Inviato: 16 Set 2022 07:53 Oggetto: 2022, fuga dall'open source
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I problemi di sicurezza degli ultimi mesi stanno spingendo molte aziende ad affidarsi al software proprietario.
Non capisco in base a cosa si ritiene che il codice sorgente chiuso sia più sicuro. Non so questi, ma personalmente ogni X settimane non faccio altro che leggere di gravissime falle sfruttate attivamente e chiuse con le patch di sicurezza. Mentre assurdo ma vero, a volte alcune falle sono lasciate addirittura aperte perché Microsoft se ne sbatte proprio. E allora closed od open dove sta la differenza? Se avessero detto meglio Windows perché ha più software e meno sbattimenti onestamente non gli avrei potuto dar torto, ma buttarla sulla sicurezza, boh, è proprio una gran ca**ata senza senso. Assurdo.
Meglio non sapere che ci sono delle falle che non sono state pubblicate e qualcuno sta già ampiamentre sfruttando, che invece conoscerle e sapere che esiste il problema e qualcuno ci sta già lavorando. Come sempre, vince l'ignoranza.
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Inviato: 16 Set 2022 17:15 Oggetto:
Accomunare il caso Log4j e la deliberata manomissione di Squires è come in quei video su Youtube in cui non distinguono il sushi a 2 dollari da quello a 200: alla fine il problema è in chi assaggia...
Prendere seriamente un sondaggio con una popolazione di 3500 persone in 133 paesi (quindi una media di 26 persone per paese) e in mezzo ci sono 700 persone che nemmeno sanno dare una risposta non è realistico. Sono più affidabili i sondaggi politici. La maggior parte di questi sondaggi sono una barzelletta
Anche secondo me il campione potrebbe non essere stato preso correttamente.
Avendo un piede in due scarpe, posso affermare con certezza che nel mondo accademico e nell'industria esistono due tipi di utilizzatori di software:
- L'utente, che usa solo closed source e Windows non per scelta, ma per propria limitazione (che sia una reale deficienza o una semplice mancanza di interesse, o di tempo, o poca voglia di approfondire, o paura del cambio, pigrizia, ecc.). Questo tipo di utente se ha usato l'open lo ha fatto perché costretto e con una inerzia inconcepibile.
- La persona con una certa formazione, anche minima, che ha la possibilità di effettivamente scegliere tra closed e open source.
Bene, nel secondo tipo di persona, io vedo sempre e solo un crescente sforzo nell'eliminare il closed source e di farlo fare agli altri quando possibile.
Poi i cambi aziendali, sono tutt'altra cosa, sono politici, economici e fatti da persone che realmente non possono comprendere o non sono interessati nell'impatto delle loro azioni. Non dimentichiamo che spesso il personale IT non fornisce assistenza sull'open source, a volte perché non ne ha le competenze, altre volte per ridurre il carico di lavoro (l'open risulta più semplice anche solo perché giá lo si sa usare). Lo studio sicuramente riflette queste decisioni aziendali.
Infine nel mondo accademico e nella ricerca, anche se Windows rimane costantemente nei computer (per inerzia), i nuovi linguaggi di programmazione open hanno ampiamente sostituito i vecchi closed (python per fare un esempio).
Quindi il trend risulta essere ben diverso.
a me pare assurdo ancora stare qui a fare l'equivalenza closed = windows open = linux?.
L'open source ormai si è evoluto, sta dappertutto, qualsiasi sistema al mondo utilizzerà quella o quell'altra libreria open, tutto internet gira ormai su stack open, le maggiori aziende rilasciano i prorpio software sotto una qualche licenza open, i nuovi stack di sviluppo cloud sono basati anch'essi su librerie open, docker, kubernatees etc, la domotica è totalmente basata su linux e via dicendo, l'Open ormai ha vinto ed è e sarà insostituibile, se poi parliamo che uso windows sul desktop perché ho quel software o quell'altro o perché me lo impone la mia azienda, bhe stiamo parlando di uno spicchio di quello che è ormai il mondo moderno del software.
Sono d'accordo con khelidan sul fatto che un computer con Windows potrebbe avere anche software open o che su uno con Linux ci potrebbe essere anche software closed.
Difatti quando parlavo di programmazione con linguaggi open ho detto che poteva essere su Windows. E nella ricerca probabilmente si includono soluzioni come LibreOffice per Windows.
Ma vorrei far chiaro che, con tutte le dovute variazioni dei possibili casi, il personaggio che ho definito semplicemente come "utente" usa praticamente solo MS office, Edge/Explorer e Windows. Raramente fa uso di software open.
Ottimo il punto per cui se includiamo la domotica, IoT, routers, firewalls, servers, NAS, telefoni e tutti i vari dispositivi micro-portatili la bilancia pende per l'open (ma esistono eccezioni, dove spesso l'open viene impacchettato come closed e proposto senza aggiornamenti).
Ma forse stiamo parlando di una casistica diversa, non si parla più di scelte personali o aziendali che riguardano la propria produttività. Si tratta di prodotti che vengono progettati di fabbrica con certe caratteristiche.
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Inviato: 27 Set 2022 17:55 Oggetto:
Ripper_92 ha scritto:
Prendere seriamente un sondaggio con una popolazione di 3500 persone in 133 paesi (quindi una media di 26 persone per paese) e in mezzo ci sono 700 persone che nemmeno sanno dare una risposta non è realistico. Sono più affidabili i sondaggi politici. La maggior parte di questi sondaggi sono una barzelletta
Sono d'accordo, poi, se l'azienda che lo fa si chiama Anaconda... (scherzo eh)
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Inviato: 27 Set 2022 18:03 Oggetto:
Gladiator ha scritto:
poi, se l'azienda che lo fa si chiama Anaconda...
Dopotutto, Anaconda è anche un installer molto diffuso nel mondo Linux, specie in ambito RPM-based, o persino una distribuzione di software per usi scientifici, quindi è un nome gettonato.
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