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Ermengarda Categna
Dio maturo
Dio maturo


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Messaggi: 2418
Residenza: torino

MessaggioInviato: 06 Nov 2010 21:15    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una
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MessaggioInviato: 07 Nov 2010 17:10    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato
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MessaggioInviato: 09 Nov 2010 00:09    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'
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MessaggioInviato: 09 Nov 2010 01:41    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla
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Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 09 Nov 2010 15:38    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie
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Ermengarda Categna
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MessaggioInviato: 09 Nov 2010 16:05    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione
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MessaggioInviato: 10 Nov 2010 08:44    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le kadett
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MessaggioInviato: 10 Nov 2010 18:23    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le kadett, scndalizzando arcidiaconi, ornitorinchi,
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MessaggioInviato: 10 Nov 2010 18:31    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva! Hasta siempre, esclamò sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti.
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MessaggioInviato: 11 Nov 2010 01:49    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò (ma chi??!) sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!»
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MessaggioInviato: 11 Nov 2010 08:23    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò (ma chi??!) sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre
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MessaggioInviato: 11 Nov 2010 08:43    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò (ma chi??!) sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici
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MessaggioInviato: 11 Nov 2010 11:06    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta)
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò (ma chi??!) sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo
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MessaggioInviato: 11 Nov 2010 13:31    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta).
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò Piña sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo terreno. L'alieno era
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MessaggioInviato: 12 Nov 2010 16:33    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7
Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9
Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?


Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta).
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò Piña sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo terreno. L'alieno era divenuto preda di
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Ermengarda Categna
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MessaggioInviato: 12 Nov 2010 18:21    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2

"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3

Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4

Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5

A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6

«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7

Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9

Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?

Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta).
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò Piña sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo terreno. L'alieno era divenuto preda di irrefrenebile ridarella isterica
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MessaggioInviato: 18 Nov 2010 08:43    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2

"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3

Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4

Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5

A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6

«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7

Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9

Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?

Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta).
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò Piña sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo terreno. L'alieno era divenuto preda di irrefrenebile ridarella isterica ogni volta che
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MessaggioInviato: 18 Nov 2010 16:15    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2

"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3

Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4

Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5

A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6

«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7

Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9

Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?

Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta).
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò Piña sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo terreno. L'alieno era divenuto preda di irrefrenebile ridarella isterica ogni volta che sbatteva con violenza
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MessaggioInviato: 18 Nov 2010 16:39    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2

"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3

Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4

Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5

A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6

«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7

Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9

Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?

Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta).
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò Piña sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo terreno. L'alieno era divenuto preda di irrefrenebile ridarella isterica ogni volta che sbatteva con violenza lo squartapapere sul
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MessaggioInviato: 18 Nov 2010 16:53    Oggetto: Rispondi

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2

"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello.
E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3

Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4

Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5

A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente.
Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò.
Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...»
Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà.
La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.


Capitolo 6

«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso e, se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi vedono meglio di due orecchie, notoriamente piene di cerume.


Capitolo 7

Intanto, l'oracolo di Movisol per iPhone, notoriamente affidabile quanto a prevedere guadagni ma non altrettanto in magia nera, iniziò a esplorare universi paralleli, cercando il Santo Graal.
Una coppetta Bormioli tentò di camuffarsi in un barattolo di passata di pomodori San Marzano, imitando il Graal - magari meno Santo, ma succoso assai.
Eresiarchi di passaggio, affamati, cossero irriverentemente aglio, pummarola, basilico e ottennero, estasiati, Sangue di Cristo.
«Ragazzi, business!» esclamarono i consulenti marketing del "Consorzio Templari Defraudati Del Tesoro" e furono distrutti dal crollo della cattedrale di Santa Claus a Rovaniemi.
Gli Elfi polari, esterrefatti, corsero ai bastimenti carichi di scintillanti alfabeti versicolori, per scrivere camaleontiche canzoni d'amore prive di senso ma molto poetiche. Cantavano Natale, Templari, evaporando in un'acre nube sulfurea di cannella vanigliata.


Capitolo 8

Quando Mr. Mxyzptlk venne soprannominato "Carlo" da Camilla Parker (Bowles), alla regina ribollì lo scotch nelle sue regali cantine.
Carlo beveva calvados con il Fernet mescolato al latte, vomitando particelle pronominali in mandarino stretto all'uscio, schiacciato nella morsa della sua Regia Sbronza Molesta.
Ma sognava la defunta principessa rediviva e trasformatasi in Icona di Sé, risvegliandosi ogni volta tutto appiccicoso e senza aver idea alcuna del giorno in cui si trovasse, si tagliò le unghie con un kriss malese e gridò: maaaleeeeeeeeeeeee!!! (altro che french!!!).
L'incubo di Mr. Mxyzptlk, rileggendo le Cosmicomiche, era il soprannome che aveva ricevuto dal mago Oronzo, cugino di Otelma: "L'acchiappabrugole".
La frenetica ricerca di un punto G in orecchie, narici e ovunque la lingua possa arrivare, fu inutile perché era completamente asessuato.
Ma in compenso il suo gatto abusava di péluches, Barbie e Pokemòn, riducendosi in uno stato di completa autocommiserazione.
Ken rideva a crepapelle, il visto contratto in scadenza a natale non verrà rinnovato.
Per questa ragione iniziò a preparare il tacchino ripieno seguendo la ricetta: 1 tacchino romulano, castagne lesse (6 etti), piselli ripieni (50kg), cinta senese qb, muraglia cinese (3,5 km), sale e pepe.


Capitolo 9

Una terrificante inondazione, causata da una perfida vecchietta ingelosita, durante la rottura delle acque, causò un parto pentagemellare e un pediluvio coatto di massa, mentre a Carrara i marmorai anelavano nuove cuffie antirumore da ostendere durante la solenne cerimonia di iniziazione dei renitenti alla leva.
I cinque gemelli ordinarono un frappé per la mamma delle cinque gemelle quando all'improvviso, quasi senza accorgersene, alla mamma cadde un grammo di cacao in polvere da sparo e finì nel frappé con prevedibili conseguenze: centinaia di litri di acque reflue fluirono tutte in casa di Carlo Lucarelli, che immediatamente si disintegrò completamente.
L'altro Carlo, invece, fece outing all'outlet: «Amo il gorgonzola!» mentre Carlomagno gongolava sotto i baffi andando in Ispagna.
Il Re di Spagna (fece vela), acquistate tre caravelle, verso quell'isola incantata per vacanze all-inclusive. Però (quell'isola) non c'era, accidenti a Bennato! - così optò per una pensioncina familiare.
[size=0]Ma era Guccini!!!
(L'isola non trovata)
(Brano di Guccini, l'Isola non trovata:
"Il Re di Spagna fece vela,
verso quell'isola incantata.
Però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.
Svanì di prua dalla galea,
come un'idea."
Nota: si prega di lasciare questo inciso, a memoria e maggior cultura degli utenti che, non conoscendo la storia della musica italiana d'autore risalente agli anni '70, potrebbero scambiare Bennato per Guccini).
Si diceva, quindi, che però quell'isola non c'era, accidenti a Bennato! - così il Re optò per una pensioncina familiare. Ma era Guccini!!!

«La locomotiva!» eclamò, entropia a parte. E volle guidarla. Salì sul mostro a tre teste senza capire dove avesse la sua, peraltro coronata.
Inevitabilmente, la testa cadde con un tonfo cieco e Finì insieme a Carlà.
Nicolà, senti qua, al cellulare papà molto arrabbiato sta. Ohibo`! E mo'?

Capitolo 10
"..E mo' passiamo..." Dissero i pelati ai prelati immobili ma con mani immani, forse immanenti, di sicuro immanicati con Nausicaa DeBortoli.
"..Cu minchia è!?.." si chiesero tutti. "Ecchissene!", si risposero l'un l'altro infastiditi e ripresero a passare indenni attraverso le Forche Caudine.
Intanto, il Pulcioso e il Rognoso ringhiavano a braccetto: «Osteria numero zero...» - «Parapònzi-ponzi-pò» udirono improvvisamente echeggiare alle loro terga.
Un Nano megalomane, sbronzo, pretendeva averne il copyright insieme ad Apicella, per lucrare su prostitute e papponi. Mentre aedi anarchici cantavano "Ghigliottina Bungabunga" (antico canto popolare) e giovani satiri satireggiavano attapirati assetati, molte nonnine perplesse preparavano Piña Colada nonostante i problemi di allergia al succo d'ananas combinato con l'essenza di trementina.
Il Cuba Libre, nella versione personalizzata di gavettone da venti litri di "Cuba Libre bollente", assunto come clistere, evaporò in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo: "se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti. (editato in rosso con una citazione da "Amico Fragile" di F. De André/F. De Gregori, per incongruenza assoluta).
...E te pareva!
"Hasta siempre!", esclamò Piña sollevando un polverone rivoluzionario, brandendo una katana color cioccolato gianduia aromatizzato all'anillos de cebolla mentre le vecchie escort fuori produzione amoreggiavano con le Kadett, scandalizzando arcidiaconi, ornitorinchi e semplici automobilisti. «Ifix, tchen tchen!» esclamò Gabriel mentre annunciava eventi angelici gravidi di sollazzo terreno. L'alieno era divenuto preda di irrefrenebile ridarella isterica ogni volta che sbatteva con violenza lo squartapapere sul tiragraffi del micio
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