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Buon otto marzo!
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Autore Messaggio
Silent Runner
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Registrato: 16/05/05 09:17
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MessaggioInviato: 08 Mar 2023 21:16    Oggetto: Buon otto marzo! Rispondi citando

E' tardi per festeggiare? Per ricordare? Per parlarne? Visto che sono passate le nove di sera?
Sì, è di nuovo l'otto marzo, come tutti gli anni. E' ciclico, si ripete e arriva puntuale più dell'influenza stagionale ma se ne va subito, il giorno dopo è tutto dimenticato.
Pure gli alberi di mimosa si riprendono pazientemente dalle mutilazioni.
Intorno a questa "festa", perché in effetti è una festa, almeno intesa come celebrazione di un evento (il nostro calendario ne è pieno, i simboli e le epifanie sono innumerevoli, anche il Natale è una festa di morte, perché anticipa la pasqua che, a sua volta, necessita di una caduta, di un sacrificio, di una morte violenta, per avere una giustificazione del suo essere celebrata e dare una ragione a una resurrezione).
La festa della Donna, al di là delle commercializzazioni e delle ideologie è un giorno come gli altri con la differenza che le recriminazioni sul senso di una simile festa, giuste o sbagliate che siano, si affollano: delle recriminazioni, contestazioni si potrebbe dire molto ma non cambierebbe la sostanza del discutere.
Mi chiedo, infatti, se dietro queste recriminazioni non covi una rabbia che poi, in fondo, dovrebbe proprio giustificare la festa che si vuole contestare ma questi sono cavilli che non difenderò dalle confutazioni. E questo è un modo per ridurre tutto ad una festa laica e sacra al contempo. Si può accettare dunque questa dualità senza farsi la guerra fra chi è pro e chi è contro l'otto marzo?
Io festeggio il mio essere vivo in un mondo dove esistono le donne e non so spiegarvi il perché di questa gratitudine che mi invita a festeggiare e se lo facessi incontrerei pareri contrastanti. Approvazione, distinguo, disapprovazione, consenso e altre forme e dichiarazioni dei propri disagi, recriminazioni, assenze o indifferenze che nascondono la paura, il disprezzo o la solitudine degli individui.
Potrei dire alle donne che la vita è difficile anche per gli uomini e forse per questo il conflitto fra i generi è così aspro, al di là delle colpe dei singoli e di quelle comuni, i giochi perversi o innocenti di complicità fra carnefici e vittime. Ma questo porterebbe altrove e così ci priveremmo di uno spazio di riflessione (quale dovrebbe essere una festa) che comunque non troverà mai risposte sufficienti. Potremmo anche dirci: "a che serve festeggiare il Natale? Visto che se ne è persa la ragione e l'origine?"
Eppure il Natale è pur sempre una festa che genera domande di senso e richieste, alle volte accolte, di condivisione affettiva e aggregazione sociale. E non è che poi, finito il Natale, si smette di provare affetto per le persone che amiamo e stimiamo. Che già questo a ben vedere è un mistero davvero difficile da dipanare perché, e lo sappiamo bene, appena tiriamo un filo il nodo si stringe ed è più difficile scioglierlo e venirne a capo.
Se l'otto marzo è un pretesto per parlare della condizione femminile perché non farlo? Perché snobbare la festa? Che in fondo non è altro che una forma "diffusa" e capillare per manifestare, dichiararsi davanti alla società tutta? Sì, è vero, dovremmo parlarne sempre, ogni giorno. Ma questa è una cosa che dovremmo fare in silenzio, o fra noi contendenti, partner, amici, amanti. Perché non esistono guarigioni collettive. E poi perché prendersela con un momento di riflessione? Il fatto che sia organizzato o sfruttato per vendere mimose e gadget ne limita la potenzialità? Il senso? Ma è così importante quel che fanno pochi, per il loro esclusivo interesse, tanto da cancellare quel che invece potremmo fare noi, guardandoci dentro per vedere se ci siamo svegliati dal sonno o dal torpore?
Non possiamo tenere a mente, ogni giorno, tutti i problemi che abbiamo; se esiste un calendario è perché siamo abituati a separare le cose, a dividerle per poterle ridurre in facili categorie. Cosa che da una parte genera ordine e rintracciabilità di significato e valore delle cose, da un'altra parte ne può ridurre le potenzialità. Ma non possiamo prescindere dai cicli, perché l'universo ne è governato. Che la luna influenzi le maree o i cicli femminili è cosa che possiamo anche ignorare ma questo avrà comunque un effetto su tutti quanti noi, visto che ci siamo evoluti proprio con questo satellite sulla testa, satellite che gira e che contribuisce a muovere le cose fuori e dentro noi, nei miti ancestrali come nella realtà fisica di un mondo che ci ha generati tutti quanti, nessuno escluso.
Ma noi umani siamo una specie estremamente flessibile ed adattabile. L'unico nostro limite è la paura. Ed è questa che ci fa compiere gli errori peggiori. Dalla paura nasce l'ignoranza aggiuntiva che si somma a quella naturale. E la paura genera violenza, cupidigia, rifiuto, cecità e sordità alle altrui istanze. E' più spesso la paura che il desiderio a macellare le donne sull'altare della violenza. Il rifiuto della violenza deve trovare comunque dei simboli per essere condiviso e amplificato. E dal momento che non possiamo guarire gli altri dalla paura, cerchiamo almeno di prenderci cura di noi stessi e delle nostre paure, dei nostri lati oscuri o grigi.
Dire semplicemente NO ad una celebrazione laica di un dramma in memoria delle persone assassinate non cancellerà quell'omicidio. E nemmeno quelli che continuamente la cronaca ci restituisce, più come un invito all'abitudine che come presa di coscienza dell'assurdo che è l'ingiustificabile violenza di genere. Temere la paura è un buon modo per darle una giustificazione anche quando non ce l'ha o non dovrebbe averne così tanta da dominarci e subire la violenza evidente o nascosta che continuamente subiamo.
Perciò, è accettando la mia paura di ricevere una torta in faccia da voi donne, che mi pregio di essere felice di potervi ammirare da fuori, dal mio essere uomo. Che poi non è molto diverso dall'essere Donna se si prescindono alcuni particolari dettagli che non sono ovviamente solo fisici.
Ma è già tanta la diversità che esiste fra ciascuno di noi individui, esseri umani, a prescindere dal sesso di appartenenza, che la diversità fra uomo e donna mi appare, tutto sommato, insignificante ...se non per quelle deliziose e divertenti peculiarità che generano gli incontri e le affinità che li giustificano. Con buona pace di chi la pensa diversamente da me, auguro un buon otto marzo a tutte le amiche e agli amici.
Anche se sono passate le nove di sera e la giornata dell'otto marzo è giunta quasi alla fine.
Ma le donne no, continuano ad esistere anche il nove marzo e il dieci e così via!
Questo non dobbiamo dimenticarlo!
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Maary79
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MessaggioInviato: 11 Mar 2023 18:04    Oggetto: Rispondi

Vorrei dire molte cose, ma non saprei da dove iniziare, per non dire cose banali.
Non lo so, un tempo vedevo la festa della donna come una festa commerciale, un po' come quella di san Valentino, o quella della mamma, papà, nonni, ecc.. una festa gradevole, che non ha nessun valore religioso o politico.
Poi col tempo c'è stata una maggior sensibilizzazione, circa lo stato della donna secondo la società, gli usi e costumi dei vari popoli, i diritti e doveri, il ruolo, ecc..
Questo ha portato a molte discussioni; alcune sensate altre sterili.
Da qui ci si è sentiti in dovere di celebrare anche la giornata contro la
violenza sulle donne; e anche questa ha scatenato riflessioni e discussioni.

Perché tutto sommato, in questo tempo dove tutto sembra frivolo e passeggero, qualcosa fa ancora discutere e ragionare.
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