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		| Autore | Messaggio |  
		| Zeus News Ospite
 
 
 
 
 
 
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				|  Inviato: 06 Ago 2015 14:30    Oggetto: Il lettore che ti clona la carta di credito |   |  
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				| Leggi l'articolo Il lettore che ti clona la carta di credito Un commerciante disonesto può usarlo facilmente per rubare i dati dei clienti senza che se ne accorgano.
 
 
   
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		| pentolino Semidio
 
  
 
 Registrato: 04/09/08 14:53
 Messaggi: 243
 
 
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				|  Inviato: 06 Ago 2015 15:01    Oggetto: |   |  
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				| Ecco io comincio a vedere un pattern; si sta cercando di integrare tecnologie vecchie di decenni con il web, l'IOT etc. etc. E la cosa (strano?) mostra inquietanti falle di sicurezza; qualche settimana fa erano le auto, oggi le carte di credito a banda magnetica.
 
 La sicurezza è forte quanto il suo anello più debole, nell'era in cui nelle tasche di tutti c'è una capacità di calcolo impensabile solo qualche anno fa, i sistemi del secolo scorso cadono come mosche...
 
 Ma continuiamo a negare questa evidenza, e questi sono i risultati.
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		| {ViR} Ospite
 
 
 
 
 
 
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				|  Inviato: 08 Ago 2015 10:41    Oggetto: |   |  
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				| Pur concordando con pentolino più in generale, 
 in questo caso il problema sta nella sicurezza ma ancor più nella metodologia di funzionamento di bancomat e carte di credito: si basa su codici, pin, numero di tessera, ecc. alcuni dei quali sono segreti, ma che l'utente è tenuto a comunicare in varia forma ad altri (sportello bancomat, sito Internet, lettore alla cassa di un negozio, ecc.), come fidarsi di tutti questi Altri, e che quindi resti segreto?
 
 Il colmo è il codice di verifica definito segreto scritto sul retro. A parte che scritto lì anche a un negoziante basta un attimo girare un pochino la carta e sbirciare; ma se compriamo nel web dobbiamo comunicarlo (con alcuni siti, con altri no, ma allora la sicurezza?) e a quel punto che segreto è?)
 (Penso che sia anche a questo chi si riferisca la frase della Square citata nell'articolo «non dovrebbe sorprenderci che un sistema che adopera sostanzialmente la stessa tecnoogia delle audiocassette sia vulnerabile». )
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