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paolodegregorio Dio minore

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Inviato: 09 Ott 2008 15:26 Oggetto: la crisi è del sistema |
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- la crisi è del sistema -
a cura di Paolo De Gregorio, 9 ottobre 2008
Certo non è rassicurante il fatto che in tutto il mondo si puntellino con soldi pubblici quegli istituti finanziari e bancari responsabili di truffe e malversazioni che andrebbero fatti fallire, e anzi, aiutati a farlo.
Si intravede già la volontà del capitalismo internazionale di non privarsi dei suoi strumenti fondamentali per fregare la gente, e già si ha l?impudenza di sostenere che il ?mercato? risolverà tutto, proprio adesso che senza i soldi statali questi organismi sarebbero stati spazzati via per la loro ingordigia senza regole.
I cittadini che si sono visti cacciare di casa dalle banche perché non pagavano il mutuo, sono chiamati in soccorso di queste affinchè ricomincino il loro ciclo di imbrogli e macchinazioni.
Finora non si è sentita una sola forza politica capace di dare un giudizio severo sulla globalizzazione finanziaria, il cui ciclo tossico e nocivo andrebbe interrotto, e non salvato, per incominciare a parlare di economie di scala più contenute, omogenee dal punto di vista geopolitico, che per prima cosa scelgono di investire nell?autosufficienza alimentare ed energetica (con le rinnovabili).
Sarebbe l?unica strada lungimirante, perché quando i costi e la fine del petrolio entreranno nella fase critica, la globalizzazione delle merci si fermerà e sarà molto traumatico il passaggio a una diversissima cultura e pratica economica.
L?attuale crisi finanziaria, che si riverserà tra qualche mese sulla economia reale, ci dà un avviso forte sulla follia della globalizzazione e ci dà la possibilità di intraprendere un?altra strada, necessaria per gli uomini e l?ecosistema.
Ci piacerebbe vedere i 560 miliardi di dollari, spesi ogni anno per la potenza militare dell?Impero del MALE Usa, dirottati verso una autosufficienza energetica in patria che potrebbe essere facilmente ottenuta rendendo così le guerre per il petrolio inutili, e gli Usa, che hanno una agricoltura che produce oltre i loro bisogni, sarebbero un paese ricco e pacifico che non ha bisogno di nessuno.
Basterebbe usare la razionalità e il pallottoliere per capire che l?indipendenza energetica e alimentare sono la strada giusta, e levarsi dalla testa ruoli fasulli di primato o guide mondiali, intrisi di fanatismo religioso e avidità economica, perché la cultura profonda degli Usa è quella di avere più degli altri e prenderselo con la forza, sempre benedetti da Dio.
L?attuale crisi finanziaria globale segnala cosa produce il capitalismo senza regole, ma questo è nulla davanti alla grande crisi a cui andremo incontro, quando il modello di sviluppo capitalista attuale (Cina e Russia comprese) avrà rotto per sempre gli equilibri sostenibili dall?ecosistema, con il riscaldamento globale che farà miliardi di morti.
E in questo caso non funziona come con le banche, che puoi evitare che falliscano, se arriva una crisi ambientale non c?è più niente da fare e le conseguenze durano decenni.
Uscire dalle energie fossili, dalla globalizzazione, diminuzione demografica, riconversione agricola dal mercato ai consumi interni nazionali, sono le uniche scelte capaci di fermare l?insostenibilità dell?attuale sviluppo capitalistico.
E qui c?è solo la prevenzione! Se aspettiamo che i fenomeni di squilibrio siano conclamati, siamo già finiti.
Paolo De Gregorio |
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ili07 Dio maturo


Registrato: 29/05/07 23:58 Messaggi: 3913
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Inviato: 10 Ott 2008 01:00 Oggetto: |
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Berlusconi e compagni non rimangono mai indietro in ste cose
Citazione: | Salva-manager:
Tremonti, "vado via".
Il Governo corregge
Il Senato salva i manager, ma il governo corre ai ripari.
La trasmissione Report ha scoperto che nelle pieghe del decreto Alitalia c'è un codicillo, introdotto con un emendamento votato senza clamore in aula a Palazzo Madama, che garantirebbe l'impunità ai manager coinvolti nel crac Cirio e Parmalat: Sergio Cragnotti, Cesare Geronzi e Callisto Tanzi.
Tremonti, indignato, minaccia le dimissioni.
Scajola corregge "l'equivoco" e alla Camera il testo sarà emendato.
In origine, quando uscì da Palazzo Chigi, il decreto prevedeva uno "scudo" solo per l'amministratore straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi: l'emendamento, votato dall'aula il primo ottobre, allarga invece la zona franca e la estende a tutti i manager che, pur senza arrivare alla bancarotta, si fermano alla casella immediatamente precedente, quella dell'insolvenza.
BERLUSCONI. Il premier Silvio Berlusconi cade dalle nuvole: "Non ne ero assolutamente a conoscenza", si giustifica con i giornalisti. Ma la polemica monta e il governo presenta un nuovo emendamento alla Camera per cancellare la norma-scandalo, che arriva in un momento in cui la credibilità dei big della finanza è ai minimi storici.
TREMONTI. Già in mattinata, quando arriva al Senato per illustrare il piano del governo sulle banche, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti promette che la norma verrà tolta di mezzo: "O va via l'emendamento o va via il ministro dell'Economia". La sua linea non è isolata: con Tremonti ci sono i ministri del Welfare Maurizio Sacconi e dello Sviluppo economico Claudio Scajola (secondo cui "si è trattato di un equivoco"), e molti esponenti del Pdl, da Italo Bocchino a Giulia Bongiorno. Il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri se la prende con l'opposizione che fa "speculazioni", ma anche lui promette che la norma-scandalo verrà corretta.
OPPOSIZIONE. L'opposizione incassa la retromarcia, ma non fa sconti al centrodestra: Walter Veltroni parla di "grandi e serie contraddizioni all'interno del governo"; Antonio Di Pietro rivendica all'Idv il merito di essere stato "l'unico partito a denunciare il 'lodo-Geronzi' "; Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, lancia l'allarme sulla "questione etica".
Ma come andarono le cose nella votazione del Senato? L'emendamento fu presentato direttamente in aula dai relatori Angelo Cicolani e Antonio Paravia. La votazione si svolse fuori dai riflettori, per alzata di mano. I senatori del Pd non chiesero il voto elettronico e non ci furono interventi contrari. E' però vero che nei giorni precedenti il senatore democratico Felice Casson intervenne in aula per dire che il decreto (non ancora modificato dall'emendamento) conteneva una sorta di "amnistia mascherata". "In realtà se ne erano accorti tutti", racconta il leghista Massimo Garavaglia, che spiega: "Doveva essere solo un'ulteriore tutela per Fantozzi, ma ora di fronte al rischio che per tutelare il commissario di Alitalia vengano tutelati dei delinquenti è ovvio che quella norma verrà stracciata". La palla passa ora alla Camera, dove il decreto Alitalia arriva all'esame dell'aula a partire da martedì prossimo.
http://unionesarda.ilsole24ore.com/dettaglio_politica/?contentId=45099
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e ancora
Citazione: | Il titolare dell'Economia aveva attaccato frontalmente il provvedimento nascosto
nelle pieghe del decreto Alitalia che, di fatto, cancella i processi per i grandi crac
L'emendamento salva-manager
sarà eliminato alla Camera
Tremonti ha annunciato che, in caso contrario, darà le dimissioni
Ma gli autori della norma la difendono: "Non si applica ai casi Parmalat e Cirio"
ROMA - L'emendamento nascosto nel decreto Alitalia, che permetterebbe di "salvare" i manager dei recenti crack finanziari sarà cancellato nel passaggio parlamentare alla Camera. "Il governo ha presentato l'emendamento soppressivo" dice il ministro per i rapporti con il parlamento, Elio Vito. Mentre Silvio Berlusconi si dice all'oscuro di tutto: "Non sapevo nulla della norma salva manager".
Stamane nel corso dell'audizione al Senato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti aveva minacciato: "O va via l'emendamento o va via il ministro dell'Economia". L'emendamento, denunciato oggi da "Report" (che va in onda domenica sera) e da "Repubblica", prevede che i reati legati ai grandi dissesti finanziari come Parmalat e Cirio non sarebbero più perseguibili a meno dell'esistenza di un vero e proprio fallimento. Una norma pericolosissima che, di fatto, cancellerebbe i processi a personaggi com Tanzi, Cragnotti e Geronzi.
Tremonti è stato chiarissimo: l'emendamento inserito nella legge di conversione del decreto Alitalia è "fuori dalla logica di questo governo. Se si immagina che la linea del governo sia quella prevista da un emendamento che prevede una riduzione della soglia penale per alcune attività di amministratori si sbaglia".
"Tremonti non dovrebbe andar via da solo, ma insieme a tutta la maggioranza che ha proposto e votato una norma del genere", ha obiettato Pier Luigi Bersani. Meglio il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ha commentato, all'annuncio secondo il quale la norma verrà eliminata alla Camera: "Meglio tardi che mai, purchè sia vero".
L'emendamento è stato presentato dai senatore del Pdl, Angelo Maria Cicolani e Antonio Paravia, relatori in Senato sul provvedimento Alitalia, che obiettano: " "L'emendamento è mirato esclusivamente a tutelare le difficili scelte da parte dei commissari, operate in momenti oggettivamente straordinari, come è ad esempio nel caso di Fantozzi, che hanno l'esigenza di agire in modo certamente responsabile, ma discrezionale e flessibile, tendendo in primo luogo a garantire la continuità di un pubblico servizio".
Pertanto la norma non si applicherebbe, sostengono Cicolani e Paravia, nei casi di 'accertata falsità' dei documenti posti a base della procedura, e quindi "nei casi citati da affrettate dichiarazioni di alcuni dirigenti politici e ad alcuni organi di informazione (Parmalat, Cirio, ecc)".
Tuttavia, ammette Cicolani, "Se nel pieno della crisi Alitalia, si trattava di fornire ai professionisti chiamati a esercitare un ruolo straordinario, come nel caso del commissario Fantozzi, le garanzie necessarie, ora, è chiaro, l'urgenza va sfumando, alla luce della soluzione del caso Alitalia".
Il decreto su Alitalia approderà in Aula alla Camera per la discussione generale lunedì 20 ottobre.
(9 ottobre 2008) http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/economia/parmalat-richiesta-pm/tremonti-boccia-salvamanager/tremonti-boccia-salvamanager.html |
equivoco.....
ma proprio non ne hanno ancora abbastanza di prenderci per il c**o sti scemi!!
diritto all'insolvenza...queste sono le regole con cui Berlusconi vuole essere sicuro di portare alla bancarotta anche l'italia..
ma poi che dico Berlusconi..lui non ne sapeva nulla, e se c'era dormiva..
daltronde che sarà mai..chi è lui? IL CAPO DEL GOVERNO????  |
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chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
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Inviato: 10 Ott 2008 12:04 Oggetto: |
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Quanto li paghiamo al giorno questi "equivocatori"? |
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ili07 Dio maturo


Registrato: 29/05/07 23:58 Messaggi: 3913
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Inviato: 10 Ott 2008 19:32 Oggetto: |
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chemicalbit ha scritto: | Quanto li paghiamo al giorno questi "equivocatori"? |
sinceramente io faccio fatica a stargli dietro ormai ai loro aumenti di stipendio per sfornare ste schifezze..ma sono certa che se ci mandassero tutti a quel paese e ci lasciassero nell'anarchia più assoluta mi sa che sapremmo governarci meglio!!
tagliano stipendi ai dipendenti pubblici per malattia (vigliacchi), tagliano posti di lavoro, segano spese pubbliche, castrano pensioni per cosa?
per salvare i manager falliti fraudolentamente che mettono sul lastrico il paese...e poi fan finta di svegliarsi e non capire da dove son arrivati sti emendamenti....emendamenti i più tanti votati DI NOTTE!!
se loro non sapevano a casa mia non stavano lavorando e se non stavano lavorando, come il "BUON" Brunetta insegna, VANNO LICENZIATI!!!!! |
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ioSOLOio Amministratore


Registrato: 12/09/03 19:01 Messaggi: 16342 Residenza: in un sacco di...acqua
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Inviato: 11 Ott 2008 17:46 Oggetto: Re: la crisi è del sistema |
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paolodegregorio ha scritto: | Certo non è rassicurante il fatto che in tutto il mondo si puntellino con soldi pubblici quegli istituti finanziari e bancari responsabili di truffe e malversazioni che andrebbero fatti fallire, e anzi, aiutati a farlo.
Si intravede già la volontà del capitalismo internazionale di non privarsi dei suoi strumenti fondamentali per fregare la gente, e già si ha l?impudenza di sostenere che il ?mercato? risolverà tutto, proprio adesso che senza i soldi statali questi organismi sarebbero stati spazzati via per la loro ingordigia senza regole.
I cittadini che si sono visti cacciare di casa dalle banche perché non pagavano il mutuo, sono chiamati in soccorso di queste affinchè ricomincino il loro ciclo di imbrogli e macchinazioni. |
il punto non è salvare la banca in quanto banca, ma salvare il sistema.
Permettere il fallimento di certe istituzioni implicherebbe far fallire a catena molto di più
Sicuramente, invece, si potrebbe e dovrebbe -qualora si effettui un salvataggio- interagire e agire apertamente nei confronti dei vertici.
Ma..c'è un ma...ovunque controllati e controllori sono un pochetto troppo le medesime persone...
è sufficiente dare una occhiata in giro e vedere quali incarichi alcune persone di spicco nelle gestione della crisi avevano sino a qualche tempo fa.
Per cui le responsabilità sono comuni tra mondo finanziario e politico nonchè di controllo.
E allora paga pantalone?
Purtroppo si..se non vuole rimetterci ancora di più
Per il momento, anche se avvisaglie importanti già ci sono, la crisi è prettamente finanziaria.
Che i titoli e le borse perdano qualche centinaio di miliardi a seduta importa poco...trattasi di soldi fittizi, di capitalizzazione "presunta".
Ma l'onda lunga potrebbe arrivare con forza anche nella realtà quotidiana come un uragano di cui si è tanto parlato mentre è in mare aperto che alla fine tocca davvero terra.
E la cassa integrazione che già è partita (molto in sordina rispetto ad altri avvenimenti trattati dai media) ne è un chiaro indicatore.
12/10: corretti un paio di refusi di digitazione...
L'ultima modifica di ioSOLOio il 12 Ott 2008 14:04, modificato 1 volta |
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ili07 Dio maturo


Registrato: 29/05/07 23:58 Messaggi: 3913
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Inviato: 11 Ott 2008 17:51 Oggetto: Re: la crisi è del sistema |
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ioSOLOio ha scritto: |
Per cui le responsabilità sono comuni tra mondo finanziario e politico nonchè di controllo.
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e son ste commistioni qui che han rotto le balle!!!!!  |
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paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
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Inviato: 12 Ott 2008 12:05 Oggetto: |
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- le parole, le teorie, e i fatti ?
Molte persone si ispirano a complesse teorie,che sembrano quasi tutte convincenti, da quelle liberiste a quelle marxiste, ed esibiscono queste convinzioni come durante il maoismo si mostrava il libretto rosso di Mao, ma la storia, sia del marxismo che del capitalismo, applicata alle società reali ha dimostrato che le teorie non valgono nulla e che la variabile indipendente di maggior peso è il fattore umano con tutto il suo retaggio culturale di avidità, sete di potere, sprezzo delle regole e della parola data.
Anche una teoria religiosa come quella cristiana, apparentemente non aggirabile nelle sue ?Tavole della Legge? stabilite in sede divina, già dopo pochi secoli di fede autentica, trasformò il dettato ?NON UCCIDERE? con l?eresia di praticare con le Crociate l?uccisione di altri esseri umani e poi si continuò con l?appoggio al colonialismo e allo schiavismo.
La democrazia, ad esempio, in teoria è una cosa validissima, ma se poi scopri che al potere ci va chi possiede i mezzi di informazione di massa, qualche dubbio ti viene, oppure se vedi chiamare democratico un paese come gli Usa, che basa tutta la sua politica sulla potenza militare, e se senti dire dai suoi dirigenti che i marine sono ?legionari di Dio?, è legittimo incominciare a dubitare di questa teoria.
Non parliamo poi del fatto che si chiama ?comunista? un paese come la Corea del Nord in cui il potere si trasmette in modo dinastico, da padre in figlio, e ciò non è scritto in nessuna teoria comunista, e non si capisce perché la Cina venga definita comunista, mentre è un paese capitalista in feroce competizione con altri capitalisti, fregandosene delle condizioni di vita degli operai e dell?ambiente.
Quando le teorie così palesemente non corrispondono ai fatti, tutte le parole diventano inutili, i riferimenti culturali fasulli, ogni falsità può essere sostenuta tranquillamente e non contano più i fatti reali, ma solo ciò che è capace di emozionare o far sognare.
Gran parte del disimpegno, del menefreghismo dei giovani, del loro massiccio ricorso all?alcool e alle droghe, deriva dal deserto di punti di riferimento, perché è tutto finto e la vita non ha molto senso, e quindi è anche possibile buttarla in piacevoli vizi
Le crisi del capitalismo e della globalizzazione, che avevano promesso che il ?mercato? avrebbe arricchito tutti e invece ci siamo accorti che eravamo in mano a biechi truffatori con i colletti bianchi, aggiungono ulteriori incertezze e il futuro sembra davvero incerto per tutti.
L?Islanda, primo Stato a chiudere per bancarotta da globalizzazione, medita di tornare alla pesca e alle attività tradizionali. Spero proprio che questo passaggio avvenga in tutti quei paesi che saranno ridimensionati dalla crisi, dove ci si dovrà rimboccare le maniche e puntare sulla capacità di ogni nazione di essere autosufficiente come risorse alimentari ed energetiche, puntando immediatamente a installare il termodinamico e il fotovoltaico.
Diventerà importantissimo cercare di cambiare i meccanismi che oggi portano le persone peggiori al potere politico e non è un caso che l?unica opposizione che vi è oggi in Italia sia rappresentata da Di Pietro, unico personaggio che non proviene dalle mafie dei partiti. Ha dimostrato nella sua attività di magistrato di non aver avuto paura dei potenti e di aver fatto onestamente il suo lavoro, cosa che dimostra come un teorema che, se non riusciamo ad eleggere persone perbene, ci ritroveremo sempre con le mafie dei partiti che ci negano anche il voto di preferenza.
Comunque il problema ce lo dobbiamo porre e va studiato anche come impedire il formarsi di oligarchie di politici di professione, introducendo nella vita del Parlamento e in quella dei partiti la non rieleggibilità assoluta dopo due mandati.
L?economia liberista ci ha portato il disastro della crisi finanziaria e presto vedremo gli effetti nella vita di tutti i giorni, ma se ci vogliamo rialzare dovremo percorrere altre strade che non siano la dittatura completa della economia su tutta la società, dove i capitalisti si sono presi anche il potere politico: i petrolieri in America, i proprietari dei media in Italia.
Se non si affronterà il problema il liberismo ci farà un altro regalo mortifero, questa volta definitivo, perché l?ecosistema non sopporta più la forza distruttiva del consumismo e gli attuali sistemi economici non hanno alcuna intenzione di cambiare strada per portare l?economia verso un impatto sostenibile.
Bisogna accusare il sistema economico capitalista, dominante nel mondo, di questa crisi finanziaria e della prossima crisi dell?ecosistema, senza indugi e senza sconti, e mandare al potere le persone che da anni si battono contro il consumismo, ci hanno segnalato i pericoli per l?ambiente, hanno dato vita al rigetto della globalizzazione, praticamente i soli con cui potremmo avere un futuro.
Paolo De Gregorio
11.10.08 |
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