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Pannelli solari nel Sahara per dare energia a mezzo mondo
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Zeus News
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MessaggioInviato: 08 Dic 2010 19:19    Oggetto: Pannelli solari nel Sahara per dare energia a mezzo mondo Rispondi citando

Commenti all'articolo Pannelli solari nel Sahara per dare energia a mezzo mondo
Nel deserto abbondano la sabbia e il sole: un ottimo posto per costruire centrali solari e soddisfare il 50% del fabbisogno energetico mondiale.



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ghira
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 27/09/06 18:22
Messaggi: 106
Residenza: Vicenza

MessaggioInviato: 08 Dic 2010 19:57    Oggetto: Rispondi citando

Very Happy otttttima idea.. tra 40 anni saremo felici di aver l'energia dal deserto. Per quanto riguarda le tempeste di sabbia si potra' risolvere con l'eolico...a patto di non avvisare Sgarbi perche' sicuramente dira' che deturpa il panorama Very Happy
Il problema piu' difficile da affrontare sara' quello della trasmissione dell'energia prodotta.
In sistemi di alta tensione continua saranno da risolvere problemi non indifferenti relativi agli interruttori, all'abbassamento di tensione e trasformazione in alternata sinusoidale (a 50 e 60 Hz) nei punti di utilizzo ai valori attuali di 220V alternati. Vedremo cosa tireranno fuori dal cilindro Idea
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{Osvaldo}
Ospite





MessaggioInviato: 08 Dic 2010 20:19    Oggetto: Rispondi citando

In teoria è un mezzo uovo di colombo, ma essendo ottimista di natura.. anche la fusione fredda lo pareva (il progetto Ignition, sbaglio?) ma sembra stia risolvendosi in una mezza bufala, e se il progetto punta al 2050, di sicuro non sarà pronto prima del 2070.. in ogni caso, non resta che da vedere come evolverà con pazienza, comunque sia non è dietro l'angolo.
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Polix
Mortale adepto
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Messaggi: 36

MessaggioInviato: 08 Dic 2010 21:37    Oggetto: Rispondi citando

L'idea è fantastica, energia pulita .....

L'unica mia perplessità nasce forse dai problemi di sicurezza circa il concentrare la fonte della metà della produzione mondiale di energia in un solo posto, alla mercè sia dei capricci della natura che di quelli degli uomini (l'area non è tra quelle più sicure e stabili politicamente) ....

Mah, speriamo che non sia la base per una nuova super mega multinazionale-moloch !!!
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merlin
Dio maturo
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Registrato: 15/03/07 23:32
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Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 09 Dic 2010 08:23    Oggetto: A quando un Lawrence del Sahara? Rispondi citando

Così poi avremo altre (o le stesse?) 7Sorelle7.
A meno di non raddoppiare, colonizzando -si fa per dire- le sabbie che vanno dall'Atlantico al Mar Rosso.
Poi c'è il deserto del Gobi, quelli di sale asiatici e sudamericani, e via discorrendo.
E noi a pedalare per far corrente con la dinamo della bici, sperando che Idea il Mediterraneo secchi presto. Rolling Eyes
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argaar
Eroe in grazia degli dei
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Registrato: 18/09/08 09:09
Messaggi: 91

MessaggioInviato: 09 Dic 2010 10:58    Oggetto: Re: A quando un Lawrence del Sahara? Rispondi citando

merlin ha scritto:
Così poi avremo altre (o le stesse?) 7Sorelle7.
A meno di non raddoppiare, colonizzando -si fa per dire- le sabbie che vanno dall'Atlantico al Mar Rosso.
Poi c'è il deserto del Gobi, quelli di sale asiatici e sudamericani, e via discorrendo.
E noi a pedalare per far corrente con la dinamo della bici, sperando che Idea il Mediterraneo secchi presto. Rolling Eyes


c'è anche da dire però che con l'energia puoi costruire più roba, quindi tecnicamente anche costruire desalinatori che sfruttino l'energia solare prodotta e irrighino il sahara stesso, sarebbe una gran landa che potrebbe essere resa agricola, senza dimenticare che con un sistema del genere si potrebbe ridurre l'effetto serra e in teoria di conseguenza il riscaldamento globale.

proprio l'altro giorno (forse domenica/lunedi) c'era alla tv un servizio su "come sarebbe la terra con 1,2,3 gradi in più?" e mostravano che con 3 gradi in più mezza europa e mezzi stati uniti sarebbero deserto...a sto punto se riuscissimo ad abbassare la temperatura di anche solo un grado diminuendo l'effetto serra, potremmo ipotizzare più probabilità di precipitazioni nei posti ora aridi?
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Gas12(N)
Mortale devoto
Mortale devoto


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MessaggioInviato: 09 Dic 2010 11:35    Oggetto: Rispondi citando

So soltanto io che al crescere delle temperature il rendimento diminuisce? Il sahara è l'ultimo posto al mondo dove mettere dei pannelli solari!
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Blind Guardian
Semidio
Semidio


Registrato: 26/07/07 14:23
Messaggi: 497
Residenza: Frankfurt

MessaggioInviato: 09 Dic 2010 12:46    Oggetto: Rispondi citando

Perché diminuisce?

Comunque secondo me è un progetto inutile ora come ora... Senza contare che abbiamo ancora migliaia di chilometri di tetti da coprire...
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Danielix
Amministratore
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Registrato: 31/10/07 15:30
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Residenza: All'inferno.

MessaggioInviato: 09 Dic 2010 15:26    Oggetto: Rispondi citando

ghira ha scritto:
a patto di non avvisare Sgarbi perche' sicuramente dira' che deturpa il panorama Very Happy

Guarda che - sia o no fattibile - puoi star certo che c'è già chi si oppone perché "disturba le lucertole"... Wink
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mda
Dio maturo
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Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 09 Dic 2010 20:19    Oggetto: Rispondi citando

ghira ha scritto:
Very Happy otttttima idea.. tra 40 anni saremo felici di aver l'energia dal deserto. Per quanto riguarda le tempeste di sabbia si potra' risolvere con l'eolico...a patto di non avvisare Sgarbi perche' sicuramente dira' che deturpa il panorama Very Happy
Il problema piu' difficile da affrontare sara' quello della trasmissione dell'energia prodotta.
In sistemi di alta tensione continua saranno da risolvere problemi non indifferenti relativi agli interruttori, all'abbassamento di tensione e trasformazione in alternata sinusoidale (a 50 e 60 Hz) nei punti di utilizzo ai valori attuali di 220V alternati. Vedremo cosa tireranno fuori dal cilindro Idea


Dunque .... Nel deserto del Sahara esiste una parte montagnosa priva di sabbia e comunque esistono le paratie frangi-sabbia usate da anni anche lungo le coste italiane sabbiose. Dunque il problema esiste solo nella nostra immaginazione ch lo vede solo come distesa di dune.

Per inviare la corrente esistono già elettrodotti (HVDC) capaci di questa potenza e usate in varie parti del mondo come in Cina e Russia.

Citazione:
L'HVDC, acronimo per High Voltage Direct Current, è un sistema di trasmissione di energia elettrica in corrente continua, invece che in corrente alternata come è di più frequente utilizzo. Questo sistema porta vantaggio se utilizzato su lunghe distanze di trasmissione e con linee dirette, il sistema infatti ha meno dispersioni della corrente alternata per trasmissioni di potenza su lunghe distanze ed in forma di linea unica, senza diramazioni e trasformazioni. Per contro essendo la trasmissione ottenuta per effettivo scorrimento di elettroni, su lunghe distanze è notevole la dispersione per effetto Joule, effetto che si controlla con l'uso di conduttori di grande sezione.


I finanziatori ci sono e sono ricchissimi, basti pensare che uno di questi è il principe Saudita!

Ciao
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mda
Dio maturo
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Registrato: 01/11/06 09:39
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Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 09 Dic 2010 20:23    Oggetto: Rispondi citando

Gas12(N) ha scritto:
So soltanto io che al crescere delle temperature il rendimento diminuisce? Il sahara è l'ultimo posto al mondo dove mettere dei pannelli solari!


Vero! Ma esistono pannelli fotovoltaici apposi per le zone ad alta temperatura.
Oppure abbinare (già esistono) pannelli fotovoltaici con quelli solari.

Dunque il Sahara diventa il posto perfetto.

Ciao
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mda
Dio maturo
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MessaggioInviato: 09 Dic 2010 20:31    Oggetto: Re: A quando un Lawrence del Sahara? Rispondi citando

merlin ha scritto:
Così poi avremo altre (o le stesse?) 7Sorelle7.
A meno di non raddoppiare, colonizzando -si fa per dire- le sabbie che vanno dall'Atlantico al Mar Rosso.
Poi c'è il deserto del Gobi, quelli di sale asiatici e sudamericani, e via discorrendo.
E noi a pedalare per far corrente con la dinamo della bici, sperando che Idea il Mediterraneo secchi presto. Rolling Eyes


Per più di mezzo secolo abbiamo avuto le 7sorelle. Con il nucleare anche ... Ed adesso ti lamenti?

Semmai ti devi lamentare che l'Italia invece d'investire in tal senso (ricordatevi di Mattei del ENI) fa solo le linee elettriche. In questo modo saremo gli unici che dovranno pedalare (guardando inutili e ferme centrali nucleari) in Europa, anzi nel mondo!!!
Laughing Laughing Laughing

Ciao
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dagda
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MessaggioInviato: 10 Dic 2010 02:00    Oggetto: Rispondi citando

Gas12(N) ha scritto:
So soltanto io che al crescere delle temperature il rendimento diminuisce? Il sahara è l'ultimo posto al mondo dove mettere dei pannelli solari!

No, credo anch'io di aver letto da qualche parte che il Sahara è l'ultimo posto per metter giù pannelli solari, ma per via dell'angolo di irraggiamento solare, che anche in questo caso non ha molta resa....
non è possibile che nel 2010, quasi 2011, che uno dica caldo=Sahara=pannelli solari... sarebbe un po' come dire che per raffreddare l'estate da noi bisognerebbe mettere degli aggeggi al Polo Nord (o Sud.. non vorrei passare per Leghista Laughing )... freddo=Polo=eco condizionatori.....
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mda
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Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 10 Dic 2010 03:00    Oggetto: Rispondi citando

dagda ha scritto:
(...)
No, credo anch'io di aver letto da qualche parte che il Sahara è l'ultimo posto per metter giù pannelli solari, ma per via dell'angolo di irraggiamento solare, che anche in questo caso non ha molta resa....
(...)


Bè se pensiamo che in Svizzera esistono circa 1000ore solari ma già in Sicilia quasi 2000, immaginati in Sahara (tropico del cancro) che è più prossimo all'equatore.

Dato che rendono già in Inghilterra e Svezia e simili. Non mi pare molto esperto quello scrittore.
Laughing Laughing Laughing

L'inclinazione del pannello più ci si avvicina all'equatore più viaggia verso lo zero, dunque sarà sdraiato all'equatore mentre in Italia sarà sui 40gradi d'inclinazione. Più i pannelli sono inclinati MENO spazio deve esserci tra un pannello e l'altro per non ombrarsi ad vicenda rispetto le stagioni. Dunque più sfruttamento dello spazio.
Wink

ENEA calcolo
Centro ricerche europeo - Europa
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zero
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MessaggioInviato: 10 Dic 2010 20:01    Oggetto: Rispondi citando

Questa notizia andrebbe letta insieme a quella che appare due notizie sopra:
Citazione:
Presto introvabili i metalli rari.
Senza l'adozione di un sostanziale circolo virtuoso di recupero e reimpiego dei materiali, sarebbe presto impossibile la produzione di pannelli solari
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mda
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MessaggioInviato: 10 Dic 2010 20:31    Oggetto: Rispondi citando

zero ha scritto:
Questa notizia andrebbe letta insieme a quella che appare due notizie sopra:
Citazione:
Presto introvabili i metalli rari.
Senza l'adozione di un sostanziale circolo virtuoso di recupero e reimpiego dei materiali, sarebbe presto impossibile la produzione di pannelli solari


Peccato che leggi le risposte sul forum. Con le attuali tecniche è possibile produrre lo stesso i pannelli fotovoltaici . Solo qualche tipo è impossibile.

Ciao
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{Giona}
Ospite





MessaggioInviato: 11 Dic 2010 23:31    Oggetto: Rispondi citando

Rimane sempre un mezzo mondo a qui dare energia.
Non credete che,ammesso e non concesso,si riesca a dare energia a mezzo mondo entro il 2050 l`altro mezzo non avra una qualche reazione?
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{Giambattista}
Ospite





MessaggioInviato: 12 Dic 2010 07:19    Oggetto: Rispondi citando

Oltre alla sabbia ed al sole c'é anche una teperatura ideale per il funzionamento dei pannelli. Ed inoltre la fabbricazione in loco godrebbe di condizioni ideali. E poi è un progetto che risponde ampiamente al criterio della creazione distribuita dell'energia. I nostri baroni universitari avrebbero molto da imparare da Hideomi Koinuma. Nomen omen.
Saionara.
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Roberto1960
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Registrato: 21/01/08 00:39
Messaggi: 1168
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 12 Dic 2010 11:18    Oggetto: Rispondi citando

E' veramente sorprendente vedere come una idea evidentemente strampalata come questa di tappezzare il Sahara di pannelli fotovoltaici possa essere scambiata per una buona idea, quasi geniale.

Partiamo da quella che l'articolo riporta come una semplice constatazione:
dall'articolo ha scritto:
nel deserto abbonda la silice, da cui si può ricavare il silicio per realizzare i pannelli solari, e certamente non manca il sole

Ottimo!
E quindi secondo il geniale professore giapponese sarebbe più economico costruire grandi fabbriche in mezzo al deserto, con tutto l'indotto necessario a farle funzionare, per poi impiantare i pannelli prodotti in loco e quindi trasportare l'energia prodotta in giro per il mondo, con costi e perdite enormi!

Non è che magari sarebbe un attimino più semplice prendere la silice dal deserto e distribuirla localmente dove poi impiantare prima le fabbriche di tecnologia fotovoltaica e poi le centrali che producono l'energia?

Non sarà magari che questo sistema, che porta ad una naturale distribuzione delle centrali sui vari continenti, sia un po' troppo "democratico" e rischi di sfuggire alla logica della "globalizzazione totale" tanto cara alle multinazionali, per cui tutto sia nelle loro mani con nessuna possibilità di controllo da parte dei cittadini e dei governi?

La cosa sconvolgente è vedere che basta permeare un messaggio di un minimo di "buon senso" pseudo-tecnologico (siccome nel Sahara c'è tanto sole e tanta sabbia conviene costruire lì le centrali solari), tra l'altro del tutto discutibile ad una analisi appena più approfondita, per convincere tanta gente della opportunità di una impresa che è fondamentalmente sbagliata.
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mda
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Registrato: 01/11/06 09:39
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Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 13 Dic 2010 20:55    Oggetto: Rispondi

Roberto1960 ha scritto:
E' veramente sorprendente vedere come una idea evidentemente strampalata come questa di tappezzare il Sahara di pannelli fotovoltaici possa essere scambiata per una buona idea, quasi geniale.
Partiamo da quella che l'articolo riporta come una semplice constatazione:
dall'articolo ha scritto:
nel deserto abbonda la silice, da cui si può ricavare il silicio per realizzare i pannelli solari, e certamente non manca il sole

Ottimo!
E quindi secondo il geniale professore giapponese sarebbe più economico costruire grandi fabbriche in mezzo al deserto, con tutto l'indotto necessario a farle funzionare, per poi impiantare i pannelli prodotti in loco e quindi trasportare l'energia prodotta in giro per il mondo, con costi e perdite enormi!
Non è che magari sarebbe un attimino più semplice prendere la silice dal deserto e distribuirla localmente dove poi impiantare prima le fabbriche di tecnologia fotovoltaica e poi le centrali che producono l'energia?
Non sarà magari che questo sistema, che porta ad una naturale distribuzione delle centrali sui vari continenti, sia un po' troppo "democratico" e rischi di sfuggire alla logica della "globalizzazione totale" tanto cara alle multinazionali, per cui tutto sia nelle loro mani con nessuna possibilità di controllo da parte dei cittadini e dei governi?
La cosa sconvolgente è vedere che basta permeare un messaggio di un minimo di "buon senso" pseudo-tecnologico (siccome nel Sahara c'è tanto sole e tanta sabbia conviene costruire lì le centrali solari), tra l'altro del tutto discutibile ad una analisi appena più approfondita, per convincere tanta gente della opportunità di una impresa che è fondamentalmente sbagliata.


Il guaio è che non è una notizia strampalata ma geniale.. Ma vediamo i perchè e per chi.

Oramai costruire fabbriche in luoghi sperduti non è più come una volta un enorme costo ma una cosa fattibile. La Globalizzazione, ultimamente, riempie di varie fabbriche (oramai totalmente automatizzate) di ogni tipo i luoghi più desolati (vedi Cina) e il Sahara in realtà è percorsa da camion/aerei (una volta cammelli) giorno e notte per il commercio dalla parte nord alla sud e est ad ovest e viceversa.

Il problema è solo l'energia per farle funzionare, ma se è una fabbrica che produce prodotti per l'energia, il problema è risolto alla foce [non alla fonte]. Come i pozzi di petrolio in mezzo all'oceano, questo è fattibile. Anzi i costi sarebbero più contenuti e le perdite minime.

Del resto ci sono grosse multinazionali in gioco, perchè una loro regola è "se non puoi batterlo meglio allearsi". Anzi battere sul tempo quello che che definisce "metodo democratico" basato inizialmente su artigiani/piccole-ditte ma che però rischia di richiedere troppo tempo da una parte e dall'altra quella che quell'energia non giunga o giunga carissima all'Europa "assetata" d'energia.

Ma questo svilupperà anche il "metodo democratico" locale oltre che darà lavoro e sviluppo alle zone interessate. E' quello che è successo per il petrolio del resto!

Era assurdo fare dei pozzi in mezzo al deserto sia per i costi che per il trasporto del'"oro nero" quando questo (inizio 1900) valeva meno del carbone. Ma adesso è "oro nero" nel vero senso di oro e i Paesi ebbero un incremento sia di lavoro ma soprattutto di civiltà tanto che ebbero un balzo di 500anni in pochissimo tempo.

Forse un balzo troppo immediato, tanto che i tradizionalisti ebbero la meglio con un risultato drammatico. Ma come fanno ora i tradizionalisti nel conciliare lo sviluppo con le tradizioni di 500anni addietro? In effetti questi ritorni al passato pian piano si stanno sgretolando e solo una visione cieca dice che continua la tradizione.

Ciao
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