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{ictuscano}
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MessaggioInviato: 23 Nov 2012 10:25    Oggetto: Rispondi citando

@roberto1960
Avrei da mettere giù una gragnuola di questioni, ma di sicuro non ce la farò: ho la scaletta in mente, ma non ho il tempo... (e non sono decisamente un tipo da Twitter...).
Diciamo che intanto "casualmente" ho beccato un paio di trasmissioni TV dove sono state dette cose interessanti, in qualche modo legate all'argomento di cui stiamo discutendo. Se avete tempo, potete ascoltarvi l'intervento di Airaudo e la risposta "insolitamente violenta" di Bruno Tabacci (persona abbastanza rispettabile direi: ed a volte, bisogna anche "fidarsi" delle persone rispettabili, nel senso di cercare di capire le loro tesi anche quando non fossero coincidenti con le nostre, può succedere che magari siamo noi quelli a cui mancano gli strumenti per capire..), a Ballarò di martedì scorso. Il discorso di Tabacci va ascoltato, sintetizzo: non dobbiamo credere che l'Italia sia al centro del mondo, in Serbia i dipendenti Fiat prendono 370 euro al mese (dopo l'ultimo aumento, faticosamente conquistato anche con scioperi), i popoli sotto di noi (Africa) campano con 2 euro al giorno (che è un po' quello che scrivevo io nel mio post precedente sui bambini che muoiono di fame).
Poi, ieri sera, a Servizio Pubblico, ascolterei l'intervento dello "scrittore" (ex produttore di Prato, quindi tessuti immagino) Nesi, quello "famoso" per avere scritto il libro contro la globalizzazione (si trova intorno al minuto 40-60 direi). Dove diciamo che "sbollita la rabbia", adesso fa un discorso diverso.
Ho ancora da postare le tesi di Superquark... (oltre che le mie... :-( ).
Ok, mi limito per ora ad una osservazione quando scrivi
Citazione:
Il commercio NON PUO' ESSERE DEL TUTTO LIBERO fino al punto di condannare interi popoli alla miseria e alla fame
.
Può essere che sia così, a me risulta che NOI ITALIANI condanniamo diversi popoli alla fame perché poniamo barriere all'importazione dei loro prodotti agricoli... e questo per tutelare i nostri, di prodotti agricoli. Aggiungendo che (fonte: il tributarista Raffaello Lupi nei suoi interventi a Ballarò, ed anche la Agenzia delle Entrate in suoi report ed interventi di suoi dirigenti) quando si parla di chi evade, la prima categoria è quella degli... agricoltori! Cioè, noi ce la prendiamo tanto per i problemi dei nostri agricoltori, quando statisticamente lì si annida la maggior parte di evasione fiscale..
Anche quando si parte con le migliori intenzioni, si rischiano effetti inaspettati. Chi di noi ragionando non può essere d'accordo col consumo di frutta di stagione e vicina al luogo di produzione? Benissimo: si deve sapere che in Africa 2 milioni di persone vivono sulla coltivazione delle fragole, quelle che arrivano sui nostri mercati quando non ci sono da noi. Ovviamente, non è che dobbiamo comprare le fragole tanto "per far piacere a loro", però è solo per portare un esempio di come le questioni siano molto più "complicate" ed interconnesse (e questo, andando OT, spiega perché sono molto poco d'accordo sulla cosiddetta "democrazia diretta digitale", quella che vorrebbe risolvere le questioni a colpi di mouse su SI e NO).

Peraltro, le mie non sono critiche, ma osservazioni. Condivido quasi sempre i tuoi interventi ;-) ed anche su questo argomento la maggior parte delle tue tesi le condivido (diciamo in generale che dovrebbe essere la politica a comandare l'economia, e non viceversa. Ma molto in generale eh, perché non è nemmeno auspicabile che tutto sia comandato dalla politica. Soprattutto, è un problema quando la politica vorrebbe "stravolgere" le regole "sane" di mercato).

Per tutto il resto, si vedrà se riesco a scriverne, dubito, ieri ho comprato una paccata di bulbi e metterli giù richiede tempo... :-)

Intanto però posterei queste due domande, a cui mi piacerebbe avere risposta da qualcuno (per ZN: fare un sondaggio? ;-) ), visto che non ottengo quasi mai:
1) qual'è il livello "limite accettabile" di tassazione sul reddito? Es., vi sembra "normale" che uno debba pagare il 75 per cento di tasse (vedi Hollande, anche se solo su redditi molto elevati)?
2) prendiamo una casa del valore di 150mila euro: quale è un affitto che ritenete "equo"? E se una persona non riesce a pagare questo affitto "equo", la colpa è del proprietario?

Forse non si capisce bene al volo cosa c'entrino le domande col discorso, ma nella mia "scaletta mentale" c'entrano... ;-). Sappiate che io gli do' risposte da "liberale" (non da leggere come "liberista"). Alla prossima (forse). Scusate e grazie a ZN per l'ospitalità e la pazienza di dover leggere ed approvare la pubblicazione ;-)
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 23 Nov 2012 15:36    Oggetto: Rispondi citando

ictuscano ha scritto:

(...) Peraltro, le mie non sono critiche, ma osservazioni. Condivido quasi sempre i tuoi interventi Wink ed anche su questo argomento la maggior parte delle tue tesi le condivido (...)

Allora siamo in due, perché anch'io sono QUASI sempre d'accordo con i MIEI interventi! Laughing Laughing Laughing

A parte gli scherzi, anche se alle volte posso apparire un po' troppo supponente, io ho più dubbi che certezze...
E anche io faccio fatica a scrivere tutto quello che ho in testa!

Quindi solo qualche breve commento.

Anzitutto quando tu parli di quella parte di mondo che ha una qualità di vita molto più bassa della nostra, io sono assolutamente convinto che l'Occidente debba impegnarsi molto più seriamente per ridurre il gap.
Ma questo impegno non può essere a spese del nostro livello di benessere, altrimenti potrebbe succedere che invece di avere gli altri che si innalzano al nostro livello siamo noi che diventiamo parte del "terzo mondo"...
Siccome tra i molti dubbi che ho in testa uno dei più inquietanti è se le nostre classi dirigenti stiano lavorando per evitare ciò e non invece per spingerci verso il basso, permettimi di alzare barricate intorno a discorsi che tendano a metterci in una competizione che ci trascina verso il basso (bassi redditi, basse garanzie, tutele e sicurezza, bassa qualità di vita) a tutto vantaggio di un sistema economico e commerciale talmente libero da diventare "legge della giungla".
Ricordiamoci che nella giungla quasi tutti sono prede in attesa di essere sbranate, i predatori "puri" sono pochissimi: non è questo il modello di società che ho in mente per i miei figli!

E' sicuramente vero quello che dici, che anche l'Italia è colpevole di "imperialismo".
Aggiungo ai tuoi argomenti il fatto che siamo uno dei maggiori produttori ed esportatori di armamenti del mondo.
Ma i vantaggi economici di tale imperialismo a chi vanno?
Al popolo italiano o a una minoranza di "furbacchioni" affaristi e maneggioni, e spesso addirittura criminali?

Anche riguardo al tuo discorso sugli agricoltori evasori, la questione va vista in un'ottica ampia.
Se anche fosse vero quello che dici (non ho dati a conforto) l'evasione fiscale "piccola", cioè della gente comune che lavora, non è un problema poi così rilevante.
Certamente non è giustificabile da un punto di vista di giustizia ed equità, ma dal punto di vista economico il mancato gettito di questa "microevasione" sono soldi che, pur mancando all'erario, restano sul territorio come denaro disponibile per il circuito economico consumi-produzione.
Dunque, SOLO da un punto di vista economico, si tratterebbe di una sorta di "partita di giro".
Il vero GRANDE problema italiano è la "macroevasione", quella dei grandi capitali, all'ombra delle banche compiacenti, perché questa evasione è quasi sempre accompagnata da esportazione di ingenti capitali all'estero, il che equivale ad un impoverimento netto della nazione.

Torniamo quindi al solito punto: è quella sparuta minoranza di ricchi e potenti, che è tra l'altro ben protetta dal potere politico, ad essere il vero problema italiano.
Che siano le fasce popolari, i bassi e medi redditi, a pagare per questo "tumore", non soltanto è ingiusto, ma rende anche il nostro sistema ancora più fragile ed acuisce la crisi.
Perché bisogna capire che quella attuale è una crisi della domanda, non dell'offerta (usando un po' il linguaggio degli economisti).

Potrei continuare per ore... Laughing (terribile minaccia!!!)
... Ma passo alle tue domande

ictuscano ha scritto:

1) qual'è il livello "limite accettabile" di tassazione sul reddito? Es., vi sembra "normale" che uno debba pagare il 75 per cento di tasse (vedi Hollande, anche se solo su redditi molto elevati)?

La risposta parte dai presupposti della domanda: cosa sono le tasse?
Ci sarebbe da parlarne per ore, per infine scoprire che pochissimi sanno veramente a cosa servono le tasse.
La maggior parte della gente pensa che servano affinché lo Stato possa sostenere la spesa pubblica, cosa vera solo in piccola parte.
In realtà le tasse sono il principale strumento di redistribuzione della ricchezza tra i ceti.
Detto ciò (e mi perdonarai se sono stato super-stringato) posso rispondere alla tua domanda.

Il "limite accettabile" dipende dal reddito e dalla congiuntura economica.
La "forbice fiscale", cioè la differenza tra la pressione fiscale sugli alti redditi rispetto ai più bassi, deve aumentare quando il patrimonio è decisamente nella mani dei "ricchi" e può ridursi quando il patrimonio è meglio distribuito tra i ceti.
Inoltre il valore assoluto della pressione fiscale scende nelle fasi di congiuntura economica negativa, cioè nei tempi di "vacche magre", e sale nel caso contrario.

Nell'Italia di oggi, in cui c'è sia un forte sbilanciamento di ricchezza a favore di più abbienti, sia un'economia fortemente in crisi è giustificato avere una pressione fiscale elevata sugli alti ceti, e di contro decisamente bassa sulle basse fasce (forbice fiscale grande e pressione fiscale assoluta bassa).
Il 75% è troppo? Sì, penso anch'io che sia un po' troppo, ma di sicuro non troppo troppo... Laughing
Diciamo che potrebbe fermarsi ad un valore tra il 50% e il 60%.

(Bisognerebbe poi dire che in Italia il problema non è tanto quanto sono alte le tasse ma QUANTO SONO EFFETTIVAMENTE PAGATE...)

ictuscano ha scritto:

2) prendiamo una casa del valore di 150mila euro: quale è un affitto che ritenete "equo"? E se una persona non riesce a pagare questo affitto "equo", la colpa è del proprietario?

Questa è proprio difficile, e devo ammettere che non ho capito bene dove vuoi andare a parare...

E' difficilissimo sfuggire alla conclusione che il canone più "equo" sarebbe quello determinato da un libero mercato immobiliare (che è una parolona... quasi senza significato, visto che buona parte dei mercati immobiliari occidentali sono stati e ancora sono "drogati" da speculazioni finanziarie di vario tipo).
Diciamo che una indicazione di canone "equo" potrebbe venire dal fatto che il canone dovrebbe arrivare ad equagliare il capitale immobilizzato in N decenni, con N circa uguale a 2 o 3.
Ma ovviamente si tratta di una indicazione veramente a spanne...
Ovvero 150.000 / 360 (trent'anni) = circa 400 euro al mese

Chiudo, anche stavolta ho esagerato... A risentirci!
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 23 Nov 2012 15:50    Oggetto: Rispondi citando

{ictuscano} ha scritto:
@roberto1960
(...)

Ah, ecco, c'era un'altra cosa che ti volevo dire.
Più che altro un consiglio.

Dal tuo ultimo post ho notato che la tua cultura, peraltro ben valida, appare un pochino troppo sbilanciata verso la TV.
Questo non è bene: l'informazione televisiva è eccessivamente irregimentata e troppo pilotata per poter essere veramente completa.

A mio avviso (ma prendilo come un semplice consiglio) dovresti cercare di "diversificare le fonti" informative, soprattutto a vantaggio della rete.
E' indubbio che in Internet si possa trovare tanta spazzatura e anche vere e proprie balle e bufale, forse pure peggio che in TV (insomma...), ma è altrettanto indubbio che informazione alternativa e talvolta anche assai interessante, che ti consente veramente di allargare il campo visivo, in rete la puoi trovare e in TV te la sogni!
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MessaggioInviato: 23 Nov 2012 23:58    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
Diciamo che una indicazione di canone "equo" potrebbe venire dal fatto che il canone dovrebbe arrivare ad equagliare il capitale immobilizzato in N decenni, con N circa uguale a 2 o 3.
Ma ovviamente si tratta di una indicazione veramente a spanne...
Ovvero 150.000 / 360 (trent'anni) = circa 400 euro al mese
Premetto che non ho appartamenti che affitto ma vivo nell'unico appartamento di proprieta' grazie allo stipendio mio e di mia moglie
Ritengo che per un proprietario ammortizzare un investimento importante in 30 anni sia un po' troppo, inoltre occorre anche considerare le spese condominiali e di manutenzione che deve sostenere; non credo che chi acquista un appartamento da affittare sia un benefattore, penso sia corretto che ci debba guadagnare (il giusto)
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MessaggioInviato: 24 Nov 2012 15:15    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
[..]Diciamo che una indicazione di canone "equo" potrebbe venire dal fatto che il canone dovrebbe arrivare ad equagliare il capitale immobilizzato in N decenni, con N circa uguale a 2 o 3.
Ma ovviamente si tratta di una indicazione veramente a spanne...
Ovvero 150.000 / 360 (trent'anni) = circa 400 euro al mese

400 euro che equivalgono praticamente a 200 dopo aver tolto le tasse...e restano ancora al lordo delle spese varie che il proprietario deve sostenere (sostituzione/riparazione dei beni di proprietà, spese straordinarie sull'immobile, ecc.)
Sembrerebbe decisamente poco perchè sia un "investimento"...

Per contro il medesimo alloggetto in posti diversi potrebbe costare sensibilmente di più e il canone di certo non potrebbe salire proporzionalmente...
La discriminante sull'affitto è troppo variegata temo per un mero conto matematico...

Il problema è di nuovo la tassazione..se inzio a percepire l'utile a metà anno e devo ancora fronteggiare le eventuali spese straordinarie nonchè anche il rischio legato all'inquilino che non paga.....
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MessaggioInviato: 24 Nov 2012 15:28    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
l'evasione fiscale "piccola", cioè della gente comune che lavora, non è un problema poi così rilevante.
Certamente non è giustificabile da un punto di vista di giustizia ed equità, ma dal punto di vista economico il mancato gettito di questa "microevasione" sono soldi che, pur mancando all'erario, restano sul territorio come denaro disponibile per il circuito economico consumi-produzione.
Dunque, SOLO da un punto di vista economico, si tratterebbe di una sorta di "partita di giro".
Il vero GRANDE problema italiano è la "macroevasione", quella dei grandi capitali, all'ombra delle banche compiacenti, perché questa evasione è quasi sempre accompagnata da esportazione di ingenti capitali all'estero, il che equivale ad un impoverimento netto della nazione.

non concordo molto....
a parte la mera etica (tutti devono pagare..punto) il pinco pallino che evade rimette eventualmente in circolo il denaro in un giro relativamente ristretto...
la massa che non evade (tassata semplicemente alla fonte) e che parte da stipendi bassi è quella che muove l'economia di scala...

Ciò detto è ovvio che una maxi 'evasione' (magari in termini legali attraverso pratiche, artifici e interpretazioni di legge dove ci sono varchi..) di una multinazionale pesa da sola moltissimo....
Ma una evasione fortemente diffusa e radicata sul territorio, capillare, oltre che grave sotto il profilo dell'equità ha anche un suo effettivo e reale peso sulla società.
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Zeus News
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MessaggioInviato: 24 Nov 2012 20:00    Oggetto: Rispondi citando

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etabeta
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MessaggioInviato: 25 Nov 2012 01:25    Oggetto: Rispondi citando

Il problema di fondo è che il sistema capitalistico non regge. La gente ha già tutto, almeno in occidente e non ha più soldi perchè gli industriali portano il lavoro all'estero. Hanno voglia a obbligarti a spendere con la scusa del digitale terrestre, erano anni che esisteva e veniva utilizzato da chi era in zone in cui il segnale non arrivava, trasmettendo solo in digitale hanno convinto la maggior parte degli inquilini di Francesco Amadori a spendere centinaia di euro per comprare televisori nuovi quando bastavano 25 euro per un decoder, hanno voglia a introdurre normative euro per i motori, con l'euro 6 sono arrivati al limite che la tecnologia attuale consente. L'unica soluzione è che chi ha soldi cerchi di tenerseli stretti il più possibile che i soldi sono l'unica cosa che servirà sempre. Qualcuno dice che devo anche mangiare e non posso mangiare soldi? O hai terra e zappi per crearti fisicamente il cibo o hai soldi per andartelo a comprare e devi anche cercare di comprare il minimo indispensabile a meno che non ti chiami Marchionne o Montezemolo o Marcegaglia o ... Monti!
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{Renzo Riva}
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MessaggioInviato: 25 Nov 2012 10:37    Oggetto: Rispondi citando

Questi grafici bastano ed avanzano.
OCLOCRAZIA imperante per un popolo di deficienti guidato da delinquenti politici e criminali economici.
.

.
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 25 Nov 2012 12:49    Oggetto: Rispondi citando

ioSOLOio ha scritto:

(...) Ma una evasione fortemente diffusa e radicata sul territorio, capillare, oltre che grave sotto il profilo dell'equità ha anche un suo effettivo e reale peso sulla società. (...)

Devo dirti che secondo me questa tua affermazione è molto sbagliata.
E naturalmente non lo dico per difendere gli evasori.

Se l'evasione "fortemente diffusa" fosse effettivamente distribuita su tutti i ceti sociali, invece di essere fortemente "asimmetrica" com'è quella italiana, non avrebbe proprio alcun effetto sull'economia nazionale.
Sarebbe una pura e semplice partita di giro, ovvero sarebbe del tutto equivalente ad una situazione in cui non c'è evasione e la pressione fiscale è più bassa: per i cittadini (e per lo Stato) non cambierebbe nulla.

Il problema sta proprio nel fatto che l'evasione in Italia è appannaggio di una minoranza di italiani (una stima recente parla del 20% delle famiglie) che evadono "molto" (saprai di certo che l'evasione italiana pesa sul PIL circa il quadruplo di quella della media dei paesi OCSE!) ed è proprio questo che produce uno "squilibrio" sociale assolutamente nefasto.

Ovviamente poi l'evasione, in quanto reato, non dovrebbe essere tollerata "a prescindere".
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 25 Nov 2012 12:58    Oggetto: Rispondi citando

etabeta ha scritto:
Il problema di fondo è che il sistema capitalistico non regge. La gente ha già tutto, almeno in occidente e non ha più soldi perchè gli industriali portano il lavoro all'estero. Hanno voglia a obbligarti a spendere con la scusa del digitale terrestre, erano anni che esisteva e veniva utilizzato da chi era in zone in cui il segnale non arrivava, trasmettendo solo in digitale hanno convinto la maggior parte degli inquilini di Francesco Amadori a spendere centinaia di euro per comprare televisori nuovi quando bastavano 25 euro per un decoder, hanno voglia a introdurre normative euro per i motori, con l'euro 6 sono arrivati al limite che la tecnologia attuale consente. L'unica soluzione è che chi ha soldi cerchi di tenerseli stretti il più possibile che i soldi sono l'unica cosa che servirà sempre. Qualcuno dice che devo anche mangiare e non posso mangiare soldi? O hai terra e zappi per crearti fisicamente il cibo o hai soldi per andartelo a comprare e devi anche cercare di comprare il minimo indispensabile a meno che non ti chiami Marchionne o Montezemolo o Marcegaglia o ... Monti!

Parti da una premessa giustissima (che spero prima o poi sarà capita da tutti), "il problema di fondo è che il sistema capitalistico non regge", per perderti però per strada: "l'unica soluzione è che chi ha soldi cerchi di tenerseli stretti il più possibile".

Tenersi stretti i soldi, da un punto di vista economico, è esiziale.
I soldi servono solo in quanto corrispettivo di commercio di beni e servizi, cioè servono quando si spende e quando si viene pagati.

Dare un valore al denaro in sé significa svilire ciò che realmente ha valore: il lavoro in quanto produttore del benessere che ci dà la qualità di vita.

Purtroppo uno dei molteplici effetti negativi di una crisi di sistema gravissima come quella che stiamo vivendo è proprio di produrre nella gente la tendenza irrazionale di "rifugiarsi" nel denaro come "garanzia estrema" verso una realtà incerta e prospettive deludenti.
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MessaggioInviato: 25 Nov 2012 14:25    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
Se l'evasione "fortemente diffusa" fosse effettivamente distribuita su tutti i ceti sociali, [...]

Il problema sta proprio nel fatto che l'evasione in Italia è appannaggio di una minoranza di italiani (una stima recente parla del 20% delle famiglie) che evadono "molto" (saprai di certo che l'evasione italiana pesa sul PIL circa il quadruplo di quella della media dei paesi OCSE!) ed è proprio questo che produce uno "squilibrio" sociale assolutamente nefasto.


si...dove parlo di evasione diffusa e capillare sul territori, ovviamente è riferita comunque a una minoranza visto che, come detto, la maggioranza non potrebbe evadere nemmeno volendolo visto che è tassata alla fonte...
Ma è una evasione capillare e diffusa nel senso che sono comunque una parte importante della popolazione totale, sono diffusi nelle varie stratificazioni sociali e commerciali..
un singolo studio medico in una media cittadina di provincia che ho avuto l'incombenza purtroppo di frequentare frega -semplici conti diretti alla mano in sala d'attesa- un minimo di 20mila euro al mese...un paio di conoscenti hanno fatto lezioni private in nero per venticinque anni con incassi superiori allo stipendio regolarmente percepito...ecc.ecc.ecc.
Ovvio che come hai giustamente notato tu un miliardario (in euro) che evade utilizzando le leggi a suo vantaggio pesa da solo moltissimo...ma altrettanto pesa moltissimo tutti il nero esistente diffuso in maniera 'capillare' nel quotidiano
Poi non tutti coloro che possono evadere lo fanno...il mio dentista fa regolarmente a tutti la ricevuta per il corretto importo pagato, senza che nemmeno si abbia il tempo di chiederla e appone sopra già la marca da bollo...
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MessaggioInviato: 25 Nov 2012 14:31    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
Purtroppo uno dei molteplici effetti negativi di una crisi di sistema gravissima come quella che stiamo vivendo è proprio di produrre nella gente la tendenza irrazionale di "rifugiarsi" nel denaro come "garanzia estrema" verso una realtà incerta e prospettive deludenti.

però, realtà quotidiana alla mano, è quel prodotto che ancor più in tempi di crisi permette di sentirsi in un certo modo sicuri....per poter accedere a un consulto medico quando dovesse servire, a comprare il prodotto da mangiare o a garantire un tetto sotto cui stare...
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MessaggioInviato: 25 Nov 2012 16:29    Oggetto: Rispondi citando

ioSOLOio ha scritto:
...dove parlo di evasione diffusa e capillare sul territori, ovviamente è riferita comunque a una minoranza visto che, come detto, la maggioranza non potrebbe evadere nemmeno volendolo visto che è tassata alla fonte...
Su questo avrei qualcosa da ridire...
Ci sono tantissimi lavoratori dipendenti che svolgono un doppio lavoro, specialmente i turnisti che hanno tempo libero ma anche molti statali che lavorano solo al mattino; e nella quasi totalita' dei casi il secondo e' in nero. La cosa che a me fa rabbia e' che queste persone non rischiano nulla (nemmeno la vista della GDF) e "ammazzano" il mercato con tariffe basse... Basterebbe dare la possibilita' a tutti i cittadini di detrarre dalle tasse una parte delle spese sostenute con scontrino fiscale che di colpo il nero si azzererebbe, o quantomeno si ridurrebbe di parecchio (IMHO)
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 26 Nov 2012 15:21    Oggetto: Rispondi citando

ioSOLOio ha scritto:

Roberto1960 ha scritto:

Purtroppo uno dei molteplici effetti negativi di una crisi di sistema gravissima come quella che stiamo vivendo è proprio di produrre nella gente la tendenza irrazionale di "rifugiarsi" nel denaro come "garanzia estrema" verso una realtà incerta e prospettive deludenti.

però, realtà quotidiana alla mano, è quel prodotto che ancor più in tempi di crisi permette di sentirsi in un certo modo sicuri....per poter accedere a un consulto medico quando dovesse servire, a comprare il prodotto da mangiare o a garantire un tetto sotto cui stare...

Non volevo buttare la croce addosso ai risparmiatori, è comprensibilissimo, soprattutto di questi tempi.
Fatto sta che il denaro immobilizzato in un deposito bancario, è sottratto dal circuito economico, e anzi è ulteriore alimento per i "giochetti" speculativi di banche e finanziarie varie.
Volevo solo notare che è un ulteriore conseguenza negativa della crisi.

Comunque in generale mi pare che non stiamo dicendo cose poi molto differenti sull'evasione fiscale...

Cesco67 ha scritto:

Su questo avrei qualcosa da ridire...
Ci sono tantissimi lavoratori dipendenti che svolgono un doppio lavoro, specialmente i turnisti che hanno tempo libero ma anche molti statali che lavorano solo al mattino; e nella quasi totalita' dei casi il secondo e' in nero. La cosa che a me fa rabbia e' che queste persone non rischiano nulla (nemmeno la vista della GDF) e "ammazzano" il mercato con tariffe basse... Basterebbe dare la possibilita' a tutti i cittadini di detrarre dalle tasse una parte delle spese sostenute con scontrino fiscale che di colpo il nero si azzererebbe, o quantomeno si ridurrebbe di parecchio (IMHO)

Il discorso si allarga...
Si potrebbe dire che l'economia in "nero" è pur sempre economia, cioè fa "mercato" e lavoro.
Si potrebbe anche dire che buona parte dei "doppiolavoristi" sono costretti da stipendi che altrimenti non gli consentirebbero di arrivare a fine mese.

Tuttavia è indubbio che il lavoro nero è un'altra piaga tipicamente italiana, basta confrontare la sua incidenza con quella degli altri paesi industrializzati.

Comunque su questo argomento, nel mare magnum delle cattive notizie, se ne può portare almeno una buona: la commissione Finanze del Senato ha recentemente inserito in un suo DDL proprio il principio del cosidetto "contrasto di interessi" che hai citato tu.

Potrebbe succedere anche che nel giro di poco tempo quest'idea "assolutamente rivoluzionaria" (che a me veramente sembra la scoperta dell'acqua calda...) entri nel nostro ordinamento fiscale!

Certo, viene da chiedersi "e ci voleva così tanto tempo?"
Ma non bisogna dimenticare che i parlamentari italiani sono IMPEGNATISSIMI... Wink
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MessaggioInviato: 27 Nov 2012 10:35    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
Si potrebbe anche dire che buona parte dei "doppiolavoristi" sono costretti da stipendi che altrimenti non gli consentirebbero di arrivare a fine mese.

Ecco, questa "costrizione" fa si che, almeno per alcuni (dipendenti a loro volta), sia moralmente accettabile che il lavoratore dipendente "arrotondi" lo stipendio, mentre l'autonomo non arrotonda, ma "ruba", e come tale va perseguitato, frustato sulla pubblica piazza ed esposto al ludibrio.

La differenza è solo semantica: "arrotondare" ha un suono più dolce di "rubare", ma il principio è esattamente lo stesso: sottrarre proventi alla tassazione.

Com'era quella storia di "scagliare la prima pietra"? Wink

Tra l'altro il doppiolavorsita distorce anche il mercato, fornendo prestazioni a prezzi più bassi, con la certezza (fino ad ora, con il redditometro ne vedremo delle belle!) che nessuno vada a ficcare il naso nei suoi conti.

A proposito del redditometro, vogliamo scommettere che sarà un incentivo al "nero"? Quando anche il dipendente sarà oggetto di TAC e risonanza magnetica dei suoi movimenti di denaro, con ogni probabilità sarà fortemente invogliato ad evitare che spese eccessive compaiano sui suoi estratti conto... Wink
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{Solitaire}
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MessaggioInviato: 27 Nov 2012 11:17    Oggetto: Rispondi citando

Il lavoro "in nero".. Anomalia italiana ?
Può darsi..
Ipotiziamo che TUTTI gli italiani paghino le tasse dovute. Le entrate fiscali italiane aumentano. Bene ?
Non ne sono certo. Credo invece che lo spreco nazionale aumenterebbe in uguale misura (se non maggiore). Invece di "segnare" i lavoratori in nero perché non si pensa di "segare" i soliti spreconi ?
La solita guerra tra poveri (e.. i ricchi ridono).
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elisam
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 10/12/08 12:47
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MessaggioInviato: 27 Nov 2012 12:38    Oggetto: Rispondi citando

quanti mantra !
per curiosità: "il sistema capitalistico non regge ..." solo per l'Italia o anche per quei paesi che ci stanno acquistando poco a poco ?
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.Mirco.
Ospite





MessaggioInviato: 27 Nov 2012 15:50    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti per l'articolo.
Mette un po' di depressione ma è la pura verità. Il tuo punto di vista e le proposte sono molto simili a quelle del movimento Fermare il Declino di cui faccio parte.
Saluti
Mirco
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.Pierluigi.
Ospite





MessaggioInviato: 27 Nov 2012 16:37    Oggetto: Rispondi

Volevo congratularmi con l'autore del pezzo, ce ne vorrebbero molti di più di giornalisti come lei.

grazie per il bell'articolo.

Pierligi
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