 Giu 2024 00:00 Oggetto: Il nemico nel software |
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Leggi l'articolo Il nemico nel software
Cassandra Crossing/ Dobbiamo semplicemente abituarci a considerare “a priori” inaffidabile il software, o la questione è ancora più complessa di così?
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{sofia filos} Ospite
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Inviato: 07 Giu 2024 11:03 Oggetto: |
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Sono d'accordo che la situazione sia hardware che software sia terribile, ma il discorso è come al solito molto più ampio, e cioè tutto questo discende dalle caratteristiche intrinseche della nostra società/economia, perché è in questo ambito che si vive e si produce.
Il capitalismo di ieri più moderatamente, e di oggi molto più marcatamente con il liberismo, è fondato sullo sfruttamento delle masse a vantaggio di minoranze dominanti, sulla massima efficienza (parola assurda riferita all'umano), sul minimo costo e sul massimo rendimento, tutte cose molto psicopatiche, che provocano sofferenza ai non-psicopatici e che creano quindi un vero inferno in terra per le masse e per il pianeta, come chiunque può constatare.
Software e hardware, fra l'altro, rispondono pienamente a questi dettami, con i risultati ben descritti nell'articolo.
Quindi, finché non si cambia l'ambiente in cui si produce, non ci potranno essere che cambiamenti di facciata in quello che viene prodotto.
E la vedo dura che si possa cambiare in tempi ragionevoli, a meno di catastrofi o rivoluzioni. |
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{Apon75} Ospite
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Inviato: 07 Giu 2024 14:26 Oggetto: |
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A tutto ció vi è una soluzione: scollegare gli apparecchi sensibili dalla rete. Il nodo cruciale di tutta questa storia è quello, a prescindere dalla bontà del codice scritto di ogni software. Come affermato, non è possibile a priori correggere tutte le vulnerabilità, e nessun sistema di polizia è in grado di prevedere al 100 per cento che avvenga un reato, dunque il problema è la compulsione a interconnettere tutto. Una bella ammucciata di macchine elettroniche che respirano reciprocamente nello stesso spazio, lo vediamo con i sistemi biologici cosa succede, se subentra un agente patogeno: epidemia. La soluzione è sempre dettata dal buon senso, cosa è importante va tenuto e mantenuto isolato dal resto e faccia il suo lavoro, non patirà certo la solitudine un calcolatore e software montato. |
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WJm_iuoP2 Mortale devoto


Registrato: 16/04/24 09:55 Messaggi: 12
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Inviato: 07 Giu 2024 17:05 Oggetto: |
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Questo forum l'ho scoperto dopo aver letto da un'altra parte una roba in relazione a Windows 11, avete ragione e posso capire la frustrazione, ma penso che il post qui sopra abbia detto un po' tutto: "il discorso è molto più ampio".
Accettare un qualcosa non dovrebbe sempre significare acconsentire qualsiasi cosa... o almeno, quello dovrebbe essere l'ultimo appiglio. |
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zeross Amministratore


Registrato: 19/11/08 12:04 Messaggi: 8076 Residenza: Atlantica
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Inviato: 10 Giu 2024 20:57 Oggetto: |
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{Apon75} ha scritto: | A tutto ció vi è una soluzione: scollegare gli apparecchi sensibili dalla rete. Il nodo cruciale di tutta questa storia è quello, a prescindere dalla bontà del codice scritto di ogni software. Come affermato, non è possibile a priori correggere tutte le vulnerabilità, e nessun sistema di polizia è in grado di prevedere al 100 per cento che avvenga un reato, dunque il problema è la compulsione a interconnettere tutto. Una bella ammucciata di macchine elettroniche che respirano reciprocamente nello stesso spazio, lo vediamo con i sistemi biologici cosa succede, se subentra un agente patogeno: epidemia. La soluzione è sempre dettata dal buon senso, cosa è importante va tenuto e mantenuto isolato dal resto e faccia il suo lavoro, non patirà certo la solitudine un calcolatore e software montato. |
Attenzione, scollegare gli apparecchi dalla internet generale e non è uguale a " ho il sistema collegato con ITAPAC o AlbaPAC, e l'utente che accede alla rete X.25 non può fare scanning, e per colpirmi a colpo sicuro deve conoscere il mio NUA ed io conosco il suo NUI", quindi anonimato molto difficile.
Invece essere connessi ad Internet dove tutti respiriamo ( o scoreggiahm ) nello stesso luogo lo rende potenzialmente malsano; ma non e il " essere connessi" ad essere il male ma come si e connessi!
Se ti metti in un arena con i leoni e ci vai in mutande non puoi pretendere che il leone si giri dall'altra parte e si metta a ridere. ( magari lo fa e poi ti mangia ) e l'ingegneria del software con lo schema proposto come immagine all'inizio dell'articolo serve proprio a questo e quando ad essere clienti erano ditte o enti che volevano prodotti affidabili, e tu gli dicevi "servono diecimila ore uomo per produrre correttamente questo software" ti dovevano dare questo tempo.
Oggi invece gli dici che servono 6 mesi per produrre un certo numero di righe di codice e quelli ti rispondono che hai sei settimane oppure ti trovi un altro lavoro.
La soluzione sarebbe collegare la responsabilità della funzionalità di un prodotto alla ditta che lo venda; se lo vendi, e perché svolge quel compito per cui lo vendi altrimenti non puoi venderlo, e se lo vendi e non compie correttamente il compito per cui lo hai venduto, e come se fosse difettoso.
Una legge simile esisteva in Australia, prima che vagonate di dollari portassero al potere il partito conservatore e i cambi legislativi.  |
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{Apon75} Ospite
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Inviato: 11 Giu 2024 01:20 Oggetto: |
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Zeross: seguo e condivido le tue argomentazioni. Ma Cassandra porta sul tavolo scenari estremi, da catastrofe. Quindi, è sempre bene, mantenere i sistemi importanti, e direi vitali (sia un sistema di distribuzione dell'energia, come del computer utilizzato per montare un film), fuori dalla portata di una eventuale onda d'urto scatenata. Facendo due conticini, giusto per rendere un'idea generale: circa il 25 per cento dei sistemi attualmente sul pianeta. Il restante 75 puó benissimo essere conesso. |
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algi Semidio

Registrato: 08/03/12 19:02 Messaggi: 340
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Inviato: 12 Giu 2024 07:33 Oggetto: |
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E questo un anno fa! |
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zeross Amministratore


Registrato: 19/11/08 12:04 Messaggi: 8076 Residenza: Atlantica
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Inviato: 13 Giu 2024 16:15 Oggetto: |
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{Apon75} ha scritto: | Zeross: seguo e condivido le tue argomentazioni. Ma Cassandra porta sul tavolo scenari estremi, da catastrofe. Quindi, è sempre bene, mantenere i sistemi importanti, e direi vitali (sia un sistema di distribuzione dell'energia, come del computer utilizzato per montare un film), fuori dalla portata di una eventuale onda d'urto scatenata. Facendo due conticini, giusto per rendere un'idea generale: circa il 25 per cento dei sistemi attualmente sul pianeta. Il restante 75 può benissimo essere connesso. |
Per arrivare a questi schemi di catastrofe bisogna essere stupidi come si sono dimostrati molti governi e popolazioni fino a pochissimi mesi fa, quando le ultime dimostrazioni di pericolosa imbecillità di cui è capace l'essere umano, hanno finalmente fato capire come tutta una serie di scelte idiote del passato recente siano da cestinare.
Le reti X.25 sono sufficientemente robuste per limitare i danni di questo tipo, ed alcuni paesi ( l'Arabia saudita mette la sua rete degli aeroporti sulla sua rete X.25 e non su internet) mettono alcuni loro servizi come etfpos proprio su queste reti che avendo una tecnologia di tipo telefonico possono sopravvivere anche una settimana senza corrente esterna.
Certo che se non ci fossero state le guerre, le crisi e le minacce probabilmente avremmo continuato a comportarci come idioti elettori che mandano babbuini a governare il mondo.
quello che mostra Calamarin non è altro che lo scemo alla Homer Simpson posto in posizione di comando con il mondo che va a rotoli di conseguenza.
Che risultato si avrebbe? quello delineato e d'altronde come indicato nell'articolo postato da algi la voglia ti affidarsi a sistemi automatici in grado di produrre software qualitativamente scadente se non proprio non funzionante per niente, pur di spendere poco e farlo in brevissimo tempo, e la controprova della cieca stupidità che ancora aleggia in molte menti non pensanti che si aggirano per il mondo nelle stanze dei bottoni. |
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Gladiator Dio maturo


Registrato: 05/12/10 21:32 Messaggi: 14238 Residenza: Purtroppo o per fortuna Italia
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Inviato: 14 Giu 2024 18:06 Oggetto: |
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{sofia filos} ha scritto: | Sono d'accordo che la situazione sia hardware che software sia terribile, ma il discorso è come al solito molto più ampio, e cioè tutto questo discende dalle caratteristiche intrinseche della nostra società/economia, perché è in questo ambito che si vive e si produce.
Il capitalismo di ieri più moderatamente, e di oggi molto più marcatamente con il liberismo, è fondato sullo sfruttamento delle masse a vantaggio di minoranze dominanti, sulla massima efficienza (parola assurda riferita all'umano), sul minimo costo e sul massimo rendimento, tutte cose molto psicopatiche, che provocano sofferenza ai non-psicopatici e che creano quindi un vero inferno in terra per le masse e per il pianeta, come chiunque può constatare.
Software e hardware, fra l'altro, rispondono pienamente a questi dettami, con i risultati ben descritti nell'articolo.
Quindi, finché non si cambia l'ambiente in cui si produce, non ci potranno essere che cambiamenti di facciata in quello che viene prodotto.
E la vedo dura che si possa cambiare in tempi ragionevoli, a meno di catastrofi o rivoluzioni. |
Per fare le rivoluzioni ci vogliono menti pensanti non colluse con il potere che abbiano la capacità di capire i problemi e indirizzare opportunamente le masse ovine verso il risultato, mi sembra che oggi scarseggino parecchio.
Per la catastrofe invece vedo che ci stiamo attrezzando molto efficacemente e rapidamente per agevolarla ma temo che, dopo la catastrofe che verrà, resterà ben poco ambiente o processo da cambiare. |
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