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nuvole nere sul Medio Oriente
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paolodegregorio
Dio minore
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Registrato: 13/07/07 13:00
Messaggi: 979

MessaggioInviato: 09 Gen 2012 17:53    Oggetto: nuvole nere sul Medio Oriente Rispondi citando

- nuvole nere sul Medio Oriente -
di Paolo De Gregorio, 3 gennaio 2012

Proviamo ad elencare i fattori di instabilità che si stanno concentrando nell’area del petrolio mediorientale, che rendono possibile e probabile un conflitto militare di proporzioni tali da ripercuotersi su tutte le economie mondiali.

-la minaccia iraniana di bloccare lo stretto di Hormuz (da cui passa il 40% del petrolio mondiale) è realistica e relativamente facile, affondando vecchie navi da carico e minando la zona.
Bisogna tener conto che questa minaccia origina dalle sanzioni occidentali che, come sanzione al programma nucleare di questo paese, vogliono impedire la commercializzazione del petrolio iraniano.

-qualche mese di blocco porterebbe il petrolio a 200 dollari al barile, la qual cosa non dispiacerebbe a entità potenti come il cartello multinazionale delle grandi compagnie petrolifere le cui riserve raddoppierebbero di valore e compenserebbero i mancati introiti.
Anche i paesi produttori non vedrebbero male uno stop alla estrazione, anche perché il petrolio è un bene in via di esaurimento e aumenterà di valore fino a quando non sarà sostituito da altre modalità energetiche.

-Visto che una parte del petrolio che passa dallo stretto di Hormuz è destinato alle emergenti economie di India e Cina, non credo che dispiacerebbe agli strateghi della globalizzazione un rallentamento di queste economie.

-da parte israeliana vi è un interesse vitale ad una crisi, in cui intervenire per bloccare “manu militari” il programma atomico iraniano e ristabilire la propria egemonia in Medio Oriente, in stretta alleanza con gli USA.

-gli USA, lasciato l’IRAK e prossimi a lasciare (da perdenti) l’Afghanistan, entrerebbero prestissimo in crisi di astinenza da guerre, sistema vitale che alimenta economia e politica americana, metodo “democratico” che deve procacciare materie prime e quindi ricchezza, in nome degli “interessi vitali” e della “sicurezza” (una volta chiamato più semplicemente ed efficacemente IMPERIALISMO)

-la tentazione USA di mettere le mani sul petrolio iraniano e ristabilire l’egemonia imperiale sull’intero Medio Oriente è FORTISSIMA e ora non si tratta nemmeno di fabbricare prove false sulle armi di sterminio in possesso di Saddam Hussein, visto che gli iraniani lavorano chiaramente per disporre dell’arma atomica.
Certo mi assale sempre quel dubbio che le armi di distruzione di massa in mano alle cosiddette democrazie sono legittime, anche se pesano enormemente nel minacciare i nemici di chi le possiede (famosa la frase della Clinton che minacciava di incenerire quello Stato che avesse toccato Israele).

-un rallentamento dell’economia globale, dovuto ad una guerra contro l’Iran, apparirebbe non molto pesante anche perché c’è una crisi di saturazione dei mercati, e facilmente la guerra potrebbe coprire la crisi sistemica del capitalismo mondiale, addossando la responsabilità agli ayatollah.

Concludendo, penso che molti fattori convergano nel rendere questo conflitto possibile.
Solo gli iraniani potrebbero fare un bel dispetto ai colonialisti: potrebbero annullare il programma nucleare, dichiarare la pace con Israele e vendere il loro petrolio a 50 dollari solo a Cina e India.
Segnalati suicidi al Pentagono!
Paolo De Gregorio
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Dio maturo
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MessaggioInviato: 10 Gen 2012 17:30    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
da cui passa il 40% del petrolio mondiale

E' il 35% del petrolio scambiato via mare. Solo il 20% del totale petrolio scambiato (mare + oleodotti) e, visto che in parte il petrolio è consumato domesticamente, la percentuale del "petrolio mondiale" che tu citi è ancora più bassa (sarà intorno al 15%).
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Citazione:
qualche mese di blocco porterebbe il petrolio a 200 dollari al barile, la qual cosa non dispiacerebbe a entità potenti come il cartello multinazionale delle grandi compagnie petrolifere

Non dispiacerebbe neanche a me: favorirebbe l'efficienza energetica e renderebbe più competitive le fonti rinnovabili

Citazione:
Visto che una parte del petrolio che passa dallo stretto di Hormuz è destinato alle emergenti economie di India e Cina, non credo che dispiacerebbe agli strateghi della globalizzazione un rallentamento di queste economie.

A me invece sì. Più poveri loro, più poveri anche noi.

Citazione:
c’è una crisi di saturazione dei mercati

E' dal 1929 che ogni volta che c'è una crisi economica viene tirata fuori questa ipotesi per spiegarla, anche se le ragioni che ci sono dietro sono sempre altre. Nel 1929 non avevano i cellulari e i computer. E oggi non abbiamo un sacco di cose che tra 50 anni verranno considerate fondamentali. Solo perché la nostra immaginazione è limitata non è giusto pensare che è finito il progresso. "Non abbiamo bisogno del telefono, i postini funzionano bene in Gran Bretagna". Stai dicendo la stessa cosa con parole diverse.

Citazione:
Solo gli iraniani potrebbero fare un bel dispetto ai colonialisti: potrebbero annullare il programma nucleare, dichiarare la pace con Israele e vendere il loro petrolio a 50 dollari solo a Cina e India.

Il costo del petrolio così basso ammazzerebbe ogni progetto sui rinnovabili in Cina e India e, grazie all'abbassamento dei costi delle materie prime, favorirebbe anche il più grande partner commerciale di Cina e India, guarda caso gli Stati Uniti.
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paolodegregorio
Dio minore
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MessaggioInviato: 11 Gen 2012 19:04    Oggetto: Rispondi

caro zapo tex,

certo ho citato la percentuale più elevata che ho sentito attribuire al passaggio di petrolio per lo stretto di Hormuz. (non sono riuscito a leggere quello che è riportato dal link che citi). Ho l'impressione che i dati variano secondo l'esigenza di propaganda di chi li dirama.

Anche a me andrebbe benissimo se dalla eventuale crisi petrolifera si avvantaggiasse l'efficienza energetica con le rinnovabili, ma ho anche letto che la Cina vuole andare avanti con il nucleare di quarta generazione e collabora per questo con Bill Gates

Quanto al petrolio a 50 dollari a Cina e India, ovviamente era una provocazione.
Certo gli iraniani potrebbero spuntare le armi di Usa-Israele rinunciando al programma nucleare, ma penso sia assai difficile che gli ayatollah (che sono dei religiosi) si convincano a usare la ragione.
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