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Commenti all'articolo Brevetti software, resistere alla tentazione
L'Europa e' in procinto di una importante decisione: abbracciare o meno la normativa sui brevetti software come e' gia' in vigore negli USA da oltre vent'anni. A un occhio distratto e idealista la soluzione parrebbe evidente.

[Antonio Bassani]

L'articolo e' ben fatto e l'argomento e' di grande importanza.
Sottolineo che in tutta la questione si pone un problema di egemonia (qualcosa tipo australamerica e eurasia) che DEVE trovare il modo di esercitarsi.

Nel merito c'e' anche da dire che molti algoritmi sono effettivamente il risultato di un lavoro, e che in futuro il lavoro sara' sempre piu' (per chi ce l'ha) qualcosa di simile al creare algoritmi, dato il controllo che le macchine ci danno sul mondo materiale. A parte i lavori 'umani' tipo infermiere, spazzino o prostituirsi.

Quindi non e' del tutto infondata la pretesa di brevettare gli algoritmi (in una logica moderno-mercantile). E penso che in qualche modo passera'.

Per evitare i problemi di cui sopra, probabilmente l' unica via e' insistere sul prerequisito della novita' e farlo diventare un concetto molto piu' ampio (e fondante) di quanto e' ora. Cioe' sottrarlo al pari di quello che viene fatto per la brevettabilita' a un ambito esclusivamente industriale.

Se brevetti un' idea o un algoritmo, che non sono ancora applicazioni e quindi oggetti materiali, la novita' non sara' limitata a un campo applicativo.
E per novita' si intende il 'non essere comunemente noto' - non il 'non essere brevettato'.

Quindi, dato che un concetto per sua natura e' astratto dai dettagli applicativi, se si vuole estendere la brevettabilita' a una idea, diventa indispensabile estendere coerentemente il prerequisito della novita' a TUTTI i campi e i modi di applicazione.

Questo vuol dire, ad esempio: vuoi brevettare l'idea del cestino sul desktop ?

Benissimo, ma poiche' il cestino e' allora solo un concetto (toglersi dai piedi un documento - in questo caso un file - che non serve piu'); allora te lo brevetto se nessuno ha mai realizzato prima un cestino - software, hardware o DI PLASTICA
(un'idea e' solo un'idea - non un materiale).
O altrimenti ti posso solo brevettare lo spostamento di un file da una directory a un' altra, se mi dimostri che nessuno lo ha mai fatto prima ....
O se no ti brevetto QUEL particolare cestino (tipo marchio o logo) e chiunque e' libero di farlo un po' diverso.

Oppure: la Microsoft brevetta la conducibilita' del corpo umano ?
E la ionoforesi ?
L' interruttore differenziale ?
O anche la sedia elettrica (per stare da quelle parti) ?
Richiesta respinta per mancanza di novita'...
Il che e' anche logico.

Ma anche: chi ha dimostrato o confutato Goldbach - se vuole - lo brevetta; e per vent'anni si paga. Pazienza...

Cio' (se si riesce a fare) salva la capra e i cavoli, ed e' quello che dovrebbe cercare l' Europa.

Per cui se vuoi brevettare un particolare (e solo in quanto e' inedito - non noto) algoritmo di cifratura, puoi farlo;
ma la bisezione o i quattro colori (o il teorema di Pitagora - nessuno ci ha ancora pensato ? Peggio che la ruota !) non si brevetta.


Per quanto detto all' inizio, mi piacerebbe sapere qualcosa anche della posizione della Cina.

Saluti, e complimenti per lo pseudonimo.

Antonio Bassani

[Giakie]

Lo so che magari l'argomento può sembrare non toccare tutti; però se pensate che ormai siamo nell'era dell'informazione (elettronica o che comuque per la lunga distanza utilizza protocolli informatici) e che anche i produttori di scarpe (per dire una qualsiasi cosa lontana dall'area IT) si appoggiano su un database aziendale informatico, capite che la questione è assai scottante.
Come al solito gli SU giocano sporco, ma per una volta l'economia statunitense si è data la zappa sui piedi invece che lanciarla addosso a qualcun'altro; forse è il caso che l'Europa non la emuli in questo "suicidio" informatico, puntando ad un sorpasso impensabile in altri settori.
Per una volta, lasciamo le multinazionali agli Stati Uniti, che ne soffrano fossilizzate nel monopolismo.
Tieniamoci invece quell'arcipelago di piccole aziende che sviluppano software libero o addirittura open source; magari anche software a pagamento, ma ben fatto per il semplice fatto di doversi confrontare con una sana concorrenza; Windows invece, incontrastato ormai anche sulle piccole applicazioni (e per questo già punita n Europa con 14 milioni di ¤ di multa), può permettersi di essere programmato male e pieno di buchi nella sicurezza.
E, se ancora non fosse chiaro, pensate se la Ford avesse brevettato il volante o il cambio: guideremmo le Renault con
un joystick e con diosolosacosa le Fiat.