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* amore e tradimento? dubbio esistenziale...
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Autore Messaggio
brainwasher
Comune mortale
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Registrato: 10/03/06 04:36
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 04:52    Oggetto: * amore e tradimento? dubbio esistenziale... Rispondi citando

salve a tutti... questo è il mio primo post su questo forum e mi autobattezzo scrivendo un post chilometrico....
siccome non trovo modo per chiarirmi le idee, se non parlandone sapendo che chi mi legge non mi conosce e potrà essere totalmente imparziale, lo faccio qui.
ho 25 anni e un'estate fa, in vacanza in un villaggio turistico, ho conosciuto una ragazza che abita in un altra città, a circa 200 km da casa mia.
la sera in cui ci conoscemmo, fui folgorato... ma vi evito l'elenco delle peculiarità fisiche che mi hanno fatto notare la sua esistenza.
comunque, quella sera, in un impeto di sfacciatagine (o forse era solo l'effetto dei cocktail che avevo bevuto con i miei compagni di viaggio) tentai di baciarla.
non fui diretto, ovviamente. scherzando e scherzando, cercai di arrivarci, ma lei rifiutò. il motivo? era fidanzata da più di un anno. teneva tantissimo al suo ragazzo (con cui sta tuttora) e, sebbene sembrava che le piacessi, non voleva ovviamente fare quel grave torto alla sua dolce metà.
il mondo mi crollò addosso, ma io non lasciai che la disperazione prendesse il sopravvento.
sempre preso dalla mia sfacciatagine, scherzai sulla comicità della situazione, dicendole che era soltanto un bacio, che non ci saremmo mai più rivisti, eccetera.
niente da fare... però....... decise di lasciarmi il suo numero di cellulare e la sua email.
la mattina dopo, entrambi partimmo, poiché quella era l'ultima sera al villaggio.
non la sentì per alcune settimane, quando poi si fece improvvisamente viva una sera. mi chiese di farle un favore, ovvero di procurarle un disco. poiché le avevo detto che facendo il deejay avevo parecchi contatti (anche all'estero) e siccome le interessava un cd di un gruppo che qui in italia non si è mai davvero sentito nominare, pensò bene di chiedere a me se fosse possibile averlo.
detto fatto: le procuro il disco in meno di 4 giorni, ma restava solo un problema: farglielo avere.
le do la bella notizia e passammo poi l'intera giornata a parlare tramite sms. arrivò addirittura la sera e noi eravamo ancora a "chattare" via sms! (grazie vodafone!)
fu lì che accadde l'impensabile: tra un messaggio e l'altro mi confessò delle cose che mi scioccarono, ovvero che quella notte al villaggio avrebbe davvero voluto baciarmi, che dubitava di aver fatto bene a rifiutare e addirittura che la mattina dopo, prima di andare via, si affacciò più volte per vedere se io o uno dei miei compagni uscivamo dalla casa... per salutarmi!
la cosa, credetemi, mi lasciò sconvolto. le dissi quindi che avrei potuto fare una follia, ovvero percorrere i 200 km che ci separano per poterla rivedere e, ovviamente, regalarle il cd che le avevo procurato.
ma rivederla per cosa poi? per baciarci e poi dividerci nuovamente?
la cosa mi fece tirare fuori dalla bocca (o meglio, dalle mani, visto che parlavamo tramite sms) anche un dettaglio che turbò lei: tornato dal villaggio, assieme ad un altro mio amico, registrammo per scherzo una canzone rap che era ovviamente dedicata a lei.
gliela inviai, la sentì e mi confessò di essersi commossa, oltre che di aver subito un fortissimo trauma a causa mia.... un trauma positivo, per carità... ma la cosa la colpì davvero.
ed effettivamente, le confessai, ero colpito anche io. perché mai avevo perso la testa per una persona come mi è successo con lei.
mai ho scritto con le mie mani una canzone per una ragazza... figuriamoci poi cantarla, registrarla e fargliela sentire!!!!!
insomma... da un lato c'ero io palesemente cotto... dall'altro, invece, una ragazza che si è ritrovata, nell'arco di mezza giornata, altrettanto cotta.
dopo quella sera però i contatti si affievolirono. lei iniziò l'università in un'altra città (sempre a qualche centinaio di km da casa mia, ma un po' più vicina) ed io iniziai a frequentare altre ragazze. dopo un po'... mi fidanzai felicemente (e lo sono tuttora) con la mia ragazza.
la tipa sparì ed io iniziai a vivere una splendida relazione. però, improvvisamente, lei riappare dal nulla pochissimo tempo fa.
iniziammo con i soliti convenevoli... come va, come non va, che si dice, ecc...
poi ci scambiammo i contatti di msn ed iniziammo a chattare.
da allora (sarà una settimana più o meno) ci sentiamo costantemente ogni pomeriggio (lei si collega da un internet point gestito da un amico).
proprio questa sera è successa una cosa che non prevedevo... una sorta di incidente di percorso.
mi confessò di aver parlato con una sua cara amica, che la fece riflettere parecchio sulla nostra strana situazione.
aveva quindi pensato di incontrarmi, a patto che anche io fossi d'accordo, per rivederci ed ovviamente per poterle finalmente dare quel disco che ormai, da mesi, raccoglie polvere.
quello che sto per dirvi è semplicemente assurdo: accettai l'invito senza neanche pensarci due volte.
voi direte "ma che cacchio ti sei fumato?"... ed effettivamente è quello che mi chiedo anche io.
ne ho parlato con due miei carissimi amici. il primo è stato abbastanza chiaro: "lascia perdere... sei pazzo!". l'altro, invece, mi ha lasciato parecchi spunti per riflettere.
secondo il suo punto di vista, che sembra più o meno compatibile col mio, quello che sta succedendo è totalmente al di fuori dal rapporto d'amore che mi lega alla mia ragazza.
il fatto di amare una ragazza implica il rispetto, e su questo non ci piove... però è anche vero che possono esserci dei momenti in cui è anche giusto lasciarsi andare. non perché bisogna essere stronzi, ma semplicemente perché ci sono eventi nella propria vita, belli o brutti che siano, che sono irripetibili... e che vanno colti perché non possiamo assolutamente sapere cosa ci aspetta oltre quella soglia.
dobbiamo essere curiosi, avere la mente aperta e saper limitare la propria curiosità per non fare del male né a noi né agli altri.
insomma, in due parole, il pensiero del mio amico si riassume così: "se ti fa piacere, rivedila". PUNTO.
e quando gli ho chiesto chiarimenti, visto che probabilmente non sarà un incontro tra due vecchi amici, mi ha detto di non pensare a nulla, di togliermi dalla testa qualsiasi pensiero e di vivere questo evento per come verrà... con o senza extra.
io sono innamorato follemente della mia ragazza, sto benissimo con lei e sono cosciente di cosa mi aspetta tra qualche giorno.
ma ovviamente, per quanto deciso possa essere ad incontrare questa mia amica, una parte di me si pone dei dubbi... del resto, anche io sono un essere umano.
ma è anche vero che voglio togliermi questa curiosità.
come dice vasco rossi, "voglio una vita spericolata"... ma entro dei limiti che mi consentano di continuare a dirlo fino a tarda età, quindi escludendo qualsiasi cosa che possa farmi del male fisico (droghe, corse folli ed altro).
quindi, ragazzi, vi chiedo un parere: sto davvero sbagliando tutto, secondo voi? faccio davvero male a concedermi una botta di vita che, comunque, non implicherà alcun cambiamento tangibile nella mia relazione?
qualsiasi cosa accadrà, sarà un evento isolato... un ricordo e basta.
sia chiaro: non parto dal presupposto di andarci a letto... anzi, nemmeno me lo pongo questo problema, perché so che rifiuterei!
voglio solo dei pareri assolutamente spassionati e sinceri, magari da persone più grandi di me. sicuramente questo non è il posto più appropriato per parlare di questi argomenti, ma voglio provare: io ho 25 anni, ma tra gli utenti credo ci siano esponenti di tutte le età, quindi posso essere certo di poter essere ascoltato non solo da dei ragazzini, ma anche da chi ha parecchia più esperienza di me... cosa che non è accaduta finora, visto che l'età media dei forum in cui ho provato a parlare era popolato da gente la cui massima espressione di maturità era un deciso "vai al diavolo, tutto questo ti si ritorcerà contro".
io voglio sì un parere, per quanto crudo e diretto possa essere, ma vorrei anche che si discutesse sulla motivazione che porta chi mi risponde a dire quello che dice.
sia chiaro: andrò comunque da questa ragazza, perché il piacere di rivederla è troppo, giusto per chiacchierare del più e del meno e fare qualcosa di diverso.
ma quanto agli extra sopra citati, voglio solo chiarirmi un po' le idee...
fatevi avanti e datemi il vostro parere.

spero soltanto che qualcuno legga davvero tutto il topic! Very Happy
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GrayWolf
Dio maturo
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 07:11    Oggetto: Rispondi citando

Ciao e prima cosa: benvenuto.

La situazione che hai presentato, molto chiaramente direi, non è molto diversa da tante altre che accadono giornalmente.
Attenzione però, ciò non significa nulla, ogni essere umano è diverso da tutti gli altri quindi ogni situazione, benchè analoga, è diversa da tutte le altre.

Tutti quelli a cui è capitato, hanno reagito in modo diverso, i consigli o pareri che ti verrano dati, possono valere come il due di picche a briscola.

Aggiungo che l'età non ha importanza, una cosa del genere capita dai 15 ai 150 anni, se è la prima volta, i protagonisti sono "nelle canne" come te. Wink


Bon, fatte queste, a mio parere doverose premesse, vediamo i fatti:
---------------------------
Vi siete visti
Vi siete piaciuti
Vi siete ricontattati
Vi frequentate virtualmente
Vi reincontrerete e parlerete.
---------------------------
La prima domanda è: "I vostri rispettivi compagni sono al corrente di questa situazione?"
Se la risposta è: "Ovviamente no, non sono mica matto/a, ci tengo al quieto vivere".
La clandestinità e l'intrigo fanno apparire tutto diverso, ognuno dei due si aspetta qualcosa da questa "scappatella", mi sembra inutile negarlo.
L'amore è un'altra cosa, é una pianta da seminare e far crescere, fornendole acqua e luce e la giusta protezione dal freddo.
Mi sembra che la vostra sia per il momento una mera attrazione fisica, forse un po' rafforzata dai contatti virtuali giornalieri.
"una botta di vita e per di più spericolata" come l'hai chiamata, può essere una ventata di freddo che rischia di far morire quella pianta.
Se siete entrambi consci di questo "pericolo" vedetevi, parlatene chiaramente e seriamente, risolvetevi il dubbio che altrimenti rimarrà nelle vostre menti catalogata sotto la voce: "Grandi occasioni perse".

La seconda domanda è: "In cuor tuo, a cosa dai la priorità?"
Se la risposta è: "Penso prima a lei che alla mia ragazza"
Il fatto è semplice, non ami la tua ragazza come dici, nota che non sono io a metterlo in dubbio, ma il tuo cuore.
Se la stessa cosa accade a lei...
Se invece la risposta è contraria: "La mia ragazza/il mio ragazzo viene prima di lei/lui"
Altrattanto semplice è la risposta: "Che male c'è a vedersi? due amici che si vedono, si parlano, anche se si piacciono, non fanno male a nessuno"

Una frase che mi ripeto (quasi) tutti i giorni è: "Nulla succede a caso".
Senza scomodare metafisica o misticismo, ritengo che ogni evento della nostra vita,
positivo o negativo, ci obblighi a una riflessione.
Il livello minimo della riflessione è: "perchè sta accadendo?".
A noi spetta la decisione, esaminate le informazioni di cui siamo in possesso,
se la nostra azione conseguente debba diventare una svolta definitiva
o essere solo la deviazione dal percorso inizialmente scelto.

Stempero il tono serio/serioso di questo mio intervento con una barzelletta
che tale non è, vuole essere un ulteriore spunto di riflessione:

Dio, parlando con un uomo e una donna dice:
"Ho due notizie per voi, una buona e una cattiva"
"Quella buona è che vi ho dotati di cervello e di cuore"
"Quella cattiva è che non sarete in grado di usarli insieme"


Ciao
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 14:49    Oggetto: Rispondi citando

così di getto mi vengono alcune domande/riflessioni..banali forse..

Citazione:
"se ti fa piacere, rivedila". PUNTO.

e la tua ragazza ? Lo sa, lo saprà ? Ritieni di doverglielo/non doverglielo dire?
Nel caso tu opti per il no..capitasse alla tua ragazza una situazione speculare alla tua, come ti sentiresti ?


Perchè, nel gesto fine a se stesso di vedersi, incontrarsi non c'è assolutamente nulla di male, ovvio.
Resta da capire realmente [ma nessuno di noi lo può fare..solo tu] esattamente che peso, che significato, che attrattiva dai a questo incontro.
E, di conseguenza, che trasparenza darai del fatto alla tua ragazza.



in pratica quoto l'amico GrayWolf qua sopra..riflessioni logiche che condivido.

ps: benvenuto..
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Gipi'
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 15:36    Oggetto: Rispondi citando

Sono d'accordo sia con GrayWolf sia con iosoloio, pero' vorrei aggiungere una cosa:

tu in questo momento ti trovi con il "diavoletto" su una spalla che ti incita all'incontro e sull'altra c'e' "l'angioletto" che ti vorrebbe fermare. Di fatto se, come dici tu, la tua relazione non ne soffrirebbe, questi dubbi non li avresti. Il fatto stesso che tu te li ponga significa che non e' proprio cosi'.

A questo punto il mio suggerimento e' questo:

Prima di tutto, considera che la tua attuale ragazza potrebbe trovarsi nella stessa situazione e valuta la tua presumibile reazione, detto cio' "fai quello per cui in futuro, tu, non debba pentirtene"

Sembra semplice, ma cosi' non e'. Di primo acchito verrebbe da dire "lascio perdere" ma non e' detto che sia la risposta giusta. Se tu poi vivi l'attuale relazione con il rimorso di non aver ascoltato quella piccola parte di cuore che animava "il diavoletto", probabilmente non hai scelto correttamente. Cerca di immaginare le situazioni future.

Forse sono un po' meno romantico del vecchio GrayWolf, (vecchio perche' e' molto ma mooolto piu' vecchio di me Wink ), ma qualche anno di esperienza mi ha insegnato a valutare tutte le possibili implicazioni che sono conseguenza di una decisione.

Spero di non aver complicato ulteriormente la tua scelta, ma la regoletta li sopra, funziona.

Benvenuto e... auguri Wink
.
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 15:44    Oggetto: Rispondi citando

Uhm, per come la vedo io l'amore e l'occultamento di informazioni (specialmente di rilevanza simile alla tua) sono incompatibili. Cioè la sincerità è una delle cose alla base della mia idea di amore.

Quando mi sono trovato in una situazione simile alla tua ho scelto la via sbagliata (l'ho capito a posteriori) e quindi se mi capitasse ora farei un esame di coscienza e cercherei di capire il rapporto che ho con la mia ragazza prima di indagare quello con un'altra donna.

Se scopri che il tuo fidanzamento non è poi così solido (e se pensi agli extra con l'altra temo sia così) allora parlane alla tua ragazza e non illuderla che tutto vada bene per poi svegliarsi un giorno e scoprire che in realtà tu hai una seconda relazione.
Se scopri che il tuo fidanzamento è solido allora parla alla tua ragazza e dille chiaramente che vuoi rivedere una tua vecchia amica conosciuta molti anni fa in vacanza e che non ci saranno extra.

Forse sono eccessivamente pratico ma con chiarezza e sincerità si risolvono molti problemi, con le cose nascoste se ne creano di aggiuntivi, una bugia ne chiama altre per non venire scoperta e la cosa è esponenziale.
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 18:01    Oggetto: Rispondi citando

io sono sempre stata dell'avviso che sia meglio avere dei rimorsi che dei rimpianti...
quoto tutto quello che hanno detto gli olimpici boys, ma ti parlo da donna: la tua ragazza dovrebbe saperlo COMUNQUE, a prescindere dal fatto che tu decida o meno di rivedere l'altra. secondo me dovresti parlarle a cuore aperto, spiegarle la situazione, dirle che devi levarti il tarlo che ti rode dentro e che andrai all'appuntamento da amico e non farai niente che possa farla soffrire (mica manderai a monte una relazione stabile per due ore di pseudofelicità no?): così avrai modo di schiarirti le idee.
ovvio che la tua ragazza al momento griderà, piangerà e litigherete, ma se vi amate veramente passerete sopra a questa faccenda.
se vai all'appuntamento senza dirle niente o se rinunci ad andare all'appuntamento non potrai mai capire cos'è che vuoi veramente, ed in futuro probabilmente ti ritroverai nella stessa situazione con un'altra ragazza perchè non sei riuscito a fare chiarezza adesso.
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Pier
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 18:57    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
faccio davvero male a concedermi una botta di vita che, comunque, non implicherà alcun cambiamento tangibile nella mia relazione?


Tu sei sicuro di questo? E se sei convinto di esserne sicuro...cosa te lo fa pensare?
Quoto tutti sul fatto che tu debba dire, onestamente, questa cosa alla tua ragazza...ma se hai già messo un paletto di limitazione...se sei sicuro che non accadrà niente...cosa ti preoccupa?
E' come un'amica qualsiasi no?

O forse il dubbio deriva dal fatto che non lo sia...e temi che lei possa strappare quel paletto che tu credi di aver fissato saldamente?
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 19:04    Oggetto: Rispondi citando

madvero ha scritto:
secondo me dovresti parlarle a cuore aperto, spiegarle la situazione, dirle che devi levarti il tarlo che ti rode dentro


pessimo, pessimo consiglio

il perche' e' scritto qui sotto

Citazione:
ovvio che la tua ragazza al momento griderà, piangerà e litigherete
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madvero
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MessaggioInviato: 10 Mar 2006 22:03    Oggetto: Rispondi citando

non è un pessimo consiglio, perchè se uno pensa di avere una storia seria e duratura deve mettere in conto che una piccola sbandata, da una parte o dall'altra, prima o poi può accadere.
parlandone, a costo di litigare, si limitano i danni: ci si accorge di quanto si tiene (o meno) al partner e si fa la cosa giusta.
tacendo, non si risolve niente.

se fosse una semplice scappatella non saremmo qui a discuterne: chiunque sa che se si tratta dell'avventura di una notte, è sempre meglio togliersi lo sfizio e tenerselo per sè.
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MessaggioInviato: 11 Mar 2006 03:00    Oggetto: Rispondi citando

innanzitutto, grazie mille a tutti per il benvenuto... e ovviamente grazie anche per le risposte: non mi aspettavo davvero di trovarne così tante (più che altro per la lunghezza del post!).
purtroppo non ho avuto modo di collegarmi durante tutta la giornata, quindi il mio secondo topic sarà nuovamente lungo, perché risponderò a tutti voi.

@ graywolf: ------------------------

i nostri rispettivi partner non sono a conoscenza della situazione. il perché è semplice: sia la mia ragazza che il suo ragazzo, poiché soggetti parecchio gelosi, non vedrebbero di buon occhio questa cosa.
ne abbiamo parlato già, sia io che lei, ed abbiamo concordato di comune accordo di tenere l'incontro segreto, in ogni caso.

Citazione:
"una botta di vita e per di più spericolata" come l'hai chiamata, può essere una ventata di freddo che rischia di far morire quella pianta.


su questo ti do pienamente ragione, ed effettivamente ho pensato anche la stessa cosa... però riflettendoci ancora più a lungo, ti dirò che comunque non mi aspetto nulla dall'incontro.
se ho parlato di "botta di vita", e sicuramente sono stato un po' frainteso, era per sottolineare che quando un rapporto diventa stabile, certe "scappatelle" vengono vissute diversamente da come le vivresti da single. occhio, non parlo solo della situazione in cui mi trovo, ma in generale. la "botta di vita" potrebbe anche essere un improvviso viaggio con un amico, per fare un esempio.
una sorta di evasione dagli schemi quotidiani, tutto qui.

per quanto riguarda la seconda domanda ("In cuor tuo, a cosa dai la priorità?"), la mia "bilancia" pende dal lato della mia ragazza, giustamente.
dell'amore che provo per lei ne sono certo, quindi è giusta la tua risposta: due amici che si vedono non fanno male a nessuno... anche se ci sono dei "background" un po' anomali, diciamo.

però non so se la mia amica darebbe la stessa risposta: abbiamo parlato parecchio di questo non trascurabile dettaglio e devo ammettere che non ho capito bene quali siano le sue intenzioni.
ragion per cui, se da un lato mi aspetto un semplice incontro tra due amici, dall'altro mi tengo pronto ad un'eventuale sorpresina.

ci ritroviamo entrambi in una sorta di limbo... e vorremmo solo toglierci una curiosità. se poi questa curiosità porterà lei a cambiare idea sul suo attuale rapporto con il suo partner, io resterò comunque della mia opinione: resterà un incontro (con o senza extra) fine a se stesso, perché il mio punto di vista non è comunque destinato a cambiare.

@ iosoloio: ------------------------

solitamente sono una persona trasparente, a volte anche troppo... se in questo caso non lo sarò, la causa è da ricercare nella gelosia della mia ragazza.
so che è brutto da dire, ma tutti abbiamo dei piccoli scheletri nell'armadio. l'importante è chiuderli a chiave, lasciarli a marcire lì dentro e disfarsi dell'armadio.
...almeno secondo me.

quanto alle aspettative, lo ripeto: non mi aspetto nulla. sarà emozionante, sicuramente, perché comunque è una persona che non vedo da tempo e che in qualche modo mi ha segnato, per quanto questo possa avere un senso. ma nient'altro.

@ gipi': ------------------------

il diavoletto e l'angioletto stanno allegramente riposando, quindi posso risponderti senza "influenze metafisiche esterne": i dubbi che ho sono causati dal fatto che non mi sono mai ritrovato in una situazione come questa: se non fossi nuovo a simili esperienze, avrei già deciso di seguire l'uno o l'altro, senza pormi ulteriori domande.

ovviamente ho pensato anche ad una situazione opposta e, come è giusto che sia, non sarei certamente felice di scoprire una cosa simile dalla mia ragazza.
ma questo è semplicemente il mio modo di pensarla, tutto qui. non sono una persona gelosa, perché mi fido di lei... solo che non mi fido degli altri, per cui non sarei contento. ed oltretutto, la stessa situazione, viene vissuta in maniera diversa dalle donne... sempre secondo me.

Citazione:
Di primo acchito verrebbe da dire "lascio perdere" ma non e' detto che sia la risposta giusta. Se tu poi vivi l'attuale relazione con il rimorso di non aver ascoltato quella piccola parte di cuore che animava "il diavoletto", probabilmente non hai scelto correttamente. Cerca di immaginare le situazioni future.


è esattamente questo il problema: anche se a distanza di tempo, potrei continuare ad avere pensieri... ne sono sicuro.

@ horus: ------------------------

non ho intenzione di farla vivere in una fiaba-menzogna con finale a sorpresa: il fatto di non parlarne (per i motivi citati pocanzi) è dovuto proprio al fatto che sono certo che il nostro fidanzamento sia parecchio solido.
se così non fosse, non mi porrei alcun problema a vedermi con la mia amica, non mi porrei il problema degli extra e, soprattutto, non mi farei problemi nel dirle tutto.
anche a costo di rovinare il rapporto, perché se un rapporto non è stabile, non c'è nulla di più rovinoso di un fallimento portato alle lunghe.

@ madvero: ------------------------

credimi, la conosco troppo bene: non passerebbe sopra e si convincerebbe che, se sta succedendo, è perché la nostra storia non va bene.
si dice "meglio una verità che fa male, che una bugia che uccide"... ma ci sono casi in cui, se la realtà va bene a tutti, non è necessario indagare ulteriormente.
sarà un discorso poco piacevole, non lo metto in dubbio... ma in certi casi la penso così.
e per la prima volta, questo pensiero lo applico ad una relazione.

@ pier78: ------------------------

sono sicuro che la cosa non causerà cambiamenti tangibili nel mio rapporto perché so cosa provo per la mia ragazza, e so che, comunque, qualunque cosa possa accadere, finirà lì.
non ci sarà un secondo incontro, in questi termini... ma se ci sarà, sarà ufficialmente dichiarato ed avverrà come semplici amici che hanno voglia di rivedersi ancora.
bada bene: ho detto ufficialmente, cioè previo avviso dei partner, se non addirittura con il loro coinvolgimento nell'evento.
al momento, non posso dire al 100% che si tratti di un'amica e basta... ed è appunto per questo voglio vederla.
non ho dubbi in merito alla mia volontà. volevo solo rei pareri "esterni" ed imparziali.
un amico che ti conosce da tempo, per quanto imparziale e mentalmente "aperto" possa essere, è pur sempre un tuo amico, conosce la tua ragazza, e così via.
quindi ti darà un consiglio basandosi principalmente sulle ripercussioni che l'evento in questione potrà causare in te o nel tuo rapporto.
non potrà, vista la delicatezza della cosa, dirti "fregatene e vacci" in maniera sfacciata. se te lo dirà (com'è accaduto più o meno a me, ma con parole e con un senso diversi), saranno dichiarazioni "velate" tra un pensiero e l'altro, finalizzate non tanto a "farti fare quel passo", ma a farti semplicemente riflettere sulla cosa.
ma delle persone che non conosci, che non sanno nulla di te se non lo stretto necessario per chiedere un parere su un determinato evento, rispondono al 100% con la loro testa, basandosi sulla loro esperienza, senza farti troppe domande personali.
ed è questo che cercavo... perché io ho le mie personalissime idee, su tutto. però, prima di fare qualcosa di totalmente nuovo e a me sconosciuto, preferisco "documentarmi", giusto per capire se sono "sbagliato" io.

--------------

ad ogni modo, ci sono novità: la data del presunto incontro è stata fissata a non prima dell'ultima settimana di questo mese... dobbiamo solo decidere un giorno preciso ed il posto. chissà...

a domani!
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MessaggioInviato: 18 Mar 2006 16:55    Oggetto: Rispondi citando

Questo e' un tema che mi e' molto caro, e su cui ho riflettuto e discusso per anni, scrivendo pagine e pagine al riguardo. Per cui non puo' essere esaurito in poche righe, ma voglio comunque provare a gettare il mio sassolino. Lungi da me l'idea di essere Possessore della Verita' e Dispensatore di Saggezza: l'idea e' solo quella di fissare alcuni punti che ormai, dopo anni, do' per assodati:

1) La stragrande maggioranza di questi problemi derivano dall'educazione che abbiamo ricevuto, per la quale amicizia e amore sono due cose separate. Pero' devo ancora trovare qualcuno che mi definisca esattamente i due concetti - per non parlare poi della linea di demarcazione.

2) Non sta scritto da nessuna parte che non sia possibile innamorarsi di piu' persone contemporaneamente. E' solo che qui da noi, in regime cattolico e rigidamente monogamo, se sei attratto da qualcuno che non e' il tuo partner ufficiale scattano, automaticamente e contemporaneamente, la parola "tradimento" e il senso di colpa.

3) Il cosiddetto "rispetto" per il partner non coincide con "verita' a tutti i costi". Gli estremi sono SEMPRE sbagliati, per cui essere sempre sinceri e' errato tanto quanto mentire sempre. Se il costo della verita' e' arrecare dolore a chi si vuol bene, forse e' il caso di pensarci due volte, per stabilire se sia proprio necessario, se valga la pena o meno.

4) In tutte queste situazioni, trovo che la cosa migliore da fare sia assumere un atteggiamento pragmatico, dosando pro e contro di ogni situazione, cancellando per quanto e' possibile le influenze esterne (educazione ricevuta, tabu' e imposizioni sociali, dettami religiosi in cui NON si crede, ecc).

Consigli? Non ne do' mai. Pero' sono anch'io del parere che e' meglio un rimorso di un rimpianto. Dopo tutto, fare sbagli fa parte della vita, e possiamo prendercene la responsabilita'. Ma rimanere col dubbio che la nostra vita avrebbe potuto essere diversa "se solo avessimo..."... be', non e' una prospettiva che mi piace.
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MessaggioInviato: 18 Mar 2006 17:30    Oggetto: Rispondi citando

Alx ha scritto:

1) La stragrande maggioranza di questi problemi derivano dall'educazione che abbiamo ricevuto, per la quale amicizia e amore sono due cose separate. Pero' devo ancora trovare qualcuno che mi definisca esattamente i due concetti - per non parlare poi della linea di demarcazione.

anche a non volerle definire rigidamente, sicuramente "amore" e "amicizia" sono due cose differenti, come differenti sono le sensazioni, le emozioni che ci regalano...



Alx ha scritto:

2) Non sta scritto da nessuna parte che non sia possibile innamorarsi di piu' persone contemporaneamente. E' solo che qui da noi, in regime cattolico e rigidamente monogamo, se sei attratto da qualcuno che non e' il tuo partner ufficiale scattano, automaticamente e contemporaneamente, la parola "tradimento" e il senso di colpa.

tralasciamo pure morale religiosa e istruzione ricevuta..
e volutamente non mi soffermo sulla possibilità o meno di "innamorarsi" o "amare" [e già qua potrei sottilizzare] più persone contemporaneamente.
il punto fondamentale per me è la "trasparenza" e il reciproco rispetto...
tu "tradisci" il tuo partner o una tua amicizia non in virtù dell'insegnamento o dei precetti religiosi, ma in virtù della correttezza, tradisci la sua fiducia, tradisci la correttezza, tradisci il legame di amicizia o di amore che vi lega
L'importante per me è la chiarezza...mi può anche stare bene una relazione libera a patto che entrambi sappiano di questa libertà, che ad entrambi vada bene..
Il tradimento c'è quando uno dei due inganna l'altro...e se lo si inganna è perchè si sa di commettere qualcosa di "sbagliato" per le intese fatte del rapporto



Alx ha scritto:

3) Il cosiddetto "rispetto" per il partner non coincide con "verita' a tutti i costi".

uhm...ok, ammettiamo che "rispetto" non equivalga a "verità a tutti i costi"...
ma almeno diciamo che "rispetto" = rispettare la persona con cui si sta assieme...se a lei una certa cosa non fa piacere [e non si tratta di mangiare un piatto o di bere una birra in più, ma di qualcosa che coinvolge la vita di relazione di entrambi, della coppia] allora non sarebbe da fare..dico sarebbe, perchè ovviamente la propria libertà personale lo permette comunque ma in quel caso si sminuisce il valore della coppia, del tu & lei assieme..si sta facendo una prevaricazione, una scelta "sacrosanta" ma egoistica

a brainwasher che ha posto il quesito avevo domandato una cosa semplice: se la situazione fosse ribaltata, cioè la tua ragazza fosse intenzionata a fare una cosa del genere, tu saresti soddisfatto ? Non ti darebbe alcun problema ? E se lo facesse di nascosto, non ti infastidirebbe ?



Alx ha scritto:

Se il costo della verita' e' arrecare dolore a chi si vuol bene, forse e' il caso di pensarci due volte, per stabilire se sia proprio necessario, se valga la pena o meno.

si, ma permettimi di dire che se "il non voler arrecare dolore" e dunque optare per "tacere" e "nascondere" deriva dalla scelta di fare una cosa che si sa ferirebbe la propria compagna, non è una scelta di cuore ma di semplice comodità, egoismo personale...si sta salvando se stessi, scegliendo di fare cosa si vuole e volendo farlo senza correre il rischio di avere problemi... si pensa a se stessi, e non certo al suo bene



Alx ha scritto:

Pero' sono anch'io del parere che e' meglio un rimorso di un rimpianto. Dopo tutto, fare sbagli fa parte della vita, e possiamo prendercene la responsabilita'. Ma rimanere col dubbio che la nostra vita avrebbe potuto essere diversa "se solo avessimo..."... be', non e' una prospettiva che mi piace.

condivido anche io..
ma semplicemente -fino ad ora l'ho fatto- le mie scelte le ho portate avanti con trasparenza, senza rimpianti e senza rimorsi ma anche senza sotterfugi:
scegliere di non avere rimpianti ma al tempo stesso cercare di proteggersi comunque dal non avere rimorsi per qualcosa che, si sa bene, si sta arrecando ad una persona cara equivale a barare.
E in una relazione seria [quale che sia, amicizia, amore..] non mi piace.

Ovviamente è solo la mia opinione, e non giudico chi la pensa diversamente.
Certo però non sarebbe confacente alla mia persona.
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MessaggioInviato: 18 Mar 2006 17:55    Oggetto: Rispondi citando

MMh... Mi verrebbero da dire due cose: La prima è una citazione da S. Agostino ma niente di religioso, per carità! La frase è questa (e ben nota)

"Ama e fa quel che vuoi."

Ma si sà, il grande Agostino era uomo d'astuzie sibilline e di mente complessa...

Credo che, alle volte, sia meglio semplificare: le troppe parole danno spazio ad autogiustificazioni che non ti consentiranno di trovare una via d'uscita attraverso la quale passare indenne. Niente in effetti si può avere gratis, qualche ferita la devi mettere in conto, nell'amore come nell'amicizia.

La seconda cosa che potrei dire è la seguente:

Fatti un'idea delle cose e guarda nel tempo, le tue idee, cambiare.

Auguri.
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tahra
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MessaggioInviato: 18 Mar 2006 22:51    Oggetto: Rispondi citando

Da tempo ricevo le newsletter dell'olimpo informatico e da tempo mi tengo informata leggndoto i vostri post nel forum ma ancora non avevo mai partecipato.
Penso di essere tra le piu giovani del forum...
Mi sono appena registrata proprio per rispondere a questo post forse perchè mi sono sentita un po presa in causa dato ke ho da poco scoperto un tradimento pieno di sotterfugi dopo una storia di 2 anni che fino a quel momento ho sempre creduto stabile e "immacolata".
Non sto scrivendo per dirti quello ke devi o non devi fare...daltronde mi sembra che la scelta di "vederla" in ogni caso tu l'abbia già fatta.
Vorrei solo darti un consiglio...se vuoi tenere nascosto tutto quello che stai facendo fa in modo che la tua ragazza non lo venga mai a sapere...perchè il tradimento fa male solo quando la persona tradita lo viene a sapere...e fa veramente male.
A prescindere dal fatto che per te è solo un'incontro di amicizia se poi verrai scoperto lei associerà ugualmente questo vostro incontro come tradimento.
Quindi se non vuoi dirglielo fai pure se vuoi incontrare questa ragazza fai pure ma fai in modo che la tua fidanzata non venga mai a sapere di questo fatto.
Quindi sati attento anche a parlarne con gli amici...fidarsi è bene e non fidarsi è meglio...
Scoprire un tradimento è un dolore insopportabile, almeno per me, e non tutti sono in grado di perdonarlo...io non riesco a perdonare non avrei piu fiducia in lui e ogni piccolezza sarebbe per me motivo di sospetto....la "scappatella" del mio ragazzo ha determinato la fine della nostra storia...ancora ci sto male e di tempo ne è passato....ma è impossibile dimenticare.
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Alx
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MessaggioInviato: 19 Mar 2006 11:28    Oggetto: Rispondi citando

Questo discorso potrebbe andare avanti all'infinito. E' evidente che per discutere di qualcosa e' necessario che questo qualcosa sia ben definito, per essere certi che tutti stiano parlando delle stesse cose. Sarebbe quindi necessaria una definizione chiara, ancorche' non condivisa, dei termini qui in gioco, in particolare "amore", "amicizia" e "tradimento".

Anche cosi', pero', mi pare chiaro che quando IoSoloDio (anche senza una definizione esplicita) dice che "amore" e "amicizia" sono certamente diversi, mi trova in disaccordo totale. Stiamo parlando di cose differenti.

Allo stesso modo, quando Tahra parla di "tradimento" lo fa coincidere con un fatto fisico, e anche qui mi trova in completo disaccordo, anche qui stiamo parlando di cose diverse.

Per cui mi fermo qui. Tutto sommato, pur essendo ben lontano dall'essere religioso, mi e' sempre piaciuto S. Agostino, forse proprio per quel suo essere spesso in qualche modo "al di fuori" della religione stessa. Per cui, anche la mia conclusione e': ama e fa quel che ti pare.
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 19 Mar 2006 13:14    Oggetto: Rispondi citando

lungi da me innescare una diatriba infinita.
Soprattutto non vorrei che si finisse in una mera contesa etimologica.

Alx ha scritto:
Questo discorso potrebbe andare avanti all'infinito. E' evidente che per discutere di qualcosa e' necessario che questo qualcosa sia ben definito, per essere certi che tutti stiano parlando delle stesse cose. Sarebbe quindi necessaria una definizione chiara, ancorche' non condivisa, dei termini qui in gioco, in particolare "amore", "amicizia" e "tradimento".

Anche cosi', pero', mi pare chiaro che quando IoSoloDio (anche senza una definizione esplicita) dice che "amore" e "amicizia" sono certamente diversi, mi trova in disaccordo totale. Stiamo parlando di cose differenti.

Tutto ciò che attiene il sentimento, quale che sia la sua definizione, è sempre la stessa cosa.
Le definizioni servono soltanto a indicare le sfaccettature di un diamante o qualsivoglia altra pietra preziosa.
Le emozioni che ci regala questo sentimento sono come la luce su ogni singola sfaccettatura, il riflesso è sempre diverso.
Le persone che emanano ognuna una propria luce diversa da tutte le altre, ci fanno porre nei loro confronti in modi diversi, senz'altro aiutati dalla biochimica del genere a cui si appartiene, il genere maschile ha degli atteggiamenti diversi verso il genere femminile rispetto a quelli che ha verso il proprio genere, naturalmente vale il viceversa per il genere femminile.
E' utopia pensare che ci si possa comportare da amici nello stesso modo nei confronti dell'altro sesso, rispetto al modo con cui ci si comporta nei confronti del proprio, le cariche ormonali sono diverse, le reazioni fisiche sono diverse.
Ciò non toglie però che il sentimento per essere tale deve avere come base la chiarezza con se stessi e con gli altri, soprattutto nei confronti della persona che sceglie di stare con noi e con la quale scegliamo di stare.


Alx ha scritto:

Allo stesso modo, quando Tahra parla di "tradimento" lo fa coincidere con un fatto fisico, e anche qui mi trova in completo disaccordo, anche qui stiamo parlando di cose diverse.

Non credo che il riferimento fosse a un fatto fisico, piuttosto riguarda il non dire o dire a metà: l'altra persona non è nella nostra testa, non sa quali siano i pensieri che animano le nostre azioni, può farsi "un quadro di noi" attraverso quello che diciamo, di questo quadro si fida sulla base delle sue capacità di recepimento e sulle sue esperienze passate.
Ora se non diciamo o diciamo mezze verità il "nostro quadro" per quella persona è questo, nel momento in cui attraverso qualsiasi veicolo, perviene l'informazione che le azioni non coincidono con questo quadro, s'innesca l' insicurezza e la sfiducia e la parola più spontanea per definire questo stato è "tradimento": "mi hai tradito perchè non mi hai detto" oppure "mi hai tradito perchè non mi hai fatto capire completamente quali erano le tue intenzioni"

Alx ha scritto:

Per cui mi fermo qui. Tutto sommato, pur essendo ben lontano dall'essere religioso, mi e' sempre piaciuto S. Agostino, forse proprio per quel suo essere spesso in qualche modo "al di fuori" della religione stessa. Per cui, anche la mia conclusione e': ama e fa quel che ti pare.

Il credo religioso non c'entra molto, quello attiene ad un altro rapporto, quello diretto con la divinità in cui si crede e alla quale rendere conto delle proprie azioni, l'amministrazione di questo rapporto, per l'educazione ricevuta, normalmente si basa su "intermediari" che fungono da guida e da referenti, in alcuni casi sono anche il sostegno per alleviare i nostri sensi di colpa.
Occorre considerare che il rapporto primo è con quelli che ci circondano, il modo con cui ci rapportiamo a loro, determina il rapporto di altra natura a cui ho accennato prima.
Condivido "ama e fai quel che ti pare" ma aggiungerei: "nel massimo rispetto degli altri e di te stesso"
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MessaggioInviato: 19 Mar 2006 13:40    Oggetto: Rispondi citando

Very Happy Mi sento chiamato indirettamente in causa per una frase introdotta da me e qui voglio precisare: La frase di S. Agostino da me citata era totalmente svincolata da qualsivoglia contesto religioso (rivendico il diritto alla laicità ma non temo di confrontarmi su argomenti metafisici): Agostino, come ho scritto, era una persona di grande astuzia e finezza intellettuale e, come è ben noto, non si occupava solo della Fede. Ho preso in prestito la sua frase così come fanno quelli dei "Baci Perugina" ma il mio intento era lievemente più ironico e, soprattutto, sdrammatizzante. Help

Parole di saggezza da Graywolf ma anche da molti altri.
Capisco che il tema stia a cuore a molti ma vorrei, a questo punto, introdurre un'altra citazione che so bene, scontenterà tutti quanti.

La frase è la seguente: "Amare è un atto di egoismo perché si ama tutto ciò che rientra nella nostra sfera di gratificazione."
L'autore è Henri Laborit.

Sconsiglio la lettura del libro "Elogio della fuga" Ed. Oscar Saggi Mondadori, non tanto per il prezzo basso (7,40 Euro) quanto, perché la frase da me citata è seguita da una giustificazione circostanziata alquanto "sovversiva" rispetto ai termini con cui, normalmente, si parla dell'amore.

Forse, con questo intervento, mi sarò fatto qualche nemico ma non importa: vi amerò lo stesso tutti quanti! Very Happy
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MessaggioInviato: 19 Mar 2006 13:52    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Capisco che il tema stia a cuore a molti ma vorrei, a questo punto, introdurre un'altra citazione che so bene, scontenterà tutti quanti.

La frase è la seguente: "Amare è un atto di egoismo perché si ama tutto ciò che rientra nella nostra sfera di gratificazione."
L'autore è Henri Laborit.

Sconsiglio la lettura del libro "Elogio della fuga" Ed. Oscar Saggi Mondadori, non tanto per il prezzo basso (7,40 Euro) quanto, perché la frase da me citata è seguita da una giustificazione circostanziata alquanto "sovversiva" rispetto ai termini con cui, normalmente, si parla dell'amore.

Forse, con questo intervento, mi sarò fatto qualche nemico ma non importa: vi amerò lo stesso tutti quanti! Very Happy


Penso che tutti quanti di questo ti ringrazino Wink e non è così che ci si fanno dei nemici Razz

Al di là del contesto sovversivo o meno, che ritengo non sia determinante ai fini della discussione,
sono convinto della verità di quest'affermazione quando tale egoismo non sfoci nel narcisismo:
non si deve amare la nostra capacità d'amare (nel senso: non si deve essere innamorati di se stessi innamorati)... si devono amare gli altri!
Quello che ritengo giusto è il sano egoismo: "Vorrei essere la prima persona a cui l'altra persona pensa senza per questo che ne sia succube"
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MessaggioInviato: 19 Mar 2006 14:27    Oggetto: Rispondi citando

Innanzitutto salve a tutti: sono un iscritto alla newsletter di Olimpo Informatico, ma fino ad oggi non avevo mai avuto occasione di scrivere qualcosa.
Mi piace l'informatica e adoro Linux, anche se in questo momento sono su XP. Perché sto scrivendo?
Ho letto i vostri post sull'argomento amore e tradimento e ho pensato di avere trovato, inaspettatamente, qualcuno che abbia il tempo e la voglia di ascoltarmi perché ho un disperato bidogno di parlare, di sfogare la mia ansia e di confidarmi.
Ho un grosso, un enorme problema: penso di essermi innamorato. Questo accade a me, anzi a noi, che non siamo più dei ragazzini. E' stato un caso che ci ha fatto incontrare: una ristrutturazione aziendale, e lei eccola qui destinata nel mio settore di attività. E poi, fra una pratica, un e-mail, un sorriso, uno sguardo, un faldone, uno sfioramento della sua mano ci siamo ritrovati abbracciati e ci siamo scambiati il bacio più dolce e tenero che io abbia mai ricevuto e dato.
Siamo sposati e tutti e due abbiamo dei figli. Lei da quasi un anno però non vive più insieme con il marito, ed è per questo che mi dice che lei è meno sposata di me, mentre io sarei "strasposato"! Ha ragione, sono strasposato e strainguaiato perché penso di amarla veramente.
Non ho mai tradito mia moglie e sono tanti gli anni del nostro matrimonio. Dal nulla, con grandi fatiche e molti sacrifici, abbiamo messo su una bellissima famiglia: due straordinarie e graziose figlie, stupende e bravissime, hanno sempre conseguito risultati più che eccellenti a scuola e, adesso, all'università.
Ci siamo visti ancora una volta questa mattina, trovando delle scuse e inventando stratagemmi siamo stati insieme per una mezz'ora. Sì, soltanto mezz'ora ed è stato bellissimo. Qualcuno ha mai provato a guardarsi negli occhi e riuscire a parlare senza parole, comprendere perfettamente e sentire nelle orecchie il suono muto delle parole scambiate con lo sguardo? A me è successo e mi succede ancora. Mi accade anche di lasciarmi scappare delle poesie (lo so è ridicolo e forse sono un idiota) che ho scritto per lei, ci scambiamo i messaggini al cellulare come due adolescenti (io, che ho sempre detestato i cellulari e gli sms), parliamo sempre al telefono: lei è l'avvocato e io sono il dottore.
In ufficio cerco di essere il più distante e formale con lei, ma poi quando siamo per un attimo da soli ricadiamo stretti nelle braccia dell'uno e dell'altro. Credetemi è un tormento: sto perdendo la concentrazione, mi distraggo spesso, trascuro il lavoro e affronto solo i problemi più urgenti. Dovrò chiedere il trasferimento o sarò licenziato.
Io le voglio bene e lei mi ha chiaramente fatto capire che vorrebbe ricostruirsi una vita con me: io sono un vigliacco perché non ho il coraggio di fare quello che lei vorrebbe: lasciare mia moglie.
Scusatemi se vi ho tediato con la solita storiella di scappatelle extraconiugali, non è così per noi.
Non ho voluto aprire un nuovo argomento di discussione, per me è stato sufficiente poter scrivere quello che leggerete.
Grazie per questo a Olimpo Informatico.
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MessaggioInviato: 19 Mar 2006 16:03    Oggetto: Rispondi

Alx ha scritto:

Anche cosi', pero', mi pare chiaro che quando IoSoloDio (anche senza una definizione esplicita) dice che "amore" e "amicizia" sono certamente diversi, mi trova in disaccordo totale. Stiamo parlando di cose differenti.


ehm..ioSOLOio..Dio mi pare eccessivo !
scherzi a parte...
certo che amicizia e amore sono due cose o se vuoi due sfaccettature diverse...mica ti comporterai e penserai ad una amica come ti comporti e pensi alla persona che ami, di cui sei innamorato credo

però..come detto sopra..il mio ragionamento, il mio modo di pensare e agire viene applicato non solo all'amore, non solo al tradimento in senso fisico.
io parlo di "relazione" nel senso più ampio del termine, quale che sia..quindi il "nascondere" qualcosa che comunque coinvolgerebbe anche l'altra persona [perchè altrimenti non si è in due ma da soli] in una relazione che desidero sia trasparente e paritaria non mi piace...

tradimento non è solo quello di sesso..o di un bacio dato...
tradisci la fiducia, tradisci e ferisci ogni qual volta si fa una cosa che si sa [perchè lo si bene dal momento che appunto la si nasconde] ferirebbe l'altro.
E il nasconderlo [perchè così lei non sa e non soffre] e' solo una comoda giustificazione, una comoda via per poterlo fare più tranquillamente.


GrayWolf ha scritto:
Ciò non toglie però che il sentimento per essere tale deve avere come base la chiarezza con se stessi e con gli altri, soprattutto nei confronti della persona che sceglie di stare con noi e con la quale scegliamo di stare.

esatto....visto che è una scelta che facciamo, voglio essere coerente e corretto..e tale coerenza e correttezza la chiedo.
Non dico mica che non si possa cambiare idea, accorgersi di volere altro.
Ma basta semplicemente essere corretti e dirlo.

Personalmente capisco, capirei, ho capito quando mi si è detto apertamente una cosa. Certo mi ha fatto male ma ho comunque compreso.
Non capisco, non capirei, non ho capito e perdonato chi mi ha consapevolmente nascosto qualcosa.


GrayWolf ha scritto:
Condivido "ama e fai quel che ti pare" ma aggiungerei: "nel massimo rispetto degli altri e di te stesso"

certo, massima libertà purchè si sia chiari in quello che si fa...


plato ha scritto:
Io le voglio bene e lei mi ha chiaramente fatto capire che vorrebbe ricostruirsi una vita con me: io sono un vigliacco perché non ho il coraggio di fare quello che lei vorrebbe: lasciare mia moglie.
Scusatemi se vi ho tediato con la solita storiella di scappatelle extraconiugali, non è così per noi.
Non ho voluto aprire un nuovo argomento di discussione, per me è stato sufficiente poter scrivere quello che leggerete.
Grazie per questo a Olimpo Informatico.

Innazitutto, non voglio assolutamente dare un giudizio.
E aggiungo che ritengo non solo accettabile ma anche possibilissimo che capiti una situazione del genere, per mille motivi e situazioni.
Non dico quindi che se si sta assieme ad una persona non sia possibile incontrare e innamorarsi di una altra [anche se -permettetemelo- sono un poco dubbioso che il sentimento provato sia analogo, equivalente per entrambe]
Il punto è un altro.
PERCHE' non si fa una scelta ?
Perchè così è più "comodo" ? Perchè comunque c'è un sentimento con la prima persona ? Perchè ci sono impegni presi, responsabilità, apparenze, facciate da difendere ? Perchè non ci si vuole impegnare completamente nel nuovo ?
Perchè..perchè..mille perchè e motivazioni si possono addurre...logiche, verosimili..

Sono solito rivoltare il problema...se foste voi la persona "messa da parte" [e di nuovo intendo non solo in questo caso, ma in senso generale] senza sapere nulla, sareste soddisfatti quando verrete a saperlo ?
Soddisfatti di essere giocatori inconsapevoli di un giochino che altri hanno messo in piedi senza dirvi nulla ?
Ritengo proprio di no.
Perchè è molto più semplice agire nell'ombra, "scegliere così" e ritenere accettabile il fatto quando siamo noi a poter scegliere.

Con ciò non ti dico cosa fare...perchè solo tu puoi farlo.
Solo il diretto interessato può scegliere.

Ma ritengo che quanto più si tenga alla persona tanto più si debba essere onesti con lei.
Questo per me è il punto cruciale....che mi fa pensare, riflettere e scegliere.




ps: benvenuti a tahra e plato che proprio in questa discussione si sono "rivelati"
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