Precedente :: Successivo |
Autore |
Messaggio |
chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
|
Inviato: 23 Gen 2009 15:03 Oggetto: Re: Quanto inutile anti-clericalismo |
|
|
foliosi ha scritto: | Dopo aver letto l'articolo in questione non ho potuto evitare un moto di disappunto per l'anticlericalismo di annata che trasuda da ogni suo passaggio; | Davvero?! Dove?
Beh, detta così non si capisce a quali punti e conceti espressi nell'articolo ti riferisci, quali hai preso per anticlericalismo.
Anche perché, non trattando l'articolo di questioni clericali, io non riesco a trovarne.
Mi stupirei meno se evidenziassi, sempre erroneamente, un anti-luddismo e anti-anti-tecnologismo, visto che l'articolo dà informazione (senza prendere possizione) di quelle dichiarazioni di chiara ed evidente posizione luddista e anti-tecnologica fatte,
per cui l'articolo può facilmente essere scambiato per errore come anti-luddismo e anti-anti-tecnologismo.
foliosi ha scritto: | Peccato perché, come osserva uno dei primissimi lettori che lo hanno commentato:
(...)
Il vero scandalo e', semmai, che le gerarchie ecclesiastiche si limitino a questi richiami estemporanei e prestino invece un appeasment sconcertante nei confronti dei tantissimi comportamenti "non evangelici" di molti che, a parole, si dicono pubblicamente "fedeli".
Certo che, finche' dall'altra parte troveranno persone incapaci di chiedere loro l'unica cosa cui sono tenuti (la fedelta' assoluta e rigorosa al messaggio evangelico), questi ecclesiastici avranno sempre buon gioco a proseguire per la loro strada.
| Questo sì che, essendo un esplicito ed inequivocabile j'accuse alle "gerarchie ecclesiastiche" è un commenti anticlericale!
Se hai posizioni anticlericali perché hai disappunto per il (presunto) anticlericalismo dell'articolo? |
|
Top |
|
 |
spirolone Eroe in grazia degli dei

Registrato: 12/10/07 21:02 Messaggi: 134
|
Inviato: 23 Gen 2009 20:30 Oggetto: |
|
|
Chemicalbit, immagino foliosi si riferisca all'editoriale, che in effetti è un articolo ma anche un commento all'altro articolo e quindi il commentarlo porta comunque in questo thread. In quello, come in molti commenti, direi che è innegabile che ci si possa vedere anti-clericalismo...
Inoltre capisco la sua posizione anche sull'altro punto, visto che lanciare accuse sensate alle gerarchie ecclesiastiche è ben diverso dall'insultarle con argomentazioni vaghe e illogiche!
Comunque, avete notato cosa è successo? La Chiesa organizza un convegno e in questo alcuni esponenti della CEI ovviamente fanno degli interventi, di base, se uno li va a leggere per intero, sensati e abbastanza poco criticabili. Vengono ripresi alcuni passi (anche se di uno ancora nessuno mi ha detto la fonte!) e interpretati in articoli come in quello da cui nasce tutto questo thread (in cui sembra che la Chiesa sia contraria a FaceBook), poi molta gente si scaglia contro la Chiesa aggiungendo secondi fini e intenzioni censorie...
A me non sembra molto intelligente!  |
|
Top |
|
 |
chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
|
Inviato: 23 Gen 2009 20:45 Oggetto: |
|
|
spirolone ha scritto: | Chemicalbit, immagino foliosi si riferisca all'editoriale, | Beh, parlava di articolo non firmato,
e l'editoriale è firmato eccome.
Insomma, se fosse così allora è un'altra delle confusioni/poca chiarezza che ha fatto.
spirolone ha scritto: | Inoltre capisco la sua posizione anche sull'altro punto, visto che lanciare accuse sensate alle gerarchie ecclesiastiche è ben diverso dall'insultarle con argomentazioni vaghe e illogiche! | Appunto,
allora perché criticare l'editoriale?
spirolone ha scritto: | in questo alcuni esponenti della CEI ovviamente fanno degli interventi, di base, se uno li va a leggere per intero, sensati e abbastanza poco criticabili. | Ovvio che a fare notizia siano le parti criticabili.
Se al Festival di Sanremo va via l'audio durante la canzone di uno dei concorrenti,
si fa forse un articolo di giornale sul fatto che durante l'esibizione di tutti gli altri non sia andato via?
 |
|
Top |
|
 |
spirolone Eroe in grazia degli dei

Registrato: 12/10/07 21:02 Messaggi: 134
|
Inviato: 23 Gen 2009 20:57 Oggetto: |
|
|
Ah, un'ultima cosa, c'è una parte dell'articolo che sinceramente mi trova lascia perplesso: Citazione: | ...la smodata passione per Facebook può rappresentare un rischio di allontanamento dalla realtà e dalle persone in carne e ossa?
Probabilmente no, risponderebbe una persona normale. | Davvero? Io penso che invece sia abbastanza ovvio il contrario! Come si fa a non vedere un possibile rischio di allontanamento dalla realtà in una smodata passione per qualcosa on-line? Non è che non sia reale FaceBook, ma è ovvio che le interazioni attraverso un monitor sono ben diverse dalle interazioni con la realtà tradizionale. Comunque preciso che la frase di partenza non è di Don Pompili, ma dell'autore dell'articolo ed è una sua "traduzione" di quel che diceva Don Pompili... |
|
Top |
|
 |
chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
|
Inviato: 23 Gen 2009 23:37 Oggetto: |
|
|
Beh, visto che si pignoleggia con le parole,
non è detto che se c'è uno smodato uso di Facebook allora sicuramente ci si allontani dalla realtà, non si vedano mai più persone in carne ed ossa. C'è il rischio che si arrivi a quell'estremo, ma per fortuna esistono usi smodati anche meno estremi.
Detto questo, lo so bene che vedersi in carne ed ossa è una cosa diversa.
Tant'è che mi paice incontrare anche di persona alcuni degli utenti di forume comunità telematiche che frequento (non Facebook, perché non lo uso).
Qui all'Olimpo Informatico organizziamo Olimpizze. |
|
Top |
|
 |
spirolone Eroe in grazia degli dei

Registrato: 12/10/07 21:02 Messaggi: 134
|
Inviato: 24 Gen 2009 06:52 Oggetto: |
|
|
chemicalbit ha scritto: | Beh, parlava di articolo non firmato,
e l'editoriale è firmato eccome.
Insomma, se fosse così allora è un'altra delle confusioni/poca chiarezza che ha fatto. | Sinceramente non credo che sia lui il principale responsabile della confusione; solitamente c'è un thread per i commenti di ogni articolo, mentre qua ci sono due articoli che hanno i commenti nel medesimo thread, anzi in realtà uno dei due articoli, l'editoriale, è anche un commento all'altro articolo e mentre di solito sotto gli articoli c'è il nome dell'autore e spesso addirittura la foto, sotto l'editoriale c'è la sigla "RU-y2k Project" che adesso so indicare l'autore, ma mi sembra normale che uno possa non capirlo anche perché non sembra affatto un nickname, forse delle iniziali, come a volte si usa sui giornali, sarebbero state più chiare.
Poi, ovviamente tutto potrà essere chiarito da una mia risposta, ma resto dell'idea che si riferisse a quello, se non addirittura ai commenti, dove comparivano le frasi più sfacciatamente anti-clericali.
chemicalbit ha scritto: | spirolone ha scritto: | Inoltre capisco la sua posizione anche sull'altro punto, visto che lanciare accuse sensate alle gerarchie ecclesiastiche è ben diverso dall'insultarle con argomentazioni vaghe e illogiche! | Appunto,
allora perché criticare l'editoriale? | Mi sembra che le sue critiche non siano simili a quelle dell'editoriale o dei commenti. Ribadisco, mi sembra normale che uno possa criticare qualcuno o qualcosa, ma nello stesso tempo rimanere indignato nel vedere critiche allo stesso indirizzo, ma con altre motivazioni e soprattutto se considerate esagerate; evidentemente, e mi sembra comprensibile, ha trovato alcune critiche eccessive, o poco logiche, o mostranti un eccessivo fanatismo anti-clericale. E' ovvio che solo lui potrà spiegarti meglio come la pensa, ma io ti posso dire che personalmente la vedo in modo simile: se uno fa delle fondate critiche alla Chiesa posso trovarle interessanti, ma vedere ogni volta un accanimento anti-ecclesiastico fatto di accuse assurde o odio non argomentato, lo trovo fastidioso!
chemicalbit ha scritto: | spirolone ha scritto: | in questo alcuni esponenti della CEI ovviamente fanno degli interventi, di base, se uno li va a leggere per intero, sensati e abbastanza poco criticabili. | Ovvio che a fare notizia siano le parti criticabili.
Se al Festival di Sanremo va via l'audio durante la canzone di uno dei concorrenti,
si fa forse un articolo di giornale sul fatto che durante l'esibizione di tutti gli altri non sia andato via?
 | E' ovvio che a fare notizia siano le parti criticabili!
Non è ovvio, anzi credo sia proprio sbagliato, fare notizia solo per frasi, o pezzi di esse, che prese fuori dal contesto o addirittura modificate, possono sembrare criticabili, non pensi?
Tra l'altro sono dell'idea che la frase virgolettata attribuita a lui, non sia mai stata detta così, ma sia una rielaborazione di una cosa che ha detto. Spero di essere smentito perché non mi piace quando si virgolettano frasi non esatte, secondo me in un articolo non bisognerebbe mai farlo, soprattutto se la nuova versione può favorire polemiche fuori luogo!
Insomma, in tanti hanno criticato la Chiesa perché contro FaceBook o addirittura contro Internet in generale, quando non penso affatto che sia così, e le recenti parole del Papa sembrano confermare questa ipotesi!
chemicalbit ha scritto: | Beh, visto che si pignoleggia con le parole,
non è detto che se c'è uno smodato uso di Facebook allora sicuramente ci si allontani dalla realtà, non si vedano mai più persone in carne ed ossa. C'è il rischio che si arrivi a quell'estremo, ma per fortuna esistono usi smodati anche meno estremi.
Detto questo, lo so bene che vedersi in carne ed ossa è una cosa diversa.
Tant'è che mi paice incontrare anche di persona alcuni degli utenti di forume comunità telematiche che frequento (non Facebook, perché non lo uso).
Qui all'Olimpo Informatico organizziamo Olimpizze. |
Be', vedo dal tuo intervento che la pensi esattamente come Don Pompili, mentre devo ammettere che mi sembrava non fossi d'accordo con lui!
Attento perché molti potrebbero criticarti per questa tua affermazione, specialmente se qualcuno la riportasse scrivendo:
chemicalbit: <<Dietro FaceBook si nasconde il fantasma di un allontanamento dalla realtà!>>  |
|
Top |
|
 |
chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
|
Inviato: 24 Gen 2009 11:01 Oggetto: |
|
|
spirolone ha scritto: | chemicalbit ha scritto: | Beh, visto che si pignoleggia con le parole,
non è detto che se c'è uno smodato uso di Facebook allora sicuramente ci si allontani dalla realtà, non si vedano mai più persone in carne ed ossa. C'è il rischio che si arrivi a quell'estremo, ma per fortuna esistono usi smodati anche meno estremi.
Detto questo, lo so bene che vedersi in carne ed ossa è una cosa diversa.
Tant'è che mi paice incontrare anche di persona alcuni degli utenti di forume comunità telematiche che frequento (non Facebook, perché non lo uso).
Qui all'Olimpo Informatico organizziamo Olimpizze. |
Be', vedo dal tuo intervento che la pensi esattamente come Don Pompili, mentre devo ammettere che mi sembrava non fossi d'accordo con lui!
Attento perché molti potrebbero criticarti per questa tua affermazione, specialmente se qualcuno la riportasse scrivendo:
chemicalbit: <<Dietro FaceBook si nasconde il fantasma di un allontanamento dalla realtà!>>  | No! Vedo che già tu fraintendi.
Io non ho detto che l'usare Facebook sia un "individualismo interconnesso",
che i rapporti telematici (scusami se non li chiamo virtuali) siano in qualche modo minori rispetto a quello ... a corto raggio (di persona)
Io sostengo che siano semplcimente diversi, senza per questo farne una scala morale.
(Come per altro posono essere diverse tra di loro due relazioni "a corto raggio" o due relazioni "virtuali" -anzi di solito lo sono, non ne esistono due identiche in tutto e per tutto - ).
Io non appoggio affermaizoni paradossali sensazionalistiche come "individualismo interconnesso",
perme si tratta di "interconnessioni a distanza"
p.s. quanto a travisare le mie parole, è già stato fatto (non su ZeusNews, su un quotidiano cataceo nazionale) riportando esattamente l'opposto di quello che avevo detto quando mi avevano intervistato. |
|
Top |
|
 |
spirolone Eroe in grazia degli dei

Registrato: 12/10/07 21:02 Messaggi: 134
|
Inviato: 24 Gen 2009 15:34 Oggetto: |
|
|
chemicalbit ha scritto: | No! Vedo che già tu fraintendi.
Io non ho detto che l'usare Facebook sia un "individualismo interconnesso",
che i rapporti telematici (scusami se non li chiamo virtuali) siano in qualche modo minori rispetto a quello ... a corto raggio (di persona)
Io sostengo che siano semplcimente diversi, senza per questo farne una scala morale.
(Come per altro posono essere diverse tra di loro due relazioni "a corto raggio" o due relazioni "virtuali" -anzi di solito lo sono, non ne esistono due identiche in tutto e per tutto - ).
Io non appoggio affermaizoni paradossali sensazionalistiche come "individualismo interconnesso",
perme si tratta di "interconnessioni a distanza"
p.s. quanto a travisare le mie parole, è già stato fatto (non su ZeusNews, su un quotidiano cataceo nazionale) riportando esattamente l'opposto di quello che avevo detto quando mi avevano intervistato. |
Adesso potrei sbagliarmi visto che non ho modo di sapere tutto quello che ha detto Don Pompili in vita sua, ma basandomi sul suo discorso introduttivo alla conferenza ti dico che:
1. neanche lui ha detto che usare FaceBook sia un individualismo interconnesso;
2. neanche lui ha fatto una scala morale sui vari tipi di rapporti definendo minori quelli telematici.
L'unica differenza è che avete usato parole differenti, in particolare lui ha fatto citazioni "colte" tra cui quella del sociologo spagnolo e del suo termine "individualismo interconnesso". Ora, se la cultura, o il parlare forbito è una colpa, allora accusiamolo di quello!
Se io parlo con degli amici ingegneri di qualcosa utilizzando termini tecnici o facendo citazioni che altri non capirebbero, non ci vedo nulla di male, anzi, la conoscenza non troppo superficiale di qualcosa è una cosa positiva.
Gli unici che si potrebbero lamentare se Don Pompili è stato troppo "sofisticato", sono i componenti della platea là presente, ma non credo che nessuno si sia lamentato! Se poi qualcuno ha la bella idea di riferire quel che ha detto come se fosse un discorso rivolto a tutti, non è certo colpa sua!
Ti prego, se qualcosa di quello che affermo viene contraddetto da qualche dichiarazione di Don Pompili che non conosco, dimmelo, in fondo si può sempre approfondire la propria posizione e io sarei felice di farlo...
Se invece rileggendo quel che ha detto Don Pompili ti dovessi accorgere che è come dico io, allora puoi prendere in considerazione l'ipotesi che sia vero che spesso si cerca solo la scusa per criticare Chiesa e clero...
PS: Lui non l'ha detto, ma personalmente io riterrei ragionevole, per certi motivi, dare più importanza ai rapporti "di persona", che di solito sono più profondi. Poi è ovvio, volendo proprio filosofeggiare che possono esserci rapporti on-line più profondi di alcuni dal vivo, ma non credo sia il caso più comune... |
|
Top |
|
 |
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24106 Residenza: Pianeta Terra
|
Inviato: 24 Gen 2009 18:04 Oggetto: |
|
|
Non so se stiamo uscendo dalla discussione e stiamo entrando in un flame ma vorrei suggerire un po' più di elasticità mentale in chi legge e contesta quanto scritto nell'articolo e nell'editoriale.
Lo dico senza animosità o acrimonia perché francamente non mi interessa avere ragione quando si esprimono solo delle opinioni.In realtà non mi interessa avere ragione comunque, la ragione no nmi consola, mi consolerebbe di più la comprensione altrui rispetto alla complessità dei problemi esposti, senza limitarsi a contraddire questa o quella frase, questo o quel pensiero divergente dal proprio. Ma è difficile lo capisco.
Dal momento che non sono un pennivendolo e cerco di porre dei problemi per capirli non per rivelare chissà quali inoppugnabili verità, accade talvolta che, nella fretta di stendere parole e concetti, possa sfuggire qualcosa che infastidisce chi legge. E' un rischio che tutti dobbiamo accettare senza lagnarsene troppo. Ed è un rischio che si moltiplica all'infinito in questa vetrina in costante evoluzione che è internet.
Se non esistessero questi spazi (Zeus News compreso) non potremmo conoscere il nostro pensiero che si evolve mentre lo scriviamo e lo esponiamo agli altri. Purtroppo, quello che non sembra evolversi è l'approccio che siamo soliti tenere nelle discussioni, anche quelle più nobili e interessanti.
E così incorriamo in errori metodologici e di sistema. Usiamo anteporre la nostra ideologia ai fatti o lasciamo che questa si prenda tutto lo spazio nelle conclusioni che traiamo. Per cui se Quello dice questo, vuol dire che Quello è un [segue categoria etica, politica, morale o tassonomica]. Ma così non si va da nessuna parte e i significati di quanto è stato detto si mescolano, si intrecciano ed è impossibile estrarli dal loro contesto senza far crollare tutta la struttura. Viene così a crearsi una discussione a "shangai" dove le frasi sono come sottili stecchetti colorati da sfilare con grande difficoltà, sommerse come sono dal mucchio, dalla configurazione stocastica che è venuta a crearsi e ad ogni errore di interpretazione di una frase, tutta la struttura si riassesta su se stessa in una specie di causa-effetto incontrollabile ed imprevedibile.
Questo consente internet e il suo uso senza la necessaria intelligenza. Ad aumentare il rumore di fondo senza ottenere risultato o vantaggio.
Che cos'è la causa-effetto? E' quando fai una cosa e ne accade un'altra.
Nota:
La definizione è mia anche se l'ho registrata con un altro pseudonimo che qui non riporterò perché irrilevante.
Faccio perciò il punto partendo proprio da quest'ultima affermazione identitaria.
L'autore dell'editoriale sono io: RU-y2k Project è uno pseudonimo che uso in alcune mie attività così come uso altri pseudonimi altrove, in altre occasioni, tutte professionali. Vorrei ricordare che l'uso degli pseudonimi è consentito e non è assolutamente immorale o scorretto.
L'unica concessione all'aspetto ludico-filosofico dello pseudonimo è nel mio nikname con il quale sono registrato in questo sito.
Se vogliamo discutere sulla questione della correttezza nell'esposizione delle firme c'è un forum apposito e non mi metterei qui ad allontanarmi dall'argomento costringendo tutti quanti a seguire una discussione non è in tema o se ne diparte solo per contestare la professionalità, competenza e correttezza di chi ha scritto l'articolo.
Sulla questione dell'anticlericalismo, vorrei comprendere se è cosa "immorale" o anche solo inaccettabile per il nostro augusto contestatore. Se per lui è così, se criticare una potentissima casta di politici che dicono di occuparsi dello Spirito è ingiusto ed è cosa dalla quale guardarsi, me ne dolgo ma, francamente, non mi posso sentire colpevole di alcun delitto e nemmeno di eccessiva severità.
Per essere precisi e più onesti intellettualmente non chiamerei anticlericalismo una critica puntuale anche se espressa in termini molto rapidi e stringati senza aprire un processo alla Chiesa di Roma e alla sua storia per la verità stracolma di abominazioni e di infiniti tradimenti del Verbo del quale vorrebbe essere portavoce.
Siamo sempre nei termini delle legittime opinioni, espresse liberamente in un paese dove, almeno fino ad oggi, c'è libertà di espressione anche critica e la severità della critica non può essere condannata come ingiuria od offesa, come qualcuno ha insinuato. Il delitto di lesa maestà non esiste più e se non è stato abrogato non ho sentito che venisse di nuovo promosso a priorità rispetto ad altri più gravi delitti.
Il fatto è che si stanno creando ad hoc categorie morali atte a stigmatizzare correnti di pensiero diverse da quelle auspicate da chi ha poteri e capacità di intervento, di controllo e di condizionamento del cuore e della mente delle persone.
Mi si dica dunque che è proibito parlare della Chiesa di Roma usando termini critici perché questo è scorretto, moralmente inaccettabile e socialmente riprovevole, mi si dica dunque che il solo dubitare comporta l'essere additati come "anticlericali" insistendo sulla neanche tanto nascosta disapprovazione morale e sociale evocata da questo attributo, riservando alla Chiesa di Roma il diritto di stabilire categorie morali assolute anche al di fuori del credo religioso, assumendo così su di se il primato della verità intangibile come e se il termine "clero" fosse appannaggio esclusivo della Chiesa cattolica e non di tutte le religione attive o estinte.
Ricordo per chi se ne fosse dimenticato o fosse distratto che è esistito un clero anche nella religione praticata dagli egizi. E non ho mai sentito tacciare di anticlericalismo chi si fosse permesso di discuterne i loro comportamenti e perversioni.
La critica all'anticlericalismo è a mio avviso una critica inaccettabile. Criticare la critica e il diritto alla critica è un assurdo assoluto. Come dire "è vietato vietare". Si parte qui da un presupposto fideistico che non mi piace perché è portatore di pensiero autoritario. E ' come se in un paese democratico fosse criticata l'Opposizione perché si permette di criticare la Maggioranza e le sue scelte, il suo comportamento.
Ah già, quasi dimenticavo: la Chiesa di Roma non è fondata su base democratica.
Forse per questo è così rispettata e "ammirata" ma molti. Molti che vorrebbero volentieri assumerne il potere per garantirsi il diritto di farsi giudice e accusatore dei loro personali veri o immaginari nemici.
Ma qui siamo su internet che, come ancora possiamo riconoscere, è fondato su di un principio pluralistico e democratico.
E dunque discutiamo di Internet e di quello che vi viene discusso.
E che cosa era stato messo in dubbio ad un certo punto di questa discussione? Che una libera espressione del pensiero proposta attraverso un editoriale, non era corretta mentre la legittimità della parte messa in discussione, proprio perchè ostile ad una manifestazione propria di internet (FaceBook) lo era di più. E qui casca l'asino (è un modo di dire preesistente alla discussione, non un accostamento malevolo o ironico a qualcuno dei contendenti): non c'è alcuna prova assoluta della Verità proposta dalla Chiesa cattolica e tutto quello che se ne può dedurre è che l'accettazione di questa presunta Verità è affidato alla credulità personale delle persone che ne accettano senza critica e in perfetta buonafede i precetti.
Premetto tardivamente che sono nato e cresciuto in occidente, ho ricevuto una educazione occidentale di cultura cattolica, ho vissuto in un contesto ad alta densità fideistico-religiosa e conosco molto bene tutto ciò che concerne l'argomento religioso nel suo insieme. Per cui se mi permetto di piazzare qualche post-it qui e là lo faccio con cognizione di causa e non per mera partigianeria o pressapochismo da ultrà.
La fede è un diritto che qui nessuno contesta. Se poi qualcuno si sente offeso dell'uso del termine "credulità" me ne dolgo ma credere a qualcosa di assolutamente e storicamente indimostrato è e resta credulità. E' una mia opinione e non la impongo a nessuno per legge o attraverso tentitivi di discredito.
Questo naturalmente non può cambiare la mia personale stima verso i credenti (e ne conosco moltissimi di grande spessore umano e intellettuale) perché, malgrado la mia diversa posizione super-laica e agnostica, considero un diritto il credere in quel che si vuole e più si confà con la nostra idea del mondo. A me non interessa che cosa pensa uno ma che cosa fa. Ma se quello che pensa e dice produce un fare che limita la mia o l'altrui liberà allora mi interesso anche di quello che pensa.
Quello di cui stiamo parlando è una critica ad alcuni atteggiamenti che possono in qualche modo diventare "indicativi di correzione" delle libertà dei cittadini da far mettere in atto da parte di politici schierati o "promossi e guidati" dalle gerarchie eclesiastiche, politici la cui obbedienza è necessaria, vuoi per motivi di coscienza o per motivi di interesse o di entrambe le ragioni.
E qui da noi la critica vera o presunta di Facebook ha innescato una serie di riflessioni e discussioni alle quali ha partecipato chiunque volesse farlo. A nessuno è stata tolta la parola o attribuito intenzioni così precise come quella di anticlericalismo e cioè un disvalore o un atteggiamento espressamente negativo usato qui per indicare chi insulta qualcuno o qualcosa.
Pur criticando alcuni atteggiamenti antilaici della Chiesa, nessuno qui ha detto ai cattolici praticanti "siete come il clero che vorrebbe rappresentare l'eredità del messaggio di Cristo pur avendone storicamente perduto i titoli". Ho più espressamente detto e qui lo affermo con fermezza, che, in tutta la storia del cattolicesimo sono rari, anzi sporadici, i momenti in cui la Chiesa si è avvicinata ai fondamenti suggeriti, e badate bene, ho detto "suggeriti" dal Cristo.
Se questa affermazione non si può fare, pena qualche anatema o perché altrimenti si è subito tacciati di anticlericalismo d'annata, allora ci muoviamo completamente al di fuori da qualsiasi possibile dialogo.
E' esattamente come quello che accade quando qualcuno si permette di criticare le scelte militari dello stato maggiore di Israele. Chiunque provi ad alzare la voce conto i massacri di innocenti subito viene tacciato di antisemitismo. Questo sì che è scorretto, non criticare gli errori degli uomini " a priori" secondo criteri del tutto discutibili quali un presunto diritto di difesa per il quale si può uccidere prima di essere uccisi e, per porre in atto questo si ammazzano centinaia di innocenti per far fuori solo pochi nemici reali.
Non mi piace questa interpretazione delle cose che si fanno e che si dicono: se io critico qualcuno sono contro qualcuno. Se io critico la chiesa sono anticlericale, se io critico Israele sono antisemita, se io critico un politico sono dell'altra parte politica.
E' insomma vietato, anche in politica, l'ateismo, l'aconfessionalità. Anche se non vuoi vieni schierato, catalogato, incasellato e buonanotte alla verità del molteplice.
Tutto questo però allontana dal tema e dalla ragione di questo forum dove dovremmo trattare di internet e delle fenomenologie ad esso assimilabili.
A mio avviso l'articolo che ha dato origine poi all'editoriale che ne è seguito, era perfettamente coerente sia con il forum che con il naturale discutere di temi che coinvolgono tutta la società nel suo complesso.
Utilizzare preconcetti liquidatori come quello dell'anticlericalismo o i distinguo sulle firme mi sembra decisamente un atteggiamento "ostile a priori" di chi dice: "chi non è con me è contro di me" e buonanotte alla liberà di esprimere il proprio pensiero senza essere tacciati di qualche riprovevole atteggiamento tendente all'amorale o allo scorretto causa pregiudizi infondati.
Che la Chiesa di Roma e tutte le grandi religioni monoteiste abbiano un potere temporale immenso e per giunta assai poco giustificabile in termini etici è moneta corrente. Perché farsi corrompere dal potere è un'abitudine che suole avere la gente.
Questo è stato detto e ricordato. E questo perché una parte della Chiesa (un eminente rappresentate della CEI) ha posto in essere alcuni distinguo che, detti da voci così autorevoli, hanno valore di censura e lo hanno avuto sia ne toni che nei contenuti.
P.s.
Posso ricordare che Gesù non era cattolico o si offende qualcuno?
Ora l'ex Cardinale Ratzinger afferma che internet è un dono di Dio. Come la mettiamo con Facebook?
Ma certo, se andiamo a leggere le acute e abili parole degli esponenti che parlano liberamente e con maggiore credibilità della mia - perché ne hanno il potere - raggiungendo milioni di cittadini più o meno distratti, forse qualcosa di diverso si può anche interpretare o cogliere. E allora si dirà che noi non abbiamo capito che il Papa o chi altri voleva dire cose diverse da quelle che sono state riportate. E' possibile, certo. Purtroppo è frequente. E forse è davvero così, non lo escludo ma se questo si ripete sempre più spesso, se gli interventi della Chiesa si fanno sempre più censori in tutte le direzioni è segno che questo papato e prima di lui tutto il gruppo dirigente della Chiesa Cattolica, ha pensato prima di parlare alla gente ed ha pensato in termini repressivi e non propositivi.
Se questa legittima attenzione verso il mondo produce qualche inquietudine in chi non ha altrettanto potere e rischia per via di qualche solerte politico più realista del Re di vedersi in futuro limitare la propria libertà espressiva e di comunicazione è legittimo o no criticare? E se nel criticare si sollevano vecchie questioni, vecchi trascorsi ben definiti ed incontrovertibili è lecito o no ricordarlo? Se chi oggi si propone come campione di castità e moralità e la vorrebbe imporre a tutti quando nel passato ha commesso ogni sorta di sfrenate lussurie è legittimo sospettare che quel pulpito da cui viene la predica non sia il più legittimato a parlare? Se ancora oggi si sentono vescovi che difendono "a prescindere" preti pedofili e questi non vengono nemmeno allontanati dalle loro possibili vittime per via della presunzione d'innocenza e la cosa il più delle volte viene messa a tacere, è legittimo o no sospettare che questi campioni di moralità siano in realtà degli usurpatori di cui nessuno può però provare la colpa perché la colpa non è scritta nella Verità che ci viene propagandata dai media?
E sempre sui media torniamo: Internet non è la verità non contiene solo verità. E' però vero che nella molteplicità delle sciocchezze che circolano in rete qualcosa di vero può esserci, può essere riconosciuto, individuato e compreso. Non mi piace perciò che qualcuno con cosi tanto potere "psicologico" e morale si alzi e faccia affermazioni pericolose per l'altrui libertà, al di fuori di un dibattito nel quale gli si possono contestare le cose che dice, da pari a pari. Chi ha parlato aveva il diritto di dire la sua così come noi abbiamo il diritto di contestare le cose dette da altri. Purtroppo la sua voce avrà comunque molto più valore e ascolto della nostra, solo per il fatto di appartenere a questa o a quella categoria.
Chi scrive articoli o esprime opinioni compie un atto di responsabilità verso se stesso e verso chi legge ma al contempo mette in atto un diritto inalienabile, almeno da queste parti. E da queste parti vige ancora uno stato laico. Almeno per ora.
Non auspico affatto uno stato italiano che non sia esclusivamente laico. L'Italia ha già subito uno Stato Pontificio. E non è stato uno scherzo. I credenti, se lo credono opportuno, possono fare quel che vogliono nella loro vita ma che non impongano ad altri le loro leggi sia in maniera diretta che indiretta, condizionando la politica e i media.
Questo è il senso di quello che ho detto, questo è il mio auspicio. Tutto il resto sono solo illazioni o rigurgiti personali di chi vi vuole cogliere altro.
Chiudo rassicurando chi mi ha contestato: l'espressione del mio pensiero non condizionerà la sua vita e il suo credo, non ho il potere di modificare o di influenzare il mondo e le persone come il più ininfluente ministro di culto: quello che dico è e resta un'opinione. Ed è pertettamente contestable. Non verranno emessi anatemi. |
|
Top |
|
 |
Danielix Amministratore


Registrato: 31/10/07 16:30 Messaggi: 9798 Residenza: All'inferno. Con Jimi Hendrix. E con gusto.
|
Inviato: 24 Gen 2009 20:06 Oggetto: L'invenzione degli "Anatemi subliminali" |
|
|
Silent Runner ha scritto: | Ah no? Ma se gli anatemi non si scagliano è inutile uscirsene con certe affermazioni facendole passare per altro. Oppure siamo passati agli anatemi mascherati da spot modaioli (la politica è maestra di queste sottili abominazioni) dove si dice tutto per poi smentire ma intanto il messaggio è arrivato? | Già...
A quanto pare la Chiesa si è talmente affezionata all'uso dei media moderni, che si è addirittura inventata gli "anatemi subliminali"!
Lode al merito!
Silent Runner ha scritto: | [...] ...trattandosi di manipolazione fondata sulla paura e sulla umana necessità di trovare risposte a dilemmi universali.
A chi venderesti acqua se non a chi ha sete? |
...dimentichi tutti coloro ai quali si può cercare di procurargliela deliberatamente, la sete, per vendere più acqua...
No, giusto perchè mi sembra che siamo nel campo negli esperti, in questo business, da un millennio...
Chemicalbit ha scritto: | Se un viaggio virtuale - per rifarmi all'esempio usato in questa definizione - è una simulazione di un viaggio (che in realtà non faccio), per cui l'uso di tale termine è appropriato, un amico virtuale o una comunità virtuale non sono per nulla ... virtuali.
[...]
Chissà se è una patologia anche il non accettare come una parte della "vita vera" le realtà create dalle nuove tecnologie. |
Domanda tra il serio e il faceto: ma è dio ad essere una delle nostre patologiche "interconnessioni" virtuali, o siamo noi per lui la sua unica patologica "interconnessione" virtuale?  |
|
Top |
|
 |
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24106 Residenza: Pianeta Terra
|
Inviato: 24 Gen 2009 20:24 Oggetto: |
|
|
Dan, non dimentico niente purtroppo e FaceBook, per quanto fragile e discutibile è una realtà conclamata e legittima come la Chiesa cattolica. E non facciamo dei distinguo sul fatto che la chiesa cattolica sia più vecchia e affondi le sue tradizioni nell'impero romano sulle cui fondamenta si è costruita. Anche logisticamente e come ordinamento gerarchico (che l'imperatore si faccia chiamare "Papa" o in altro modo, la scala gerarchica e i modi sono gli stessi). E non si può dire che i Romani avessero solo fatto delle cose non buone. Questo vale anche per la chiesa.
Più o meno.
Facebook è più recente del cattolicesimo ma le motivazioni per le quali la gente lo usa sono molto più antiche del cattolicesimo. Molto più antiche di qualsiasi religione.
Perciò cercherei di non insistere in questa direzione. Credo di aver sufficientemente trattato male questa entità sociale che è la chiesa di Roma. Se possibile, sempre che lo sia, possibile, tornerei a parlare di Facebook.
Che ne dite?
E' la parte che abbiamo trascurato di più. |
|
Top |
|
 |
spirolone Eroe in grazia degli dei

Registrato: 12/10/07 21:02 Messaggi: 134
|
Inviato: 24 Gen 2009 22:20 Oggetto: |
|
|
Silent Runner, ho letto quello che hai scritto, e siccome siamo in un forum penso di poterti dire cosa ne penso. Sinceramente non mi piace. Non mi piace perché ci sono troppi punti che cozzano con il mio senso della logica. Non pretendo, ovviamente, dimostrazioni matematiche, ma anche le normali discussioni devono seguire una certa logica.
Ti "difendi" da accuse che nessuno ti ha fatto. Nessuno ad esempio ha mai parlato di scorrettezza o immoralità a proposito della firma sul tuo editoriale. Personalmente ne ho parlato nominando le cose che secondo me avevano causato una certa confusione.
Inoltre confondi punti importanti: una critica può essere criticata, non vuol dire che si parta dal presupposto che non si può criticare. Mi spiego meglio: se io ti criticassi dicendo che si vede chiaramente che sei al soldo della Chiesa e dici solo quello che le alte sfere ecclesiastiche ti dicono di dire e che quando dici che è giusto bombardare la Palestina dimostri solo di essere un guerrafondaio senza amore per il prossimo, tu, o anche qualcun altro, probabilmente direste che l'accusa di essere al soldo della Chiesa è infondata e assurda e che è falso che tu abbia mai detto che sia giusto bombardare la Palestina. Questo non significherebbe che tu non accetti le critiche o che pensi di essere incriticabile, vorrebbe solo dire che quella critica è stupida. La Chiesa si può benissimo criticare, a mio avviso, ma valgono le stesse regole che valgono per qualsiasi altra cosa: fondamentalmente ci si deve basare su fatti veri e seguire un filo logico.
A me piace discutere dei fatti, mi piace che mi si facciano vedere aspetti che non avevo visto, che mi si diano notizie che non conoscevo. Mi sarebbe piaciuto che qualcuno di quelli che asseriscono che la Chiesa è contro FaceBook mi riportasse qualcosa che mi era sfuggito, una qualche dichiarazione in tal senso. Invece, per ora, niente...
Sembra, da quel che scrivi, che questo punto sia irrilevante; eppure è proprio il punto di partenza, tutto il tuo editoriale parte da quello, il motivo per cui si parla di Chiesa in un posto dove si parla per lo più di tecnologia e fenomeni legati a Internet, è quello; insomma, secondo me sarebbe la cosa che più dovrebbe interessarci! E invece sembra irrilevante.
Sostieni, poi, che criticare la Chiesa sia un diritto (e sono d'accordo), ma che è inaccettabile criticare l'anticlericalismo, e questo mi sembra contraddittorio.
Secondo me, è inutile nascondersi dietro il diritto di critica. Ogni critica va valutata e può essere a sua volta criticata. Non conta solo chi si critica. Non si può dire a priori che una critica sia giusta o sbagliata solo guardando verso chi è indirizzata. Sarebbe un atteggiamento da tifosi, non da persone con cui si può dialogare.
Qui non si parla di condanne o di reati, ognuno è libero di esprimere la propria opinione e una critica può anche essere severa. Una presunta critica, però, se non ha argomenti ma accenna solo una sequenza di frasi di parte che non lasciano spazio al dialogo, può essere criticata, mi sembra ovvio...
Anch'io non chiamerei semplicemente anticlericalismo una critica puntuale nei confronti della Chiesa. Alcune critiche però possono venir giudicate semplice estremismo anticlericale.
Spari a zero sulla Chiesa e sui cattolici, ma non accetti che si parli di anticlericalismo perché lo ritieni offensivo.
Non accetti le verità che propone la Chiesa (cosa legittimissima), ma pretendi che ti basti dire che parli con cognizione di causa perché gli altri accettino come verità quello che dici o accenni.
Concludendo, spero che le mie critiche non ti sembrino insensate e di essere riuscito a esprimerle con correttezza e logica, anche perché condivido quello che hai scritto nella prima parte del tuo post (mi riferisco a quello lungo, dopo ne hai scritto almeno un altro, mi sa).
Sono inoltre pienamente d'accordo con te sulla discutibilità delle scelte dello stato maggiore di Israele, anzi per essere precisi le trovo vergognose e devo dire che secondo me è impensabile che uno possa essere considerato antisemita per una posizione del genere, anche se è vero che qualcuno ogni tanto ci prova a semplificare così il discorso, ma forse ultimamente va più di moda tirar fuori l'accusa di voler sostenere il terrorismo...
Vorrei inoltre precisare che in generale le critiche alla Chiesa o a parti di essa possono essere fondatissime. Non difenderei mai preti che si comportano male. Quelli che, per esempio, si è scoperto aver abusato di bambini, ovviamente, ritengo siano una vergogna e chi ne ha coperti o ne copre compie qualcosa di vergognoso specialmente se questi possono compiere ancora abusi. Non etichetto chi critica la Chiesa, lo possono fare i laici come i cattolici, conta quello che si dice nel farlo.
Anch'io, poi, vorrei tornare a discussioni un po' più concrete, magari più affrontando un singolo punto più nello specifico che iniziando a fare considerazioni generali...  |
|
Top |
|
 |
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24106 Residenza: Pianeta Terra
|
Inviato: 25 Gen 2009 12:15 Oggetto: |
|
|
spirolone ha scritto: | Silent Runner, ho letto quello che hai scritto, e siccome siamo in un forum penso di poterti dire cosa ne penso. Sinceramente non mi piace. Non mi piace perché ci sono troppi punti che cozzano con il mio senso della logica. Non pretendo, ovviamente, dimostrazioni matematiche, ma anche le normali discussioni devono seguire una certa logica. |
Concordo, la logica va bene se la usi come medicina per rendere più accessibile la comprensione ma la logica non risolve i problemi che poni, li mette solo in evidenza lasciandoli al cannibalismo della ragione.
spirolone ha scritto: |
Ti "difendi" da accuse che nessuno ti ha fatto. Nessuno ad esempio ha mai parlato di scorrettezza o immoralità a proposito della firma sul tuo editoriale. Personalmente ne ho parlato nominando le cose che secondo me avevano causato una certa confusione. |
Ma sei sicuro che io mi difenda? Reagire non vuol dire "difendersi" anche se apprezzo il tuo virgolettato. Pensi in termini che con corrispondono con lo spirito della mai risposta. Apprezzo inoltre il tuo desiderio di nominare le cose che avevano causato a tuo avviso una certa confusione. Mi concederai però che è impossibile in una discussione in un forum chiarire argomenti così complessi senza incorrere in incomprensioni aggiuntive.
spirolone ha scritto: |
Inoltre confondi punti importanti: una critica può essere criticata, non vuol dire che si parta dal presupposto che non si può criticare. Mi spiego meglio: se io ti criticassi dicendo che si vede chiaramente che sei al soldo della Chiesa e dici solo quello che le alte sfere ecclesiastiche ti dicono di dire e che quando dici che è giusto bombardare la Palestina dimostri solo di essere un guerrafondaio senza amore per il prossimo, tu, o anche qualcun altro, probabilmente direste che l'accusa di essere al soldo della Chiesa è infondata e assurda e che è falso che tu abbia mai detto che sia giusto bombardare la Palestina. Questo non significherebbe che tu non accetti le critiche o che pensi di essere incriticabile, vorrebbe solo dire che quella critica è stupida. La Chiesa si può benissimo criticare, a mio avviso, ma valgono le stesse regole che valgono per qualsiasi altra cosa: fondamentalmente ci si deve basare su fatti veri e seguire un filo logico. | Strano: credevo che fosse assodato il mostruoso percorso di abominazioni che la Chiesa di Roma e in modo più generale il cattolicesimo ha seguito nei secoli: perché dovrei riportare documentazioni storiche citanto fonti e trattati riempiendo un forum che parla d'altro, con cose che non comporterebbero alcun vantaggio al tipo di analisi che potremmo fare qui? Non trovo utile e ragionevole che, ogni qualvolta si parla di un argomento assodato (e gli errori e i tradimenti del cattolicesimo sono storicamente provati contrariamente alle verità che esso dichiara) se ne debbano produrre le prove.
E' davvero un bel ginepraio: siamo entrati in un labirinto dal quale è difficile uscire. Non desidero aumentare il flame aggiungendo altre argomentazioni, posso solo dire che, nell'iperfezione del mio esporre, qualcosa può diventare causa di altre discussioni che portino ad un OT non più controllabile così che poi in effetti è stato. Ho aperto un vaso di Pandora che non ci porterà, a mio avviso, da nessuna parte. Sulla critica alla critica non aggiungerò perciò altro rispetto a quanto hai detto, le tue argomentazioni sono ragionevoli anche se un po' troppo capziose per essere di facile comprensione ad un lettore distratto, lascio le conclusioni a chi vorrà trarne secondo il proprio pensare.
spirolone ha scritto: |
A me piace discutere dei fatti, mi piace che mi si facciano vedere aspetti che non avevo visto, che mi si diano notizie che non conoscevo. Mi sarebbe piaciuto che qualcuno di quelli che asseriscono che la Chiesa è contro FaceBook mi riportasse qualcosa che mi era sfuggito, una qualche dichiarazione in tal senso. Invece, per ora, niente... |
L'errore è mio: non avrei dovuto introdurre una simile serie di riflessioni senza preparare a parte un intero trattato sul tema, da spedire in formato pdf. Sappiamo bene entrambi che la storia delle religioni non può essere letta con occhi devoti altrimenti la storia e la verità vanno a farsi benedire. Sulla questione CEI-FaceBook non posso purtroppo aggiungere niente perchè non sono l'autore dell'articolo ma solo della serie di riflessioni che l'articolo mi ha spinto ad esporre. Posso rispondere solo di quello che ho scritto io.
spirolone ha scritto: |
Sembra, da quel che scrivi, che questo punto sia irrilevante; eppure è proprio il punto di partenza, tutto il tuo editoriale parte da quello, il motivo per cui si parla di Chiesa in un posto dove si parla per lo più di tecnologia e fenomeni legati a Internet, è quello; insomma, secondo me sarebbe la cosa che più dovrebbe interessarci! E invece sembra irrilevante. | Sembra da quel che scrivo. Irrilevante a mio avviso è tutta la discussione e così le nostre legittime opinioni. Irrilevante è l'universo intero in questo istante. Ma la mia opinione a riguardo è irrilevante quanto tutto il resto e perciò perché dolersene se non concordo con te? Il fatto che pensi che qualcosa sia irrilevante non impedisce a nessuno di pensare che non lo sia. Le mie sono solo opinioni e, contrariamente a ciò che accuso essere l'errore della classe dirigente della chiesa, non le impongo a nessuno. Anche perché non ho la presunzione di avere ragione in assoluto, per dogma autoproclamato.
spirolone ha scritto: |
Sostieni, poi, che criticare la Chiesa sia un diritto (e sono d'accordo), ma che è inaccettabile criticare l'anticlericalismo, e questo mi sembra contraddittorio. | Sbagliata interpretazione: non è contraddittorio criticare una cosa e opporsi alla "critica del criticare".
Sono due cose ben distinte: una cosa è il contraddittorio, un'altra condannare a priori la critica a qualcosa. Quello che ho voluto far notare è che esiste una corrente di pensiero che immagina alcune autorità al di sopra di ogni critica e, qualsiasi cosa che vada contro questa corrente di pensiero viene derubricata e liquidata come delitto di lesa maestà. Un modo per tappare la bocca sdegnati coprendosi con una presunta superiorità morale.
spirolone ha scritto: |
Secondo me, è inutile nascondersi dietro il diritto di critica. Ogni critica va valutata e può essere a sua volta criticata. Non conta solo chi si critica. Non si può dire a priori che una critica sia giusta o sbagliata solo guardando verso chi è indirizzata. Sarebbe un atteggiamento da tifosi, non da persone con cui si può dialogare. |
E' buffo che tu lo dica a me proprio quando sto affermando che lo sdegno comune di fronte alle critiche alla Chiesa denuncia un atteggiamento da tifosi. Io non mi nascondo dietro il diritto di critica! Mi affaccio!
spirolone ha scritto: |
Qui non si parla di condanne o di reati, ognuno è libero di esprimere la propria opinione e una critica può anche essere severa. Una presunta critica, però, se non ha argomenti ma accenna solo una sequenza di frasi di parte che non lasciano spazio al dialogo, può essere criticata, mi sembra ovvio... | Bene: questo vuol dire che ciascuna delle due parti ha il diritto di stabilire il proprio parametro con il quale misurare la "veridicità e correttezza a priori" delle opinioni altrui? Perché parli di presunta critica? Perché non ho portato alla lettura i faldoni che contengono tutta la storia della Chiesa? E' uno strano modo di procedere nell'analisi. Non trovi? Oppure ho capito male io il tuo pensiero?
spirolone ha scritto: |
Anch'io non chiamerei semplicemente anticlericalismo una critica puntuale nei confronti della Chiesa. Alcune critiche però possono venir giudicate semplice estremismo anticlericale.
Spari a zero sulla Chiesa e sui cattolici, ma non accetti che si parli di anticlericalismo perché lo ritieni offensivo.
Non accetti le verità che propone la Chiesa (cosa legittimissima), ma pretendi che ti basti dire che parli con cognizione di causa perché gli altri accettino come verità quello che dici o accenni. | Giungi a conclusioni erronee. Se sparassi a zero sulla Chiesa e sui cattolici userei altri termini e altre argomentazioni: ciò che rimporvero alla Chiesa e ai cattolici, conoscendo molto bene sia l'una che gli altri, è di aver tradito i fondamenti promossi dal loro Maestro e di perseguire una via opposta a quella che proclamo, li accuso formalmente di essere i lupi travestiti da agnelli, i farisei e i sepolcri imbiancati di evangelica memoria. Ho grande rispetto e affetto per le persone, prelati e credenti che mantengono vicino al loro credo originale, pensieri e comportamenti.
spirolone ha scritto: |
Concludendo, spero che le mie critiche non ti sembrino insensate e di essere riuscito a esprimerle con correttezza e logica, anche perché condivido quello che hai scritto nella prima parte del tuo post (mi riferisco a quello lungo, dopo ne hai scritto almeno un altro, mi sa). |
Tutt'altro! Le tue osservazioni sono ben costruite e ragionevoli, in parte (se non del tutto) ne condivido la ragione profonda anche se dissento sui particolari che mi contesti e ai quali più o meno confusamente ho risposto.
spirolone ha scritto: |
Sono inoltre pienamente d'accordo con te sulla discutibilità delle scelte dello stato maggiore di Israele, anzi per essere precisi le trovo vergognose e devo dire che secondo me è impensabile che uno possa essere considerato antisemita per una posizione del genere, anche se è vero che qualcuno ogni tanto ci prova a semplificare così il discorso, ma forse ultimamente va più di moda tirar fuori l'accusa di voler sostenere il terrorismo...
Vorrei inoltre precisare che in generale le critiche alla Chiesa o a parti di essa possono essere fondatissime. Non difenderei mai preti che si comportano male. Quelli che, per esempio, si è scoperto aver abusato di bambini, ovviamente, ritengo siano una vergogna e chi ne ha coperti o ne copre compie qualcosa di vergognoso specialmente se questi possono compiere ancora abusi. Non etichetto chi critica la Chiesa, lo possono fare i laici come i cattolici, conta quello che si dice nel farlo. |
Generalizzare era l'unica via possibile in alternativa al tacere. Anche se questo avrebbe innescato questo flame. Le continue interferenze della Chiesa con le istituzioni, la politica, la medicina, la ricerca scientifica e oggi anche quella parte dei media che lascia la massima libertà a tutti gli utenti e cittadini si stanno facendo, a mio avviso, molto pericolose per le ragioni che ho detto (il controllo a distanza della politica e dei politici). Faccio notare inoltre il vergognoso silenzio che la Chiesa ha tenuto nei confronti della degenerazione spaventosa che negli anni ha subito la televisone, principe dei media e potente strumento di formazione dell'opinione pubblica e filtro passa-banda dei valori collettivi. L'aumento della violenza e della volgarità trucida, becera e umilinate innescato dalla tivù generalista non ha mosso foglia e non certo perché Dio non voglia. Il silenzio della chiesa nei confronti della guerra, della degenerazione criminale della politica attraverso la confluenza di personaggi assai discutibili se non addirittura apertamente impresentabili in politica non ha provocato nessuna reazione in una Chiesa ripiegata su se stessa, impaurita più dai simboli che dalla realtà delle sofferenze umane, preoccupata di colpire il diritto ad una morte dignitosa, il diritto delle donne di salvare se stesse e il proprio corpo, il diritto di tutti uomini e donne di avere una sessualità sana imponendo il non uso del preservativo, il diritto alla diversità delle scelte sessuali dei cittadini omosessuali e preoccupata di nascondere le mostruosità al suo interno dove ad essere colpiti erano i bambini e gli adolescenti, eccetera eccetera... e mi fermo qui per non dire cose ovvie e risapute. Per la Chiesa pare esitere un mondo fatto di icone immobili come quel Cristo in croce, inchiodato perché non si muova mai più.
Una Chiesa che adora l'immagine di un uomo torturato, perdonatemi se lo dico, a me fa paura. E se oggi la chiesa si mette a fare dei distinguo etici che possono comportare la limitazione della libertà della gente ho il dovere di alzare la voce ricordando a tutti da che pulpito viene la predica.
Non credo che FaceBook sia il massimo ma se esite e non fa male alla gente perchè stigmatizzare così dall'alto? A che pro? spirolone ha scritto: |
Anch'io, poi, vorrei tornare a discussioni un po' più concrete, magari più affrontando un singolo punto più nello specifico che iniziando a fare considerazioni generali...  |
Sono d'accordo, faccio ammenda di fronte a tutti per aver ceduto al capriccio di voler rispondere in questa sede. Certo, può accadere a tutti di uscire dalle regole del forum ma questo, il mio, è un esempio che non dovreste assolutamente seguire. |
|
Top |
|
 |
chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
|
Inviato: 25 Gen 2009 15:01 Oggetto: |
|
|
spirolone ha scritto: | Adesso potrei sbagliarmi visto che non ho modo di sapere tutto quello che ha detto Don Pompili in vita sua, ma basandomi sul suo discorso introduttivo alla conferenza ti dico che:
1. neanche lui ha detto che usare FaceBook sia un individualismo interconnesso;
2. neanche lui ha fatto una scala morale sui vari tipi di rapporti definendo minori quelli telematici.
L'unica differenza è che avete usato parole differenti, in particolare lui ha fatto citazioni "colte" tra cui quella del sociologo spagnolo e del suo termine "individualismo interconnesso". Ora, se la cultura, o il parlare forbito è una colpa, allora accusiamolo di quello! | Non è problema di parlare forbito.
"Traduciamo" questo "parlare forbito": individualismo interconnesso è un ossimoro (altra parola forbita) che indica che nonostante si sia interconnessi (tramite i social network) rimanga l'indivisualismo, che tali interconnessioni non valgano, non contano nel far sì che l'individuo sia parte e connesso ad una società e non un individuo ditaccato ed isolato dagli altri.
Come dire che queste relazioni sono "minori", o parlando ancora più terra terra e meno forbito "non valgono una cicca o quasi"
Pertanto se non ha usato la parola "minori" è perchè -come tu stesso hai detto- ha parlato forbito.
Parlar forbito non è una colpa, ma neppure autorizza chi ha parlato in cotal guisa o terze persone a negar che un certo concetto indicato con una "villan" parola sia stato espresso, se con un'altre, forbita, l'ha espresso.
(Ops, mi è scappata qualche espressione forbita )
spirolone ha scritto: | allora puoi prendere in considerazione l'ipotesi che sia vero che spesso si cerca solo la scusa per criticare Chiesa e clero... | Beh, non ho certo bisogno di rileggere ora alcunché per accorgermi che a volte ciò succede
(come altre volte si criticano gli atei, altre volte i protestanti, altr volte gl'islamici, altre volte gli ecologisti, altre volte i petrolieri, altre volte ).
Io non ho criticato la Chiesa,
semplicemente se vedo un qualcosa che tratta dei rapporti interpersonali telematici e li tratta come un qualcosa di differente, di diverso (tanto dal dover dedicare ad essi una trattazione separata dagli altri, in questo caso un convegno) per prima cosa mi dico "Ma non dovremmo per prima cosa vedere se sia una cosa poi così diversa da quelli tradizionali, da doverne fare una trattazione speciale?"
spirolone ha scritto: | PS: Lui non l'ha detto, ma personalmente io riterrei ragionevole, per certi motivi, dare più importanza ai rapporti "di persona", che di solito sono più profondi. Poi è ovvio, volendo proprio filosofeggiare che possono esserci rapporti on-line più profondi di alcuni dal vivo, ma non credo sia il caso più comune... | L'ultima parte non mi pare proprio un filofeggiate, ma una concreta possibilità.
Certo, dipenda da come uno si pone in queste relazioni telematiche, cosa cerca, ecc. ecc. . Ma questo (anche questo, è uno dei tanti aspetti in cui non vi è poi tutta questa differenza) accade anche nelle relazioni di persona. |
|
Top |
|
 |
mdweb Dio maturo


Registrato: 18/12/07 16:59 Messaggi: 4412
|
Inviato: 25 Gen 2009 15:58 Oggetto: |
|
|
Provo a dire la mia.Qualche mesi fa ebbi una discussione con una suora.Ci stavano riproverando proprio di questo delle nuove tecnlogoie dei mondi virtuali etc.
Io risposi proprio cosi:
Citazione: | Ecco la chiesa non vuole perdere il proprio potere e vuole rimanere ricca |
Lei ma noi non possiamo perdere niente,perchè non lo abbiamo.Vi rendete conto?
Proprio quel giorno stavamo in ritiro per la cresima e ci hanno portato in una villa.Indovinate di chi era? Della chiesa
Io gli ho detto "ma non eravate povere?" lei "questa villa è stato costruita solamente da tre suore".Io non ci voglio credere.Impossibile bè me ne intendo poco di ediliza ma credo che quella valga davvero parecchio.
Anche nel mio paese hanno una bella villetta:ma almeno questo di suore ordine (quelle che hanno sta villa) ammettono di non essere povere.
Poi diciamolo.Se andiamo a visitare il duomo di Milana,se andiamo al Vaticano se andiamo ovunque ci sia un posto sacro si sono negozi che vendono souvenir.Questo cos'è?
Senza dire che facendo una ricerca su altri forum ho visto persone che richiedevano loghi web 2.0 per la chiesa
Eppoi ne stiamo vedendo di tutti i colori preti in tv etc.
Con questo vi saluto
 |
|
Top |
|
 |
mdweb Dio maturo


Registrato: 18/12/07 16:59 Messaggi: 4412
|
Inviato: 25 Gen 2009 19:53 Oggetto: |
|
|
Proprio adesso stavo guardando la TV.
Una presentatrice ritiene che Facebook non sia una buona cosa perchè non c'è una socializzazione in carne e ossa.
Secondo me non è vero perchè è usato anche per organizzare cene quindi.. |
|
Top |
|
 |
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24106 Residenza: Pianeta Terra
|
Inviato: 26 Gen 2009 17:52 Oggetto: |
|
|
mdweb ha scritto: | Provo a dire la mia.Qualche mesi fa ebbi una discussione con una suora.Ci stavano riproverando proprio di questo delle nuove tecnlogoie dei mondi virtuali etc.
Io risposi proprio cosi:
Citazione: | Ecco la chiesa non vuole perdere il proprio potere e vuole rimanere ricca |
Lei ma noi non possiamo perdere niente,perchè non lo abbiamo.Vi rendete conto?
Proprio quel giorno stavamo in ritiro per la cresima e ci hanno portato in una villa.Indovinate di chi era? Della chiesa
Io gli ho detto "ma non eravate povere?" lei "questa villa è stato costruita solamente da tre suore".Io non ci voglio credere.Impossibile bè me ne intendo poco di ediliza ma credo che quella valga davvero parecchio.
Anche nel mio paese hanno una bella villetta:ma almeno questo di suore ordine (quelle che hanno sta villa) ammettono di non essere povere.
Poi diciamolo.Se andiamo a visitare il duomo di Milana,se andiamo al Vaticano se andiamo ovunque ci sia un posto sacro si sono negozi che vendono souvenir.Questo cos'è?
Senza dire che facendo una ricerca su altri forum ho visto persone che richiedevano loghi web 2.0 per la chiesa
Eppoi ne stiamo vedendo di tutti i colori preti in tv etc.
Con questo vi saluto
 | Caro mdweb, non sorprenderti: la comuntà dei cattolici ha fatto nei secoli cose buone e cose cattive: non trovo che sia un male o un errore possedere dei beni per non dipendere così da altri, per la propria sussistenza. Io ad esempio ho acquistato una casa per non dipendere dagli altrui capricci e magari ritrovarmi sfrattato da un giorno all'altro.
La dichiarazione di "non possedere" dichiarata dalle suore non è del tutto errata: in realtà non sono le persone a possedere ma gli enti: la differenza è sostanziale e può indurre in qualche equivoco. Se io non possiedo un bene ma ne ho l'usufrutto con tutti i vantaggi del caso, posso disporre di tutti i privilegi derivanti senza però poter accampare alcun diritto aggiuntivo; non ne posso cioè disporre per trarne un guadagno personale vendendolo o cedendolo ad altri in cambio di altri beni.
Letta in questi termini, l'affermazione delle suore non è del tutto scorretta.
Invece, la questione che poni sulla vendita di gadget in Vaticano, beh.. è una faccenda che riguarda la Chiesa e le sue contraddizioni, contraddizioni che qui abbiamo cercato di stigmatizzare anche con una certa animosità perché costantemente provocati dalla protervia di alcuni suoi esponenti.
Quello di cui parli è peccato di simonia, il commercio di oggetti sacri per trarre profitto. La comunità della Chiesa ha tutto il diritto di ricavare denaro per autosostenersi, non è un reato quello che viene commesso in questo caso ma solo un peccato. E se le gerarchie non hanno a cuore questo aspetto, la cosa riguarderà la coscienza e l'anima delle suddette gerarchie e degli uomini che ne fanno parte, persone che dovranno un giorno risponderne davanti al proprio Dio.
Anche se io ritengo che dovrebbero rispondere davanti ai fedeli e più ancora ai non credenti che questi vorrebbero controllare imponendo le loro regole tramite più o meno velati anatemi come quello che qui tanto focosamente abbiamo trattato.
Vorrei che non dimenticassimo che i preti, da quellli di campanga ai più altri prelati sono solo uomini e come tali soggetti all'errore. Niente di male a sbagliare salvo poi rispondere delle proprie azioni: esiste però una sorta di immunità conclamata, non dalle malattie dalle conseguenze di questi errori. E gli errori che la Chiesa ha commesso magari nel nome di Dio, dagli omicidi più efferati, compiuti in un passato che, chissà perché non sembra avere alcun valore come se gli uomini e le donne torturate dall'inquisizione fossero personaggi di un cartoon, come se le civiltà e le culture spazzate via dalla cupidigia e dal fanatismo religioso degli europei non avesse cancellato milioni di vite impedendo a questi ultimi di sviluppare se stessi secondo il proprio volere.
Non farei però di tutta un'erba un fascio: esistono bravissime persone, ne ho conosciute molte, di alcune di esse sono stato amico e le ho avute come amiche. Ricordare, ricordarci che la verità non è qualcosa che può essere decisa da una ristretta cerchia di persone, per di più profondamente convinte di essere depositari della parola di una entità indimostrata, e questa verità, quale che sia, andrà trattata con grande prudenza perché sempre si tratta di grandissime approssimazioni, questo dovremmo fare.
La "Verità" non esiste. Imporla non è solo un errore ma è un suicidio per la ragione e per la verità stessa.
Il giorno in cui la Chiesa di Roma e i suoi uomini si affacceranno sull'abisso della loro ambizione, forse, e dico forse, quel giorno, la Chiesa tornerà ad essere strumento di conforto e di aiuto per i più deboli, spogliandosi del proprio ruolo di dominatrice delle coscienze e delle regole collettive che tanto turba le nostre regole di laicità sociale.
Sono molti gli uomini e le donne che, vivendo nell'ambito della Chiesa, aiutano e fanno qualcosa per restituire al mondo la grazia e la fortuna che hanno avuto. Ma sono tutte voci che non raggiungono i media, non fanno rumore, non interessano nessuno.
A questi uomini e a queste donne io posso offrire la mia approvazione, per quel che vale, indipendentemente dalle loro credenze e dalla loro scala di valori, indipendentemente dalla religione nelle quali si sono dissolte. |
|
Top |
|
 |
chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
|
Inviato: 26 Gen 2009 18:04 Oggetto: |
|
|
Silent Runner ha scritto: | La dichiarazione di "non possedere" dichiarata dalle suore non è del tutto errata: in realtà non sono le persone a possedere ma gli enti: la differenza è sostanziale e può indurre in qualche equivoco. | Mi pare che dipenda da ordine ad ordine. |
|
Top |
|
 |
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24106 Residenza: Pianeta Terra
|
Inviato: 26 Gen 2009 18:43 Oggetto: |
|
|
chemicalbit ha scritto: | Silent Runner ha scritto: | La dichiarazione di "non possedere" dichiarata dalle suore non è del tutto errata: in realtà non sono le persone a possedere ma gli enti: la differenza è sostanziale e può indurre in qualche equivoco. | Mi pare che dipenda da ordine ad ordine. |
Sì è possibile ...ma credo che la regola sia di non possedere "ad personam". |
|
Top |
|
 |
mdweb Dio maturo


Registrato: 18/12/07 16:59 Messaggi: 4412
|
Inviato: 26 Gen 2009 19:00 Oggetto: |
|
|
Citazione: | Quello di cui parli è peccato di simonia, il commercio di oggetti sacri per trarre profitto. La comunità della Chiesa ha tutto il diritto di ricavare denaro per autosostenersi, non è un reato quello che viene commesso in questo caso ma solo un peccato |
Facebook cosa commette?
bisognerebbe guardarsi allo specchio.Io sono credente e dico che la chiesta ha fatto belle e brutte cose (come dici tu Silent) quindi è normale contestare |
|
Top |
|
 |
|
|
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi
|
|