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inaccettabile senza rilevanti modifiche
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rebelia
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MessaggioInviato: 28 Mar 2005 12:17    Oggetto: Rispondi citando

son d'accordo sul fatto che promuovere praticamente tutti non e' un buon sistema; docenti ne ho trovati di motivati e di non motivati, ma negli anni mi sono accorta che chi e' motivato si sta demotivando proprio a causa del supporto che riceve (o per meglio dire della mancanza di esso)

Citazione:
gli studenti credono che tutto sia loro dovuto, che arrivare dalla culla alla laurea sia un diritto, non un dovere

te l'appoggio in pieno e completo: un dovere ed una grandissima fortuna che troppo spesso non sanno sfruttare
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ulisse
Dio maturo
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MessaggioInviato: 28 Mar 2005 16:05    Oggetto: Una (pessima) sintesi Rispondi citando

Per gli impatti del DL Moratti sull'università e la ricerca rimando ai link segnalati in precedenza.
Relativamente alla scuola dell'obbligo (quella che ora viene chiamata diritto-dovere) il decreto, a mio avviso, fa acqua da tutte le parti non solo perchè perpetua gli obbrobri del decreto Berlinguer, non solo perchè peggiora la situazione introducendo (o ampliando) distorsioni come:
    1) il decentramento a livello regionale dell'anagrafe degli studenti ovvero la messa in rete di un sistema informativo che permetta "la tracciabilità dei percorsi scolastici e formativi dei singoli studenti"... cominciamo a spiarli sin da minorenni?

    2) nei licei l'istruzione deve essere garantita da docenti in possesso di qualifiche stratosferiche (chi ha frequentato i due anni di SISS dopo i cinque di università sa cosa intendo. avete capito bene: sette anni per diventare aspirante insegnante!) ma negli Istituti per la formazione professionale (quelli delegati alle Regioni che ancora non si sa bene cosa saranno e cosa faranno) in alternativa ai docenti superqualificati si potrà retribuire, onorare e venerare il sciur Meneghetti che per questioni di prestigio e arrotondamento retributivo praticamente gratuito (come già ora capita soprattutto in università) accetterà la cattedra in "managerialità applicata ovvero come toccare il culo alla segretaria senza essere denunciati"...)

    3) obiettivo dell'insegnamento non è più (se mai lo è stata) la crescita intellettuale e morale dell'individuo, non è più la fornitura degli strumenti atti a garantire la sua formazione, la sua presa di coscienza, di consapevolezza, di possesso del libero arbitrio e della capacità di giudizio. Secondo Moratti, i percorsi liceali e quelli di istruzione e formazione professionale (...) perseguono il fine comune di promuovere l?educazione alla convivenza civile, la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere, il fare e l?agire. Secondo Moratti la scuola è Investimento sull?istruzione e formazione dei giovani per favorire la crescita personale, culturale e professionale in linea con le politiche del capitale umano, assicurando loro conoscenze, abilità, capacità e competenze decisive per essere cittadini attivi, in grado di concorrere al progresso materiale e spirituale del Paese (art. 4 Costituzione) e dell?Unione Europea.: siamo una massa di pecore e la scuola ci deve insegnare non solo a stare "civilmente" nel gregge ma anche ad essere professionali e produttivi. Ovvero la scuola è strumentale alla comunità (a una parte di essa) per forgiare i nuovi elementi produttivi, le nuove risorse aziendali del futuro

    4) con l'alternanza studio-lavoro si apre il canale di collegamento tra aziende e scuole: mi iscrivo a un liceo classico e ho l'opportunità di fare apprendistato (chissà dove) fin dall'età di 15 anni. Chi è al corrente di stage che hanno contribuito alla crescita dell'individuo si faccia avanti (ricordo che non stiamo parlando di adulti che devono imparare una professione ma stiamo parlando di ragazzini e ragazzine adolescenti da mandare nell'arena delle aziende dove il mobbing, la discriminazione, la droga (la cocaina, non certo la maria), l'ignoranza, la futilità, l'arroganza sono all'ordine del giorno. ma siamo pazzi???

    5) In particolare: Il Liceo classico approfondisce la cultura liceale dal punto di vista della civiltà classica, e delle conoscenze linguistiche, storiche e filosofiche, fornendo allo studente gli strumenti per interpretarle. Assicura la padronanza delle metodologie, delle tecniche e dei linguaggi relativi, nonché il rigore metodologico, la sensibilità ai valori anche estetici e l?ampiezza e fecondità della visione culturale, che consentono di cogliere le radici dell?umanesimo nel mondo moderno: sbaglio o l'umanesimo ha questa come definizione? cosa faranno in biologia? insegneranno che la natura è stata creata da Dio per soddisfare i bisogni dell'uomo? e in fisica aboliranno le leggi Galileiane? la relatività che toglie l'uomo dal centro dell'universo verrà messa al bando? e poi, sbaglio o la nostra non è l'era moderna ma quella contemporanea?

    6) Nel secondo ciclo del sistema educativo sono promossi il conseguimento di una formazione spirituale e morale, anche ispirata ai principi della Costituzione, e lo sviluppo della coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale, alla comunità nazionale e ed alla civiltà europea: e il resto del mondo? forse gli europei sono la razza eletta? infatti le uniche lingue che si potranno studiare persino al liceo linguistico sono quelle della comunità europea...

    7) Sono riconosciuti i crediti formativi conseguiti nelle attività sportive svolte dallo studente presso associazioni sportive. A tal fine sono promosse apposite convenzioni cioè anche noi come negli USA avremo i nostri campioni sportivi promossi anche se campioni di ignoranza (Totti docet... ma almeno prima non era legalmente consentito)

    8 ) poteva mancare il controllo dell'operato delle scuole? Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, avvalendosi dell'Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori (ISFOL), dell'Istituto nazionale di documentazione per l'innovazione e la ricerca educativa (INDIRE) e dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) effettuano annualmente il monitoraggio sullo stato di attuazione del presente decreto e, a partire dall'anno successivo a quello della sua entrata in vigore, comunicandone i risultati alla Conferenza Unificata di cui all'art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.: ciò significa che periodicamente vengono svolte delle verifiche ufficiali i cui risultati devono essere inviati a INVALSI per la valutazione. Dobbiamo tenere conto delle diversità ma per i controlli siamo tutti uguali. Gli elaborati sono anonimi ovvero ad ogni prova è associato un numero e la tabella di decodifica numero/studente è a parte... sostanzialmente si conosce direttamente la scuola e la classe di appartenenza mentre per nome e cognome è necessaria la tabella di decodifica. Ma intanto ti controllano e pure male...

    9) dulcis in fundo: Religione. In ottemperanza dei Patti Lateranensi l'ora di Religione è indottrinamento cattolico. Le altre religioni non esistono. Il massimo che sono riusciti a fare da decenni è rendere la materia facoltativa... trasformarla in Teologia ovvero in Studio delle Religioni era troppo impegnativo?
Ben altro obiettivo era stato chiesto alla scuola con la legge 53 del 28 marzo 2003:
Al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori...

Ma tutto queste considerazioni (giuste o sbagliate che siano e pregherei chi è in grado di correggere i miei errori di farlo) sono solo aria fritta.
Chi ha vissuto durante la sua carriera professionale almeno una ristrutturazione aziendale (o ha studiato storia) sa bene che le Riforme (le riorganizzazioni aziendali) sono solo lo strumento per la ridistribuzione del potere.
Le vere Riforme si fanno cominciando prima col cambiare la testa delle persone quindi si sviluppano nel corso dei decenni e dei secoli.

johndoe ha scritto:
Interessante. In linea di principio sono d'accordo, ma se poi penso che gli esami oggi sono una pura formalità come nel caso della maturità che porta a promuovere circa il 99,9% dei candidati , beh, allora non cambia un granchè lasciarli o toglierli. L'attuale sistema fa si che non esistano commissioni giudicanti esterne, ma un collegio dei propri docenti; un sistema del genere più che la preparazione premia la costanza, spesso mediocre, di chi sta sempre a pender dalle labbra del professore. Se poi a quello non gli vai a genio perchè si è svegliato male la prima mattina che ha fatto l'appello, beh, fatti tuoi. Tutto ciò mi sembra in linea con l'andazzo generale, con la fuffa accademica che popola le università, dedita ad uno scandaloso nepotismo dove prevale chi è più disposto a stare incollato alle brache del docente.

Questo è il vero motivo dello sfascio dell'istruzione, il resto sono chiacchiere.


Già questo è il vero problema: la classe insegnante fa mediamente pena.

Ho conosciuto professori alla "Attimo fuggente" ma bastano numeri a una cifra per contarli. La maggioranza è costituita da incompetenti.
Forse perchè il decreto Berlinguer, per ragioni politiche, ha aperto l'accesso all'insegnamento a cani e porci riempiendo le aule professori, dalle scuole materne a quelle superiori, di emeriti incapaci che hanno scelto l'insegnamento unicamente perchè si lavora solo per 18 ore alla settimana con tre mesi di ferie retribuite?
Anche l'osservazione sulle commissioni interne/esterne è aria fritta. Entrambe le soluzioni potrebbero sulla carta funzionare. Ciò che guasta il meccanismo è ancora una volta l'essere umano (la bestia umana, direi).

Ho visto professori accettare l'incarico per gli esami di stato solo perchè questi incarichi sono retribuiti a parte per poi svicolare mettendosi in malattia.

Ho visto professori provenienti da un capo dell'Italia accettare incarichi all'altro capo solo per poter poi chiedere il trasferimento nella loro provincia di provenienza e mettersi in malattia in attesa del trasferimento. Ecco cosa succede poi.

Ho visto professori che meriterebbero di essere radiati a vita dalle scuole della repubblica e del regno per quello che fanno e per quello che non fanno...

A mio avviso l'elemento fondamentale che manca è la passione.
Senza passione puoi fare tanti lavori ma non puoi certo insegnare.

E il governo, il nostro datore di lavoro, si comporta con noi esattamente come la classe dirigente di una qualsiasi azienda si comporta con la propria forza lavoro: demotiva, sminuisce, maltratta, sfrutta.

Io ho una laurea e una specializzazione che mi sono richieste per aspirare alla mia professione ma non vengono considerate nella retribuzione? perchè vengo pagato meno che un impiegato?
E perchè un impiegato che timbra il cartellino e lavora otto ore al giorno ha il suo ufficio, la sua scrivania, il suo computer, il suo telefono, cancelleria e quantaltro sia strumentale per il suo lavoro mentre io per correggere i compiti, preparare le lezioni, aggiornarmi devo trovare spazio in casa mia, pagarmi il pc, i libri e la cancelleria?
Sapete, vero, che oltre alle 18 ore settimanali di cattedra + 2 di ricevimento parenti + scrutini e consigli di classe, di materia e di istituto per altre 2 ore settimanali (mediamente e se si partecipa) un professore diligente dedica altre 15 ore alla settimana alla progettazione e preparazione delle lezioni, alla correzione dei compiti in classe, alle riflessioni sui propri studenti, all'autoformazione?
Sapete che, quando va bene, un professore diligente lavora ben più di 40 ore settimanali?
Perchè allora non formalizziamo questa situazione?
Voglio timbrare anch'io il cartellino.
Voglio anch'io stare in "azienda" 8 ore al giorno e smettere di portarmi a casa il lavoro.
Voglio anch'io un ufficio.
Voglio anch'io avere accesso alla fotocopiatrice "aziendale", a internet, ai libri come risorse aziendali e non come patrimonio personale.
Voglio anch'io una retribuzione che, in cambio di una prestazione professionale certificata di alto livello, mi riconosca il merito del mio impegno.

Ma questo il governo fa finta di non sentirlo...
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quindiciottobre
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MessaggioInviato: 28 Mar 2005 21:41    Oggetto: E quindi? Rispondi citando

Caro Ulisse che dire?

Bravo, bene, bis!!

Però quali sono le proposte per migliorare la situazione?

Non prenderlo come un giudizio negativo su ciò che hai scritto. E' bellissimo leggere una critica dettagliata e soprattutto motivata. Sono solo curioso di sapere cosa proporresti per aiutare questa povera scuola italiana.
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johndoe
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MessaggioInviato: 28 Mar 2005 22:11    Oggetto: Rispondi citando

... mmm... già! E' il mio stesso dubbio? Che fare?
Io come studente francamente ho la nausea e a chi mi chiede se penso di fare un dottorato appena finito rispondo che non se ne parla proprio (e intanto mi immagino mentre stringo la mano al presidente di commisione per mandarlo gentilmente a c****e).
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pincopallino
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MessaggioInviato: 28 Mar 2005 22:43    Oggetto: Rispondi citando

johndoe ha scritto:
... mmm... già! E' il mio stesso dubbio? Che fare?

Semplice: espatriare! Alla prima occasione.
johndoe ha scritto:
.Io come studente francamente ho la nausea e a chi mi chiede se penso di fare un dottorato appena finito rispondo che non se ne parla proprio.

Io feci lo stesso. Poi ci ripensai ed andai a farlo all'estero. E in patria non ci tornai più, se non per andare a trovare la mamma.
Vivendo all'estero e girando il mondo ti rendi conti di quanto in basso abbiano fatto precipitare quella che un tempo fu "la culla della civiltà".
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ulisse
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MessaggioInviato: 28 Mar 2005 23:18    Oggetto: Proposte di miglioramento Rispondi citando

Beh... da qualche parte nel fiume di parole che ho riversato qui ho scritto che "le vere Riforme si fanno cominciando prima col cambiare la testa delle persone quindi si sviluppano nel corso dei decenni e dei secoli".

Soluzioni immediate, almeno soluzioni che rispecchino i miei Valori, non ce ne saranno fintanto che non considereremo i giovani per quello che io credo siano.

Ora ho 45 anni e amo la vita. Ovviamente ho i miei sbalzi d'umore e i miei atti di egoismo ma il tema portante è l'amore per la vita.

Considero il pianeta come la mia casa, come la casa in cui noi adulti dobbiamo allevare i nostri figli e, soprattutto la casa che lasceremo loro in eredità quando non ci saremo più.

A me non viene da pensare che poichè la mia vita avrà un termine allora è importante che gozzovigli a più non posso finchè posso.

A me non viene da pensare che la mia casa sia una camera d'albergo che posso maltrattare ed imbrattare perchè di chi viene dopo non me ne frega un piffero.

A me viene da pensare che i giovani siano i futuri abitanti del pianeta e siccome amo i miei figli (io non ho figli ma chiamo miei figli tutti i giovani) quello che cerco di fare è causare meno danni possibile e lasciare il più in ordine possibile questo posto di transito.

Quello che cerco di fare, poichè oltre ad amare i giovani amo anche il pianeta che abito, è tentare di trasmettere i miei Valori anche ai giovani affinché capiscano cosa gli adulti stanno lasciando nelle loro mani.
E ciò nella speranza che, di generazione in generazione, l'amore per la vita dilaghi e si perpetui.

Dubito che qualunque soluzione che non si basi su Valori (non importa che siano i miei, basta che non siano materiali e individualistici) possa essere efficace.

Una svolta in tale direzione può essere ottenuta solo cambiando a livello individuale.
E' un cammino graduale che richiederà generazioni per attuarsi (sempre che l'umanità voglia muoversi in questa direzione... mica detto!).

E nel breve? nulla può essere fatto?
Beh... i ricchi sono disposti a spendere soldi? I potenti sono disposti a rinunciare a un po' del loro potere? I fannulloni sono disposti a rinunciare al loro ozio?
Supponiamo per un attimo che sia così e che dunque ci siano soldi e volontà sufficienti ad attuare un piccolo progetto.
Innanzi tutto cominciamo (noi prof, intendo) a timbrare il cartellino e stiamo a scuola 8 ore LAVORANDO.
Vogliamo riconoscere lo stress che gestire una classe comporta? riconosciamolo.
Non è un lavoro come gli altri e non è l'unico lavoro che a parità di retribuzione concede consistenti riduzioni d'orario come compensazione dello stress.
Non staremo a scuola 40 ore. Magari solo 30 di cui 10/15 di cattedra e 20/15 di attività di supporto.
E il doppio lavoro? quello che fanno praticamente TUTTI? dopo aver timbrato il cartellino puoi fare quello che vuoi ma se io, preside, ti becco in malattia a fare ripetizioni o a scuola a scrivere una relazione per l'attività parallela da consulente sei fuori.

Ovviamente servono presidi che imparino a gestire le persone e gli aspetti economici come i direttori generali delle aziende.
Mandiamoli a fare qualche corso di formazione in modo che imparino a gestire la scuola che presiedono.
Inoltre diamo loro il potere di assunzione e licenziamento dei docenti.
Sei bravo e vali? ti assumo perchè puoi migliorare il rendimento della mia scuola.
Ti imboschi, non partecipi agli scrutini, sei sempre in malattia complice qualche medico consenziente?
oppure insegni italiano ma non lo sai nemmeno parlare?
Sei fuori. il tuo posto lo offro a chi vale e lavora con passione.

Non mi si venga a raccontare che dare ai presidi il potere di assunzione (o licenziamento) vuol dire aprire la porta al clientelarismo: tutte le aziende private funzionano così e quelle che hanno introdotto i bandi di concorso per le assunzioni li hanno poi abbandonati perchè legano le mani recando danno all'intera azienda.

Stabiliamo il numero massimo di studenti per classe (io credo 20 sia il massimo che un docente possa gestire). Averne di più significa lavorare male.

Poi servono tanti investimenti per le infrastrutture: servono più spazi, banchi nuovi, lavagne, cancelleria, automazione a tutti i livelli, libri.
Chissà com'è nelle scuole manca sempre tutto...

E poi, per favore, lasciamo il mondo del lavoro fuori dalla scuola almeno finchè sarà in mano all'attuale classe dirigente che ci vuole ignoranti perchè "non siamo pagati per pensare ma per lavorare".

Non parlo dei programmi, della durata, degli esami, etc?
per forza, l'ho già detto e lo ribadisco: una scuola che funziona, funziona sia che i licei siano 4 sia che siano 8. Sia con i debiti che con gli esami a settembre.
Con e senza (meglio senza, però) POF, UA, INVALSI, IFP e tutte le altre sigle idiote che si sono inventati per far finta di aver cambiato le cose.

Utopia? nel breve certamente e siccome nel medio sarò morto sto seriamente prendendo in considerazione il suggerimento di Pinco di mandare tutti a ranare ed espatriare pure io alla ricerca di un luogo in cui le generazioni future vengano considerate oggetto di investimento e non fonte di guadagno.
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johndoe
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MessaggioInviato: 28 Mar 2005 23:58    Oggetto: Rispondi citando

pincopallino ha scritto:

Vivendo all'estero e girando il mondo ti rendi conti di quanto in basso abbiano fatto precipitare quella che un tempo fu "la culla della civiltà".


appunto all'estero ci son già stato qualche volta; ora, per esempio, alla mia tesi sta contribuendo un giovane docente tedesco (che in realtà manco è un correlatore, è solo una persona gentile!), che mi sono procurato io, che mi ha dedicato tantissimo tempo e mi ha spalancato tante porte: risultato torno a casa e la mia relatrice stenta a capire quello che le dico, figuriamoci se si sogna di venire a bere una birra con me. E mi assale una specie di rabbia melanconica...

la "culla dell'umanità"... si... questo è il problema, è questo che ci frega, continuiamo a bearci di questi miti... Il 90% del patrimonio artistico del mondo: e allora? E' un motivo sufficiente per sederci in contemplazione, non abbiamo più nessuna spinta? dove son finiti i santi, i poeti e i navigatori? è possibile che per trovare una scena artistica interessante uno debba andare nella ex DDR, o nelle fogne di DETROIT, a Manchester? Che è successo? Davvero ci interessa sapere che è morto il padre di Albano? davvero dobbiamo difendere il made in italy? Davvero Flavia Vento si candida? Davvero devo scegliere tra bossi e bertinotti? Davvero per andare da Bologna a Venezia ci vogliono 2 ore con qualunque tipo di treno eurostar compreso? Davvero c'è di nuovo lo sciopero?

... scusate
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rebelia
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 07:57    Oggetto: Rispondi citando

johndoe ha scritto:

la "culla dell'umanità"... si... questo è il problema, è questo che ci frega, continuiamo a bearci di questi miti... Il 90% del patrimonio artistico del mondo: e allora? E' un motivo sufficiente per sederci in contemplazione, non abbiamo più nessuna spinta?

te l'appoggio in pieno, ha sempre dato molto fastidio anche a me il nostro scusarci per troppe cose dicendo "siamo italiani", come se questo giustificasse di tutto e di piu'
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 10:16    Oggetto: A Pinco Rispondi citando

Citazione:
Semplice: espatriare! Alla prima occasione.


Non mi sembra che emigrare sia il modo migliore di aiutare l'Italia...









(...o forse sì?) Wink
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 10:21    Oggetto: Re: A Pinco Rispondi citando

quindiciottobre ha scritto:
Citazione:
Semplice: espatriare! Alla prima occasione.


Non mi sembra che emigrare sia il modo migliore di aiutare l'Italia...



(...o forse sì?) Wink


devi sapere che pinco dice peste e corna dell'italia e degli italiani, ma alla fine non riesce a staccarsi da noi Wink
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 12:08    Oggetto: Re: A Pinco Rispondi citando

quindiciottobre ha scritto:
Non mi sembra che emigrare sia il modo migliore di aiutare l'Italia...


A volte mi chiedo se è proprio giusto impegnarsi per cambiare le cose e mi domando: "ma sei proprio sicuro che l'Italia voglia essere aiutata?"

Una volta un pediatra mi disse: "è già difficile aiutare chi ti viene a chiedere aiuto figurati quelli che l'aiuto non lo vogliono".

In certi casi il modo migliore per aiutare è proprio quello di "lasciare nel proprio brodo" nella speranza che nessuno si faccia troppo male.

Dove sta il confine tra "ci provo" e "lascio perdere" ?
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rebelia
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 12:15    Oggetto: Rispondi citando

io sono ottimista e penso che se riusciro' a inculcare determinati valori nella testa dei miei figli, prima o poi qualcosa cambiera'

penso anche che a volte vediamo solo i lati negativi, ma non quelli positivi e non sono convintissima che l'erba del vicino sia sempre migliore della nostra Smile
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 13:30    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Già questo è il vero problema: la classe insegnante fa mediamente pena.

Ho conosciuto professori alla "Attimo fuggente" ma bastano numeri a una cifra per contarli. La maggioranza è costituita da incompetenti.
Forse perchè il decreto Berlinguer, per ragioni politiche, ha aperto l'accesso all'insegnamento a cani e porci riempiendo le aule professori, dalle scuole materne a quelle superiori, di emeriti incapaci che hanno scelto l'insegnamento unicamente perchè si lavora solo per 18 ore alla settimana con tre mesi di ferie retribuite?

ho avuto ottimi insegnanti...giovani e anziani, che sapevano interessare, colpire, affascinare parlando di Storia, di Filosofia, anche di latino o di fisica..
ma ne ho avuto tanti, troppi che erano disinteressati quando andava bene...ignoranti proprio nel resto dei casi...
insegnante di italiano e latino che non sapeva coniugare minimamente verbi e congiuntivi, che al ricevimento parenti dice testualmente "se suo figlio vuole..le dica che si desse da fare"...che sosteneva che il "medioevo non era un secolo di quest'anno" giusto per dire che non era argomento previsto nel programma..

Zeus padre sa di cosa parlo...e magari ha ancora copia della storica raccolta di strafalcioni del liceo....
E io potrei aggiornarlo con quelli raccolti all'Università
Sono fatti gravi e inaccettabili...


Citazione:
A mio avviso l'elemento fondamentale che manca è la passione.
Senza passione puoi fare tanti lavori ma non puoi certo insegnare.

indubbiamente la passione serve sempre a far bene una cosa, tanto più quando il lavoro è insegnare, cioè trasmettere conoscenza e non solo far apprendere meccanismi...
Ma sarei già soddisfatto che la media fosse semplicemente correttamente impegnata



Citazione:
Sapete, vero, che oltre alle 18 ore settimanali di cattedra + 2 di ricevimento parenti + scrutini e consigli di classe, di materia e di istituto per altre 2 ore settimanali (mediamente e se si partecipa) un professore diligente dedica altre 15 ore alla settimana alla progettazione e preparazione delle lezioni, alla correzione dei compiti in classe, alle riflessioni sui propri studenti, all'autoformazione?
Sapete che, quando va bene, un professore diligente lavora ben più di 40 ore settimanali?
[..]
Voglio anch'io una retribuzione che, in cambio di una prestazione professionale certificata di alto livello, mi riconosca il merito del mio impegno.

vero...e falso...
vero perchè ciò che dici è giusto..quelle 18 ore settimanali di cattedra più lo stretto necessario per i parenti non sono quelle effettivamente reali dedicate al lavoro...SE sei un buon insegnante..come non ho dubbi possa essere tu visto anche solo l'impegno e la passione che metti nell'argomentare..
ma quanti fanno esattamente quello che dici ?
io ne ho trovati molti molti di più che andavano a far la spesa durante le ore a disposizione per supplenze...o per il ricevimento parenti dove chiedevano prima se qualcuno sarebbe andato...i compiti in classe li correggevano durante gli altri compiti in classe, ecc.ecc.
E allora restavano davvero solo quelle misere 18 ore, i 3 mesi abbondanti di ferie e un ottimo stipendio da arrotondare (nel senso di raddoppiare) comodamente a casa con lezioni private in nero...
E allora d'accordissimo a pagare in maniera adeguata l'insegnante...
ma a fronte di un adeguato impegno rispetto agli altri lavori..
e magari anzichè far andare praticamente tutti a lezioni private, vediamo di concedere normali ferie come per tutti e non quasi 3 mesi d'estate, 20 giorni a Natale, settimana a Pasqua, ecc.ecc.


Come detto, ho avuto grandi insegnanti...ma non erano minimamente la media
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 14:13    Oggetto: Rispondi citando

Beh, in termini di impegno ti posso confermare che nel mio lavoro ci metto l'anima; in termini di risultati non sta a me parlare, dovrebbero dirlo i miei studenti...
Io ti posso dire che sono soddisfatto di quello che faccio pur non dimenticando mai che ho tanto, tantissimo da imparare. Così tanto che non potrò mai esimermi dal mettermi ogni giorno in discussione.

In merito alle lezioni private le avevo volutamente sottintese perchè argomento troppo importante per limitarmi a citarlo.

Io stesso impartisco qualche lezione privata (di solito da 2 a 4 ore alla settimana) ma solo quando non ho sufficienti incarichi per coprire l'intera settimana di lavoro.
Il giorno che avrò nuovamente una cattedra (mi accontenterei anche solo di fare il precario ovvero il supplente) farò come quattro anni fa (si, sono ormai quattro anni che non ho le mie 18 ore alla settimana e, per la precisione, tre anni fa avevo 5 ore alla settimana, due anni fa 3 ore alla settimana e l'anno scorso e quest'anno nessun incarico...) ovvero smetterò di dare lezioni private a pagamento ma dedicherò qualche pomeriggio alle lezioni private GRATUITE agli studenti della mia scuola
(sempre che non mi capiti nuovamente una scuola in cui il preside mi ha vietato di usare un'aula libera per fare quello che chiamano "sportello" solo perchè non era stato organizzato dalla scuola).

Che posizione ho nei confronti delle ripetizioni?
Sinceramente mi ricordano tanto la situazione tra sanità pubblica e sanità privata dove la seconda esiste per colmare le lacune della prima.

Una specie di cartello tra "dottori".
Non è soddisfatto del trattamento dell'ospedale? venga nel mio studio.
Non è la stessa cosa per le ripetizioni private?

Sapete quanti genitori mi chiedono di affiancare i loro figli "per l'intero anno scolastico"? e non ho ancora capito come mai sgranano gli occhi quando rispondo loro "Spero proprio di no. Spero proprio che vostro figlio abbia bisogno solo di qualche mese. Altrimenti vuol dire che ho fallito l'obiettivo."

Ma, a quanto pare, è interesse di alcuni (molti, pochi?) fallire l'obiettivo altrimenti il giro d'affari si smorza...

Per il resto, caro IoSOLOIo, sono completamente d'accordo con te.
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Zeus
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 14:21    Oggetto: Rispondi citando

ioSOLOio ha scritto:
Zeus padre sa di cosa parlo...e magari ha ancora copia della storica raccolta di strafalcioni del liceo....



soltanto uno
"Tutti quelli che nel compito di latino hanno sbagliato il congiuntivo nella consecutiva... correggessero!"
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quindiciottobre
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 14:43    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
in termini di risultati non sta a me parlare, dovrebbero dirlo i miei studenti...


Non potrebbe essere questa la chiave di tutto?

Sembra che tutti siano (siamo) convinti di saper giudicare i nostri docenti. Sembra anche che i (bravi) docenti siano disposti a farsi giudicare dagli alunni.

Quindi? Facciamo decidere agli alunni!
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ulisse
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MessaggioInviato: 29 Mar 2005 15:52    Oggetto: Rispondi citando

quindiciottobre ha scritto:
Citazione:
in termini di risultati non sta a me parlare, dovrebbero dirlo i miei studenti...


Non potrebbe essere questa la chiave di tutto?

Sembra che tutti siano (siamo) convinti di saper giudicare i nostri docenti. Sembra anche che i (bravi) docenti siano disposti a farsi giudicare dagli alunni.

Quindi? Facciamo decidere agli alunni!


Magariiiiiiiiiiiiiiiii
Considerati baciato in bocca da animale di razza e sesso a te gradite
(così dovrei aver ricompreso parecchi gusti sessuali)

Se può migliorare le mie quotazioni posso dirti che sono il papà dei questionari sulla didattica in università: alla Statale di Milano furono introdotti su mia proposta nel periodo della pantera (all'epoca ero rappresentante degli studenti).

Ora che sono "dall'altra parte della barricata" ti posso garantire che trovo i questionari sulla didattica preziosissimi.

E, forse perchè come prima cosa in aula metto in discussione il mio ruolo, nei questionari a me rivolti trovo sempre suggerimenti per migliorare e mai i temutissimi giudizi del tipo "datti all'ippica" (a parte quelli del tipo: "datti all'ippica, sarò la tua puledra" ma se sono bello che ci posso fare Laughing )

A scuola dubito che l'età degli studenti sia sufficiente a dare connotazione seria ad un siffatto questionario. Preferisco "leggere" cosa pensano di me gli studenti direttamente dal loro comportamento reattivo.

I giovani non te lo mandano certo a dire e non hanno bisogno di un questionario per comunicarti se ti apprezzano o ti disprezzano.

Li osservi un po' e se hai il coraggio di tenere gli occhi aperti le risposte sono lì, davanti al naso.

Anzi, a pensarci bene, i questionari, tra i più giovani, potrebbero essere deleteri.
Uno dei requisiti per un prof è il giusto mix tra autorità e autorevolezza.
A volte l'autorità può essere messa da parte, soprattutto con gli studenti più grandicelli.
A volte, invece, l'autorità non può mancare (e in alcuni casi anche a dosi massiccie) soprattutto con i più piccolini.

Direi che ove è richiesta autorità in dosi massiccie sconsiglierei un questionario considerandolo prematuro.
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M@kA
Comune mortale
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MessaggioInviato: 30 Mar 2005 11:26    Oggetto: Rispondi citando

Vez...ma quanto sono daccordo.
Qui dentro ritrovo fra le righe le immagini che hanno accompagnato la mia tragica esperienza scolastica.
Come dice il saggio prof. di 45 anni le rivoluzioni non possono che partire dalla testa della gente.E caspita quanto dovrebbe cambiare la testa della gente.Una cosa spaventosa.Quello che è successo a me ha quasi dell'assurdo,eppure è la prova che il primo vero problema della scuola superiore italiana stù proprio nel basso livello umano (e quindi poi,professionale) del personale docente.
Esistono perle,per carità,ma se le apostrofiamo come tali un motivo c'è!

Giusto ieri sulla repubblica compariva una rticolo sui ragazzini bloggers francesi,che ne dicevano di tutti i colori ai loro professori,e li sbeffeggiavano pubblicamente.
Di contro questi 8 ragazzi sono stati espulsi con la propedeutica affermazione che "nella vita le cose on funzionano così.La società è diversa e loro devono imparare".
Mai sentito nulla di più mediocremente falso e patetico.

La mediocrità dell'arrivista frustrato,che ritrova nel ruolo d'insegnante una fonte di appagamento esistenziale,è il dramma,a quanto pare della scuola ovunque!

Ad avvalorare questa mia opinione si accompagnava pure un censimento sul profilo della scuola secondo una ricerca ministeriale.
Ai prof interessa di più che il bravo alunno "arrivi puntuale" piuttosto che "copi".
Io la leggo in un solo modo "godo perchè attraverso la preservazione del rituale e della subordinazione agli imperativi la scuola,concreta estensione del mio ego,si preserva e rafforza nell'incanalamento di questi piccoli adulti" tutto a discapito del "sono felice perchè queste future persone vivono e vogliono mettersi alla prova seriamente senza timore".

Io pondero seriamente l'ipotesi di fare l'insegnante e da quando sono all'università,un paio di volte mis ono commosso nel vedere alcuni personaggi che gioivano alle mie schizofreniche richieste di iperattivo compulsivo con vuoto da rapporto studente-professore;e ridevo quando mi sgridavano dicendomi che sono disordinato e poco metodico.
Ridevo perchè era verissimo ed avevano ragione;e come dargli torto!Ma a me non faceva paura perchè questa gente mi ha riconosciuto i miei meriti,e non se ne risentiva se ero scostante nello studio del loro esame (son cazzi miei in fondo se toppo un esame) o se facevo qualche strafalcione.
Questa gente si limitava con professionalità a fare il prorpio dovere,e non leggeva in me la necessità di soddisfare il proprio egcentrismo.
Ovvero:non mi piace analisi.Al mio prof di analisi non glie ne fregherebbe niente se gli dicessi "sa..ma io con la matematica non siamo grandi amici".
Al massimo riderebbe e mi darebbe consigli adeguati,visto e considerato che frequento fisica!

Rileggendo e ripensando (date le scottature itneriori che mi porto) mi sono sovente soffermato sull'importanza del giudizio dello studente nei confronti dell'insegnante.
Quei blog franceso sono un picoclo tesoro secondo me.Centomila volte più preziosi di quegli inutili moduli da 4 soldi che fanno girare per le aule.
MOlta gente licompila svogliatamente,o si preoccpa di non essere sincera o troppoo severa,avvertendo ancor ail timore che l'autorità del professore incute.
Che secondo l'alunno incute,perchè poi il prof non aspetta niente altro che la verità spesse volte.

Purtroppo esistono anche personaggi schizofrenici che sanno cosa è giusto ma faticano ad accettare le critiche,e prima o poi strippano.Noi studenti ci troviamo a dover affrontare i prof,e non lavorarci assieme.
Ridicolo.E l'arrogante diritto di sapere e ptoere che molti prof si abrogano è quato meno patetico.Un vergognoso tentativo di tenere con i denti e le unghie un riconoscimento ed un titolo che li rende capaci ed in posizione dominante.

Roba vecchia che si trova pure nel maricume politico e menageriale.Solo in salsa scolastica.Nulla di nuovo all'orizzonte.E' il vizio umano all'arroganza e la miseria interiore.Principio della minima energia a livello psicologico.
PEccato che la critic apoi faccia male.

Quindi,terminando gli sproloqui personali (scusate) ritorno si quei blog.
Il blog,anonimo,libero,aperto in un luogo di soli ragazzi è secondo me il vero elemento con cui l'autocritica di un isnegnate dovrebeb scontrarsi.

Blog liberi ed aperti ci vorrebbero.Forum aperti.Garanzia di anonimato.E soprattutto non uno per ogni scuola.Tutto mescolato.Tutti gli launni di tute le scuole.Dove si scrive con diritto di impunità.Perchè,nel bene o nel male,quei luoghi sono un tesoro di informazioni per un docente.

Aiuterebbero enormemente a recuperare il grossissimo valore del lato umano che ogni adoelscente sviluppa.Evincerne problemi e potenzialità.Inoltre mettendo ragazzi in interazione si riesce anche a metterli in discussione fra di loro,conoscersi e confrontarsi,con relativo miglioramento e grosse lezioni di autocritica.Anche perchè,per forum o blog,il bullismo non funziona.Vince chi sa cosa dire e sa dirlo.Non chi sa imporsi od ha carisma.

Da qui un altor grande progresso:riscoprire la scrittura!Il valore della comunicazione scritta e le sue molteplici possibilità.DAto che è un vettore ben diverso dal confronto diretto e dal dibattito.
Torno su fattori quali bullismo e carisma.Senza addentrarmi nei dettagli.In pratica li,una persona con difficoltà ad imporsi ma molto spirito,può,stando dietro un schermo,rivelarsi e mettersi alla prova con molta più facilità,e scprirsi più vlocemente.

Quindi i mezzi di itnerent sarebbero un picoclo tesoro.Obiettivamente da incentivare e proporre.

Parlando poi dei prof.Se vogliono fare lezioni private,che le facciano,però,oltre algi scontrini (che sarebbe il minimo) gli si dovrebbe,a io parere,vietare di farle durante periodo scolastico.Tempo tolto al lavoro.Non è professionale.INoltre bisogna eliminare la pietosa mentalità diffusissima tra motlissimi genitori secondo la quale il figlio DEVE riuscire a tutti i costi.
Qui nel mio paese (lo so perchè conosco la neuropsichiatra) il 40% dei ragazzi di un liceo scientifico sono int erapia,ed alcuni pure con farmaci,a causa di esaurimentie depressioni creati da stress da ambiente scolastico pressioni familiari.

Infine bisognerebbe,semrpe per i prof,creare,stando alal situazione di oggi,un vero e proprio manuale dove si insegna "come si insegna".
Bisognerebbe poi addirittura rendere costituzionale,ma già legge sarebbe molto bello,il grosso valore educativo ed umano,che dovrebbe essere PRIORITARIO nella scuola.
Perchè gente viva,capace,pronta e soprattutto felice,poi,se vogliamo farci i conti,al sistema sociale ed eocnomico è esattametne ciò che serve.

Quindi strutturare una scuola intorno alle esigenze umane degli alunni in quanto ragazzi in crescita bisognosi di sbattere la testa e SBAGLIARE senza timore di rimprovero od umiliazione (si.Ho detto umiliazione!!) per metere alal prova se stessi.Così da crare quel ciclo in cui l'insegnate abile inserirsi,in cui da i giusti imput,crea il giusto ambiente e la giuta armonia,per poter poi,al momento opportuno,pretendere anche ciò che gli studenti devono al processo di apprendimento.

In pratica portare quell'aria felice che si respira oggi solo all'univesità,dentro le superiori.

Dulcis in fundo,dato lo suqallido spessore umano di motli prof,bisognerebbe creare anche un manuale di riferimento in cui vengono con precisione delineate le direttive e le priorità(come negli scritti di Pennac tanto per dare un'idea) del metodo d'insegnamento.
Ancora oggi noi studenti viviamo le fatiche della sopportazione di una grossa generazione di vecchi insegnati dalla metnalità e dalla capacità insufficiente ai bisogni del mondo dove noi ragazzi viviamo!

I valori dei prof rispecchiano un modno che è già finito ed ha fallito da tempo.Questo è il vero problema.Ed i prof perlacei sono solo quelle persone che han saputo andare oltre e comprendere il valore anche umano,staccandosi quindi da quello schema arcaico e fallimentare,ed implementandolo con fattori umani e relazionari che lo studente,specie oggi,dove sei molto alsciato a te stesso,spasmodicamente ricerca.

Bisognerebbe tornare ai vecchi mentori.PErsone umane,che stanno con te,ti conoscono e cpaiscono,ma al mometo opportuno evono pretendere perchè devono metterti alla prova per tstarti.
Ma se così avviene,con serenità e rispetto,lo studente non temerà di fallire e di rischiare.E cercherà di rendere contento il suo mentore,fin dove gli sarà possibile.

Ok,ho romanzato,mi spiace,mi vien naturale,ma in linea di massima,con molta più semplicità umana,è quello che avviene sempre coi bravi prof!

Ai prof che girano qua dentor dico solo questo.
Dopo un anno e mezzo passato a piangere davanti ai libri universitari,mi sono accorto che io per anni non sono riuscito a sfruttare il mio potenziale a causa del TERRORE che l'avere una itnerazione con il professore,mi procurava.
Davanti ai compiti in classe mi paralizzavo perchè l'ansia mi mandava in panico,per paura di sbagliare.
Sono iconosciuto dai miei prof sia universitari che universitari come una persona estremamente intelligente (spero di esserlo davvero),ma acnora oggi provo un filo di terrore interno all'idea di dover affrontare uno scritto.
Sono passati già 4 anni,e mi han detto di fare lo psichiatra.Quindi pensate voi certa gente come sta ridotta.

Bene.Altre proposte così su due piedi..a no,ne ho ho un'altra.
Io sono un creativo ed un intuitivo.Come semrpe noi soggetti di qeusto ramo siamo piuttosto sorprendenti nel capire le cose,ma siamo totalmente in balia dei nostri schizzi interiori,dei capricci cerebrali e fatichiamo terribilmente a concentrarci a comando.
Abbiamo un cervello molto indisciplinato.

PEr anni mihanr otto le balle dicendomi che "deve imparare bla bla bla"
Grazie al piffero,e come si fa ad impararlo?!?
L'ho imparato da solo,tanto per cambiare.
Oggi posso vantare una buona abilità di focalizzazione grazie alla discpilina datami dalle arti marizali e dalla ginnastica.
Esatto.Per discpilinare la testa sono dovuto passare dal corpo.

E queste discpiline:danza,ginnastica,arti marziali.Dvrebbero venire insegnate,a mio parere,fin in tenera età nelle scuole.
Magari con anche accordi con strutture comunali e provinciali,in cui tenere regolari ore di lezione,e saltuari stage dimostrativi.
TAnto oggi la ginnastica fa riderei polli.
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MessaggioInviato: 30 Mar 2005 13:28    Oggetto: Rispondi citando

L'idea di introdurre i questionari è stata splendida, meravigliosa.

E' un vero peccato oggi siano completamente inutili perché mal scritti, mal applicati e mal interpretati.

Complimentissimi!

Ciao!
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MessaggioInviato: 30 Mar 2005 14:26    Oggetto: Rispondi

vedo che l'argomento ha destato più interesse di quanto avrei mai supposto...



ps: vedo anche il nuovo arrivo di M@kA ...ben trovato
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