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I nostri figli in rete tra pornografia e truffe
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 19 Lug 2006 12:31    Oggetto: I nostri figli in rete tra pornografia e truffe Rispondi citando

Commenti all'articolo I nostri figli in rete tra pornografia e truffe
Una ricerca britannica mostra il "digital divide" tra genitori e figli. Ma fare gli sceriffi conviene?


Non lasciamoli soli in rete
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controcorrente
Mortale pio
Mortale pio


Registrato: 28/06/06 10:11
Messaggi: 17

MessaggioInviato: 20 Lug 2006 11:24    Oggetto: Sembra facile... Rispondi

Io ho una notevole confidenza con la tecnologia, anche se non ho mai usato l'instant messaging ed il P2P, so cosa sono e come funzionano. Per il resto sono uno di quelli che ha vissuto, anche se per poco, l'epoca delle BBS...

Per me non sarà difficile "blindare" la figlia e "mollare il cordone" lentamente e progressivamente in modo da darle il tempo di formarsi una conoscienza ed una coscienza di internet... ...o, perlomeno, guidarla come sulle altre strade dei rapporti umani. Ma quanti sono così "fortunati"?
Se mi si blocca la macchina e sono un meccanico, mi sembra facile capire il perchè e, in molti casi, ripararlo. Ma gli altri chiamano il carroattrezzi!

Sembra facile criticare lo spirito (che trapela da questo articolo) con cui è stato scritto questo documento. Sembra facile dire "bisogna aggiornarsi". Il problema è complesso è non è risolvibile con un superficiale:
Citazione:
La relazione ha un tono paternalistico che lascia perplessi: nella visione di NCH, i genitori dovrebbero essere una sorta di sceriffi ipertecnologici, pronti a stroncare ogni comportamento pericoloso del figlio chiudendo tutte le porte.

Meglio sarebbe seguire i figli da vicino, mostrando loro la complessità della Rete, piuttosto che accrescere il fascino dei siti pericolosi, proibendone l'accesso.

Comunque, i numeri sono numeri, e questi mostrano una desolante mancanza di consapevolezza tecnologica, che affligge di più i genitori, sfavoriti per motivi anagrafici e culturali, aumentando la distanza comunicativa con i figli.

Da quanto risulta dall'articolo, il documento è sensato. Si rivolge infatti ai genitori che, ignorando la tecnologia ed il problema, non pensano nemmeno che il problema ci sia. Gli altri (quelli "tecnologici") non hanno bisogno di ciò.
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