Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Licenziata per un'email TUTTA IN MAIUSCOLO
Una donna neozelandese ha perso l'impiego per aver inviato un'email "provocatoria" con il testo in rosso e in maiuscolo.


Foto di Leah-Anne Thompson

[Gateo]

CI SONO DELLE PREVEDIBILI CONSEGUENZE

[Zeus]

PER ESEMPIO?

[{KALLISTI}]

Giusta la sentenza, diamine, ma e' anche giusto far capire che la mail e' uno strumento di comunicazione, che ha le sue regole, e come un tono canzonatorio o di sfida e' fastidioso (e ragionevolmente causa di richiamo, se non licenziamento) cosi' le equivalenti forme in mail...

[Riverside]

[freemind]

MUUUUUUUUU?

A parte i muggiti, se non ho capito male l'azienda ha detto che è stata la bocca che ha fatto sboccare il vaso ma poi quando ha portato le prove della giusta causa aveva come unica cosa la mail in maiuscolo?

Mah!

[H5N1]

Eh eh... l'hanno solo bannata dall'azienda per aver violato la Netiquette

Editata per una "acca" mancante, come da richiesta di coslui che l'ha postato (questo post). Edit: by Silent runner

[ili07]

BAH!!!!!

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ops..scusate..mi son sbagliata

[H5N1]

Ho scritto "l'hanno" senz'H!!!!

Ma non è possibile modificare i post?!?

[ili07]

[Silent Runner]

Fatto. Ma che non si ripeta!

[ili07]

[Silent Runner]

Ok, Time out!

Tornando in tema...
Un episodio grottesco ma che non rivela niente di nuovo. Le aziende che vogliono liberarsi di persone scomode hanno infinite armi per farlo. Lavorare oggi, anche se si è maleducati da morire e magari anche un tantino antipatici può essere molto difficile. E ancor più tenersi il posto.

...E pensare che un tempo gli stronzi erano quelli che restavano sempre a galla.

[ili07]

[Silent Runner]

Eh, già.. ma contrariamente a quanto si pensa è la regola a confermare le eccezioni e non il contrario.

Sulle dinamiche interne al caso in questione è difficile discutere perché non abbiamo altri dati se non quelli riportati dall'articolo.

Ribadisco la mia perplessità per la motivazione del licenziamento. Se una azienda ha in fastidio un dipendente ha sempre dalla sua la potenza di fuoco che distingue il dipendente dal datore di lavoro.

Non dobbiamo però dimenticare il fattore umano: tutte le aziende sono "governate" da individui sulle cui capacità e competenze è difficile stilare una classifica dei migliori. Spesso è più facile trovare eccellenze nei lavoratori che nei datori di lavoro e nei dirigenti che le aziende promuovono al loro ruolo.
Non ho mai infatti, sentito parlare di aziende che sono fallite per errori e incapacità dei lavoratori dipendenti.

Tornando al caso in questione, salito alla cronaca solo per la sua eccentricità, ripeto la mia perplessità e fors'anche imbarazzo. Appartenere a una specie che usa la propria creatività inventandosi ragioni come quella che ha portato davanti ad un tribunale un contenzioso come questo, mi produce, come ho detto, qualche imbarazzo.
Vorrei davvero tirarmene fuori.
Ma non so se posso fare domanda per dimettermi dal genere umano, perché non so se verrebbe accolta.

[nino.dago]

Come il nostro caro Mod, anch'io penso che in questa vicenda molta responsabilità ce l'ha la dirigenza dell'azienda, nel senso che pur potendo avere ragione, si sono messi nelle condizioni non solo di avere torto, ma anche di fare una figura barbina dinanzi al mondo intero...

Certo è che un episodio del genere illustra a quali mezzucci scendono spesso le aziende per allontanare i dipendenti indesiderati.

Nella tristezza, o ironia (i sentimenti in questo caso sono molto contrastanti) della vicenda comunque emerge un dato non da poco: ci lamentiamo spesso dell'Italia, ma anche nel resto del mondo, a quanto pare, non scherzano!

Forse, per una volta, è successo all'estero qualcosa che non succederebbe mai in Italia.

Nel rapporto di lavoro subordinato (che è un contratto atipico per definizione, parte forte contro parte debole), le aziende dovrebbero imparare l'arte della diplomazia. Un tuo dipendente non ti piace o non ci vai d'accordo? E' lecito che ciò possa accadere, e lo dico pur essendo dipendente. Voglio dire, si rompono i matrimoni, non vedo perché non possa interrompersi un rapporto di lavoro. Tuttavia, sarebbe gradito, anche se non richiesto dalla legge, mettersi a tavolino con il soggetto che si vuole allontanare e contrattare un suo allontanamento. Questo ha diversi vantaggi. Primo, gli altri dipendenti non demonizzano la dirigenza se vedono che l'accordo in tal senso è stato reciproco; secondo, un accordo del genere spesso costa meno di quanto potrebbe chiedere il dipendente se ingiustamente licenziato; terzo, siccome nella vita non si può mai sapere, mantenere buoni rapporti con l'ex dipendente ha il vantaggio di dare un'immagine positiva dell'azienda e nello stesso tempo lascia la porta aperta ad eventuali successive collaborazioni con il soggetto in questione, qualora l'azienda ne avesse bisogno.

Mi sembra purtroppo che questo modo "illuminato" di vivere la realtà aziendale lo abbiano pochi dirigenti e/o "imprenditori" (volutamente virgolettato perché un imprenditore non ha questo titolo solo in virtù del fatto che investe dei soldi in un'azienda, ma è un termine che dovrebbe abbracciare molti altri aspetti). Speriamo che le cose cambino.

[Zeus]

Anche dalle nostre parti un dipendente è stato licenziato per aver scritto un'email... è successo in Telecom Italia, notizia uscita proprio adesso.

[cisco]

Sarebbe ora che cominciassimo tutti ad usare i protocolli di criptaggio delle email, peraltro anche gratuiti.

[digirun]

[the_zius]

invece hanno fatto benissimo a licenziarla, trovo solamente incredibile come il tribunale non abbia capito una beneamata mazza.
Se avesse gridato e fatto sceneggiate davanti agli altri colleghi avrebbero potuto licenziarla giustamente, no?
perchè invece se manda una mail tutta in maiuscolo questo fatto deve essere trascurato.
allora che trionfi l'ignoranza e che la gentaglia che infesta i posti di lavoro continui a rovinare la vita agli altri...