Inviato: 09 Feb 2010 11:52 Oggetto: Mi serve un esplosivo per un fantasy...
Buongiorno a tutti,
sto scrivendo un romanzo di fantasy, in cui uno dei protagonisti è uno scienziato/alchimista/traffichino che si confronta con la magia...
Arrivo al dunque: per sfuggire dalle caverne dei cattivi, il nostro pensa di seppellirli nelle loro grotte ( che anima buona, eh? ), per fare questo ha bisogno di un po' di esplosivo che dovrebbe reperire nelle grotte stesse o nelle "facilities" dei cattivi. Avevo pensato alla polvere pirica, il carbone lo trova nelle fucine o nelle cucine, il salnitro sulle pareti delle grotte (anche se ne avrebbe bisogno di un bel po', visto che è il componente principale della miscela, circa il 75% del totale), mancherebbe lo zolfo, trovare anche quello nelle grotte... diventa un po' sporca, la faccenda: ci manca solo trovarla già fatta con la miccia innestata. Però la polvere pirica è abbastanza scontata: non ci sarebbe qualcosa di più originale? Leggevo del perclorato di potassio che con sostanze riducenti forma miscele esplosive ma le mie conoscenze di chimica entrano seriamente in difficoltà!
La domanda quindi è:
Cosa potrebbe trovare in una grotta o nelle vicinanze che mescolato/bollito/tritato/massaggiato diventi un esplosivo (abbastanza sicuro che non lo faccia saltare in aria, tipo la nitroglicerina )?
A chi darà la risposta, verrà assegnato il titolo di bombarolo dell'anno!
P.S.
Anche una citazione nel romanzo, se mai riuscirò a finirlo... l'intenzione c'è, sono a 120.000 parole, circa a metà, poco meno...
Registrato: 01/03/08 18:37 Messaggi: 3289 Residenza: pianeta Terra
Inviato: 11 Feb 2010 17:47 Oggetto:
Auguri per la tua carriera di scrittore.
Pensavo, le grotte in cui vorresti rinchiudere i tuoi amichetti cattivi, potresti anche chiuderle con una frana, immagino che per raggiungere queste grotte ci siano da percorrere dei cunicoli, corridoi, dovrebbero essere puntellati con dei ponteggi, tipo le miniere..., non dovrebbe essere difficile farli crollare. Se hai bisogno di zolfo potresti cercare alle terme naturali, in genere si deposita sulle pareti. Se vuoi qualcosa di veramente esplosivo potresti inventarti un'esplosione vulcanica, così il protagonista non si macchia nemmeno del sangue dei colpevoli...
Però un pezzettino dell'opera potresti farcelo leggere in anteprima
Registrato: 31/03/08 16:20 Messaggi: 2418 Residenza: torino
Inviato: 12 Feb 2010 12:26 Oggetto:
Quanto e` antico il tuo mago? Ricordo di qualcuno che (non per ridere, ma solo eccedendo nella pulizia) mescolo` candeggina e acqua ossigenata, facendo esplodere il water; sono ingredienti compatibili con il tuo eroe? Un alchimista accorto potrebbe vere con se` un kit di pronto soccorso con perossido di idrogeno...
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 12 Feb 2010 16:37 Oggetto:
Scusa ma stai cercando informazioni "tecniche" per un romanzo che non sai come "intrecciare" e per questo hai bisogno di rendere "vivace la parte descrittiva" (espediente povero molto sfruttato quando non si ha in mente una storia che stia in piedi da sola) oppure vuoi sapere come si confeziona un ordigno esplosivo?
Scusate per il ritardo nella risposta ma non mi arrivavano più le segnalazioni di risposta al thread nella e-mail (ora ho corretto il mio profilo).
Grazie innanzittutto per le Vs. risposte.
@sibilla:
Anch'io avevo pensato allo zolfo, facendo sì che le grotte fossero all'interno di un vulcano. Resta il fatto che la polvere pirica mi sembra una soluzione scontata, da autori poveri di idee Per l'esplosione vulcanica "on demand", d'accordo che tra i bravi c'è un mago ma è un po' scarso (per dare modo al protagonista di sudare le proverbiali 7 camicie per cavarsi dai guai), e anche questa mi sembra una soluzione un po' tirata per i capelli.
Per l'anteprima, non temete: vi chiederò il Vs. parere sul primo capitolo, prima di "mettere il naso fuori di casa".
P.S.
Grazie per gli auguri: ne avrò bisogno. Comunque mi sto divertendo a scrivere e questa è la cosa importante.
@ Ermengarda Categna:
L'eroe non ha a disposizione elementi complessi. Pensavo, ad esempio, che avrebbero potuto mettere in un forno della calce viva con il carbone: si forma carburo di calcio, il quale messo in acqua genera acetilene, che è un gas fortemente infiammabile ed esplosivo; tanto per essere originale e non ricadere nella polvere da sparo (che del resto usa in altre occasioni).
@ Silent Runner:
Per quanto riguarda l'ordigno esplosivo, un collega mi ha abbondamente documentato su tutta una serie di miscele con concimi, nitrati ecc. per cui, se volessi fare il bombarolo, non avrei da chiedere qui, quindi tranquillizzatevi: sono un padre di famiglia, che costretto dalla figlia ad inventarsi una favola diversa ogni sera, ha pensato di mettere a frutto questa situazione.
Per quanto riguarda l'intreccio, penso la storia sia sufficentemente complicata: sto seguendo l'approccio suggerito da Ken Follet e che si potrebbe definire come "Top-Down": si parte da una idea, un canovaccio generale, poi si suddivide in elementi più piccoli (capitoli e scene) maggiormente ricchi di dettagli per poi fare una stesura dettagliata, completa di tutto. Questa stesura dovrà essere rivista un numero X di volte, prima di essere "licenziata", come dicono gli scrittori.
Adesso sono quasi alla fine della seconda fase (quella intermedia) e solo di riassunti dei vari capitoli sono a 135.000 parole (un romanzo ha circa 200.000 parole per circa 250 pagine) e non ho ancora scritto il "plot" secondario che spiega gli antefatti e serve a fare un po' di suspence: lascio il protagonista nei casini nella storia principale e parlo di un fatto successo prima che anche lui termina con una situazione di "stress" per poi tornare a parlare del protagonista che si tira fuori dai casini solo per finire in altri guai... Per dirne una, ora sta facendo la fine del porcellino sardo: cotto sotto terra...
Grazie ancora per i Vs. interventi.
Fulvio
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 15 Feb 2010 17:08 Oggetto:
doctorzibo ha scritto:
@ Silent Runner:
Per quanto riguarda l'ordigno esplosivo, un collega mi ha abbondamente documentato su tutta una serie di miscele con concimi, nitrati ecc. per cui, se volessi fare il bombarolo, non avrei da chiedere qui, quindi tranquillizzatevi: sono un padre di famiglia, che costretto dalla figlia ad inventarsi una favola diversa ogni sera, ha pensato di mettere a frutto questa situazione.
Grazie, ero preoccupato per te, maneggiare esplosivi è molto pericoloso se non si è veri esperti e il dichiarare apertamente di cercare modi per produrre esplosivi, al massimo ti può costare questo...
doctorzibo ha scritto:
Per quanto riguarda l'intreccio, penso la storia sia sufficientemente complicata: sto seguendo l'approccio suggerito da Ken Follet e che si potrebbe definire come "Top-Down": si parte da una idea, un canovaccio generale, poi si suddivide in elementi più piccoli (capitoli e scene) maggiormente ricchi di dettagli per poi fare una stesura dettagliata, completa di tutto. Questa stesura dovrà essere rivista un numero X di volte, prima di essere "licenziata", come dicono gli scrittori.
Adesso sono quasi alla fine della seconda fase (quella intermedia) e solo di riassunti dei vari capitoli sono a 135.000 parole (un romanzo ha circa 200.000 parole per circa 250 pagine) e non ho ancora scritto il "plot" secondario che spiega gli antefatti e serve a fare un po' di suspence: lascio il protagonista nei casini nella storia principale e parlo di un fatto successo prima che anche lui terminacon una situazione di "stress" per poi tornare a parlare del protagonista che si tira fuori dai casini solo per finire in altri guai... Per dirne una, ora sta facendo la fine del porcellino sardo: cotto sotto terra...
Grazie ancora per i Vs. interventi.
Fulvio
Ok, tutto molto tecnico ma spero che tu dia un'occhiata anche alla grammatica e alla sintassi. Se vuoi fornirci qualche assaggio del tuo romanzo lo leggeremo volentieri.
Inoltre, se già non lo hai visto puoi dare un'occhiata a questo 3D.
Scrivere un Romanzo con la erre maiuscola è cosa complessa, non bastano gli artifici letterari, ci vuole anche una buona storia e da Omero a Shakespeare sono già quasi state scritte tutte. Si tratta solo di fare dei buoni remake o, se preferisci, delle buone cover.
Per quanto riguarda dover narrare sempre nuove fiabe ai figli, beh, è una condanna benevola, se vogliamo. Credo che tu abbia fatto bene a cercare di utilizzare il surplus creativo che questo genere di attività comporta.
Certo però è curioso: solitamente i bambini chiedono sempre le stesse fiabe, è il loro modo di riorganizzare dentro di sé la struttura cognitiva che consente loro di "misurare il mondo in termini simbolici". Ma questa è un'altra storia.
Acc...! Silent, mi hai beccato subito: grammatica e sintassi!
Una ragione c'è, se mia figlia mi chiede nuove storie: ho cercato di nascondermi dietro ai tecnicismi ma la triste realtà è che le storie che le racconto sono talmente penose che non vuole ascoltarle di nuovo.
Scherzo: il fatto è che si addormenta quasi subito (come è giusto che sia) e il giorno successivo, io mi sono già dimenticato di cosa gli stavo raccontando, lei non lo ricorda e così invento una storia nuova (più o meno).
Sono d'accordo sul fatto che non ci siano storie nuove: i greci avevano già catalogato tutte le possibili storie e mi pare fossero solo qualche decina (36?), però sono sempre molte di più delle note musicali!
Grazie mille per il link: sono sempre più convinto che questo sia un forum eccezionale!
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 16 Feb 2010 10:37 Oggetto:
Capisco.. ma se la figlia si addormenta subito è probabile che il tuo tono di voce sia molto rilassante e la bambina si senta del tutto al sicuro e questa è una cosa buona. Le antiche fiabe avevano una funziona catartica ed educativa, spesso terrorizzante (ma non, come molti immaginano, per tenere lontani i bambini dai pericoli, bensì per spingerceli dentro elaborandoli prima di incorrervi direttamente), cosa che invece, i romanzi per gli "adulti" non hanno come scopo o hanno perduto.
Di questa rottura di simmetria se ne potrebbe parlare ancora... ma per ora, sarà sufficiente, credo, scambiare qualche opinione, così tanto per fare due chiacchiere. E se qualcosa può esserti utile per il tuo lavoro narrativo ben venga. Perché il lavoro narrativo non è solo mettersi a scrivere.
E questa è una cosa che amo ricordare a tutti gli aspiranti scrittori (perché questa, sicuramente è cosa che ben sai): la stesura di un testo letterario non è solo un lavoro di "scrittura" ma di continua mediazione fra il proprio immaginario e la necessità di realizzare un prodotto spendibile.
Lo scrittore lavora anche quando se ne sta davanti alla finestra a guardare il paesaggio, lavora quando cammina, quando guarda la tivù, quando mangia e quando parla con gli amici, quando ascolta musica e quando se ne sta lì con la mente vuota come un salvadanaio appena saccheggiato. Il risultato dello scrivere è il prodotto di una lunga rielaborazione del proprio vissuto, del recepito, del già pensato e dell'impensato che verrà.
La scrittura è materia increata, ciò che deve ancora venire. I mattoni della vita di un testo narrante sono le parole: le regole della doppia elica, il DNA che trasforma un alfabeto in una sorgente di immagini e di miti risolti o irrisolti sono sempre le stesse perché sempre lo stesso è il ricevente, l'ambiente dove l'embrione si svilupperà formandosi intorno a regole fisse e variabili imprevedibili.
Scrivere è un atto creativo che spesso viene sottovalutato da chi scrive o viene vissuto come urgenza, necessità o pretesto. In realtà scrivere è una forma primaria di catarsi, di rigenerazione dei temi profondi che attraversano il nostro tempo e noi che in questo tempo generiamo simboli come alberi che disperdono semi tutt'intorno, la maggior parte dei quali non darà vita ad altri alberi.
La breve corsa alla notorietà che in questa frazione di secolo ha spinto intere generazioni di scrittori verso forme di narrativa "seriali" trascurando la vera ragione dello scrivere (che, per la verità, essendo ancora indefinita è una ragione che non è mai la medesima) può sprecare piccoli e grandi talenti. Ma così è stato fin dai tempi in cui l'arte del narrare visivo si è fatta arte della fama e del prestigio, quando i primi pittori professionisti trovarono nei mecenati, la ragione del loro lavoro soffocando od esaltando i loro talenti, soffocando o esaltando quell'artista, nascondendo o spegnendo veri potenziali maestri per favorirne altri.
Pare che la natura evoluzionistica del succedersi degli eventi non risparmi nemmeno ciò che è immateriale.
Scrivere, e concludo, è un atto di coraggio ma anche di grande vanità. Entrambe le categorie appartengono all'umano e a questo inesorabilmente tornano. Ecco perché insisto a preferire la qualità. Perché se siamo quel che siamo diventati è anche grazie a chi fa fatto bene il proprio lavoro, in ogni campo, settore o ambiente. Da questi abbiamo appreso quel che sappiamo.
p.s.
Ovviamente, il mio accenno alla sintassi e alla grammatica era solo una battuta, tanto per sdrammatizzare. Scrivere in un forum comporta un altissimo livello di errori di battitura, i refusi si sprecano ma sono tutti perdonabili.
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