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Il valore dell'amicizia
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Autore Messaggio
dasio78
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MessaggioInviato: 11 Nov 2006 02:06    Oggetto: Il valore dell'amicizia Rispondi citando

Cari amici virtuali (ma non per questo meno reali),
vorrei condividere con voi una "chicca" che mi è stata detta oggi da una persona: innanzi ad un mio malessere dovuto al fatto di non avere amici (glisso sulla causa di tale malessere) codesta persona mi ha detto che non si può "usufruire" di un gruppo di amici "altrui", ma bisogna crearsene uno proprio.

Detto questo, mentre parlavamo gli squilla il telefono, si organizza la sua seratina con gli amici, e mi liquida dicendo "mi dispiace, ma più che scambiare due chiacchiere non ti posso aiutare"...

Voi cosa gli avreste risposto?

P.s. la persona in questione ha 27 anni (e non 8 come potreste pensare) ed è (era?) mio amico da 12 anni.
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 11 Nov 2006 08:36    Oggetto: Re: Il valore dell'amicizia Rispondi citando

dasio78 ha scritto:
Cari amici virtuali (ma non per questo meno reali),
vorrei condividere con voi una "chicca" che mi è stata detta oggi da una persona: innanzi ad un mio malessere dovuto al fatto di non avere amici (glisso sulla causa di tale malessere) codesta persona mi ha detto che non si può "usufruire" di un gruppo di amici "altrui", ma bisogna crearsene uno proprio.

Mi sembra una risposta di quelle che si danno "per far prendere aria alla bocca".
L'empatia che esiste fra alcune persone fa si che i gruppi di amici si formino spontaneamente e non perché qualcuno
[con problemi d'identità a mio parere]
è così leader da "crearsi" un gruppo.
[una metafora di Schopenhauer * descrive molto bene il fenomeno]


dasio78 ha scritto:

Detto questo, mentre parlavamo gli squilla il telefono, si organizza la sua seratina con gli amici, e mi liquida dicendo "mi dispiace, ma più che scambiare due chiacchiere non ti posso aiutare"...

Ecco, appunto !

dasio78 ha scritto:

P.s. la persona in questione ha 27 anni (e non 8 come potreste pensare) ed è (era?) mio amico da 12 anni.
Voi cosa gli avreste risposto?

Non mi sembra il caso di sciorinare il mio ricco vocabolario di scurrilità.


*
Schopenhauer ha scritto:

In una fredda giornata d'inverno un gruppo di porcospini si rifugia in una grotta e per proteggersi dal freddo si stringono vicini. Ben presto però sentono le spine reciproche e il dolore li costringe ad allontanarsi l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porta di nuovo ad avvicinarsi si pungono di nuovo. Ripetono più volte questi tentativi, sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non trovano quella moderata distanza reciproca che rappresenta la migliore posizione, quella giusta distanza che consente loro di scaldarsi e nello stesso tempo di non farsi del male reciprocamente.
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 11 Nov 2006 11:07    Oggetto: Re: Il valore dell'amicizia Rispondi citando

dasio78 ha scritto:
Cari amici virtuali (ma non per questo meno reali),
Infatti io considero scorretto (da un punto di vista proprio del significato linguistico) il termine "virtuale" usato in questo senso
(diffuso tra la'ltro da uno sketch televisivo, a quanto avevo sapetuo -io non l'avevo mai visto- negli anni del "tutti a comprarsi il computer per collegarsi ad internet, con Tin.it però così chatto con Andrea Pezzi" o simili)

Linguisticamente e tecnicamente più corretto sarebbe il termine "amici remoti"
Wink


Quanto a quello che ti ha detto il tuo amico "locale" Smile (sempre ammesso che il termine amico Think in generale gli si addica), francamente non ho capito molto. che senso ha il suo discorso? (ad es. che signigfica "amici "altrui"? Gli amici si acquistano con rogito notarile e poi si mette sopra di essi il cartellino "mio"?)
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solaria
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MessaggioInviato: 11 Nov 2006 11:14    Oggetto: Re: Il valore dell'amicizia Rispondi citando

dasio78 ha scritto:

Detto questo, mentre parlavamo gli squilla il telefono, si organizza la sua seratina con gli amici, e mi liquida dicendo "mi dispiace, ma più che scambiare due chiacchiere non ti posso aiutare"...


A mio parere una persona che si comporta in questo modo manca di due valori fondamentali nell'amicizia, il rispetto dell'altro e delle sue emozioni, e la sensibilità!
Avendo qualche (ma solo qualche eh!!) anno più del tuo "amico" ti posso dire che, per quanto mi riguarda, gli amici sono rarissimi da trovare, nella vita si incontrano tanti conoscenti che condividono magari con noi emozioni e periodi della vita, ma amici con la A maiuscola, che durano nel tempo e che non ti tradiscono mai sono rarissimi. Io ho la fortuna di avere accanto (poche) persone così e apprezzo ogni giorno di più questa mia condizione, soprattutto ora che, cresciuti, ognuno inizia a prendere la sua strada, ma, quando ci si sente e vede, nulla in realtà è cambiato.

Che consigli ti posso dare quindi?
Ricordati che "amici portano amici", molto spesso conosci il tuo migliore amico tramite conoscenze di cui non ti importa poi tanto, quindi ti direi di cogliere al volo ogni occasione per conoscere gente, ma senza per forza aspettare che siano gli altri ad invitarti; cerca di uscire, iscriviti in palestra, frequenta un cineforum, un gruppo che condivida i tuoi interessi e vedrai che piano piano ti creerai il TUO famoso gruppo.

Solo un consiglio: quando avrai il tuo gruppo ricordati di essere sempre e solo te stesso, non spersonalizzarti nell'identità comune! Un vero amico è quello con cui hai il coraggio di litigare e difendere le tue opinioni e con cui poi, comunque, fai sempre pace perchè il bene che gli vuoi è più grande di ogni scontro, l'amico è la prima persona a cui chiedi scusa quando sai di avere sbagliato ....

Per quello che può valere questo è il mio punto di vista.
In bocca al lupo! Wink
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zaefich
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MessaggioInviato: 11 Nov 2006 14:03    Oggetto: Rispondi citando

..a parte il condividere quasi totalmente Solaria, che ha gran saggezza nel suo dire, dico anch' io la mia e, anche se normalmente gioco su tutto (ti ricordi il prenderti in giro abbastanza recente, fino al cambio dell' avatar...), in questo caso sarò un bel po' più crudo, come lo sono stato con mia figlia quando ha avuto bisogno di consigli e si lamentava delle sue amiche (parlo di una ventina di anni fa..) lo faccio perché sono tra i più anziani qui dentro e me ne assumo la responsabilità...

Quindi, paternamente, al contrario di chi si è messo dalla tua parte, ti dico che c'è qualcosa che non va in te. Se ti ritrovi sempre solo (puoi essere anche la persona migliore di questo mondo e magari avere sempre ragione..) hai nei tuoi comportamenti qualcosa che non va. Non è possibile che tu sia scartato da tutti che nessuno trovi motivi di piacere nel frequentarti. Avrà anche il tuo amico o ex amico qualche motivo per scartarti come tutti gli altri che lo fanno. Interrogati su questo. Perché non riesci a trovarti in sintonia con altre persone? Sono tutte "inferiori" o "superiori" a te in qualcosa?.. Ti aspetti da loro comportamenti che siano più in linea con il tuo modo di essere?.. e come mai tra di loro gli altri riescono a stare in sintonia e con te no?.. Possibile che gli sbagliati siano sempre gli altri?.. e anche se fosse hai idea di quanti siano gli altri?.. mica ti sarai messo in testa di cambiarli tutti, no?..
L' unico che puoi cambiare e sul quale puoi lavorare sei solo tu, gli altri sono e saranno sempre troppi.
Decidi quindi se vuoi trovare qualcosa di piacevole in loro che valga la pena vivere insieme. Abbassati o innalzati al loro livello e non stare sempre lì a criticarli per il modo di essere. Ognuno ha diritto di essere anche il deficiente che è, anche io e anche tu. Ma solo su di noi possiamo lavorare, e anche poco. E comunque solo nella misura e nei limiti che la natura ci ha imposto. Nel caso questo mio modo di rivolgermi a te ti colpisca o ferisca particolarmente, te ne chiedo scusa, ma ne sono altrettanto contento perché ritengo molto più utile per te farti interrogare sui tuoi errori anziché essere indulgente con te e intransigente con gli altri. E comunque, male che vada, se penserai che io abbia torto nel valutarti, ritengo che ciò rientri nelle mie possibilità ed ho diritto come tutti a sbagliare, se invece troverai qualcosa di giusto in quello che ti dico, beh, ne sarei veramente contento, vuol dire che avrai cominciato a lavorare nella direzione per te più utile.
Di me dico sempre che ho cominciato a capire veramente qualcosa, ma poco, da quando ho capito di non capire una mazza e di essere un co**ione come tanti... ed è vero.
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MessaggioInviato: 11 Nov 2006 15:55    Oggetto: Rispondi citando

dasio78 ha scritto:
innanzi ad un mio malessere dovuto al fatto di non avere amici (glisso sulla causa di tale malessere)

ho avuto a che fare da vicino con due problemi simili che interessavano due persone che in qualche modo si erano rivolte a me...
non voglio sapere il tuo "perchè" visto che resto sul generale...

ci sono possono essere molte motivazioni che portano una persona ad avere difficoltà di relazione con gli altri..motivi caratteriali, fisici, psicologici, di malattia, ecc.ecc.
Sono tutti giustificabili o inaccettabili a seconda di molti altri fattori.

Quindi diventa difficile dare consigli e pareri oltre che assolutamente improponibile giudicare.

da ciò discende anche che

dasio78 ha scritto:
mentre parlavamo gli squilla il telefono, si organizza la sua seratina con gli amici, e mi liquida dicendo "mi dispiace, ma più che scambiare due chiacchiere non ti posso aiutare"...


pur se a pelle è un comportamento che probabilmente creerà indignazione in tutti coloro che leggeranno, potrebbe (dico potrebbe, non che deve) anche avere una sua logica e un suo perchè.
Potresti essere tu una perfetta lagna di quelle che stressano in compagnia, potrebbe averti già invitato scoprendo quale errore ha fatto.
Potrebbe certo essere lui un perfetto stronzetto insensibile ai tuoi problemi e un "non amico".
Questo per dire che fuori contesto un comportamento diventa non facilmente classificabile.
Ho detto che ho avuto personalmente a che fare due volte con queste situazioni. E i miei comportamenti, che pure in partenza sono stati i medesimi, hanno poi avuto prosecuzioni molto differenti...


dasio78 ha scritto:
mi ha detto che non si può "usufruire" di un gruppo di amici "altrui", ma bisogna crearsene uno proprio.

è una cavolata ma è anche una cosa sensata...
è idiozia nel senso che non è che uno ha amici che gli appartengono...ha persone e amici che frequenta, con cui nel tempo ha stretto rapporti.
E certamente può "condividere" questi amici/persone con altri..non è che li mette a disposizione ma se io stasera esco con i miei amici e porto con me una altra persona non capita nulla di strano.
Però quella frase può anche significare che non puoi "decidere di farti amici" un gruppo di persone solo perchè le conosce un terzo con cui hai rapporti.
Ho sperimentato sulla mia pelle chi diceva "ma perchè loro non vogliono essere miei amici, io lo voglio!" quasi fosse un diritto suo/dovere degli altri concedergli l'amicizia.


ciò detto è probabile che il tuo amico non si sia comportato bene...quand'anche avesse avuto le sue ragioni, è stato comunque poco educato. E per me l'educazione e il rispetto contano molto quindi concordo con
solaria ha scritto:
A mio parere una persona che si comporta in questo modo manca di due valori fondamentali nell'amicizia, il rispetto dell'altro e delle sue emozioni, e la sensibilità!





solaria ha scritto:
Che consigli ti posso dare quindi?
Ricordati che "amici portano amici", molto spesso conosci il tuo migliore amico tramite conoscenze di cui non ti importa poi tanto, quindi ti direi di cogliere al volo ogni occasione per conoscere gente, ma senza per forza aspettare che siano gli altri ad invitarti; cerca di uscire, iscriviti in palestra, frequenta un cineforum, un gruppo che condivida i tuoi interessi e vedrai che piano piano ti creerai il TUO famoso gruppo.

ricondivido di nuovo...con una aggiunta...non partire per cercare amici...ma per cercare conoscenze, rapporti interpersonali.
Ci sono persone che hanno il dono di piacere, di risultare immediatamente simpatiche, che stringono facilmente rapporti. Altre che invece hanno una difficoltà. Costoro ovviamente faticheranno di più, ma certamente dovranno darsi da fare...il che equivale a dire frequenta posti dove si conosce gente..circoli sportivi, palestre, centri culturali o affini ai tuoi interessi..
..che so circolo del fumetto se sei patito di manga o circolo degli scacchi se ami l'arrocco..
Ami giocare a calcio, pallavolo, basket, ballare latino-americano, pattinare? Cerca dove si fanno quelle attività. E se non ami particolarmente proprio niente, sforzati di fare comunque qualcosa.
Perchè certo non ti troveranno mentre sei con te stesso in casa.

Ricordando che non devi cercare come obiettivo primario l'amico (esattamente come non si può uscire di casa cercando a tutti i costi l'amore) ma relazioni interpersonali..parlare, conoscere..semplicemente.
Perchè solitamente in questi casi difettano anche i normali rapporti interpersonali.
Il resto verrà da se, nel tempo



zaefich ha scritto:
..a parte il condividere quasi totalmente Solaria, che ha gran saggezza nel suo dire, dico anch' io la mia e, anche se normalmente gioco su tutto (ti ricordi il prenderti in giro abbastanza recente, fino al cambio dell' avatar...), in questo caso sarò un bel po' più crudo, [...]

Quindi, paternamente, al contrario di chi si è messo dalla tua parte, ti dico che c'è qualcosa che non va in te. Se ti ritrovi sempre solo (puoi essere anche la persona migliore di questo mondo e magari avere sempre ragione..) hai nei tuoi comportamenti qualcosa che non va. Non è possibile che tu sia scartato da tutti che nessuno trovi motivi di piacere nel frequentarti. Avrà anche il tuo amico o ex amico qualche motivo per scartarti come tutti gli altri che lo fanno. Interrogati su questo. Perché non riesci a trovarti in sintonia con altre persone? [...]

non posso che condividere quanto scritto da "nonno" zaefich...
gli altri ne convengo sono spesso egoisti, superficiali, insensibili...
Ma se gli altri trovano mediamente con chi rapportrasi e tu no, evidentemente un motivo c'è. Quel motivo facilmente risiede in te.
Non è detto che sia perchè sei "sbagliato" o rompiballe. Magari è solo estrema timidezza o incapacità di mostrarsi. Ma sempre da te parte.
Quindi autocritica e soprattutto auto-analisi di se aiuta.


ancora lo sottolineo...il "tu" utilizzato non è necessariamente rivolto a te o solo a te...
non conoscendo situazioni, dettagli, motivi e persone...non si può che restare sul generale.
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noa
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MessaggioInviato: 11 Nov 2006 19:46    Oggetto: Rispondi citando

mia madre, che ora è più vicina agli 80 che ai 70, si è lamentata qualche anno fa del sentirsi sola.
non ha mai avuto amiche, ha sempre dedicato ogni energia alla famiglia, anche in senso allargato.. quindi zie ecc..
ma gli anni sono passati, le zie se ne sono andate per una strada inevitabile, e le figlie ciascuna per la sua.
passiamo quindi almeno 40 minuti tutti i giorni al telefono...

ma veniamo al perché della sua lamentela/confessione: lei mi disse che invidiava a me un paio di amiche "storiche" e che anche mia sorella, notoriamente polemica e belligerante, aveva la sua amica da sempre...
le chiesi se aveva mai pensato al perché lei non avesse amiche, e lei mi rispose che non ne aveva mai incontrate, cioè, non aveva mai incontrato qualcuna (ai suoi tempi avere amici dell'altro sesso era disdicevole) sulla quale riporre fiducia, della quale potesse pensare di fidarsi e quindi da frequentare.
mi spiego, lei era convinta che gli amici si scegliessero a priori.
mi ci è voluto un pomeriggio intero per spiegarle che io di conoscenti e amici ne ho avuti tantissimi, e la maggiorparte sono spariti, abbiamo condiviso esperienze e pezzi di strada e poi... si sa come vanno queste cose, ciascuno prosegue per conto suo, e questo senza necessariamente farsi del male!
qualcuno però ti "rimane attaccato", e ti accorgi che con lui/lei hai condiviso di più, che sono passati anni ed è sempre lì, che si è cambiati, ciascuno a suo modo, ma che si ha sempre qualcosa da dire, da dividere o da mettere insieme.
ma non lo puoi sapere prima, te ne accorgi col tempo!
non puoi incontrare qualcuno e pensare "ecco l'eletto!" Very Happy
certo, ci sono le fascinazioni, persone che (al di là degli innamoramenti, altra roba) ci colpiscono e con le quali ci butteremmo a capofitto a condividere qualsiasi cosa in nome di chissà quale affinità intellettuale o di interessi, ma non è proprio detto che siano loro quelle che, a distanza di anni, ci facciano pensare di non essere soli.

dopo ore di discussione ed esempi.. bè io ancora nn so se ha capito, e cmq era troppo tardi.

per quanto riguarda te... bè, credo ti abbiano detto tutto quello da dire.
sul tuo sicuramente insensibile pseudoamico e su una probabile tua situazione da ripensare.

in bocca al lupo!
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Pier
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MessaggioInviato: 13 Nov 2006 01:42    Oggetto: Rispondi citando

Mentre leggevo questo 3d stavo facendo due conti...con una mano sola...e mi sono accorto di avere due soli amici...quindi sono molto vicino al tuo caso...
Con uno di questi due riusciamo a vederci pochissimo causa la distanza che ci separa ma ci sentiamo spesso al telefono tanto che sembra di essere sempre ad un passo l'uno dall'altro. E' più grande di me (di molto) e con lui non esco (almeno non ora che vive lontano, prima si) ma ho un rapporto molto bello basato sul pensiero e sulle parole. Lui c'è sempre.
L'altro amico che ho è più giovane di me di circa 5 anni e con lui si è creato un grande affiatamento. Lui ha la sua compagnia e capita delle volte che si esca insieme ma la cosa bella, come nel primo caso, è che possiamo star lontani, senza vederci e quando ci vediamo è come se fosse passato solo un giorno dal nostro ultimo incontro.
La mia risposta nasce dal fatto che di Imbecilli che credevo fossero amici ne ho avuto qualcuno...L'ultimo caso pochi mesi fa...conosco una ragazza e ci mettiamo assieme quindi, per forza di cose, mi stacco un po' dalla compagnia, cercando di mantenere comunque un minimo contatto. Ebbene da quel momento sono diventato nemico perchè ho preferito la mia ragazza alla compagnia. Nessuno mi ha più cercato, nessuno mi ha più chiamato o scritto nemmeno un sms...sono sparito dalla loro vita. Quando poi è capitata l'occasione di poter uscire con loro mi sono sentito rispondere "Ah guarda, devo chiedere agli altri se accettano il tuo ritorno"...nemmeno fosse una setta segreta...
Comunque, tornando a te, è vero che le persone con cui esci non devono essere per forza di cose tutte tue amiche...saranno conoscenti e forse solo il tempo dimostrerà se sono anche amici...ma quale regola vieta di aggregarsi ad un gruppo per fare conoscenze?
Consolati, caro Desio, che non sei l'unico ad avere a che fare con persone stupide, insensibili e non aggiungo altro...spero che la tua risposta sia stata "Va bene, grazie, ciao..." e che non ti sia sentito offeso o demoralizzato per quella risposta...da uno stupido che frasi vuoi che escano?
Riguardo al fatto di chiamarlo amico ci andrei piuttosto cauto...gli amici sono di ben altra natura...questo è, era o è stato un "passante" nella tua vita che ti ha chiesto l'ora...qualcosa di breve che poi passa e va nel dimenticatoio...l'unico posto che meritano queste persone...
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MessaggioInviato: 13 Nov 2006 17:06    Oggetto: Amici del piffero ed altre riflessioni. Rispondi citando

Caro Dasio 78:
Io credo che in effetti, tu sia amico di costui da 12 anni ma lui no.
Quello che hai descritto sembra uscito dal testo della canzone "Amico fragile" di De André.
Probabilmente tu sei amico suo e lui non è amico tuo.
Mi spiace perché non c'è sicuramente alcun demerito che ti si possa addossare ma c'è una legge universale che fa sì che gli opposti si attraggano solo se credono di essere uguali.
Se non hai frequentazioni di persone verso le quali provi quel sentimento di sincera partecipazione affettiva, persone che stimi e delle quali ti fidi, puoi farti l'idea di non avere in effetti amici sufficienti per la tua disponibilità umana di scambiare, condividere emozioni, divertimento ed intimità.
Ma sei sicuro che una persona che è capace di farti un discorso come quello che hai postato non sia piuttosto un conoscente invece che un amico?

Fai una semplice osservazione: avresti detto una cosa del genere ad un amico? Osserva la tua risposta e scegli che cosa fare con costui.
Le persone cambiano, si separano anche gli amanti, figuriamoci gli amici che se ne vanno per un'altra strada.
La cosa peggiore è restare attaccati a rapporti che non ti danno la sensazione di partecipare a qualcosa di condiviso.
Certo, comprendo il tuo dispiacere: starsene da soli, non poter condividere idee, valori, piaceri della vita e divertimento con qualcuno è veramente frustrante, non è bello fare da fanalino di coda anche se non possiamo pretendere di essere al centro di tutto. E allora che fare?
Siamo esseri sociali ma non per questo dobbiamo affogare nell'omologazione per avere in cambio briciole di pane raffermo.
E qui il problema sembra irrisolvibile ma non è così.

Quello che ho notato crescere dagli anni '80 in poi anni è la solitudine condivisa all'interno di gruppi eterogenei e forse anche interclassisti ma pur sempre gruppi di isolati che fingono di divertirsi, gente che vaga con mete stereotipate nei loro GPS mentali ma con un infinito senso del vuoto ed una totale incapacità di vivere empaticamente all'interno dei gruppi a cui si è aggregati, gruppi che non sono in realtà gruppi di appartenenza ma di coagulazione, una sorta di gregge per proteggersi dall'angoscia esistenziale.
Uno cioè si sbatte come può all'interno di un minestrone comportamentale fatto di persone, di gesti, di rituali abborracciati e provvisori, tutti in discoteca, tutti a mangiare pesce al ristorante, tutti al mare, tutti a ramengo...
Ma l'amicizia è qualcosa di diverso, non è una necessità da espletare, bensì è una cosa che accade quando incontriamo qualcuno che ci sembra di conoscere da sempre, qualcuno che sa leggerci dentro senza spaventarsi, qualcuno che non ha paura di specchiarsi nella tua persona. E per noi è la stessa cosa. L'altro è un fratello ritrovato, un compagno di battaglie lontate, qalcuno che sembra avere la nostra stessa nota dominante, come una canna d'organo ben accordata.
Che cos'è allora che accade quando qualcuno che consideriamo amico ci volta le spalle senza una ragione?

Se c'è qualcosa che spaventa le persone che crediamo amiche è il sentire in noi la necessità di un dialogo più vero e profondo, un dialogo che li costringerebbe ad abbandonare tutte le difese che si sono costruiti.
Non rammaricarti per la perdita di un frutto non sano, attaccato dai parassiti o dalle muffe.

Per farsi degli amici è necessario saper ascoltare gli altri, non tanto per quello che dicono ma per quello che a pelle ti fanno intuire.
La perdita di interessi e valori condivisi può allontanare gli amici posticci e di comodo e questo in fondo è un bene. Per conoscere, per farsi altri amici è necessario porsi in modo corretto, prima di tutto, di fronte alle proprie esigenze per poter discrimare, per scegliere quelle che in effetti possono essere condivise dalla cerchia di persone con le quali interagisci.
inoltre, per scovare amici nuovi od impensati, è necessario avere una certa sincera curiosità per l'altro.
Il tuo disagio è molto comune, più di quanto credi e questo non deriva da una tua insufficienza ma da un sistema di vita che ha coinvolto e travolto tutti.
C'è un modo per correggere ma è sempre un modo personale, così come lo è l'amicizia che si da e che si riceve.

Mi scuso per la lungaggine ma il tuo è un argomento meraviglioso, ricco di implicazioni complesse, di equivoci e idee erronee sedimentate in anni di sciocchezzario mediatico che ha presentato alle nuove generazioni, l'idea di un mondo dell'affettività e dei modelli percorribili, del tutto inesistente e/o banalizzante. E questo è un argomento sul quale discutere per molto tempo e per molte pagine.
Io, purtroppo, posso solo offrirti queste parole affrettate ed approssimative. Ma possono essere un punto di partenza per una escursione più ampia.

Auguri... e lascia perdere le persone che non hanno rispetto di te, che non sanno volerti umilmente bene, senza tiket o cambiali in bianco e tu preparati a non dover chiedere niente.


L'ultima modifica di Silent Runner il 13 Nov 2006 18:34, modificato 1 volta
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Pier
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MessaggioInviato: 13 Nov 2006 17:54    Oggetto: Re: Amici del piffero ed altre riflessioni. Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Caro Dasio 78:
Io credo che in effetti, tu sia amico di costui da 12 anni ma lui no.
Quello che hai descritto sembra uscito dal testo della canzone "Amico fragile" di De André.
Probabilmente tu sei amico suo e lui non è amico tuo.
Mi spiace perché non c'è sicuramente alcun demerito che ti si possa addossare ma c'è una legge universale che fa sì che gli opposti si attraggano solo se credono di essere uguali.
[...]


Straquoto!
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MessaggioInviato: 14 Nov 2006 01:21    Oggetto: Rispondi citando

Non trovo le parole per ringraziarvi.
Ho letto con attenzione ogni vostro intervento, ed in ciascuno ho trovato un cose importanti.

Graywolf ha scritto:
Mi sembra una risposta di quelle che si danno "per far prendere aria alla bocca".
L'empatia che esiste fra alcune persone fa si che i gruppi di amici si formino spontaneamente e non perché qualcuno
[con problemi d'identità a mio parere]
è così leader da "crearsi" un gruppo.


Hai colpito in pieno! per caso conosci il soggetto in questione?

solaria ha scritto:
Che consigli ti posso dare quindi?
Ricordati che "amici portano amici", molto spesso conosci il tuo migliore amico tramite conoscenze di cui non ti importa poi tanto, quindi ti direi di cogliere al volo ogni occasione per conoscere gente, ma senza per forza aspettare che siano gli altri ad invitarti; cerca di uscire, iscriviti in palestra, frequenta un cineforum, un gruppo che condivida i tuoi interessi e vedrai che piano piano ti creerai il TUO famoso gruppo.


Lo ritengo un ottimo consiglio. Per alcuni sembrerà la scoperta dell'acqua calda, ma non per me.

zaefich ha scritto:
Quindi, paternamente, al contrario di chi si è messo dalla tua parte, ti dico che c'è qualcosa che non va in te. Se ti ritrovi sempre solo (puoi essere anche la persona migliore di questo mondo e magari avere sempre ragione..) hai nei tuoi comportamenti qualcosa che non va. Non è possibile che tu sia scartato da tutti che nessuno trovi motivi di piacere nel frequentarti. Avrà anche il tuo amico o ex amico qualche motivo per scartarti come tutti gli altri che lo fanno. Interrogati su questo. Perché non riesci a trovarti in sintonia con altre persone? Sono tutte "inferiori" o "superiori" a te in qualcosa?.. Ti aspetti da loro comportamenti che siano più in linea con il tuo modo di essere?.. e come mai tra di loro gli altri riescono a stare in sintonia e con te no?.. Possibile che gli sbagliati siano sempre gli altri?.. e anche se fosse hai idea di quanti siano gli altri?.. mica ti sarai messo in testa di cambiarli tutti, no?..
L' unico che puoi cambiare e sul quale puoi lavorare sei solo tu, gli altri sono e saranno sempre troppi.
Decidi quindi se vuoi trovare qualcosa di piacevole in loro che valga la pena vivere insieme. Abbassati o innalzati al loro livello e non stare sempre lì a criticarli per il modo di essere. Ognuno ha diritto di essere anche il deficiente che è, anche io e anche tu. Ma solo su di noi possiamo lavorare, e anche poco. E comunque solo nella misura e nei limiti che la natura ci ha imposto


Quoto ogni cosa. Sono il primo a mettermi in discussione. Ho la tendenza a pormi sempre al di sotto degli altri, a prescindere da chi essi siano. Sono io che il rendo irraggiungibili, e trovo più semplice isolarmi che confrontarmi con loro.

zeafich ha scritto:
Nel caso questo mio modo di rivolgermi a te ti colpisca o ferisca particolarmente, te ne chiedo scusa, ma ne sono altrettanto contento perché ritengo molto più utile per te farti interrogare sui tuoi errori anziché essere indulgente con te e intransigente con gli altri. E comunque, male che vada, se penserai che io abbia torto nel valutarti, ritengo che ciò rientri nelle mie possibilità ed ho diritto come tutti a sbagliare, se invece troverai qualcosa di giusto in quello che ti dico, beh, ne sarei veramente contento, vuol dire che avrai cominciato a lavorare nella direzione per te più utile.


Apprezzo tantissimo quello che hai detto, e lo terrò presente. Accetto ogni critica, se mi fa riflettere.

ioSOLOio ha scritto:
Potresti essere tu una perfetta lagna di quelle che stressano in compagnia, potrebbe averti già invitato scoprendo quale errore ha fatto.
Potrebbe certo essere lui un perfetto stronzetto insensibile ai tuoi problemi e un "non amico".


é vero, a nessuno piace avere a che fare con una persona in crisi, ma da un amico vero, come io considero questa persona, avevo bisogno di una scossa, anche di un calcio sul fondochiena, se necessario, ma non di un "mo dispiace, più di due parole no posso fare..." E questo fa ancora più male se capita con una persona in gamba com'è questo mio (?) amico. Per il resto quoto tutto ciò che mi hai detto, e lo condivido, come quoto NOA per aver condiviso la sua esperienza.

Silent_runner ha scritto:
Fai una semplice osservazione: avresti detto una cosa del genere ad un amico? Osserva la tua risposta e scegli che cosa fare con costui.


No, io non lo avrei fatto. Non pianterei un amico che ha bisogno, e non andrei a divertirmi sapendolo in crisi.

Silent_Runner ha scritto:
Quello che ho notato crescere dagli anni '80 in poi anni è la solitudine condivisa all'interno di gruppi eterogenei e forse anche interclassisti ma pur sempre gruppi di isolati che fingono di divertirsi, gente che vaga con mete stereotipate nei loro GPS mentali ma con un infinito senso del vuoto ed una totale incapacità di vivere empaticamente all'interno dei gruppi a cui si è aggregati, gruppi che non sono in realtà gruppi di appartenenza ma di coagulazione, una sorta di gregge per proteggersi dall'angoscia esistenziale.
Uno cioè si sbatte come può all'interno di un minestrone comportamentale fatto di persone, di gesti, di rituali abborracciati e provvisori, tutti in discoteca, tutti a mangiare pesce al ristorante, tutti al mare, tutti a ramengo...
Ma l'amicizia è qualcosa di diverso, non è una necessità da espletare, bensì è una cosa che accade quando incontriamo qualcuno che ci sembra di conoscere da sempre, qualcuno che sa leggerci dentro senza spaventarsi, qualcuno che non ha paura di specchiarsi nella tua persona. E per noi è la stessa cosa. L'altro è un fratello ritrovato, un compagno di battaglie lontane, qualcuno che sembra avere la nostra stessa nota dominante, come una canna d'organo ben accordata.


Non avrei saputo trovare parole migliori per definire l'amicizia ed il disagio che, invece, ce la rende una cosa così lontana e irraggiungibile.

Silent_runner ha scritto:
Che cos'è allora che accade quando qualcuno che consideriamo amico ci volta le spalle senza una ragione?
Se c'è qualcosa che spaventa le persone che crediamo amiche è il sentire in noi la necessità di un dialogo più vero e profondo, un dialogo che li costringerebbe ad abbandonare tutte le difese che si sono costruiti.


é vero per quanto scioccante. Io, personalmente, non ho ancora avuto il dono di trovare un qualcuno, uomo o donna, capace di essere senza fingere, almeno un pò.

silent_runner ha scritto:
Mi scuso per la lungaggine ma il tuo è un argomento meraviglioso, ricco di implicazioni complesse, di equivoci e idee erronee sedimentate in anni di sciocchezzario mediatico che ha presentato alle nuove generazioni, l'idea di un mondo dell'affettività e dei modelli percorribili, del tutto inesistente e/o banalizzante. E questo è un argomento sul quale discutere per molto tempo e per molte pagine.
Io, purtroppo, posso solo offrirti queste parole affrettate ed approssimative. Ma possono essere un punto di partenza per una escursione più ampia.
Auguri... e lascia perdere le persone che non hanno rispetto di te, che non sanno volerti umilmente bene, senza tiket o cambiali in bianco e tu preparati a non dover chiedere niente.


Anche in questo caso ho apprezzato ogni parola detta, e l'ho sentita vera e reale come se l'avessi sentita con le mie orecchie. Grazie.

Grazie per le vostre esperienze, consigli, rimproveri ed incoraggiamenti.
Per ringraziare, posso offrirvi a tutti un rinfresco nello "scantinato dell'olimpo"(sempre se sono invitato)!!!!!!!!!!

P.s. Mi scuso in anticipo con il moderatore per il macello che avrò fatto, ma è la prima volta che do una risposta così articolata. Embarassed
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MessaggioInviato: 14 Nov 2006 02:10    Oggetto: Rispondi citando

dasio78 ha scritto:
Grazie per le vostre esperienze, consigli, rimproveri ed incoraggiamenti.
Per ringraziare, posso offrirvi a tutti un rinfresco nello "scantinato dell'olimpo"(sempre se sono invitato)!!!!!!!!!!

P.s. Mi scuso in anticipo con il moderatore per il macello che avrò fatto, ma è la prima volta che do una risposta così articolata. Embarassed


...due frasi piccole, due errori grandi... Rolling Eyes ..qui stai tra amici, pensaci un attimo.

(pure la faccetta della vergogna hai messo, azz!!... Shocked )
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MessaggioInviato: 14 Nov 2006 02:40    Oggetto: Rispondi citando

dasio78 ha scritto:
sempre se sono invitato!!!!!!!!!!


Non sei invitato...sei il benvenuto...sempre e comunque...
Ma ricordati di portare anche qualcosa di analcolico... Wink
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dasio78 ha scritto:
Per ringraziare, posso offrirvi a tutti un rinfresco nello "scantinato dell'olimpo"(sempre se sono invitato)!!!!!!!!!!

Scusa, devo rispondere al telefono... allora ci vediamo li tra mezz'ora... mmh, dove eravamo rimasti, ... ah si, mi dispiace, ma più che scambiare due chiacchiere, non ti posso aiutare...


Smile Scherzo... ci vediamo nello "scantinato"
Non ti ho detto prima la mia, perché gli altri ti hanno saputo spiegare abbondantemente ciò che succede nel mondo esterno!
Anche io ho avuto amici del bel tempo e che al momento del cattivo tempo, sono spariti...
Non ho perso nulla; ho imparato a riconoscerli a prima vista e comportarmi di conseguenza.
Di amici sempre pronti a divertirsi, magari alle tue spalle e finiti poi a deridersi anche tra di loro fino poi ad evitarsi ne ho conosciuto parecchi.
C'ho rimesso qualcosa all'inizio; poi con quelle esperienze alle spalle non ci sono cascato più, ho vissuto e sto vivendo la mia vita abbastanza serenamente e felicemente.
Mi sono sposato, ho quattro figli, frequento i parenti se mi va o qualche collega di lavoro, ma senza impegni e legami.
Sono sempre abbastanza schietto e dico sempre ciò che penso (alla Zaefich per intenderci) così che la gente mi apprezza o mi rifiuta per quel che sono.
Pochi ma buoni è sempre stato il mio motto!!!
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MessaggioInviato: 14 Nov 2006 11:31    Oggetto: Benvenutissimo Rispondi citando

Caro Dasio 78 come vedi di persone curiose di te e del tuo essere persona umana ne hai trovate parecchie solo entrando nello spazio giusto.
Si tratta solo di frequentare i luoghi dove si riuniscono le persone con le quali puoi scambiare qualcosa.
I divertimento, il piacere, la gratificazione che ne può scaturire viene da dentro di te tanto quanto dagli altri.
Sono sicuro che avrai molte cose da portare a noi e da condividere.

E adesso tocca a te. Wink
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MessaggioInviato: 14 Nov 2006 11:53    Oggetto: Rispondi citando

Vorrei aggiungere solo una cosa:

dasio78 ha scritto:

Quoto ogni cosa. Sono il primo a mettermi in discussione. Ho la tendenza a pormi sempre al di sotto degli altri, a prescindere da chi essi siano. Sono io che il rendo irraggiungibili, e trovo più semplice isolarmi che confrontarmi con loro.


Per quanto in crisi, nessuno di noi vale meno degli altri, possiamo sentirci inferiori perché non sappiamo fare qualcosa che qualcuno sa fare,
è un errore: nessuno è superiore a qualcuno.
La tua difesa è la solitudine [come tu stesso hai detto: la solitudine è uno stato mentale] ora prova pensare a questo:
"Quanti riescono a isolarsi dal superficiale e dall'effimero per "guardare" i valori veri per se?"

Mettersi in discussione è un valore, non è una psicosi.

Come detto nel mio post precedente, l'empatia è difficilissima da trovare, diventa più facile se una persona è in pace con se stessa:
faccio un esempio:
ammettiamo che tu abiti in un palazzo, alla mattina uscendo, la portinaia sta spazzando il marciapiede, prova a salutarla con un ringhio, per risposta, se ti va bene, riceverai una scopata sulla testa; prova a salutarla con un sorriso e sarai ricambiato con lo stesso sorriso; questo accade indipendentemente se entrambi avete "il temporale dentro".

Se la tua crisi dipende da un senso di inadeguatezza, ti lascio una chicca popolare che pur se fa sorridere, contiene molta saggezza:

"Saranno grandi i papi, saran potenti i re ma quando qui Toilet si siedon son tutti come me"

Wink
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MessaggioInviato: 14 Nov 2006 19:30    Oggetto: Rispondi citando

Quoto GrayWolf due volte!
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MessaggioInviato: 14 Nov 2006 23:07    Oggetto: Rispondi

Silent Runner ha scritto:
Quoto GrayWolf due volte!


Quoto la quotatura!!
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