Precedente :: Successivo |
Autore |
Messaggio |
Zeus News Ospite
|
Inviato: 19 Lug 2005 00:00 Oggetto: Joi Ito, eroe dai due volti (parte seconda) |
|
|
Commenti all'articolo Joi Ito, eroe dai due volti (parte seconda)
L'autoproclamato guru del digitale si arricchisce rifornendo l'esercito degli Stati Uniti. Dietro l'open source c'è un mondo parallelo di speculazione e cinismo? |
|
Top |
|
 |
Pasquale Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 06:33 Oggetto: stiamo deragliando |
|
|
Dare delle connotazioni politiche a linux e all'open source è da demenza assoluta e, suppongo, ignoranza totale.
Se rilascio un software al pubblico dominio, da quel momento ne perdo la paternità e chi ne usufruisce è libero di farne ciò che vuole.
Lo stesso dicasi per GPL, CC, BSD o altro. Se l'adotti ne sposi i lati positivi e quelli negativi. Lo stesso dicasi per una licenza proprietaria.
Quindi non vedo nulla di strano sul fatto che uno tizio qualsiasi sfrutti contenuti rilasciati in CC per apprendere o mettere in pratica qualcosa dalla moralità probabilmente discutibile.
Probabilmente il vero problema sta nel concetto stesso di "licenza". Qualsiasi licenza, in quanto interpretabile alla fin fine da un giudice, è soggetta a possibili bug, anche la CC.
Che poi un soggetto discutibile sieda in un boad di CC.org è cosa normale: è bene insospettirsi e indagare. D'altra parte per anni il vicepresidente del WWF è stato il figlio del presidente della Du Pont.
Ma da qui a far passare un concetto di open source e di linux anarchico e anti-commerciale ce ne passa. Considero chi parla dell'open source in questi termini il miglior infiltrato delle corporation del software perché sono proprio tali soggetti a fare la più grande pubblicità e il più efficiente traino alle licenze proprietarie. |
|
Top |
|
 |
Emmanuele Somma Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 07:47 Oggetto: L'idiozia del mattino |
|
|
Ecco, stamattina mi sono svegliato ho aperto la posta e seguito un link della newsletter e ho letto l'idiozia della giornata.
Poiché è grossa mi aspetto che tutto il resto della giornata fili tranquillo.
Fa caldo e Michele è evidentemente stanco e svogliato. Scrive senza pensare, rappresentando ciò che vorrebbe che fosse e non ciò che è. Tenta d'indottrinarci con argomenti risibili.
Che relazione c'è tra il Software Libero e l'Internazionale del 'qualcosa di indefinibile, ma chiaro, che accompagna lo sforzo di milioni di persone contro l'imperialismo, le guerre preventive, lo sfruttamento dei deboli: la consapevolezza di lottare per un mondo diverso, migliore di quello attuale'.
Nulla, ovviamente.
Il Software Libero, e le Creative Commons immagino, sono indifferenti a questi giudizi di valore (che siano o meno condivisibili). Sono *strumenti* adatti a condividere software o altri beni digitali non a forzare ideologie traballanti (quali che esse siano, per carità).
Niente, anche nella più radicale licenza GNU GPL, impedisce ai militari (peraltro nella non così imperialista germania abbiamo sistemi d'arma navali basati su software libero di altissimo livello) così come a chiunque di accedere e usare il sorgente, così come non lo impedisce alle multinazionali imperialiste americane (e sa la IBM vi par poco), o ai terroristi islamici. È una regola del gioco. E va accettata. E difesa.
È una sorta di solco che separa chi difende la libertà di espressione (free as in free speech) da chi si accontenta delle birre gratis di un po' di bontà pelosa a basso prezzo.
Scrivere commenti del genere, Michele, ti fa passare immediatamente nella squadra opposta. Dalla stessa parte di quelle aziende che vogliono appropriarsi del codice per fare i propri affari (che è una cosa altrettanto buona per loro dei tuoi ottimi propositi, non credi? O pretendi che la tua moralità sia migliore della loro?)
'Personcine come Jouichi Ito' possono essere condannabili moralmente quanto ti pare, ma per favore non tirare in mezzo il Software Libero e le tue proiezioni e interessi particolarissimi su di esso, perché l'argomento non è applicabile e può ritorcertisi contro.
Chi decide qual'è una buona causa?
Possibile che le 'magnifiche e progressive sorti' della civiltà umana non ti abbiano insegnato proprio nulla?
Emmanuele Somma
'in a bad mood'
http://exedre.xed.it
http://www.exedre.org |
|
Top |
|
 |
Guido Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 08:30 Oggetto: Sono combattuto |
|
|
Ho apprezzato molto l'articolo di Michele. Ma anche la risposta di Emmanuele Somma (che seguo da tanti anni). E sono molto combattuto. A livello di pelle (istinto) apprezzo le argomentazioni di Michele; a livello di testa quelle di Emmanuele. Entrambe sono due facce delle mille dell'Opne Source. E le apprezzo entrambe per quello che vogliono essere: "Free as in Freedom". |
|
Top |
|
 |
Michele Bottari Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 09:11 Oggetto: Come al solito, si travisa... |
|
|
Per Pasquale ed Emmanuele (e anche Kijo, va'):
Vedo che, appena si alza un po' il tiro da argomenti tecnici, la gente si scalda e comincia a sragionare (e a quanto pare il clima c'entra poco, caro Emmanuele).
Cito un po' qua un po' là:
>Se rilascio un software al pubblico dominio, da quel
>momento ne perdo la paternità e chi ne usufruisce è
>libero di farne ciò che vuole.
>Niente, anche nella più radicale licenza GNU GPL,
>impedisce ai militari (peraltro nella non così
>imperialista germania abbiamo sistemi d'arma navali
>basati su software libero di altissimo livello) così come
>a chiunque di accedere e usare il sorgente, così come non
>lo impedisce alle multinazionali imperialiste americane
>(e se la IBM vi par poco), o ai terroristi islamici. È
>una regola del gioco. E va accettata. E difesa.
>negare l'uso di uno strumento e' negare la liberta'.
>E' negare la liberta' brevettare per decine di anni >farmaci salvavita, oppure semi per coltivare, oppure
>semplici espressioni di arte e coltura (vedasi libri,
>film, musica etc.)negandone la distribuzione e la
>fruizione pubblica.
Proprio qui sta il punto.
Non ho assolutamente contestato il fatto che applicazioni licenziate free (per cortesia, non usiamo la locuzione "pubblico dominio") possano essere usate anche da Belzebù: certo, la cosa mi irrita non poco, ma non possiamo evitarlo senza sconvolgere quanto di sano sta alla base della filosofia.
In questa sede, quello che contesto è il portavoce di questa filosofia. Se nel direttivo di CC.org siedono produttori di armi (le vogliamo chiamare col loro nome, perdio?), allora quelli che prestano attività volontaria per diffondere e sperimentare queste licenze hanno il diritto di porsi delle domande.
>Che relazione c'è tra il Software Libero e
>l'Internazionale del 'qualcosa di indefinibile, ma
>chiaro, che accompagna lo sforzo di milioni di persone
>contro l'imperialismo, le guerre preventive, lo
>sfruttamento dei deboli: la consapevolezza di lottare per
>un mondo diverso, migliore di quello attuale'.
>Nulla, ovviamente.
Allora, scusami, che ci fanno Lessig, Stallman e tutti quanti, sui palchi del World Social Forum e similia?
Allora perché gente che di giorno si guadagna da vivere, di notte lavora in comunità di sviluppo di progetti free?
Bisogna dirglielo, ragazzi, lasciate perdere: nel nuovo mondo non si sarà più zio Bill a rifornire l'esercito USA, ci sarà zio Joichi.
Ripeto, non possiamo impedire a chiunque di usare gli strumenti liberi per qualunque scopo. Ma la rappresentanza di questi strumenti è ben altra cosa. Non chiediamo santoni, ma nemmeno persone che si presentano con le stesse credenziali dei signori del copyright selvaggio. |
|
Top |
|
 |
Kijio Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 09:27 Oggetto: aridaie co' sti discorsi comunisti chechevariani |
|
|
quoto:
Linux non è solo un sistema operativo. C'è qualcos'altro, qualcosa di indefinibile, ma chiaro, che accompagna lo sforzo di milioni di persone contro l'imperialismo, le guerre preventive, lo sfruttamento dei deboli: la consapevolezza di lottare per un mondo diverso, migliore di quello attuale.
In maniera analoga potrei dire: negare l'uso di uno strumento e' negare la liberta'.
E' negare la liberta' brevettare per decine di anni farmaci salvavita, oppure semi per coltivare, oppure semplici espressioni di arte e coltura (vedasi libri, film, musica etc.)negandone la distribuzione e la fruizione pubblica.
E' altrettando liberticida credere ed obbligare ad usare uno strumento solo in una certa misura, negandone persino l'uso (ad es. abolire internet perche' c'e' scambio di materiale pedornografico o terroristico).
Stessa cosa se si impone di usare uno strumento solo per il proprio ideale.
La liberta' di pensiero CI IMPONE di condividere le nostre conoscenze per lo sviluppo, ma non puo' impedere l'uso dei suoi strumenti altrimenti e' come usare i brevetti.
Se le forze armate americane o cinesi o altre che dir si voglia usano linux e' un discorso loro, se poi un esperto di linux viene stipendiato da guerrafondai non dobbiamo criticare la voglia di denaro di una persona ma semplicemente la stupidita' umana che desidera avere dei miti da consacrare, quando invece e' il singolo individuo che deve farsi partecipe del miglioramento sociale (non basta avere in cameretta la foto di ghandi per essere non-violento, o di chegevara per giustificare la morte di simili per i propri ideali).
Credere in un ideale puo' essere sbagliato, credere indefessamente in un uomo e' sicuramente stupido! |
|
Top |
|
 |
Filippo Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 11:00 Oggetto: Software libero & politica |
|
|
Credo che si stia presupponendo un legame tra software libero e certe idee politiche che non ha ragion d'essere.
Mr. Ito è "dai due volti" perché usa software libero ed è fornitore dell'esercito USA?
Se invece manifestasse contro la guerra in Iraq avrebbe forse un volto solo?
Credo che le ragioni per cui il software libero sta avendo successo siano per molti la convenienza economica, la praticità e la sicurezza di non dover dipendere totalmente da altri.
In più aggiungiamo la riduzione dei costi, che è il motivo per cui molte grosse organizzazioni e stati lo stanno adottando.
E molte se ne potrebbero aggiungere: la principale essendo la libertà (di usarlo, modificarlo, distribuirlo).
Uso Linux perché fa cose che altri non fanno, ma soprattutto perché posso adattarlo perfettamente alle mie esigenze, a differenza di altri sistemi operativi.
Non penso che le mie opinioni sull'imperialismo, le guerre preventive e lo sfruttamento dei deboli abbiano alcuna importanza in tutto questo.
Per cui non vedo che male ci sia, nell'ottica del sostegno al software libero, se questo viene usato dai fornitori di un esercito.
Naturalmente se uno ha problemi con lo stato attuale del mondo e pensa che una parte della soluzione sia il software libero, può benissimo sostenerlo per questa ragione.
Può anche essere che la maggioranza dei sostenitori del software libero lo facciano per questo motivo.
Ma esistono persone con differenti opinioni politiche, e il software libero in quanto tale non ha nulla a che vedere con questo. Quindi, è giusto dire, senza ironia, che "chi sostiene e promuove questo strumento, può sporcarsi allegramente le mani con la guerra per il petrolio iracheno". Ma certo che può. Non c'è nessun problema in questo. Delle opinioni sulla guerra in Iraq, si discuterà in separata sede. Oppure Linux è monopolio di chi è contro la guerra?
Già per molti, Linux è un sistema operativo "di sinistra", fatto da un gruppo di "ribelli" utopisti. E' difficile fargli capire che invece è utile a risolvere problemi concreti, che nulla hanno a che vedere con la politica e che non si riescono a risolvere facilmente in altro modo.
Poi arriva la notizia che Lula marcia contro il capitalismo, e adotta Linux, perché Microsoft è emissione dell'imperialismo USA e... patatrac!
Non penso che spingere sull'equazione "sinistra==buono==Linux", "destra==cattivo==Microsoft" faccia bene al software libero. |
|
Top |
|
 |
Michele Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 12:01 Oggetto: Cosa fanno Stallman, Lessig all'Internazionale? |
|
|
...al WSIS o tra i partiti di sinistra?
Per lo più tentano di inculcare in crani ormai resi vuoti dall'ideologismo e dall'ignoranza che il mondo è andato avanti.
Cercano di trascinar via quelli che continuano, in tutta buona fede, ad occuparsi di recinti da cui il gregge è bello che scappato, e quelli che ormai si sono avvitati nella ricerca della più equa suddivisione del nulla quando non del sottosviluppo e dell'ignoranza (ecologica, culturale, economica, digitale, ...) che ideologie decotte e ormai tramontate hanno imposto ai poveri del pianeta.
Stallman e Lessig sono la punta di diamante di un liberalismo moderno, radicalmente individualista e culturalmente molto avanzato, seriamente laico e non ideologico, e sopratutto globale (i vecchi sani e grandi principi della rivoluzione americana, ma c'è qualcuno che se la ricorda ancora in Europa 'sta roba?, non a caso gli unici riferimenti che usano quei due sono 'i padri fondatori' dell'America e i filosofi radicali classici).
Si occupano dei 'mezzi del comunicare', non dei contenuti. E quando qualcosa si interpone nella libera creazione di questi mezzi scendono in campo...
Ad esempio il cd libero mercato - che non è libero manco per nulla.
Il free software da un lato, la free culture dall'altro hanno già messo in ginocchio le strutture del vecchio mercato liberista (per modo di dire), che ormai devono ricorrere ai mezzucci come DRM, brevetti e così via.
Da quel lato la battaglia è stravinta perché l'economia non perdona. I big, possono ritardare la valanga puntellando qualche diga, con l'aiuto di qualche 'amico' urbano nei posti che contano, ma ormai non hanno speranze... Non c'è neppure bisogno di parlarne. Su quel terreno di scontro non c'è storia.
Ma per chi si richiude in un approccio religioso ed ideologico, è soprattutto ha velleità costruttiviste e 'rivoluzionarie' (come grande parte della sinistra mondiale purtroppo -meno male esiste Blair!- che corre dietro alle proprie chimere ideologiche, il più delle volte purtroppo solo per giustificare le proprie inutili burocrazie e baronie) ha bisogno di essere affrontato su quello stesso campo dialettico.
Per quello stanno lì. Per evitare che per qualche "bella idea" di giustizia sociale si finisca per 'tagliare la testa' anche agli amici. (vedi l'ultima polemica tra stallman e le licenze CC pro-terzo mondo)
Soprattutto per evitare che ideologhi d'accatto (come Wu Ming 1 in Italia e le sue belle idiozie su copyleft prontamente blaterate da Moi e compagnia bella) finiscano per mettere il proprio cappello
unto su questa meravigliosa inflorescenza di libertà che è il movimento del free software/free culture.
Una volta che sei arretrato dalla frontiera della 'libertà di espressione per tutti', ogni idiozia e' dietro la porta. (dalla fornitura di vagonate di birra gratis al terzo mondo, alle licenze pret-a-porter per il software che nascondono solo la totale ignoranza della materia e un approccio meramente intellettualistico, vedi copyzero)
(parentesi di poco conto: non dimentichiamo le vergognose proposte di legge di software libero "obbligatorio" presentate dalla sinistra, meno male pochi e noti, in italia. una contraddizione cosi' grande che stiamo ancora tutti ridendo)
Piu' di cosa parlano Stallman e Lessig, sarebbe interessante vedere di cosa tacciono, ovvero come riescono ad aggirare certi argomenti cosi' cari' all'Internazionale della Bonta' quando sono su quei palchi.
Bottari, ti e' mai capitato di sentire cosa ne pensano Torvalds, Raymond e Stallman di guerra, armi e via dicendo?
Il risultato non sarebbe molto confortante per la tua tesi :-)
Perché non lo racconti a tutti i tuoi amici, eh? |
|
Top |
|
 |
Ireneo Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 12:59 Oggetto: Joi Ito , potrebbe dire che... |
|
|
Joi Ito, secondo il mio punto di vista, potrebbe tranquillamente dire che: Business are Business-
Risposta che, (qualora non l'avesse già data)sarebbe comunque di un cinismo da biasimare al massimo.
Se io fossi al posto di Ito,forse ragionerei come lui essendo magari, l'alternativa, quella di veder ridurre pesantemente il volume dei suoi affari, come dicevo. La Vita, si basa sulle nostre scelte, più o meno ponderate e, oltre a questo , è anche una questione di delicatissimi equilibri da creare e possibilmente mantenere. Quindi, il Sig. Ito, può anche avere un suo punto di vista secondo il quale, non dovrebbe agire in quel determinato modo. Di fatto, avere rapporti di lavoro con l' Esercito U.S.A., sul piano strettamente commerciale, non è di per sé criticabile. Ma mi chiedo se Ito sappia quale uso ne farebbero( o dovrei dire, faranno?) gli Americani, militarmente parlando e non solo. Se si riuscisse a isolare Ito San, non avremmo comunque risolto il problema , dal momento che di tipi come lui, ve ne sono a iosa.Ma bisogna pure iniziare , in questo senso, penso.
Di fabbricanti di armi,(questi grandi..."benefattori" dell' Umanita'!)non so quanti ve ne siano e può darsi pure che un elenco che li riguardi, non esista. Se qualcuno lo dovesse sapere, credo sarebbe una buona idea il renderlo noto , per farci rendere conto in quale tranquillo (!!!) Pianeta,stiamo vivendo. E' inaccettabile il fatto che, con tutti i conflitti passati e in atto, la popolazione mondiale non si ribelli a questo stato di cose. Ma iniziare e continuare a sensibilizzare sui media cartacei, audio-visivi e internet, ritengo sia doveroso,da parte di chi ha l'opportunità di farlo. Che poi, il Potere, ostacoli questa azione, lo dobbiamo mettere nel conto, Vi pare?
Con questo, termino questo mio commento che ho sentito di dover scrivere e inviare.
Saluti a tutti
Ireneo |
|
Top |
|
 |
Danilo Moi Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 13:41 Oggetto: Domanda ad Emmanuele Somma |
|
|
Somma ha scritto (nel secondo commento)
[..]
Il Software Libero, e le Creative Commons immagino, sono indifferenti a questi giudizi di valore (che siano o meno condivisibili). Sono *strumenti* adatti a condividere software o altri beni digitali non a forzare ideologie traballanti (quali che esse siano, per carità).
[..]
certo.
Condivido in pieno.
L'anno scorso ho scritto questo pezzo
http://www.attivista.com/2004/ottobre/liberta_software_dubbio.html
[..]
Veniamo quindi al problema: l'attribuzione di giudizi di valore al software libero (pratica arbitraria e, come si vedrà, anticamera dell'ideologia)
"In modo da aiutare il prossimo" implica un giudizio di valore, ovvero: "è giusto aiutare il prossimo".
Ogni giudizio di valore è soggettivo, il fatto che sia ampiamente condiviso non lo rende oggettivo; non solo: se si intende descrivere la natura di un qualcosa, in questo caso la "libertà del software libero", non è possibile pretendere di descriverla attraverso un giudizio di valore.
Tale operazione infatti (per fare un esempio) equivarrebbe al pretendere di descrivere la natura di un processo chimico sostenendo che la qualità oggettiva del processo medesimo sia la "bellezza".
L'errore quindi è proprio metodologico, tale errore poi ne implica un altro ancora più spinoso.
[..]
Ma il problema, caro Somma, in questo caso è diverso.
Che accade se questi "strumenti neutri" sono gestiti da chi non è ** ne' neutro ne' neutrale**?
Danilo Moi
www.attivista.com
mail at attivista.com |
|
Top |
|
 |
Pasquale Ospite
|
Inviato: 21 Lug 2005 14:03 Oggetto: Per Michele |
|
|
Se l'argomento si sposta sulle persone allora c'è terreno per ragionarci sopra.
Non so perché Stallmann, Lessig e gli altri vadano al Social Forum. Non so neanche perché non ci vada Gates (che fa molte più attività di "beneficienza" e di "aiuto del prossimo" di loro). Per certi versi non mi interessa neanche saperlo.
Mi interessa invece avere a che fare con le giuste definizioni di open souce, di free e, perché no, di pubblico dominio (non è una locuzione sbagliata, è anch'essa una forma di rilascio che ho utilizzato 20 anni fa e di cui trovo tracce ancora oggi in molti lavoretti universitari).
Pur interessandomi, e non poco, l'utilizzo che uno fa della conoscenza trovo che in questo caso il vero fulcro della questione sia la diffusione e lo scambio di essa.
Se Open Source - l'ho scritto apposta con la maiuscola - vuol dire dare la possibilità a chiunque sia interessato di comprendere come funziona un software ed eventualmente di migliorarlo o di idearne uno migliore o di pensare a un suo utilizzo diverso allora mi sta bene, indipendentemente dal fatto di dove si recarà Stallmann il mese prossimo.
Mi preoccuperei, se ne avessi il potere e la funzione, di informare eventuali loro ascoltatori che non sono i paladini di una posizione ideologica ma di una soluzione di scambi cognitivi non esente da difetti e che, magari, hanno come compagno di poltrona un personaggio che sfrutta tale soluzione per propri interessi personali secondo alcuni moralmente discutibili.
Tutto qua, e scusa se è poco :)
Pasquale |
|
Top |
|
 |
Emmanuele Somma Ospite
|
Inviato: 22 Lug 2005 15:33 Oggetto: Tu chiedi a me... |
|
|
Moi, non mi è chiaro il senso della tua domanda.
Cosa vuol dire 'gestire' in questo caso? E cos'è la neutralità di cui parli? Non so cosa vuol dire "gestire un software libero". Ha un senso la domanda?
E neutro in che senso? Non sarebbe neutro perché fornisce le armi agli americani? E se le fornisse ai terroristi lo sarebbe? O sono proprio le armi a non essere "neutre", nemmeno quando le diamo alla polizia?
Guarda, senza farsi troppe menate intellettualoidi: la cosa è semplice: per essere "libero" il software non deve imporre restrizioni di sorta all'utilizzatore Punto Nessuno decide cos'è giusto e cos'è sbagliato.
Ma il motivo è essenzialmente pratico. Trovami un modo pratico per far funzionare una qualsiasi limitazione.
Ito gestisce i propri affari, quali che essi siano, con software libero. Va bene così.
Capiamoci. Non è che mi faccia saltare di gioia sapere che una bomba intelligente contenga un microcomputer con linux dentro, se mi andasse di fare una battuta sull'argomento direi che però se invece di linux ci fosse windows CE ci sarebbero molte probabilità che non potrebbe farcela vedere tutta st'intelligenza visto che al momento dell'impatto il sistema operativo si sarebbe piantato già da un pezzo. Quindi meglio linux.
Ma se il problema è che non mi vanno giù le bombe... che c'entra linux? perché tirarlo in mezzo?
Insomma, anche Ito, o chiunque altro, se prende sw e rispetta la licenza, a me basta.
Io capisco il problema di quelli che pensavano che sw libero =< ideologia a scelta > e che così devono ingoiare l'amaro boccone che se il sw libero ha una ideologia portante è solo quella 'liberale' (ehm... inteso in senso filosofico e non 'partitico' ovviamente). Ma anche qui la scelta non è ideologica ma solo pratica: essere liberale è la cosa più semplice da fare! E poi vivaddio si chiama "libero" per un certo motivo, mica a caso!
Poi si può discutere sulla natura degli 'interpreti' di questa idea. I quali però rappresentano sé stessi, le proprie idee, e il proprio modello della realtà. E ciascuno di essi -a meno di non disconoscere o distorcere la realtà (come nel caso del copyleft letterario)- vale per quello che è.
Se Stallman va al WSIS è semplicemente perché lo invitano. Se lo invitasse l'esercito americano o Bush in persona ci andrebbe. E conoscendolo ho il sospetto che ci andrebbe pure se lo invitasse Osama :-) |
|
Top |
|
 |
ES Ospite
|
Inviato: 22 Lug 2005 15:35 Oggetto: - |
|
|
Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum. |
|
Top |
|
 |
daniele Ospite
|
Inviato: 23 Lug 2005 08:25 Oggetto: sospetto |
|
|
"Non so perché Stallmann, Lessig e gli altri vadano al Social Forum. Non so neanche perché non ci vada Gates"
sospetto che Gates non vada al Social Forum solo perché sarebbe insultato da tutti. Come è successo quando annunciò di avere fatto una generosa donazione a favore di non ricordo chi. Ci furono un sacco di insinuazioni che lo avesse fatto solo a scopo di immagine. E la moglie, in lacrime, a spiegare che loro sono cattolici e che la solidarietà la hannno nel sangue molto più di certe persone che dicono che i democratici sono solo quelli che stanno da una certa parte.
Purtroppo, caro Pasquale, le cose stanno così. I "buoni" stanno "solo" da una parte.
E chiedo scusa se ho deviato dall'argomento proposto nell'articolo di Michele. |
|
Top |
|
 |
Ospite
|
Inviato: 24 Lug 2005 01:05 Oggetto: indefinibile |
|
|
Quel "qualcosa di indefinibile" credo sia banalmente il nuovo modo di lavorare e di far girare l'economia che il floss e le CC presuppongono. Un approccio TOTALMENTE diverso da quello vigente presso le grandi aziende e multinazionali che hanno la frequente abitudine di mostrarsi in tutta la loro disumanità.
Ma è solo un caso... nessuno vuole insinuare che lavorare per il successo, il denaro, il potere, porti a schiacciare i più deboli. E' solo statisticamente più probabile, ma potrebbe non esserci nessuna relazione.
Programmare, suonare, dipingere, fotografare, scrivere, creare con licenza CC o floss-simile significa, oggettivamente, mettere sé stessi ed il proprio lavoro davanti all'umanità, senza nessuna discriminazione tra gli uomini. Non esistono clienti: il lavoro è lì davanti a tutti, e tutti possono usarlo senza distinzioni di sorta (soprattutto, senza razzismi di censo).
Il fine ultimo del lavoro si allarga, o almeno PUO' allargarsi, dall'interesse individuale e di carriera, fino al desiderio di creare qualcosa di bello per l'umanità intera, in un clima di fratellanza del tutto sconosciuto al sistema attuale.
Che porta a fare un distinguo tra chi può pagare e chi no per avere l'accesso a qualcosa che spessissimo non costa NULLA distribuire e per il quale i solitamente i costi di produzione sono già stati AMPIAMENTE RIPAGATI. Il tutto per il solo esclusivo interesse personale o al limite per la soddisfazione del cliente pagante.
E' naturale che se il paradigma floss/cc si diffondesse a sufficienza, sarebbe un segnale di |
|
Top |
|
 |
alberto Ospite
|
Inviato: 05 Ago 2005 10:43 Oggetto: anche Stallman e Raymond... |
|
|
Se non ricordo male, Stallman quando è venuto in italia ha scandalizzato molti dicendo che se ci deve essere un software utilizzato in ambito militare, preferiva che fosse free software. Se poi andate a vedere Raymond, scoprite che è un convinto sostenitore delle armi utilizzate a scopo di difesa personale.
Secondo me il free software è ispirato SOLO ad un valore superiore di libertà, legarlo ad un'ideologia politica mi sembra strumentale (e anche controproducente). |
|
Top |
|
 |
|
|
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi
|
|