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Licenziata perché usava Facebook in malattia
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Zeus News
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MessaggioInviato: 27 Apr 2009 16:43    Oggetto: Licenziata perché usava Facebook in malattia Rispondi citando

Commenti all'articolo Licenziata perché usava Facebook in malattia
Una donna svizzera ha perso il posto perché, nonostante fosse a casa in malattia, si è connessa al social network: "chi usa la Rete può anche lavorare", dice la compagnia che l'ha licenziata.


Foto di Mikko Pitkänen
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zeross
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MessaggioInviato: 27 Apr 2009 20:58    Oggetto: Chi la fà l'aspetti Rispondi citando

In questo caso la dipendente finta furba se la è proprio cercata visto che il motivo per cui si è messa in malattia era una emicrania da VDT cioè il rischio professionale di coloro che lavorano al videoterminale di avere cefalee ed altri disturbi, che nel caso addotto dalla lavoratrice la costringevano a stare al buio.
Questa è una situazione incompatibile con l'uso di FB, ed anche se viene scoperta mediante una esca, il suo comportamento è da stigmatizzare perché sono proprio questi furbi fessi che con le loro trovate portano ad un inasprimento delle condizioni necessarie per usufrire di permessi, malattie e quant'altro.

Il licenziamento in questo caso come direbbe qualcuno, è sacrosanto per rispetto di tutti coloro che invece vanno a lavorare anche con la febbre e non ricorrono a trucchetti e mezzucci per stare a casa.

Arrivederci

Zeross
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ili07
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 02:42    Oggetto: Re: Chi la fà l'aspetti Rispondi citando

zeross ha scritto:
In questo caso la dipendente finta furba se la è proprio cercata visto che il motivo per cui si è messa in malattia era una emicrania da VDT cioè il rischio professionale di coloro che lavorano al videoterminale di avere cefalee ed altri disturbi, che nel caso addotto dalla lavoratrice la costringevano a stare al buio.
Questa è una situazione incompatibile con l'uso di FB, ed anche se viene scoperta mediante una esca, il suo comportamento è da stigmatizzare perché sono proprio questi furbi fessi che con le loro trovate portano ad un inasprimento delle condizioni necessarie per usufrire di permessi, malattie e quant'altro.

Il licenziamento in questo caso come direbbe qualcuno, è sacrosanto per rispetto di tutti coloro che invece vanno a lavorare anche con la febbre e non ricorrono a trucchetti e mezzucci per stare a casa.

Arrivederci

Zeross



Sad io non a farei così semplicistica...

a parte non avere gli esatti particolari della vicenda (la donna potrebbe anche solo essersi collegata per 5 minuti per guardare un semplice messaggio), ritengo che arrivati a sto punto sarebbe da considerarsi anche legittimo il licenziamento perchè il dottore dell'azienda arriva a casa tua e vede che hai un libro aperto sul tuo letto...

sono daccordo che ci sono tanti furbi a sto mondo, ma la spiata su facebook o robe simili mi pare un po' troppo....
direi che se la donna non era stata corretta, l'azienda quasi l'è entrata in casa spiando la sua pagina...una sorta di violazione di domicilio sotto falsa identità....non mi pare una bella cosa...

secondo me così il passo tra ste robe e Gattaca non è così lungo.... Confused
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OXO
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 07:41    Oggetto: Rispondi citando

Diciamo che forse la misura è stata un po' eccessiva: la donna ha sicuramente sbagliato, ma a mio avviso sarebbe bastata una lettera di biasimo.
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merlin
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 08:40    Oggetto: Assicurazioni e beneficenza Rispondi citando

OXO ha scritto:
Diciamo che forse la misura è stata un po' eccessiva: la donna ha sicuramente sbagliato, ma a mio avviso sarebbe bastata una lettera di biasimo.

Notoriamente le imprese di assicurazione esistono per beneficiare il prossimo; anche a prescindere che scopo di qualsiasi impresa è quello e di realizzare profitti.
Certo, non sappiamo i retroscena dei fatti, e non solo quelli che hanno portanto alla "scoperta"; è proprio per questo che la notizia va presa per com'è, e quindi deve essere valutato in astratto il comportamento del datore di lavoro. Che ha fatto benissimo a licenziare, se ha valutato che quanto avvenuto aveva fatto venire meno la fiducia necessaria al mantenimento dell'impiego.
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Zeus
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 09:09    Oggetto: Rispondi citando

Forse aveva scritto nella sua bacheca "Sto cazzeggiando alla grande, alla faccia della mia azienda" Smile
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pierpa
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 09:28    Oggetto: polarizzazione italiana Rispondi citando

il fatto fa notizia in italia dove si vive per il lavoro (mannaggia al primo articolo della costituzione) e il lavoro a vita è una questione di vita.

nel mondo anglosassone si cambia lavoro e casa anche a sessant'anni come una delle ordinarie cose della vita.

importantissimo è infatti il punto in cui la donna dice che la cosa è accaduta a danno dello stesso datore di lavoro: non si preoccuperà di lottare per riprendere quel lavoro in un brutto ambiente in cui servono solo scuse infantili per licenziare.

riprendo il discorso per chiarire il mio lamento sul primo articolo della costituzione italiana mettendolo a confronto ad esempio con il preambolo della costituzione americana, più vecchia ma più umana che parte dal risultato, ovvero dalla garanzia del benessere, non dallo strumento, il lavoro:

"allo scopo di [...] promuovere il benessere generale e di salvaguardare per noi stessi e per i nostri posteri il dono della libertà, decretiamo e stabiliamo questa Costituzione"

altro che "repubblica fondata sul lavoro": ma che palle.

avete notato che sotto quest'ottica articoli come questo possono apparire irrilevanti come se a qualcuno la polizia sequestrasse l'automobile per un motivo futile? il danno economico è analogo (in un ambiente in cui la mobilità lavorativa è elevata a causa della diversa polarizzazione di aziende e dipendenti) ma non può fare notizia.

da noi si giustifica quasi persino un'infrazione stradale o addirittura il furto: l'ho fatto per lavorare... ero in ritardo al lavoro...

ho esagerato, ma il concetto è quello
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mariantonio.inter
Semidio
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 10:00    Oggetto: Rispondi citando

la lavoratrice è contenta, la datrice di lavoro è contenta. quale è il problema?
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 11:03    Oggetto: siamo di fronte a mobbing e violazione della privacy Rispondi citando

zeross ha scritto:
Il licenziamento in questo caso come direbbe qualcuno, è sacrosanto per rispetto di tutti coloro che invece vanno a lavorare anche con la febbre e non ricorrono a trucchetti e mezzucci per stare a casa.

Merlin ha scritto:
...Che ha fatto benissimo a licenziare, se ha valutato che quanto avvenuto aveva fatto venire meno la fiducia necessaria al mantenimento dell'impiego...

Ragazzi, ma ci avete pensato prima di pubblicare queste cose?
Premesso che non conosciamo i dettagli dell'intera vicenda limitiamoci ai dati di fatto.
Anzitutto chi vi dice che la lavoratrice ha simulato e non era invece effettivamente colpita da emicrania? Infatti un conto è stare tutta la giornata in ufficio con l'emicrania che va e viene e un altro è fare una veloce puntatina su Internet mentre si sta a casa rilassati, questo mi pare chiaro.
Chi ha autorizzato la società a fare dei controlli sull'attività della lavoratrice a casa sua, durante un periodo di malattia?
E come può una società concludere che la fiducia in un proprio dipendente venga meno solo a causa di un accesso ad Internet durante un periodo di malattia?

La motivazione dell'azienda "chi sta abbastanza bene per usare Facebook con un'emicrania sta abbastanza bene per venire al lavoro con un'emicrania" è una posizione talmente folle oltreché stupida che secondo me autorizzerebbe delle serie indagini all'interno dell'ufficio del personale per quello che ai miei occhi potrebbe anche configurarsi come un caso di mobbing (a meno che, ripeto, non ci siano altri dettagli importanti non riportati nell'articolo), nonché di violazione della privacy.
Sinceramente mi auguro che una azienda che prende iniziative così insensate e fortemente lesive della dignità dei lavoratori venga pesantemente sanzionata.

E, altrettanto sinceramente, mi auguro che i miei "colleghi" qui su Zeus News ponderino un po' di più certe vicende prima di commentarle in modo così "scriteriato". Infatti, anche ammettendo che la lavoratrice abbia fatto la "furba" prendendosi un periodo di malattia ingiustificato, la reazione che ha avuto l'azienda è intollerabile sotto molteplici punti di vista.
Ricordiamoci infatti che le aziende serie, cosa che certamente non si può dire dell'azienda svizzera in questione, ha tanti sistemi leciti e condivisibili per scoraggiare i parassiti e incentivare i dipendenti produttivi.

Infine vorrei dire una cosetta a pierpa, togliendomi un sassolino dalla scarpa.
Non conosco la costituzione americana e non posso quindi confrontarla con la nostra ma voglio dirti che il nostro primo articolo è bellissimo, chiaro e basilare, e se lo Stato pensasse seriamente a realizzarlo vivremmo tutti molto bene. E non è affatto vero che "repubblica fondata sul lavoro" significhi che i cittadini debbano vivere per il lavoro. Questa è una tua personalissima (e sbagliata) interpretazione della norma.
L'interpretazione giusta è che la repubblica deve dare a tutti la possibilità di costruirsi una vita libera e dignitosa attraverso il lavoro; che chi non lavora e quindi non produce (per scelta, non per circostanza) non può considerarsi a pieno titolo "cittadino"; in ultima analisi che si lavora per vivere non che si vive per lavorare!
L'unico problema è che abbiamo una classe politica talmente scadente che questo meraviglioso Primo Articolo è sempre rimasto solamente sulla carta...
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xluve
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 11:16    Oggetto: Era alle Bahamas mentre diceva di stare malata a casa? Rispondi citando

A me questo episodio fa venire i brividi perché mi convince che stiamo scivolando sempre di più verso un medioevo tecnologizzato.
Il caso di questa dipendente è oscuro e la sua posizione scomoda.
Però se ci pensate è semplicemente abominevole che per una connessione ad un qualsiasi sito una compagnia di assicurazioni si senta in diritto di licenziare una propria dipendente. Ha fornito dati riservati ad una compagnia concorrente? Era alle Bahamas mentre diceva di stare malata a casa?
Ragazzi ha cazzeggiato su FB! Sono stracazzi suoi. Se poi è una poco produttiva la si licenzia perché lavora male, non per i siti che frequenta quando sta a casa.

Ripeto che magari in questo caso la dipendente ha torto marcio e questo è stato solo l'episodio di coda per buttarla fuori, questo non lo si capisce dall'articolo.

Certo a me fa paura una società in cui vale di più un log ad un sito della minchia che la parola di una persona. Quando tornerà anche da noi la lapidazione il passo verso un mondo migliore sarà completo... Sad
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naturuzzu
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 13:18    Oggetto: Re: Chi la fà l'aspetti Rispondi citando

zeross ha scritto:
In questo caso la dipendente finta furba se la è proprio cercata visto che il motivo per cui si è messa in malattia era una emicrania da VDT cioè il rischio professionale di coloro che lavorano al videoterminale di avere cefalee ed altri disturbi, che nel caso addotto dalla lavoratrice la costringevano a stare al buio.
Questa è una situazione incompatibile con l'uso di FB, ed anche se viene scoperta mediante una esca, il suo comportamento è da stigmatizzare perché sono proprio questi furbi fessi che con le loro trovate portano ad un inasprimento delle condizioni necessarie per usufrire di permessi, malattie e quant'altro.

Il licenziamento in questo caso come direbbe qualcuno, è sacrosanto per rispetto di tutti coloro che invece vanno a lavorare anche con la febbre e non ricorrono a trucchetti e mezzucci per stare a casa.

Arrivederci

Zeross

Questa storia e' talmente assurda che non trovo le parole per postare un commento!
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naturuzzu
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 13:21    Oggetto: Re: Era alle Bahamas mentre diceva di stare malata a casa? Rispondi citando

xluve ha scritto:
A me questo episodio fa venire i brividi perché mi convince che stiamo scivolando sempre di più verso un medioevo tecnologizzato.
Il caso di questa dipendente è oscuro e la sua posizione scomoda.
Però se ci pensate è semplicemente abominevole che per una connessione ad un qualsiasi sito una compagnia di assicurazioni si senta in diritto di licenziare una propria dipendente. Ha fornito dati riservati ad una compagnia concorrente? Era alle Bahamas mentre diceva di stare malata a casa?
Ragazzi ha cazzeggiato su FB! Sono stracazzi suoi. Se poi è una poco produttiva la si licenzia perché lavora male, non per i siti che frequenta quando sta a casa.

Ripeto che magari in questo caso la dipendente ha torto marcio e questo è stato solo l'episodio di coda per buttarla fuori, questo non lo si capisce dall'articolo.

Certo a me fa paura una società in cui vale di più un log ad un sito della minchia che la parola di una persona. Quando tornerà anche da noi la lapidazione il passo verso un mondo migliore sarà completo... Sad

Dai raga!Questa storia e' assurdissima.Io faccio fatica a credere a queste cose!Altro che medioevo!Mi sembra un filmndi spionaggio!
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MaXXX eternal tiare
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 14:18    Oggetto: Rispondi citando

Non sappiamo i retroscena ma prendendo per buono quanto è trapelato dall'articolo inglese e riportato da zeusnews direi che ci sono colpe da tutti e due le parti!!!

La donna se stava così male a causa del pc non doveva usarlo... ma forse è stata male mezza giornata e la sera si è rimessa al pc per rilassarsi che ne sappiamo? se ha fatto la furba invece se lè cercata e cavoli suoi.

Cè da dire che anche l'azienda ha sbagliato!! non si può permettere di entrare così nella vita delgi altri e inoltre almeno da noi in italia proprio contro i furbi cè il medico del lavoro.. come fa l'azienda sul sentito dire a fare una cosa del genere!!! poi non so quello che ha fatto su facebook ne quanto ci è stata, ad esempio mia cugina a volte col suo account ci fa stare il figlio piccolo ai giochini... devo dirli di stare attenta se mai andrà in malattia Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 15:33    Oggetto: Rispondi citando

MaXXX eternal tiare ha scritto:
Non sappiamo i retroscena ma prendendo per buono quanto è trapelato dall'articolo inglese e riportato da zeusnews direi che ci sono colpe da tutti e due le parti!!!

La donna se stava così male a causa del pc non doveva usarlo... ma forse è stata male mezza giornata e la sera si è rimessa al pc per rilassarsi che ne sappiamo? se ha fatto la furba invece se lè cercata e cavoli suoi.

Cè da dire che anche l'azienda ha sbagliato!! non si può permettere di entrare così nella vita delgi altri e inoltre almeno da noi in italia proprio contro i furbi cè il medico del lavoro.. come fa l'azienda sul sentito dire a fare una cosa del genere!!! poi non so quello che ha fatto su facebook ne quanto ci è stata, ad esempio mia cugina a volte col suo account ci fa stare il figlio piccolo ai giochini... devo dirli di stare attenta se mai andrà in malattia Rolling Eyes


dall'articolo pare che la donna abbia affermato di essersi collegata dal telefono cellulare, ma quel che scrivi è rilevante...

mettiamo caso che la ragazza avesse intentato una causa contro l'azienda affermando che il suo fidanzato è solito collegarsi con la sua pagina di facebook, l'azienda come avrebbe dimostrato che al pc era davvero lei???
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cisco
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 16:50    Oggetto: Rispondi citando

Sarà... ma questa volta sono d'accordo con l'Azienda.
La donna doveva lavorare al computer, ed era in mutua perché si era dichiarata impossibilitata a farlo.
Se poi usa FB, allora poteva benissimo usare il pc anche a lavoro.
E poi, per licenziarla così in tronco... forse non correvano buoni rapporti, chissà... Rolling Eyes

Su come l'abbia saputo l'Azienda è poco rilevante: lei stessa ha fornito la propria identità su un mezzo pubblico, quindi quale privacy d'Egitto Exclamation
Chi partecipa a FB col proprio nome e cognome non può sperare nella privacy!!!

Questo è uno dei motivi per cui io odio FB. È come usare una grande lavagna messa in mezzo alla strada, e scrivere quel che si pensa.

E comunque, come dice zeross, se l'è veramente cercata! Wink
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 19:13    Oggetto: Rispondi citando

ili07 ha scritto:
MaXXX eternal tiare ha scritto:
Non sappiamo i retroscena ma prendendo per buono quanto è trapelato dall'articolo inglese e riportato da zeusnews direi che ci sono colpe da tutti e due le parti!!!

La donna se stava così male a causa del pc non doveva usarlo... ma forse è stata male mezza giornata e la sera si è rimessa al pc per rilassarsi che ne sappiamo? se ha fatto la furba invece se lè cercata e cavoli suoi.

Cè da dire che anche l'azienda ha sbagliato!! non si può permettere di entrare così nella vita delgi altri e inoltre almeno da noi in italia proprio contro i furbi cè il medico del lavoro.. come fa l'azienda sul sentito dire a fare una cosa del genere!!! poi non so quello che ha fatto su facebook ne quanto ci è stata, ad esempio mia cugina a volte col suo account ci fa stare il figlio piccolo ai giochini... devo dirli di stare attenta se mai andrà in malattia Rolling Eyes


dall'articolo pare che la donna abbia affermato di essersi collegata dal telefono cellulare, ma quel che scrivi è rilevante...

mettiamo caso che la ragazza avesse intentato una causa contro l'azienda affermando che il suo fidanzato è solito collegarsi con la sua pagina di facebook, l'azienda come avrebbe dimostrato che al pc era davvero lei???


Giusto Wink sarebbe stato un retroscena interessante Smile
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 19:16    Oggetto: Rispondi citando

cisco ha scritto:
Sarà... ma questa volta sono d'accordo con l'Azienda.
La donna doveva lavorare al computer, ed era in mutua perché si era dichiarata impossibilitata a farlo.
Se poi usa FB, allora poteva benissimo usare il pc anche a lavoro.
E poi, per licenziarla così in tronco... forse non correvano buoni rapporti, chissà... Rolling Eyes

Su come l'abbia saputo l'Azienda è poco rilevante: lei stessa ha fornito la propria identità su un mezzo pubblico, quindi quale privacy d'Egitto Exclamation
Chi partecipa a FB col proprio nome e cognome non può sperare nella privacy!!!

Questo è uno dei motivi per cui io odio FB. È come usare una grande lavagna messa in mezzo alla strada, e scrivere quel che si pensa.

E comunque, come dice zeross, se l'è veramente cercata! Wink


Si se lè cercata ok, ma cmq ci sono regole specifiche che tutelano il lavoro e la malattia retribuita, ora non so come funziona da loro ma un azienda non può arrogarsi il diritto di entrare così nella vita di un dipendente, se anche un datore di lavoro vede un dipendente in malattia in discoteca può e deve avvisare il medico del lavoro dato che è questo quello che deve verificare la veridicità dalla malattia.
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 20:36    Oggetto: Rispondi citando

MaXXX eternal tiare ha scritto:
cisco ha scritto:
Sarà... ma questa volta sono d'accordo con l'Azienda.
La donna doveva lavorare al computer, ed era in mutua perché si era dichiarata impossibilitata a farlo.
Se poi usa FB, allora poteva benissimo usare il pc anche a lavoro.
E poi, per licenziarla così in tronco... forse non correvano buoni rapporti, chissà... Rolling Eyes

Su come l'abbia saputo l'Azienda è poco rilevante: lei stessa ha fornito la propria identità su un mezzo pubblico, quindi quale privacy d'Egitto Exclamation
Chi partecipa a FB col proprio nome e cognome non può sperare nella privacy!!!

Questo è uno dei motivi per cui io odio FB. È come usare una grande lavagna messa in mezzo alla strada, e scrivere quel che si pensa.

E comunque, come dice zeross, se l'è veramente cercata! Wink


Si se lè cercata ok, ma cmq ci sono regole specifiche che tutelano il lavoro e la malattia retribuita, ora non so come funziona da loro ma un azienda non può arrogarsi il diritto di entrare così nella vita di un dipendente, se anche un datore di lavoro vede un dipendente in malattia in discoteca può e deve avvisare il medico del lavoro dato che è questo quello che deve verificare la veridicità dalla malattia.


e comunque a parte il fatto che facebook è pubblico fino ad un certo punto perchè la maggiornaza dei profili sono impostati sulla pubblicità solo nei confronti dei propri friends, io dico che dare per appurato che una azienda possa avere simili comportamenti nei confronti dei dipendenti, li legittima anche a mandare spie sotto casa che controllino i movimenti di questi...

non vi pare un po' pericoloso??
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 20:53    Oggetto: Rispondi citando

do ragione all azienda.. leggendo solo il titolo uno puo dire: che c... cercano ogni cavillo per mandarti in malora.
ma visto che la motivazione è proprio l'emicrania (e visto che si è chiesto lo stato di malattia, deve essere veramente tosta) effettivamente se non era così pesante da richiedere uno stato di malattia... l azienda ha le sue valide ragioni.

ora, vorrei però pensare: se avesse usato facebook dal lavoro? sarebbe successa la stessa cosa? sarebbe il colmo se invece da lavoro nessuno le avrebbe detto niente! Rolling Eyes in ogni caso è stata proprio un ingenua. dovrebbe guardarsi meglio le "spalle", visto che se non aveva i propri datori di lavoro tra le amicizie, che potevano stabilire che effettivamente stava usando il pc, ha sicuramente delle false amicizie
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MessaggioInviato: 28 Apr 2009 21:05    Oggetto: Rispondi

sapete che in alcune aziende il mobbing arriva fino al punto di inibire le normali attività quotidiane???

noi donne ci siamo abituate quando al colloquio di assunzione ci sbattono davanti il ricatto morale "lei ovviamente....non intende avere figli vero??????"

ma ci sono anche casi in cui l'azienda sì premunisce di sapere che il futuro assunto non pratichi sport pericolosi (sciare), o non conduca una vita troppo "spericolata"

ci chiederanno anche gli esami del sangue tra pochi anni???

e se mi fossi stata a casa per un attacco di reflusso gastroesofageo (che parte in tromba con dolori lancinanti neanche fosse un attacco di peritonite, e nemmeno ti permette di girare, ma se preso sul tempo poche ore dopo con i medicinali giusti è passato), il medico avrebbe il diritto di segnalare che quando mi è venuto a trovare mi stavo mangiando uno degli alimenti che viene sconsigliato in caso di reflusso????
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