Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Bersani chiede all'Agcom di fermare il bavaglio
Anche il segretario del Pd si unisce a quanti chiedono all'Authority una moratoria della normativa che può bloccare i siti web a piacimento.

[etabeta]

Allora era proprio merito della mia mail.
Prima si è svegliato Di Pietro, ora, era ora, Bersani.
Se una rondine non fa' primavera... due sì!

Del resto li avevo avvisati che se si aspettavano di essere votati potevano scordarselo se continuavano a dormire sulla palese violazione di diritti costituzionalmente garantiti.


Peccato che sia lui uno tra i primi a far mettere bavagli alla libertà di espressione dei cittadini visto che dopo avergli inviato due o tre mail per espremergli il mio dissenso nei confronti della politica del PD, mail che ha ricevuto, il server da cui invio le email sia stato messo in black-list dal server mail della Camera.

[icoborg]

[etabeta]

[{pippolo}]

buongiorno, si e' svegliato anche bersani

[{ou7sider}]

Con tutta questa mobilitazione e attivismo di questi giorni sulla rete pensavo che forse ce l'avremmo potuta fare. Ora che questi parassiti si sono accorti di cosa sta succedendo e provano a salire sull'onda della contestazione mentre è già avviata temo che ci porteranno più sfiga che altro.

[{Carlo}]

E se Bersani si esponesse con una proposta seria e credibile? Come detto da altri, stiamo stanchi di chi cavalca il populismo senza esprimere proposte, e soprattutto senza esporsi.
Avete accennato anche al problema delle black list, che a mio avviso è drammatico: perché i provider di posta possono mettermi in black list senza chiedermi spiegazioni? Ho quasi un milione di iscritti che richiedono esplicitamente la mia newsletter e si arrabbiano se non la ricevono. Statisticamente è probabile che qualche stupido (di solito non sapendo quello che fa...) mi segnali come spammatore al suo provider. per chiunque gestisca un sito, questo è un ENORME problema, molto più della possibilità di essere bloccato per violazione del copyright!
Eppure, la schizofrenia del web, soprattutto in Italia, sembra sempre volersi far del male da sola!
Si reclama (giustamente) che l'editore colto in violazione di copyright venga ascoltato prima di prendere qualunque provvedimento, ma si permette che dieci provider (che da soli gestiscono il 90% delle caselle)possano decidere buoni e cattivi, ledendo i diritti miei e di un milione di utenti iscritti al mio sito!

[{Alberto}]

Carlo guarda che se le tue email contenessero un link per la cancellazione immediata (senza richiesta di password) potresti tranquillamente denunciare il Provider che ti ha messo in black list.

Non mi risulta che esista alcuna legge che consenta ai Provider di censurare qualsiasi cosa a loro discrezione... e se esistesse, sarebbe una legge anticostituzionale da contestare.
Creare invece una legge apposita che consente all'Agcom di censurare, questo sì che è un problema enorme!

[Gladiator]

[etabeta]

[Gladiator]

[{Enrico Lodi}]

[{Carlo}]

Ciao Alberto, le mie email hanno tutti i link di cancellazione automatica che chiunque potrebbe augurarsi. Purtroppo, la maggior parte dei provider di posta ha dotato gli utenti di tasti "SPAM" o "abuse" che sono ancora più semplici da usare. Come ben sapete, gli utenti italiani non sono molto alfabetizzati (per usare un eufemismo) e cliccano davvero alla cazzo, senza sapere bene cosa stanno facendo. Statisticamente, se anche un solo utente su mille sbaglia, per un sito come il mio significano decine di segnalazioni errate al giorno!
Per esempio, a marzo i codici di una mia concessionaria di pubblicità (MOOOLTO importante...) sono impazziti: se cliccavi sul link della newsletter, invece del sito si aprivano venti popunder a raffica. Risultato? La metà dei provider mi ha bannato in due giorni, senza chiedermi nulla! Ho dovuto sudare un mese per implorare di essere riabilitato. Chi mi paga i danni di un mese con il traffico dimezzato? E stiamo parlando di decine di migliaia di euro!Ovviamente, ho rescisso il contratto con la concessionaria: appena finiranno di pagarmi le regolari fatture emesse (pagamenti a 120 giorni quando va bene...) passerò alla storia perché ho promesso che mi recherò a Londra e strozzerò con le mie mani in Trafalgar square il responsabile tecnico della concessionaria. Passerò alla storia perché sarò il primo uomo sulla terra che sia riuscito a responsabilizzare un tecnico per le sue ca**ate!
Andare per vie legali con la concessionaria e con la metà dei provider che operano in Italia? Avete presente cosa significa fare causa in Italia? Anche sei ha ragione da vendere, nella migliore delle ipotesi porti a casa i tuoi soldi dopo cinque anni...
Se queste sono battaglie di principio, come è giusto che siano, deve divenire un principo ESPLICITO che nemmeno i provider possano bannarti se non ti hanno almeno chiesto spiegazioni.
Detta così, sembra banale. In realtà è tempo che internet permetta di fare AZIENDA seriamente, senza rimanere in perenne balia di pseudo-aggiornamenti che a centinaia ogni giorno rischiano di mandare all'aria il tuo sito.
Spero sia chiaro che il mio è un sito serissimo, fra i primi duecento in Italia, molto conosciuto e apprezzato. Nessun garante, nessun magistrato e nemmeno qualche dittatore africano si sognerebbero mai di oscurarmi! Invece, qualunque provider può decidere che sono cattivo, perché un programma automatico di bannamento gli si è attivato e nessuno si è sognato di verificare cosa fosse successo.
Certamente, se il mio sito appartenesse ad un grosso gruppo editoriale, sarei al riparo. Ma questa lotta contro l'oscuramento volete farla solo per i grandi gruppi (che certo non hanno bisogno di ulteriori protezioni) o anche per gli editori indipendenti? E vi assicuro che questo problema per un editore indipendente è MOLTO più serio e concreto di qualunque altro rischio di oscuramento.