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"grazie grandi partiti per averci convinti definitivame
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paolodegregorio
Dio minore
Dio minore


Registrato: 13/07/07 13:00
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MessaggioInviato: 16 Giu 2011 13:00    Oggetto: "grazie grandi partiti per averci convinti definitivame Rispondi

“grazie grandi partiti, per averci convinti definitivamente che dobbiamo fare da soli”
di Paolo De Gregorio, 14giugno 2011

Musica per le mie orecchie queste parole di Marco Travaglio, sull’editoriale di oggi, martedì 14 giugno, che così si carica sulle spalle la grande questione irrisolta della CASTA POLITICA barricata nel PALAZZO, con una destra di governo, il cassonetto della libertà, costituito da tutti i rifiuti della prima repubblica, democristiani, socialisti, piduisti, mafiosi, tenuti insieme dal potere finanziario e mediatico di B., capace di governare solo i propri interessi, e una opposizione, abusiva di sinistra, in realtà di centro, subalterna al capitalismo, divisa al suo interno, fino all’altro ieri a favore della privatizzazione dell’acqua e delle scellerata opzione nucleare.

La grande vittoria di ieri, partecipata da quasi 27 milioni di cittadini, è da ascriversi all’iniziativa e all’impegno di centinaia di comitati cittadini che, senza soldi, più di un anno fa hanno cominciato a raccogliere firme, insieme all’IDV di Di Pietro, sbeffeggiati e derisi dalla CASTA di destra e di sinistra, entrambe impegnate a seminare scetticismo sull’istituto referendario e sulla impossibilità di raggiungere il “quorum”:
E’ indecente che oggi il PD chieda le dimissioni di B. facendosi forte di una vittoria costruita da altri, mentre dimentica che Milano e Napoli sarebbero ancora in mano alla destra se “il più forte partito della sinistra” fosse stato rappresentato dai suoi dirigenti.

Naturalmente sarebbe ovvio che un premier bocciato dai suoi elettori su punti fondamentali del suo programma politico si dimettesse immediatamente, ma qui la logica politica finisce, e si rimane abbarbicati al potere per la paura di finire ad Hammamet, ma da latitanti.
Silvio resiste perché davanti a sé non ha una opposizione seria, con un programma riconoscibile dalla gente, con questo PD che oggi ammicca a Casini, domani fa progetti con SEL e IDV, da estendere eventualmente fino al terzo polo, in un eterno minuetto inconsistente e inafferrabile che comunica incertezze e scetticismo, al punto di farci sospettare una aperta intelligenza con il nemico.

La straordinaria vittoria referendaria basata sulla volontà dei cittadini italiani di partecipare e decidere nella forma della democrazia diretta, merita prospettive più lungimiranti e obiettive, che rendano la nostra democrazia effettiva e non come è oggi, succube delle oligarchie industriali, finanziarie, mediatiche, religiose.
In queste ore abbiamo sotto gli occhi l’immondo sopruso della epurazione dal “servizio pubblico” RAI delle uniche voci che criticano il governo, in spregio agli alti ascolti che questi programmi ricevono, in spregio al fatto che portano soldi alla RAI (che ci guadagna più di quanto spende), come se il compito istituzionale della RAI fosse quello di difendere i governi dalle critiche e non già di offrire ai cittadini una informazione completa, indipendente, critica.

Un movimento come quello che ha portato 27 milioni di cittadini a cancellare le leggi dei Caimano, può ben prendere sulle sue spalle il problema di dare un vero servizio pubblico al nostro paese, con la RAI che viene trasformata in “pubblic company”, di cui i cittadini che pagano il canone sono azionisti, che vanno regolarmene a votare il direttore generale con tutti i poteri, scelto tra le personalità indipendenti da poteri economici, politici, religiosi.
Sarebbe un obiettivo di ordinaria ed ovvia democrazia, di salute pubblica, per cancellare la squallida realtà di una istituzione spartita ferocemente tra i vari partiti politici che mirano solo a piazzarci i loro parenti o i loro tirapiedi, e a beneficiare della visibilità enorme che viene offerta loro.

Travaglio ci spinge a fare da soli. Sono d’accordo!
E’ l’unico modo per liberarci dei vecchi politicanti, dei vecchi apparati di partito, e introdurre forme di governo, come il referendum propositivo, che consentano di imporre leggi dal basso.
Paolo De Gregorio
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