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		Zeus News Ospite
 
 
 
 
 
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				 Inviato: 08 Lug 2006 00:07    Oggetto: Tronchetti Provera come Colaninno | 
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				Commenti all'articolo Tronchetti Provera come Colaninno
 
Anche Tronchetti Provera rischia di passare la mano sotto la pressione delle vicende giudiziarie, in questo caso lo scandalo Sismi.
 
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		{utente anonimo} Ospite
 
 
 
 
 
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				 Inviato: 08 Lug 2006 11:53    Oggetto: Furbetti e furboni | 
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				Considerando anche questa notizia abbastanza allarmante:
 
 	  | Citazione: | 	 		  | Agitazione fra i giornalisti di La7, per il trasferimento dell'emissione del segnale e di decine di lavoratori da Roma a Milano. | 	  
 
si capiscono bene i piani di Tronchetti. | 
			 
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		{utente anonimo} Ospite
 
 
 
 
 
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				 Inviato: 10 Lug 2006 10:10    Oggetto: Se(r)vizi segreti | 
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				| Purtroppo temo anch'io che venga tutto insabbiato, ma servono una ventina di centimetri di peli sullo stomaco per accomunare gli ultimi altarini, che tutto sommato non sono molto più che generico malaffare, a Ustica, Piazza Fontana e delitto Moro... | 
			 
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		{SI accomodi pure} Ospite
 
 
 
 
 
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				 Inviato: 14 Lug 2006 07:27    Oggetto: I Presidenti e & cambiano... La squadra rimane !!! | 
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				| Che Provera vada come andò il Colaninno non rattristerebbe nessuno.Certo è, che se i nostri celebrati industriali sono questi diletti non si parli più di competitività. Come si dice la squadra ( dipendenti) non cambia in quanto bandiera. I Presidenti con i vari componenti può tranquillamnete retrocedere o ancor meglio lasciare. | 
			 
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		{INeuropa} Ospite
 
 
 
 
 
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				 Inviato: 25 Giu 2010 20:38    Oggetto: Dossier illegali Telecom: Tronchetti Provera sapeva | 
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				Il presidente Pirelli Marco Tronchetti  Provera  dichiara:  «sono e totalmente estraneo a qualunque attività illegale in  Telecom».
 
 
Stando alla sentenza del  GUP Dott. Mariolina  Panasiti del  Tribunale  di  Milano  invece le  cose  non starebbero  proprio così. Tra  gli  imputati eccellenti ci  sono in  prima  linea Telecom  Italia  Spa,  Pirelli Spa e lui.  Marco  Tronchetti  Provera.
 
 
Il  Giudice  per  l'udienza  preliminare  Dott. Mariolina  Panasiti ritiene  che "...le  manovre  contestate  agli  imputati Tavaroli,  Iezzi, Ghigni non  sono la  risultanza di  una  loro  autonoma ed  autoreferenziale scelta  di  procedere alla  acquisizione di  informazioni ovvero alla  esecuzione  di  intrusioni informatiche  all'unico  fine  di  stornare  risorse  economiche  dalle  società  Telecom e  Pirelli ... essendo  emerso,  in  maniera  del  tutto univoca, che  le  richieste  di  acquisizione di  informazioni e  di  intrusione  informatica erano  attività strettamente  pertinenti a  scelte  aziendali, nelle  due  aziende pienamente  condivise  e conosciute, idonee  a  soddisfare ed  a  corrispondere a  specifici  interessi delle  due  società e  del  gruppo  dirigente, che  in  quegli  anni  era  rappresentato dalle medesime  persone, nella  specie il  Presidente Marco  Tronchetti  Provera e  l'Amministratore  Delegato Carlo  Buora... le  società  Telecom  e  Pirelli  erano  perfettamente  consapevoli, non  soltanto  attraverso  gli  organi apicali  della  security , Tavaroli,  Iezzi, eventualmente  Ghigni per  uno  specifico  settore, ma  anche  complessivamente  nell'ambito aziendale,  a  tutti  i  livelli, e  soprattutto da  parte degli  uffici  preposti al  pagamento delle  fatture...". 
 
 
Secondo  il  GUP le  operazioni  di  "dossieraggio" fatte  da  Tavaroli, Iezzi  e Ghigni nell'interesse  delle "due  società  e del  loro  gruppo  dirigente" era  un  fatto  evidente  già durante  le  indagini  preliminari. In  una  relazione  della  Guardia  di  Finanza, ed  alcuni   audit  interni  di  Telecom  Italia e  un  report  di  KPMG emergevano  con  chiarezza le  responsabilità  del  Presidente  Marco  Tronchetti  Provera. 
 
 
Non  a caso, dopo  approfondite indagini  investigative delle  autorità  inquirenti era stata  totalmente  eslcusa  la sussistenza  del  reato  di  ‘appropriazione  indebita' in  quanto,  come  s'è  visto, essendo  state  le  somme  asseritamente  sottratte usate  per  finalità  e  interessi delle  due  società  e nella  piena  consapevolezza delle  stesse manca  la  condotta appropriativa  costituente  il  delitto.  A  sostegno  di  tale  tesi il  GUP svolge  la  seguente  osservazione: "...fin  dalla  fase  dell'inizio delle  indagini  del  G.I.P. Dott.  Gennari,  invero,  pare univocamente  evidenziato che  le  operazioni  complessivamente  realizzare in  concorso  tra  i  funzionari  della  security (Tavaroli, Iezzi,  Ghigni) e  i  titolari  delle  agenzie  investigative (Cipriani, Bernardini, Spinelli) lungi  dal  poter  essere  riportate ad  iniziative  esclusive ed  autonome  dei  diretti imputati,  realizzate, secondo  l'ipotesi  accusatoria formulata, da  una  ‘security  impazzita' al  fine  di  drenare  risorse  dalle  due  società Telecom  e Pirelli,  siano  state  in  realtà  eseguite  sulla  scorta  di  un  interesse  aziendale alla  esecuzione  delle  operazioni, talora di  un  interesse  pressoché  esclusivo  del  Presidente delle  due  società,  in  ogni  caso  nell'ambito di  una  gestione  dei  compiti e  dei  ruoli della  security pienamente  conosciuta,  ma  anche  condivisa a  livello  aziendale sia  a livello di  vertici della  azienda, sia  a livello dei  vari  funzionari  e  quadri... si  percepisce a  piene  mani che  si  trattava di  operazioni  finalizzate espressamente  a  perseguire intenti  di  protezione delle  due  società,  in  un  periodo  in  cui  vedevano  un  unico  Presidente,  che  trovavano la  loro  individuazione esclusivamente  con  riferimento a  personaggi  che, nella  politica  ovvero  nel  mondo  finanziario,  erano   ritenuti  ‘ostili' alle  due  aziende, ovvero  in  particolare al Presidente  Tronchetti  Provera... le  attività  investigative  contestate sono  state  realizzare con  le  società e  per  esse  i  suoi  vertici, pienamente  consapevoli  di  quanto  si  andava  realizzando (al  riguardo va  precisato che  tale  consapevolezza può  estendersi,  sulla  scorta  degli  atti  acquisiti, alla  esecuzione  degli  accertamenti da  parte  delle  agenzie investigative, nondimeno non  può  tout  court  ampliarsi  immediatamente,  allo stato, alla   consapevolezza da  parte  del  management dei  metodi assai  spesso  illeciti con  cui  le  informazioni  venivano acquisite) da  parte del  settore security ... gli   ingenti costi per  la  esecuzione delle  operazioni,  ivi compresi  i  costi che  le  aziende e  la  Procura assumono  essere frutto  di  appropriazione  indebita da  parte  degli  imputati  sopra  indicati, sono  stati  invece  pienamente approvati  dalle aziende, sono  stati  inseriti  nei  bilanci (e  si  badi  bene,  si  tratta  di  società  quotate  in  borsa),  approvati  dal  Consiglio  di   Amministrazione, dal  Collegio  Sindacale, con  Bilanci  sottoscritti dall'A.D. e  dal  Presidente  delle  sue  società...". 
 
 
 
Pensate  che  solo il  budget  annuo complessivo della  Funzione  Security (che  attenzionava  cani e  porci) passò da  8,6 milioni  di  euro del 2002 ai 61,8 milioni di  euro  dell'anno 2005.  Addirittura  nell'anno  2004 risulta  che la  security  Telecom,  per  le  attività  intelligence e di  dossieraggio illegale   ha  sforato il  budget  del  doppio spendendo  (dai 60  milioni  di  euro  stanziati)   oltre  120  milioni  di  euro. Fiume  di  denaro  registrato  nei  bilanci  delle  due  società  di  Tronchetti  Provera. In entrambi  i  Consigli  di  Amministrazione   sia di  Telecom Italia  Spa  che  di  Pirelli  Spa sedevano l'A.D.  Buora  ed  il  Presidente  Marco  Tronchetti  Provera " .... i  quali  hanno  approvato  il  bilancio  dei  due  diversi  settori  security delle  due  aziende senza  alcun  rilievo  di  sorta (né  da  parte  loro né  da  parte  di  eventuali  collaboratori specificamente  preposti alla  preparazione  del  bilancio...) per  le  spese  effettuate, approvando  tra  l'altro  anche  il  bilancio  relativo all'anno  2004,  in  relazione  al  quale  la  Security di  Telecom ha  sforato  il  budget  del  doppio...". 
 
 
C'è  anche la  strana  storia del   "Conto del  Presidente" di  cui  il  Presidente  non sapeva  nulla. Su  cui  transitavano  fior  di  miliardi. Aperto  ed  utilizzato ad sua  insaputa (ricorda  vagamente la  casa  del Ministro  Scajola) . In  riferimento  al  "Conto  del  Presidente" ed  alla  consapevolezza dello  stesso  da  parte  del  Presidente  Marco  Tronchetti  Provera il  Giudice  Panasiti  scrive: "...il   cosiddetto  Conto  del  Presidente ovvero  il  Conto del  ‘Top management'  gestito  da  Velente è  una  realtà, e  non  già un'indicazione  fantasiosa pervenuta  dal  Ghigni ovvero  dal  Tavaroli, è  circostanza  che  deve  essere  ritenuta  pacifica anche  alla  luce  delle  dichiarazioni del  Presidente  delle  due  società all'epoca  dei  fatti, Marco  Tronchetti  Provera, rese  in  sede  di  esame in  fase  di  indagini, il  quale,  pur nel  permanere  nel  suo  ostinato  diniego di  ogni  consapevolezza di  quanto  accadeva nelle  aziende  da  lui -  almeno  formalmente  - gestite, financo  nella  consapevolezza di  quegli elementi di  conoscenza  comunemente  condivisi in  azienda  da  dipendenti e  dirigenti dei  più  diversi  livelli,  ed  addirittura  portati alla  conoscenza  della  collettività in  convention  di  security ... ha  ammesso  che  effettivamente vi  era  presso  Telecom un  conto  chiamato ‘del  Presidente'    di  cui  nondimeno  lui  non sapeva  nulla..."
 
 
Cioè,  in  Telecom,  dal  "Conto del  Presidente" uscivano  120  milioni di  euro  per  pagare i  dossieraggi le intercettazioni  illegali,  tutti -  dal  top  management sino all'ultimo  fattorino -  sapevano tranne  lui.  Il  Presidente. Marco  Tronchetti  Provera. Lui ignorava  totalmente. 
 
 
Non  sapeva  nulla  neanche  del c.d.  "sistema  di  preallarme"  installato su  tutti  i  telefoni dei  dirigenti di  Telecom  Italia e Pirelli (nonché  di  Tronchetti  Provera) un  sofisticato sistema    che rileva  con  discrezione l'intercettazione  da  parte dell'Autorità  Giudiziaria.  Ignorava parimenti  l'esistenza  del  "Tiger  Team",  nucleo  di  specialisti  informatici in  Telecom   che  con  una  diavoleria  di software ha rubato le  email e  i  documenti dagli  hard  disk dei concorrenti di  Telecom (e  delle  persone  sgradite  a  Tronchetti  Provera). Nel  verbale  di  udienza  del 26  marzo 2010 la  deposizione  di  uno  di  questi  haker. Fabio  Ghioni: "...il management  di  Telecom aveva  deciso di  esplorare  la  via dell'intelligence  fatta  in  modo  telematico, per  poter  avere  dei  vantaggi competitivi,  nei confronti di potenziali  concorrenti...". 
 
 
Insomma  un'altra spy  story  sul modello di Coeclerici  Spa (non  a  caso Tronchetti  Provera  e  Paolo  Clerici   son  in  affari).  
 
 
E  allora ci  sia  consentito di scomodare  anche  stavolta  il  Prof.  Vincenzo Roppo. 
 
 
Il  teorema  Roppo   nel  CIR-Finivest   case: " ... Silvio Berlusconi non poteva non sapere della corruzione del giudice Vittorio Metta, chiamato nel 1991 a decidere chi dovesse controllare la casa editrice Mondadori. Perchè i soldi finiti al giudice venivano da un conto estero della Fininvest, e Berlusconi era all'epoca il numero uno del Biscione ... Sarebbe assolutamente fuori dall'ordine naturale degli accadimenti umani che un bonifico di circa 3 miliardi di lire sia disposto ed eseguito per finalità corruttive senza che il dominus della società, dai cui conti il bonifico proviene, ne sia a conoscenza e lo accetti. Pertanto è da ritenere che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva, corresponsabilità che come logica conseguenza comporta la responsabilità della stessa Fininvest...
 
 
E Quindi? E  quindi è  "... assolutamente fuori dall'ordine naturale degli accadimenti umani..." che 120  milioni di euro  "... siano disposti ed eseguiti per finalità illegali  senza che il dominus della società ne sia a conoscenza e lo accetti..." I vertici di  Telecom e  Pirelli " ...non potevavo non sapere ... e pertanto è da ritenere che siano corresponsabili della vicenda illegale, corresponsabilità che come logica conseguenza comporta la responsabilità della stessa Telecom e  Pirelli e  del  suo  Presidente  Marco  Tronchetti  Provera.
 
 
Il magistrato della Procura di Milano Mariolina  Panasiti potrebbe tranquillamente fare copia/incolla delle sentenza CIR/Fininvest, sbianchettare Fininvest/Berlusconi e scriverci sopra Telecom-Pirelli  e  Marco  Tronchetti  Provera.
 
 
Articolo  tratto  dal  portale Indymedia  al  link:
 
http://piemonte.indymedia.org/article/9242 | 
			 
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