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Riverside Ban a tempo indeterminato

Registrato: 29/02/08 22:32 Messaggi: 4396 Residenza: Riverside House
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Inviato: 04 Ago 2009 15:26 Oggetto: |
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splarz ha scritto: | .... ciò non toglie che magari la RSU-486 sia un pessimo farmaco, ma affermare "dire 29 morti non vuol dire nulla" è sensatissimo. |
E' evidente che non ci capiamo: in discussione non è se la Rsu486 sia un pessimo o un buon farmaco ma il fatto che, la stessa comunità scientifica si sia espressa con cautela lasciando aperta la porta ad alcuni dubbi.
A meno che, non si voglia ritenere che il fatto che venga già da diversi anni utilizzata in molti paesi, renda quel farmaco totalmente sicuro (cosa che, in parte, anche Garattini, smentisce).
Citazione: | Da qualche parte ho letto che la RU486 viene utlilizzata per far abortire embrioni di una settimana al massimo. |
E il portare d'esempio l'aspirina mi appare, tra le altre cose (per evidenti motivi) fuorviante.
@ Black: il settimo mese era, ovviamente un refuso.
Citazione: |
La Rsu 486 è una pillola abortiva.
La sua assunzione provoca l?interruzione della gravidanza ed è vista come alternativa al classico aborto chirurgico.
E? efficace entro la settima/ottava settimana di gestazione (a differenza dell?intervento chirurgico che arriva oltre la ventesima). |
E, comunque, non è questo il problema. |
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Blacks84 Dio maturo


Registrato: 26/04/07 14:50 Messaggi: 2446 Residenza: Nelpaese bagnato da tre mari e prosciugato da Tremonti
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Inviato: 04 Ago 2009 16:47 Oggetto: |
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L'esempio dimostra come anche l'aspirina crea qualche morto su milioni di assuntori, quindi vietare l'uso della RU-486 perchè 29 persone sono morte in 10 anni di utilizzo è una stronzata.
E comunque c'è anche da prendere in considerazione quanto scritto da celestia.
Sarebbe più sensato se si facesse un paragone con le statistiche dell'aborto con il metodo chirurgico.
infatti sembra sia così:
Citazione: | Ma la letteratura scientifica specializzata ha sempre indicato che l?aborto chimico oltre ad essere meno efficace di quello chirurgico presenta pesanti effetti collaterali.
Nel marzo del 2000, ad esempio, il NEJM passa in rassegna diverse sperimentazioni di aborto farmacologico, e a quelle eseguite con mifepristone e misoprostol assegna un?efficacia media del 95%, specificando che l?effetto collaterale più pesante è dato dalle abbondanti perdite di sangue, fino a quantità quasi doppie rispetto a quelle per aborto chirurgico. Pure la durata delle perdite è maggiore: si cita in particolare uno studio in cui il 9% delle donne ne ha per oltre trenta giorni, e l?1% per più di sessanta. Anche gli altri effetti collaterali ? nausea, vomito, dolori addominali ? sono di maggiore entità. Viene sottolineato che l?aborto medico può essere scelto solo se si ha facilmente accesso a centri specializzati in grado di intervenire chirurgicamente, visto che si potrebbe avere necessità di trasfusioni. Viene ripetuto che il metodo chirurgico è più efficace (99%). |
Credo che a questo punto, la scelta tra la pillola e il metodo chirurgico spetti alla diretta interessata. |
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Riverside Ban a tempo indeterminato

Registrato: 29/02/08 22:32 Messaggi: 4396 Residenza: Riverside House
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Inviato: 04 Ago 2009 17:07 Oggetto: |
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Blacks84 ha scritto: | Sarebbe più sensato se si facesse un paragone con le statistiche dell'aborto con il metodo chirurgico.
infatti sembra sia così:
Ma la letteratura scientifica specializzata ha sempre indicato che l?aborto chimico oltre ad essere meno efficace di quello chirurgico presenta pesanti effetti collaterali. |
A volte mi domando se questo continuo fraintendere derivi da una sorta di inquinamento meccanico quantistico.
E' mezzora che insisto sul fatto che la comunità scientifica internazionale ha posto dei dubbi (legittimi o meno che possano essere) sul metodo.
Tra l'altro se per quel che attiene all'interruzione di gravidanza tradizionale (chiamiamola cosi) il problema che si pone è soprattutto etico (o meglio, se lo pongono gli obiettori), per quel che attiene al RSU486 direi che non si può certo affermare che il problema sia posto in quei termini (o perlomeno non solo).
Citazione: | Credo che a questo punto, la scelta tra la pillola e il metodo chirurgico spetti alla diretta interessata. |
Questo è fuori discussione: cosi come deve essere. però, fuori discussione il fatto che quel genere di intervento non proponga effetti collaterali tali da mettere a rischio la vita di colei che ne fa ricorso.
Ed è di ciò che sto parlando (vedi dubbi e la cautela della comunità scientifica internazionale).
In definitiva:
> del problema etico posto dalla Chiesa non me ne frega nulla;
> di quello posto dagli obiettori (una libera scelta) me ne frega allo stesso modo;
> della questione sollevata da chi si occupa di scienza (e di medicina) invece mi interessa, e non poco; ed è su questo che mi auguro si possa fare chiarezza (ovviamente, non sul forum ). |
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Blacks84 Dio maturo


Registrato: 26/04/07 14:50 Messaggi: 2446 Residenza: Nelpaese bagnato da tre mari e prosciugato da Tremonti
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Inviato: 04 Ago 2009 18:01 Oggetto: |
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Riverside ha scritto: |
...
E' mezzora che insisto sul fatto che la comunità scientifica internazionale ha posto dei dubbi (legittimi o meno che possano essere) sul metodo. | ho riportato delle statistiche a confronto, non il miglior tempo sul giro di Valentino Rossi!
Riverside ha scritto: |
Questo è fuori discussione: cosi come deve essere. però, fuori discussione il fatto che quel genere di intervento non proponga effetti collaterali tali da mettere a rischio la vita di colei che ne fa ricorso. |
Se per quello, anche il metodo tradizionale dell'aborto presenta una minima percentuale di rischio.
Citazione: | La mortalità per aborto con Ru-486 è almeno 10 volte superiore a quella per aborto chirurgico. Se si applicasse il principio di precauzione si impedirebbe l?aborto chimico in tutto il mondo, ammettendo che agenzie di controllo dei farmaci e Organizzazione Mondiale della Sanità hanno promosso una metodica pericolosa. |
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celestia Dio maturo

Registrato: 10/08/08 16:41 Messaggi: 2025
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Inviato: 04 Ago 2009 19:48 Oggetto: |
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Riverside ha scritto: | del problema etico posto dalla Chiesa non me ne frega nulla... |
Però io vorrei fare una nota: mi sembra che dei problemi delle donne non freghi nulla a nessuno! perchè la Chiesa, come giustamente avete capito TUTTI, è interessata solo a demonizzare il sesso, i "Baroni" della medicina invece sono più interessati a vendere farmaci per guadagnare. Chi paga il prezzo più alto sono le donne. Anche a prescindere dal fatto che l'aborto dovrebbe essere un'eccezione e non la regola (non è un metodo anticoncezionale) è comunque la donna quella che deve caricarsi sulla sua pelle il peso dell'aborto. Molti aborti sono evitabili, in molti modi, ma i medici hanno interesse a farli, la Chiesa cerca in tutti i modi di colpevolizzare le donne, più per un fatto politico che per una vera pastorale. Che tristezza!!! |
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Riverside Ban a tempo indeterminato

Registrato: 29/02/08 22:32 Messaggi: 4396 Residenza: Riverside House
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Inviato: 04 Ago 2009 22:32 Oggetto: |
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Cele, io non vorrei passare per cattivo ma non sempre è esattamente come descrivi.
Torno a ribadire, non mi pongo probelmi di etica, chiesa, politica.
E Non me lo pongo ben sapendo che per metà, la comunità scientifica, sulla questione aborto (ma per un problema di tipo etico) è sempre stata divisa.
Mi pongo un problema diverso ed è a tutela delle donne (tutte, nessuna esclusa).
Se vogliamo far passare un messaggio di divisione, possiamo anche chiudere qui la discussione.
Gente come me (e parlo di laici, anche se sul tema in questione sono agnostico, sospendendo il giudizio fino a prova contraria e non certo perché, nel mio inconscio riconosco ad una entità - qualsiasi essa sia - il diritto di giudizio universale) vuol solo capire: e ciò che voglio capire è se questo nuovo metodo può, in qualche maniera, mettere a rischio la vita di colei che vi ricorre.
Più vicino alle donne di cosi  |
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celestia Dio maturo

Registrato: 10/08/08 16:41 Messaggi: 2025
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Inviato: 05 Ago 2009 14:49 Oggetto: |
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River, forse mi hai frainteso: non ho mai detto che sei cattivo, ho solo fatto notare che l'industria farmaceutica è più interessata ai suoi guadagni in borsa che alla salute delle persone, e la questione aborto non fa eccezione
La maternità è un momento della vita di una donna che richiede un'attenzione particolare, l'aborto di per sè è contro natura, se la donna decide di abortire è per motivi seri, perchè è più facile e naturale tenersi il figlio almeno 98 volte su 100
Per quanto riguarda la pillola, è pericolosa come qualunque medicinale, ma francamente non capisco se si vuole affrontare anche il discorso del dolore (vista la mancanza in Italia di una politica seria sulla terapia antalgica...) o se invece è una questione di sicurezza tout court; perchè è ovvio che dopo aver legalizzato l'aborto per evitare la piaga dell'aborto clandestino, è bene che la procedura interruttiva sia fatta in ospedale per poter contare su un'assistenza migliore, almeno in teoria
Non esiste la sicurezza assoluta al 100%, esiste la possibilità di ricevere un'ottima assistenza |
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Riverside Ban a tempo indeterminato

Registrato: 29/02/08 22:32 Messaggi: 4396 Residenza: Riverside House
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Inviato: 05 Ago 2009 20:53 Oggetto: |
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celestia ha scritto: | River, forse mi hai frainteso: non ho mai detto che sei cattivo, ho solo fatto notare che l'industria farmaceutica è più interessata ai suoi guadagni in borsa che alla salute delle persone, e la questione aborto non fa eccezione |
E questo deve far riflettere; altrimenti si da ragione ad uno come Garattini che da consulente, milionario, di diverse case di produzione di farmaci non ha alcun interesse a criticarne i prodotti e quindi può affermare che 29 morti non sono un numero da prendere in considerazione.
Citazione: | ...... se la donna decide di abortire è per motivi seri, perchè è più facile e naturale tenersi il figlio almeno 98 volte su 100 |
Purtroppo, non ne sono cosi certo, Celestia. |
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splarz Moderatore Hardware e Networking


Registrato: 20/08/06 15:54 Messaggi: 2767
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Inviato: 06 Ago 2009 02:56 Oggetto: |
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Citazione: | 29 morti non sono un numero da prendere in considerazione. | non ha detto questo. da quello che hai citato, ha semplicemente fatto notare che parlare di "29 morti" non ha alcuna utilità pratica: i decessi vanno sempre relazionati al numero di persone che ha assunto la pillola e ogni morte va valutata per la causa (la pillola in sè non è mai la causa, bisogna vedere che cosa è accaduto). visto che ti interessa la questione scientifica è importante che comprendi il senso di una statistica. piuttosto è molto più pericoloso il dato per cui questa pillola è dieci volte più pericolosa della pratica chirurgica - sempre che il dato sia vero. |
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toto200 Dio minore


Registrato: 28/11/05 17:43 Messaggi: 664 Residenza: europa
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Inviato: 07 Ago 2009 11:03 Oggetto: |
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Riverside ha scritto: | > del problema etico posto dalla Chiesa non me ne frega nulla; |
diciamo che dal punto di vista della mia etica, come credo della tua, non rappresenta un problema. Nel senso che non condividiamo la visione etica della chiesa cattolica sul tema interruzione della gravidanza.
Che però tale visione abbia ripercussioni sulla nostra vita è innegabile. Purtroppo.
Ed è proprio quello che ho inteso sottolineare con il titolo del topic. Ma non sono geloso del suo andamento.
Riverside ha scritto: | > di quello posto dagli obiettori (una libera scelta) me ne frega allo stesso modo; |
stesso discorso. Con in più però il fatto che paghiamo, tu ed io, gente che si rifiuta di fare il mestiere per il quale ha firmato un contratto. E percepisce dei soldi in cambio di un servizio che non eroga.
Se avessimo un ospedale con un reparto di ginecologia dove lavorano solo chirurghi cattolici obiettori di coscienza che non interrrompono gravidanze, una chirurgia dove lavorano solo testimoni di Geova che non toccano il sangue, un bar dove lavorano solo talebani ai quali la loro religione impone di non avvicinarsi agli alcolici, che un'ora ogni due si accovacciano sul tappeto a pregare ed un mese all'anno non fanno nulla perchè il profeta non vuole, un'impresa di pulizie dove lavorano solo buddisti che - come la vispa teresa - corrono dietro ad ogni mosca con il retino scansando con la scopetta ogni ipotetico esserino dal posto dove - camminando - appoggeranno il piede perchè non bisogna ammazzare alcuna creatura vivente, una radiologia dove lavorano solo appartenenti alla setta dei ricostruttori ai quali la loro religione impone di tenersi almeno a 20 metri dai raggi X, delle infermiere che credono ciecamente nel dogma pasfarianista "come è venuto passerà" ... se avessimo un ospedale del genere non oso pensare alla sua efficacia. Senza contare che avrebbe un'efficienza ridicola.
Stranamente non conosco nessun adepto di qualunque setta al quale il proprio credo imponga di accettare solo quella parte di mercede relativa al lavoro effettivamente svolto.
Quindi possiamo ignorare il punto di vista degli obiettori nel senso che non lo condividiamo. Ma che le loro scelte abbiano comunque ripercussioni sulla nostra vita è innegabile. Purtroppo.
Riverside ha scritto: | > della questione sollevata da chi si occupa di scienza (e di medicina) invece mi interessa, e non poco; ed è su questo che mi auguro si possa fare chiarezza ... e ciò che voglio capire è se questo nuovo metodo può, in qualche maniera, mettere a rischio la vita di colei che vi ricorre |
e la chiarezza, nei termini che tu hai esposto, è presto fatta: la risposta è sì. Questo metodo mette sicuramente a rischio la vita di colei che vi ricorre.
Analogamente il fatto di venire a lavorare in auto mette a rischio, due volte al giorno, la mia.
Analogamente il fatto che tu viaggi su un aereo mette a rischio la tua quando ci sali.
Analogamente il fatto di sottopormi ad un'appendicectomia metterebbe a rischio la mia quando lo facessi.
Analogamente il fatto di farti curare una carie mette a rischio la tua quando vai dal dentista.
Analogamente il fatto di andare in mensa mette a rischio la mia dal lunedì al venerdì.
Sono ovviamente differenti gradi di rischio, ma nessuna di queste attività è a rischio zero. Anche per la vita.
Ora: esiste una situazione analoga a quella nella quale si trova una donna che voglia interrompere la sua gravidanza che sia priva di rischi? ovviamente la risposta è no. Come per tutte le altre situazione naturali, cioè degli esseri che vivono in natura, si fa un bilancio costi vs benefici. E si decide quale via intraprendere accollandosi i rischi che si reputano minori. Non nulli: minori.
Anch'io ho difficoltà a capire le tue remore sul farmaco legate 29 morti: dato che esiste una statistica che dice che vi sono 29 casi di morte correlabili alla RU486 che facciamo? la buttiamo? e dopo?
Per comodità diciamo che le 29 donne che, nel futuro, avrebbero assunto la RU586 e sarebbero morte sulla base dei dati statistici pregressi (supponiamo), non moriranno. Ma avremo 29 donne vive in più di quelle che vivevano durante il periodo di somministrazione della RU486? Inoltre, la loro qualità della vita, sarà migliore?
Tanto per estremizzare, verificando il ragionamento al limite si aumentano le probabilità che sia corretto, adesso che i malati di HIV prendono quelle dosi paurose di veleni (questo sono, e tutt'altro che prive di effetti collaterali) ritieni che ci siano meno persone viventi e con una qualità della vita inferiore alla situazione nella quale tali medicine non esistessero?
Bene: la risposta a questo dilemma "la teniamo o la buttiamo" può essere demandata ad un ente religioso (in Iran fanno così), ad una singola persona (in Corea del Nord fanno così) o ad un ente composto da uomini di scienza che, sulla base di dati di fatto raccolti secondo un metodo prestabilito rigoroso fa un bilancio costi vs benefici, e fornisce all'organismo deputato costituzionalmente a legiferare gli elementi per decidere. In Italia si fa così.
E' la scelta perfetta? cioè che ha solo vantaggi e nessun effetto collaterale? ovviemente no.
E' la scelta migliore che, sulla base delle conoscenze attuali si poteva fare? ragionevolmente sì. Tenuto conto dell'imperfezione (all'interno della quale stanno gli errori umani, la necessità di mediare, gli interessi delle lobby e così via) della natura umana.
Si poteva teoricamente fare di meglio? ovviamente, vista che la natura è imperfetta, sì.
Questo è un motivo per rinunciare ai benefici che, comunque, derivano dall'applicazione di una seppur imperfetta soluzione? no. Tutta la vita no.
Per concludere. Alla domanda
> come giustifichi la somministrazione della RU486 dato che vi sono state 29 morti?
rispondo
> sono dispiaciuto per quelle morti, ma è un modo partigiano di guardare la situazione. Un modo che presuppone delle risposte perfette a domande perfette all'interno di un sistema imperfetto. Ad oggi è la migliore soluzione che, in questa situazione e con i mezzi attuali a disposizione, si è trovata. Ed è giusto che viga perchè risultato dell'applicazione di un metodo stabilito per legge.
Forse che, un secolo o due fa, quando i barbieri cavavano i denti ai pazienti seduti su una sedia in strada, quelli con il mal di denti non ci andavano? e non erano contenti di esserci andati?
era una soluzione perfetta? no, ma era perfetta per la situazione, i mezzi (e conoscenze) a disposizione. E meno male che esisteva.
Il miglioramento continuo ed un sistema di leggi ha poi fatto il resto, facendoci evolvere fino alla situazione (transitoria per definizione) attuale. Perfetta, per la situazione attuale, esattamente quanto può essere perfetta la natura umana. E da rispettare perchè risultato di un iter stabilito per legge.
Riverside ha scritto: | Toto, scusa, ma da uno come te non mi sarei mai aspettato una osservazione cosi qualunquista |
Constato una volta di più che abbiamo sicuramente due diversi modi di argomentare: su alcune lunghezze d'onde non collimiamo.
Oggi mi va di prenderlo come un complimento  |
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Riverside Ban a tempo indeterminato

Registrato: 29/02/08 22:32 Messaggi: 4396 Residenza: Riverside House
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Inviato: 07 Ago 2009 12:12 Oggetto: |
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Citazione: | stesso discorso. Con in più però il fatto che paghiamo, tu ed io, gente che si rifiuta di fare il mestiere per il quale ha firmato un contratto ..... ecc. .... |
Questo non è corretto: benché di ciò che sulla questione possano pensare gli obiettori non mi freghi nulla, so che il loro compito di non si limita a non eseguire aborti, ma a far nascere figli, a tutelarne la salute e quella della madre, ecc. -.
Quindi, assolvono, in larga parte, gli oneri contrattuali che hanno sottoscritto.
La scelte etiche sono personali, possono essere non condivise, ma sono da rispettare.
Citazione: | Quindi possiamo ignorare il punto di vista degli obiettori nel senso che non lo condividiamo. Ma che le loro scelte abbiano comunque ripercussioni sulla nostra vita è innegabile. Purtroppo. |
Come detto prima, nel male e, nel bene.
Citazione: | e la chiarezza, nei termini che tu hai esposto, è presto fatta: la risposta è sì. Questo metodo mette sicuramente a rischio la vita di colei che vi ricorre. |
E questo basta ed avanza, soprattuttto quando, in relazione alla questione interruzione di gravidanza l'esperienza medica ha a disposizione metodi più che collaudati che, non saranno perfetti ma, non sono neppure un salto nel buio.
Quindi capirai come quel sicuramente mette a rischio la vita suoni sinistro.
Citazione: | Analogamente il fatto di venire a lavorare in auto mette a rischio, due volte al giorno, la mia.
Analogamente il fatto che tu viaggi su un aereo mette a rischio la tua quando ci sali.
Analogamente il fatto di sottopormi ad un'appendicectomia metterebbe a rischio la mia quando lo facessi.
Analogamente il fatto di farti curare una carie mette a rischio la tua quando vai dal dentista.
Analogamente il fatto di andare in mensa mette a rischio la mia dal lunedì al venerdì.
Sono ovviamente differenti gradi di rischio, ma nessuna di queste attività è a rischio zero. Anche per la vita. |
Sono tutti eventi non legati, essenziamente, a scelte personali, a meno che uno non decida di ammazzarsi, schiantandosi, con l'auto, contro il primo muro di cemento che incontra.
Interrompere una gravidanza, è una scelta personale e quella scelta deve, comunque, a livello medico, essere garantita nel suo complesso.
Citazione: | Anch'io ho difficoltà a capire le tue remore sul farmaco legate 29 morti: dato che esiste una statistica che dice che vi sono 29 casi di morte correlabili alla RU486 che facciamo? la buttiamo? |
No, ma non la mettiamo neppure in commercio per soddisfare esigenze di bilancio delle lobby farmaceutiche, se non dopo che quel numero 29 si sia, drasticamente ridotto.
Non esistono scelte perfette: esistono scelte imperfette.
Ma, come ben sai, anche l'imperfezione può essere corretta ed i rischi ad essa correlati si possono ridurre. |
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Blacks84 Dio maturo


Registrato: 26/04/07 14:50 Messaggi: 2446 Residenza: Nelpaese bagnato da tre mari e prosciugato da Tremonti
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Inviato: 07 Ago 2009 14:32 Oggetto: |
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celestia Dio maturo

Registrato: 10/08/08 16:41 Messaggi: 2025
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Inviato: 07 Ago 2009 15:22 Oggetto: |
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Riverside ha scritto: | Interrompere una gravidanza, è una scelta personale e quella scelta deve, comunque, a livello medico, essere garantita nel suo complesso... |
Fin qui si è tutti d'accordo mi pare, però quello che non va bene è la colpevolizzazione delle donne che abortiscono anche da parte dei cosiddetti "laici" o presunti tali, perchè ammettere l'obiezione di coscienza significa dire che tutte le donne non devono abortire, quindi considerare peccato l'aborto anche per quelle donne che non credono nella morale cattolica, e questo non nel confessionale, ma a livello d'ospedale, che dovrebbe curare tutti quanti senza pregiudizi ideologici o steccati |
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toto200 Dio minore


Registrato: 28/11/05 17:43 Messaggi: 664 Residenza: europa
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Inviato: 07 Ago 2009 15:46 Oggetto: |
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Riverside ha scritto: | il loro compito [degli obiettori n.d.r.] non si limita a non eseguire aborti, ma a far nascere figli, a tutelarne la salute e quella della madre, ecc. -.
Quindi, assolvono, in larga parte, gli oneri contrattuali che hanno sottoscritto. |
voglio seguire il tuo pensiero: che accettino solo "larga parte" del salario!
Riverside ha scritto: | La scelte etiche sono personali, possono essere non condivise, ma sono da rispettare |
ma io mica costringo nessuno a forza. Se un autista di pullmann, per scelta etica personale, decide che guidare è pericoloso e non lo vuole più fare che si fa? si rispetta la sua scelta e gli si dice "tu avevi due compiti: guidare il pullmann per 4 ore e lavare i veicoli nel deposito per altre 4. Tu non eroghi più il 50% del tuo servizio, io non ti erogo più il 50% del salario corrispondente".
Mica si vuole costringere nessuno ad andare contro le proprie scelte etiche. Si vuole solo remunerare il giusto per il servizio svolto.
Il portafoglio, a confronto dell'etica, è un dettaglio: il medico obiettore mica pensa a quello quando fa la sua scelta etica Quindi riduciamo lo stipendio del medico obiettore di quel tanto che basta a pagarne uno non obiettore che svolga i compiti che lui si rifiuta - per scelta etica - di adempiere. Lui sarà contento di poter pagare di tasca propria la propria etica, non credi? o no?
Riverside ha scritto: | in relazione alla questione interruzione di gravidanza l'esperienza medica ha a disposizione metodi più che collaudati |
non investo tempo nella ricerca di statistiche: non penserai mica che tali metodi siano a rischio zero?!
Quindi, applicando la tua contestazione al tuo stesso pensiero, perchè dovrebbero essere accettabili i rischi dei metodi collaudati? Chi lo stabilisce se sono accettabili? tu? paparazingher? Roccella? Bonino? chi?
Riverside ha scritto: | metodi ... che ... non sono ... un salto nel buio |
beh, "salto nel buio" ehm ...
Riverside ha scritto: | Quindi capirai come quel sicuramente mette a rischio la vita suoni sinistro. |
solo se estratto dal contesto nel quale è collocato. Anche sulla Bibbia suonerebbe sinistro "Dio non esiste" se gli togliessi "dice lo stolto" che segue
Riverside ha scritto: | Sono tutti eventi non legati ... a scelte personali |
non è vero. Decidere se curarmi una carie o no è sicuramente una scelta personale (e di chi sennò?), andare in mensa od a mangiare un panino al bar è una scelta personale (e di chi sennò?).
Quindi sono tutti eventi legati a scelte personali. Ma anche ammettendo per assurdo che non lo fossero, deve essere garantita anche in questi casi, come negli altri, il rispetto della legge.
Io pretendo che il dentista sia un medico laureato che segue procedure imposte dai protocolli stabiliti per legge, così come pretendo che la mensa osservi le norme HCCP che la legge le impone.
Riverside ha scritto: | Interrompere una gravidanza, è una scelta personale e quella scelta deve, comunque, a livello medico, essere garantita nel suo complesso |
sono d'accordo. Non sul fatto che solo le scelte personali debbano essere garantite a livello medico (anche chi arriva incosciente in ospedale, quindi senza avere scelto di andare al pronto soccorso, deve essere garantito) ma sul fatto che il paziente debba essere garantito. Ma garantito ... chevvordì?
Garantito significa che il medico che lo cura debba essere un laureato in medicina, che se lo taglia debba avere una specializzazione in chirurgia, che deve seguire un iter stabilito e non agire caso, che non deve spiattellare i suoi dati anagrafici e la sua patologia a mezzo mondo, che non deve amputargli pezzi se non è necessario ... in una parola: deve rispettare ciò che stabilisce la legge. Tutto ciò è normato per legge e lui la deve rispettare.
Senza offesa: se decidesse di non somministrargli un farmaco perchè il suo amico Riverside pensa che sia pericoloso, infrangerebbe una norma. Così come la infrangerebbe se decidesse di somministrargliene uno che non avesse subito l'iter di approvazione stabilito per legge
Quindi è la presenza di una legge che stabilisce se una cosa è giusta o sbagliata. E la legge è giusta o sbagliata solo in base al fatto che abbia o meno seguito un iter stabilito a sua volta per legge. Se così non fosse saremmo in presenza di qualcuno che, soggettivamente, stabilisce se una cosa è giusta o sbagliata: e questa situazione era in vigore in Italia in un periodo dove l'unico suo aspetto positivo di cui ci ricordiamo era che i treni arrivavano in orario ...
Quindi la RU486 è lecita o meno solo in base al fatto che abbia percorso l'iter prestabilito (per legge) di approvazione (e non in base al fatto che abbia deciso un singolo, persona o religione). Ed al fatto che siano degli scienziati che hanno seguito l'iter. Sulla base di dati di fatto (non di giudizi soggettivi).
Ecco: questo distingue un farmaco garantito da uno no. Non i giudizi soggettivi, da qualunque fonte provengano: senza offesa
Riverside ha scritto: | non la mettiamo neppure in commercio per soddisfare esigenze di bilancio delle lobby farmaceutiche |
solo nel mondo perfetto si riesce a fare la frittata senza rompere le uova. Se ha seguito l'iter stabilito per legge è lecito che vada in commercio. Ed in un sistema capitalistico come quello atuale qualcuno ne trae profitto. Ma è inevitabile.
Certo, se fossimo in un regime comunista la proprietà privata sarebbe abolita e ... ma devi cambiare simbolo sul quale apporre la croce alle prossime elezioni se ti piace di più quest'ultimo scenario: devi cercare dove c'è la falce ed il martello
Riverside ha scritto: | se non dopo che quel numero 29 si sia, drasticamente ridotto |
River, siamo da capo: lo stabilisci tu di quanto deve ridursi? 28 va bene? troppo? 25? 20? 15 andrebbe bene per te? e sennò quanto?
Quante donne morte sono un numero che tu reputi accettabile?
Perdonami questa mossa poco corretta, ma era solo per sottolineare che il problema non può essere impostato in questo modo. Occorre un approccio scientifico consolidato (normato), applicato però ad una situazione difficile e controversa. Una situazione che crea pena. E che sconfina nell'intimo.
E' una situazione delicata. Molto delicata. E purtroppo, più il tema è delicato, più le iene vi si avventano perchè sanno di poter arraffare qualcosa azzannando.
Quindi occorre che il farmaco, e la sua somministrazione, seguano il protocollo di approvazione stabilito (senza ingerenze nè dispotiche nè dogmatiche) e che la donna sia messa nella condizione di poter scegliere. Sapendo che non esiste la soluzione perfetta: qualche effetto collaterale è sempre in agguato. E che il rispetto della legge li limita.
Riverside ha scritto: | come ben sai, anche l'imperfezione può essere corretta ed i rischi ad essa correlati si possono ridurre |
ed io spero, come te, che queste correzioni viaggino a 1.000 all'ora. Fiducia nella scienza  |
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splarz Moderatore Hardware e Networking


Registrato: 20/08/06 15:54 Messaggi: 2767
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Inviato: 07 Ago 2009 17:44 Oggetto: |
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toto200 ha scritto: | Citazione: | ="Riverside"]non la mettiamo neppure in commercio per soddisfare esigenze di bilancio delle lobby farmaceutiche |
solo nel mondo perfetto si riesce a fare la frittata senza rompere le uova. Se ha seguito l'iter stabilito per legge è lecito che vada in commercio. Ed in un sistema capitalistico come quello atuale qualcuno ne trae profitto. Ma è inevitabile. | aggiungo: qua s'è deciso che la pillola nasce per motivi lobbistici, ma nessuno cita i fatti che lo proverebbero o, almeno, ne porrebbero il sospetto.
toto200 ha scritto: | Riverside ha scritto: | se non dopo che quel numero 29 si sia, drasticamente ridotto |
River, siamo da capo: lo stabilisci tu di quanto deve ridursi? 28 va bene? troppo? 25? 20? 15 andrebbe bene per te? e sennò quanto? |
ri-aggiungo: 29, da solo, non vuol dire niente: 29 su 100? 1000? Un milione? in quest'ultimo caso, la mortalità del farmaco sarebbe, se non ho sbagliato i calcoli, lo 0,000029%.
tra l'altro, ho trovato questo: Citazione: | In data odierna l?AIFA, l?Agenzia italiana del farmaco, deciderà se e come immettere in commercio anche nel Belpaese la pillola abortiva Ru486. L?approvazione non è affatto scontata: ieri la sottosegretario al welfare Eugenia Roccella (PDL, già presentatrice del Family Day) è intervenuta pesantemente, sostenendo in sede parlamentare che nel mondo sarebbero stati registrati 29 decessi, dal 1988 a oggi, di donne che avevano assunto il farmaco. Roccella si è altresì lamentata che ?tale dato non risulta nei verbali del comitato tecnico scientifico dell?AIFA né dell?Autorità europea per i farmaci EMEA?. A Roccella ha risposto oggi, intervistato da Repubblica, il ginecologo Silvio Viale, che per primo sperimentò il farmaco presso un ospedale di Torino: ?Anche se questi 29 casi fossero reali, ma non lo sono, non costituirebbero un ostacolo per la registrazione di nessun altro farmaco. La mortalità per il Viagra, per esempio, è di dieci volte superiore. Come pure quella di molti farmaci da banco in commercio in Italia. Nel 2003 i centri antiveleno hanno segnalato 59 morti negli Usa per l?aspirina, e nessuno si sogna di toglierla dal commercio?. | pare che 'sti 29 morti siano il numero di una parlamentare del PDL, il che è già sufficiente a minarne l'attendibilità. |
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Riverside Ban a tempo indeterminato

Registrato: 29/02/08 22:32 Messaggi: 4396 Residenza: Riverside House
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Inviato: 07 Ago 2009 23:17 Oggetto: |
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splarz ha scritto: | pare che 'sti 29 morti siano il numero di una parlamentare del PDL, il che è già sufficiente a minarne l'attendibilità. |
E dopo questo, per quanto mi riguarda, la discussione è chiusa.
Vi saluto. |
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