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L'identikit di chi lavora nei call center
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 25 Giu 2005 23:00    Oggetto: L'identikit di chi lavora nei call center Rispondi citando

Commenti all'articolo L'identikit di chi lavora nei call center
Più della metà dei lavoratori è precario e la maggioranza è pagata a cottimo.
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gianluca
Ospite





MessaggioInviato: 27 Giu 2005 21:02    Oggetto: sono molto d'accordo Rispondi citando

Secondo Rifondazione Comunista il settore dei call center è quello che ha visto la più massiccia ed esasperata applicazione delle leggi Treu e Biagi che hanno precarizzato il rapporto di lavoro
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Ospite






MessaggioInviato: 28 Giu 2005 06:30    Oggetto: uhmmm Rispondi citando

non so voi ma un datore di lavoro che mi tratta male per coscenza io lo boicotto non lo supporto come fanno invece gli operatori dei call center per Telecom, tanto visto che in un prossimo futuro esso mi farà fuori (esso o chi per lui - titolare call center) a che pro difenderne l'operato? secondo me sono gli operatori che vogliono tenere i piedi in due staffe cioè, appena assunti fanno di tutto per mostrarsi efficenti nella speranza che cosi gli si rinnovi il contratto, ma allo scadenza si lagnano contro coloro che li assumono per dargli a fine rapporto un calcio in .... o no? in pratica la solita coerenza all'italiana per non smentirsi.
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Alvise
Ospite





MessaggioInviato: 28 Giu 2005 09:16    Oggetto: Ma che fine hanno fatto gli Ispettorati del lavoro Rispondi citando

Il lavoro di call center, in tantissimi casi, è ripetitivo e continuo, e quindi non progettuale. Ovviamente l'imprenditore prende una commessa dall'esterno o fornisce un servizio in base ad un contratto. Ma è l'imprenditore che "lavora a progetto", non l'operatore che svolge solo e sempre la stessa mansione con qualche piccola variante. E' come se la Fiat assumesse a progetto perchè gli arrivano ordini diversi ogni mese, o perchè produce modelli diversi di auto a distanza di qualche anno. Quello che voglio dire è che non dovrebbero essere applicati i contratti a progetto perchè mancano tutte le caratteristiche di un progetto. Piuttosto sussistono le premesse per l'applicazione di contratti a tempo indeterminato. Bisognerebbe chiedere (dubito) o l'applicazione di un contratto di categoria (anche metalmeccanico) o l'intervento dell'ispettorato del lavoro che dovrebbe intervenire anche sulle forme di controllo elettronico del lavoro.
Mi chiedo quando si farà una cosa del genere...
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Asso
Ospite





MessaggioInviato: 28 Giu 2005 09:46    Oggetto: 'azzi loro Rispondi citando

se l'alternativa a prendere poco e lavorando tanto e' il prendere niente e stare a casa comunque mi pare una miglioria.
Senno vadano a cena da bertinotti
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Smimax
Ospite





MessaggioInviato: 28 Giu 2005 12:02    Oggetto: X Asso Rispondi citando

Ma tu ci hai mai lavorato in un call center o da precario?
Da quello che dici mi sembra di no...
Provaci a stare solo 4 ore a rispondere al telefono o peggio a chiamare a casa le persone, quello che chiamano outbound, per cercare di vendere un qualcosa che non ti interessa e non compreresti mai.
E vero forse e solo una miglioria il prendere poco che non prendere niente, ma la dignita' del lavoratore?
O forse sei un piccolo impreditore o un libero professionista che piange, piange e si compra la macchina nuova ogni anno, la villa in montagna perche' quella al mare gia' ce l'ha.
I lavoratori precari, sia nei call center che in altri settori, vedi l'edilizia, sono sempre sottopagati, senza prospettive, senza le piu' elementari norme di sicurezza sul lavoro e nessuna sicurezza legislativa.
Prova a lavorare 110 ore in un mese e vederti una busta paga di 105 euro come avviene al call center di catania del gruppo cos e poi mi sai dire come tiri a avanti una famiglia, l'affitto, ect., ect., il la chimamo schiavitu' moderna tu chiamala pure miglioria...
Spero per te che non entrerai mai nel girone dell'inferno dei call center...
Lavoro precario provare per credere...
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Elmer Castro
Ospite





MessaggioInviato: 01 Lug 2005 23:07    Oggetto: Nessun Controllo Rispondi citando

El mio cognato lavora da circa un anno dalle 08.00 alle 23.00 per Euro 800.00 al mese.Ha un solo giorno libero a la settimana e lavora in pieno centro di Milano. Nessun Controllo de parte de la finanza.
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El-Anonim
Ospite





MessaggioInviato: 03 Lug 2005 19:25    Oggetto: Precariato? Rispondi citando

Leggo spesso ZN e mi firmo sempre. Questa volta vorrei mantenere l'anonimato, solo perche' potrei avere qualche problema.
Lavoro come consulente esterno in un call center vodafone. Sono l'unico consulente esterno su circa 450 persone che ci lavorano. Di questi, il 60% ha un contratto a tempo indeterminato; il 10% sono "stagionali" ed la percentuale restante sono interinali.
Puo' anche essere vero che chi ha un contratto "ballerino" voglia farsi notare sperando in un miglioramento, ma l'unico miglioramento possibile e' per gli interinali che sperano in un rinnovo di ulteriori 3 mesi. Poi tutti a casa.
Di tutti quelli con contratto a termine, vengono assunti a tempo indeterminato solo quelli portatori di handicap, e neanche tutti.
Poi, forse per la legge del contrappasso, e' pieno di "tempo indeterminato" che figliano piu' dei conigli, inframmezzando le maternita' con brevissimi periodi lavorativi.
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El-Anonim
Ospite





MessaggioInviato: 03 Lug 2005 19:28    Oggetto: Aggiungo che... Rispondi citando

per prendermi come consulente, mi hanno fatto firmare un contratto associativo con l'apporto di solo lavoro.
In pratica, dovrei farmi causa da solo (se mai volessi recriminare qualcosa).
I miei colleghi, per lo stesso tipo di lavoro, hanno circa 4 mensilita' annue in piu' (ferie, tredicesima, premio produzione, ticket restaurant), oltre a diversi vantaggi (telefonino, sim aziendale, feste e regalini sotto natale).
Evviva il precariato!
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rossana
Ospite





MessaggioInviato: 07 Lug 2005 11:54    Oggetto: e magari avere un contratto! Rispondi

Perchè nel call center dove lavoro, l'unica ad avere un contratto è la team leader, che ha un contratto a progetto. Il resto del personale non ne ha alcuno. A fine mese incassi (fine mese è ipotetico, a volte succede di incassare al 27 del mese successivo a quello lavorato)tot euro l'ora per numero di ore lavorate. Ti viene rilasciata una ricevuta con ritenuta d'acconto del 23% applicato sul 50%. Come se fossimo lavoartori autonomi. Ma nessuno qui ha la partita iva. A fine anno, ti può capitare che, sulla miseria guadagnata, ti tocchi pagare anche un saldo irpef in quanto per il fisco sei un autonomo. Viva l'Italia delle leggi ad personam, ne facessero una anche per noi?
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