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pornografia: può diventare una droga
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Autore Messaggio
freemind
Supervisor sezione Programmazione
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Registrato: 04/04/07 20:28
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MessaggioInviato: 28 Giu 2009 16:54    Oggetto: Rispondi citando

Beh, vincenzo, un conto però è diventare dipendenti di una sostanza che crea dipendenza, un conto è diventarlo per un gioco, un film etc...
Cioè, a questo punto potremmo dire che è dipendente anche l'ultrà che a tutte le partite va a far casino. Questo non è giusto.
La domanda che dovreste porvi è: "perchè voglio cercare piacere in questo modo?"
Un conto è vedere un film porno e farci due risate, un conto è diventare ossessionati dalla cosa. Una cosa tra l'altro che può essere "fatta" nella realtà senza troppi problemi.
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vincenzop
Cavallo di Troia *
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Messaggi: 18

MessaggioInviato: 29 Giu 2009 13:19    Oggetto: droga non droga Rispondi citando

freemind ha scritto:
Beh, vincenzo, un conto però è diventare dipendenti di una sostanza che crea dipendenza, un conto è diventarlo per un gioco, un film etc...
Cioè, a questo punto potremmo dire che è dipendente anche l'ultrà che a tutte le partite va a far casino. Questo non è giusto.
La domanda che dovreste porvi è: "perchè voglio cercare piacere in questo modo?"
Un conto è vedere un film porno e farci due risate, un conto è diventare ossessionati dalla cosa. Una cosa tra l'altro che può essere "fatta" nella realtà senza troppi problemi.

Ma vedi, la droga è tale in quanto entra nel tuo cervello, se ne impossessa e, per mezzo del piacere, stravolge i valori che prima avevi; ti fa comportare in un modo che tu odi, di cui ti vergogni; ti fa dimenticare i valori fondanti della tua esistenza. Qualsiasi sostanza o comportamento che agisce così sulla mente umana è droga.
La domanda del perché i drogati trovano (non cercano) piacere nella droga è una domanda a cui, secondo me, non è ancora stata data una risposta realistica ed accettabile.
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Emmett Brown
Dio maturo
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Registrato: 28/09/05 00:41
Messaggi: 1295

MessaggioInviato: 02 Lug 2009 08:24    Oggetto: Re: droga non droga Rispondi citando

vincenzop ha scritto:
la droga è tale in quanto entra nel tuo cervello, se ne impossessa e, per mezzo del piacere, stravolge i valori che prima avevi; ti fa comportare in un modo che tu odi, di cui ti vergogni; ti fa dimenticare i valori fondanti della tua esistenza. Qualsiasi sostanza o comportamento che agisce così sulla mente umana è droga.
La domanda del perché i drogati trovano (non cercano) piacere nella droga è una domanda a cui, secondo me, non è ancora stata data una risposta realistica ed accettabile.


Ma come??!! Vincenzo, dici così ma ti sei già risposto da solo. E la risposta è semplicissima, oltre che realistica e accettabile.

L'approccio a qualsiasi 'droga' avviene per 'filia', 'mania', dipendenza'.

Prima una cosa ti desta curiosità, ti è gradita e decidi di occupartene in piena libertà: quella è la '*filia'.

Poi quella cosa ti coinvolge, diventa non più un interesse cui tendere autonomamente ma una passione che ti condiziona, un modo di conformare la tua vita a qualcosa (dato che evidentemente una qualche tua mancanza di autonomia fa sì che tu abbia bisogno di conformarti a qualcosa per sentirti vivo). Siamo alla fase '*mania*.

Ovvia conseguenza di ciò è la dipendenza, ovvero non più il bisogno di conformarsi a un comportamento ricorrente per cercare piacere, ma il semplice trovarlo senza più cercarlo, ovvero per necessità, per dipendenza (e a questo punto il piacere non è più tale).

Attenzione, non sto affatto parlando nè di coca, nè di sesso, nè di pippe o volo a vela, videogames, seghe, collezione di francobolli, caccia e pesca, giochi di ruolo, religione, eroina, televisione, canne, vino, sigarette, sport. Non necessariamente, almeno. Le persone meno dotate di autodeterminazione e auostima (e anche, semplicemente, d'intelligenza, diciamolo) tendono ad accostarsi a qualsiasi attività e relazionarsi a qualsiasi cosa con un approccio da drogato, non importa quale sia.
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vincenzop
Cavallo di Troia *
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Registrato: 27/11/05 13:19
Messaggi: 18

MessaggioInviato: 05 Lug 2009 10:27    Oggetto: Re: droga non droga Rispondi citando

Emmett Brown ha scritto:
vincenzop ha scritto:
la droga è tale in quanto entra nel tuo cervello, se ne impossessa e, per mezzo del piacere, stravolge i valori che prima avevi; ti fa comportare in un modo che tu odi, di cui ti vergogni; ti fa dimenticare i valori fondanti della tua esistenza. Qualsiasi sostanza o comportamento che agisce così sulla mente umana è droga.
La domanda del perché i drogati trovano (non cercano) piacere nella droga è una domanda a cui, secondo me, non è ancora stata data una risposta realistica ed accettabile.


Ma come??!! Vincenzo, dici così ma ti sei già risposto da solo. E la risposta è semplicissima, oltre che realistica e accettabile.

L'approccio a qualsiasi 'droga' avviene per 'filia', 'mania', dipendenza'.

Prima una cosa ti desta curiosità, ti è gradita e decidi di occupartene in piena libertà: quella è la '*filia'.

Poi quella cosa ti coinvolge, diventa non più un interesse cui tendere autonomamente ma una passione che ti condiziona, un modo di conformare la tua vita a qualcosa (dato che evidentemente una qualche tua mancanza di autonomia fa sì che tu abbia bisogno di conformarti a qualcosa per sentirti vivo). Siamo alla fase '*mania*.

Ovvia conseguenza di ciò è la dipendenza, ovvero non più il bisogno di conformarsi a un comportamento ricorrente per cercare piacere, ma il semplice trovarlo senza più cercarlo, ovvero per necessità, per dipendenza (e a questo punto il piacere non è più tale).

Attenzione, non sto affatto parlando nè di coca, nè di sesso, nè di pippe o volo a vela, videogames, seghe, collezione di francobolli, caccia e pesca, giochi di ruolo, religione, eroina, televisione, canne, vino, sigarette, sport. Non necessariamente, almeno. Le persone meno dotate di autodeterminazione e auostima (e anche, semplicemente, d'intelligenza, diciamolo) tendono ad accostarsi a qualsiasi attività e relazionarsi a qualsiasi cosa con un approccio da drogato, non importa quale sia.

Caro Emmett,
ho letto e riletto parecchie volte la tua lettera: è una delle cose più essenziali ed importanti che siano state scritte sull'argomento "droga". E ti assicuro che io ho letto tante cose sull'argomento.
Ti chiedo alcune cose:
- perché io entro nella fase "mania" e tanti altri no?
- la fase "mania" si trasforma necessariamente in dipendenza?
- la mania dà piacere, la dipendenza no: che cosa è che spinge il mio cervello, il mio spirito, il mio tutto a continuare ad essere dipendente, pur sapendo che sto distruggendo la mia vita?
La tua frase che più mi ha colpito è "(e a questo punto il piacere non è più tale)"
Mi interesserebbe molto incontrarti per discutere di tutto.
In ogni caso, spero che tu voglia rispondere qui sul forum.
Grazie di cuore.
Vincenzo
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Proserpina
Moderatore Sessualità
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MessaggioInviato: 07 Lug 2009 10:20    Oggetto: Re: droga non droga Rispondi citando

vincenzop ha scritto:


La domanda del perché i drogati trovano (non cercano) piacere nella droga è una domanda a cui, secondo me, non è ancora stata data una risposta realistica ed accettabile.


e perchè non cerchiamo di rispondere a quella?
Io ne ho molte risposte...
Perchè scappate tutti dal nocciolo del problema in moralismi cha a mio avviso non lasciano spazio ad una riflessione che cerchi di comprendere prima ancora che di giudicare?
Parli di valori...di piacere....
Ma credi che si possa vivere solo con la forza di volontà? Che il piacere e la riceca di esso non faccia parte della natura umana?
A mio avviso la dipendenza è certo un problema ma prima di tutto lo è per la persona che la vive.

Io colgo nell'atteggiamento di quasi tutti quelli che hanno postato qui due stati d'animo:

la paura: di perdere il controllo, del diverso, dell'eccessivo
il giudizio: verso chi invece si lascia risucchiare da questo

Le droghe esistono in natura e gli sciamani ne usano alcune per raggiungere stati alterati di coscienza che servono a mettersi in contatto con livelli sottili della mente e del corpo altrui.
Le orge e il piacere di guardare altri fare l'amore non sono cosa di oggi e non l'ha scoperta internet..che ne ha solo fatto un bussness!
Mai sentito parlare di baccanali?...Di feste propiziatorie? Di riti di iniziazione?

Il sesso è piacere in molte forme: anche quella visiva...

So che la dipendenza esiste ma mi spaventa molto molto di più chi non ne conosce alcuna..chi crede di essere indenne da certi bisogni...chi disprezza la perdita del controllo...

Perdersi...a volte...serve a ritrovarsi.
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Proserpina
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Residenza: Sono solo nella tua mente (by Odos)

MessaggioInviato: 07 Lug 2009 12:58    Oggetto: Re: cieco e sordo Rispondi citando

vincenzop ha scritto:
Proserpina ha scritto:
hyde ha scritto:
freemind ha scritto:
Sicuramente non è normale che uno al lavoro ogni due minuti vada in rete per farsi un menarino!


pure se lo fa da casa non è normale e poi rischia di diventare cieco Laughing


e sordo Wink

Ebbene si, cara proserpina. Il drogato, il dipendente da una droga (sostanza o comportamento) diventa cieco e sordo alla realtà, esterna ed interna a lui.

Vincenzo Punzi

Link rimosso come da regolamento (edit By Solaria)


..si ma il comportamento ossessivo compulsivo resta ma cambia solo il suo orientamento.
Non ti accorgi che nonostante ti sia stato chiesto più volte di non inserire il link direttamente sul forum continui a farlo?
Questo perchè per te pubblicizzare la tua nuova dipendenza è più importante che relazionare in modo formalmente corretto.

Si dipende sempre da qualcosa Vincenzo...l'importante è esserne consapevoli.
Tu sembri ossessionato dal tuo servizio quando prima dal porno. E te lo dico con molto affetto: io per prima so di avere delle ossessioni...ho solo imparato ad volermi bene cosi.
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zeross
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MessaggioInviato: 07 Lug 2009 18:49    Oggetto: Rispondi citando

In fondo una dipendenza è un bisogno inappagato e non appagabile.

Chi cerca la soddisfazione di un bisogno primario con un surrogato ( la pornografia invece dell'amore) lo fà perchè non riesce ad ottenere il primo.

e questo insuccesso, dovuto alle più svariate situazioni, dipende comunque sempre da fragilità di personalità e impossibilita a comunicare.

Se si potesse comunicare anche le fragilità potrebbero essere oltrepassata, ma se si rimane soli non ci sono vie di fuga.
Una volta imboccato il tunnel mentale, non si è più in grado di vedere quello che ci si trova intorno, ma solo la fiebile luce in fondo al lontanissimo tunnel, e ci si affanna per raggiungere quella irragiungibile luce.

Chi ha la determinazione di esplorare ogni più recondito angolo della propria anima, allora ha anche i mezzi per affrontare le proprie paure, ma chi non ha questo coraggio, cerca rifugio nelle più rassicuranti vie date dai surrogati, come appunto le droghe.

La droga per sua natura altera lo stato psichico e sensoriale dell'individuo, permettendogli di esplorare nuove senzazioni, ma queste espolrzioni a chi titolo sono fatte, in base a quali scopi, pulsioni, desideri!

Come diceve Free, se qualcuno si chiude in camera isolandosi dal mondo per giocare a World of Warcraft, arrivando al punto di imbottigliare la propria urina, pur di non uscire per andare in bagno ed interrompere il gioco, allora abbiamo dei soggetti veramente patologici.

Ma questa patologia da cosa si origina e come possiamo affrontarla.
come diceva Kevin se invece di lasciare qualcuno dasolo ci poniamo al suo fianco anche i problemi che possono sembrare insormontabili, diventano in due affrontabili.

Certo ammetto che l'esempio portato da Kevin, agli occhi di una donna non è proprio dei più semplici da affrontare, ma risulta evidente che il lasciar fare e sempre il peggiore dei sistemi per rimediare ai problemi, ed il migliore per aggravarli.

La fragilità che impedisce all epersone di affrontare le proprie paure, aggravata dalla solitudine porta per ottenere soddisfazione e gratitudine quindi alla ricerca dei surrogoti, droga, pornografia, shopping compulsivo, e la facilità con cui si ottengono queste soddisfazioni fà entrare nel circolo cosi brillantemente esposto da Emmett.
*Filia, *mania, *dipendenza.

A questo punto visto che ognuno di noi è un soggetto, come tale va considerato con le sue debolezze, allora solo aiutando i soggetti più deboli a fortificarsi ( facile a parole, doloroso nella realtà) potremo dire che si può fare qualcosa.
E il primo passo consiste nel fare la cosa assolutament più difficile in assoluto.

Far ammettere che esiste la dipendenza.
Colui che rimane schiavo di una dipendenza lo fà per colmare le sue debolezze, e perchè non ha il coraggio di affrontarle, e nello sforzo di negarle, cerca conforto, visto la sua solitudine nelle dipendenze stesse, che non fanno domande, non danno giudizi, non generano obblighi apparenti.
Chi è dipendente cerhera con tutte le sue forze di sfuggire alla consapevolezza che essere schiavo di una mania vuol dire ammettere di essere debole ma e solo quando al suo interno troverà il coraggio di ammettere le sue debolezze che allora potrà iniziare il suo liberarsi dalla dipendenza, e questo lo si può fare solo con il dialogo ed il confronto con altre persone.


All'inizio non sono intervenuto in questo thread, visto che sembrava solamente la solita autopromozione spammatoria usa e getta (ed in parte e cosi) e non volevo alimentare pubblicità di Trojanhorse, ma ho visto che cmq i topic sono stati vibranti, intensi e partecipati, anche da parte di vincenzop, e sopratutto hanno messo in campo il meglio di molte persone e quindi sono contento che prose abbia voluto perseverare nell'alimentare questo thread perchè ne è valsa veramente la pena.
Grazie complimenti ok!
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vincenzop
Cavallo di Troia *
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Registrato: 27/11/05 13:19
Messaggi: 18

MessaggioInviato: 18 Lug 2009 14:50    Oggetto: Rispondi citando

zeross ha scritto:
In fondo una dipendenza è un bisogno inappagato e non appagabile.

Chi cerca la soddisfazione di un bisogno primario con un surrogato ( la pornografia invece dell'amore) lo fà perchè non riesce ad ottenere il primo.

e questo insuccesso, dovuto alle più svariate situazioni, dipende comunque sempre da fragilità di personalità e impossibilita a comunicare.

Se si potesse comunicare anche le fragilità potrebbero essere oltrepassata, ma se si rimane soli non ci sono vie di fuga.
Una volta imboccato il tunnel mentale, non si è più in grado di vedere quello che ci si trova intorno, ma solo la fiebile luce in fondo al lontanissimo tunnel, e ci si affanna per raggiungere quella irragiungibile luce.

Chi ha la determinazione di esplorare ogni più recondito angolo della propria anima, allora ha anche i mezzi per affrontare le proprie paure, ma chi non ha questo coraggio, cerca rifugio nelle più rassicuranti vie date dai surrogati, come appunto le droghe.

La droga per sua natura altera lo stato psichico e sensoriale dell'individuo, permettendogli di esplorare nuove senzazioni, ma queste espolrzioni a chi titolo sono fatte, in base a quali scopi, pulsioni, desideri!

Come diceve Free, se qualcuno si chiude in camera isolandosi dal mondo per giocare a World of Warcraft, arrivando al punto di imbottigliare la propria urina, pur di non uscire per andare in bagno ed interrompere il gioco, allora abbiamo dei soggetti veramente patologici.

Ma questa patologia da cosa si origina e come possiamo affrontarla.
come diceva Kevin se invece di lasciare qualcuno dasolo ci poniamo al suo fianco anche i problemi che possono sembrare insormontabili, diventano in due affrontabili.

Certo ammetto che l'esempio portato da Kevin, agli occhi di una donna non è proprio dei più semplici da affrontare, ma risulta evidente che il lasciar fare e sempre il peggiore dei sistemi per rimediare ai problemi, ed il migliore per aggravarli.

La fragilità che impedisce all epersone di affrontare le proprie paure, aggravata dalla solitudine porta per ottenere soddisfazione e gratitudine quindi alla ricerca dei surrogoti, droga, pornografia, shopping compulsivo, e la facilità con cui si ottengono queste soddisfazioni fà entrare nel circolo cosi brillantemente esposto da Emmett.
*Filia, *mania, *dipendenza.

A questo punto visto che ognuno di noi è un soggetto, come tale va considerato con le sue debolezze, allora solo aiutando i soggetti più deboli a fortificarsi ( facile a parole, doloroso nella realtà) potremo dire che si può fare qualcosa.
E il primo passo consiste nel fare la cosa assolutament più difficile in assoluto.

Far ammettere che esiste la dipendenza.
Colui che rimane schiavo di una dipendenza lo fà per colmare le sue debolezze, e perchè non ha il coraggio di affrontarle, e nello sforzo di negarle, cerca conforto, visto la sua solitudine nelle dipendenze stesse, che non fanno domande, non danno giudizi, non generano obblighi apparenti.
Chi è dipendente cerhera con tutte le sue forze di sfuggire alla consapevolezza che essere schiavo di una mania vuol dire ammettere di essere debole ma e solo quando al suo interno troverà il coraggio di ammettere le sue debolezze che allora potrà iniziare il suo liberarsi dalla dipendenza, e questo lo si può fare solo con il dialogo ed il confronto con altre persone.


All'inizio non sono intervenuto in questo thread, visto che sembrava solamente la solita autopromozione spammatoria usa e getta (ed in parte e cosi) e non volevo alimentare pubblicità di Trojanhorse, ma ho visto che cmq i topic sono stati vibranti, intensi e partecipati, anche da parte di vincenzop, e sopratutto hanno messo in campo il meglio di molte persone e quindi sono contento che prose abbia voluto perseverare nell'alimentare questo thread perchè ne è valsa veramente la pena.
Grazie complimenti ok!

Piccole considerazioni a questi due passaggi della tua bella lettera:
"Colui che rimane schiavo di una dipendenza lo fà per colmare le sue debolezze, e perchè non ha il coraggio di affrontarle, e nello sforzo di negarle, cerca conforto, visto la sua solitudine nelle dipendenze stesse, che non fanno domande, non danno giudizi, non generano obblighi apparenti.
"La fragilità che impedisce all epersone di affrontare le proprie paure, aggravata dalla solitudine porta per ottenere soddisfazione e gratitudine quindi alla ricerca dei surrogoti,"
Quando io ho cominciato a drogarmi stavo bene: non avevo una fidanzata fissa, ma ogni tanto una storia; il mio lavoro andava bene; avevo amici ed amiche con i quali ci divertivamo, scambiavamo le idee, giocavamo. Eppure, nel 1996 sono caduto nella trappola, stupidamente e tragicamente. Dopo 4 anni di follia, in un periodo di sobrietà, ho iniziato una storia bellissima, di amore, di passione, di sesso. Dopo 2 anni ho ricominciato a drogarmi di porno, mi sono lasciato con lei e stavo malissimo.
Desidero dirti che questa mia personale esperienza è simile a quella della maggior parte dei 3000 iscritti al nostro gruppo di auto aiuto. Voglio dirti, non c'era una particolare fragilità, solitudine, paura esistenziale. Eppure siamo tutti caduti in questo inferno.
La domanda che tutti noi ci poniamo ad un certo punto è: "perché?". Ed inizialmente a questa domanda tutti noi troviamo varie risposte. Poi, proseguendo nell'analisi della nostra vita, ci rendiamo conto che nessuna di quelle risposte, messe a confronto con la nostra reale realtà, è valida.
Ed allora abbiamo smesso di cercare in noi e fuori di noi le cause. Ed abbiamo cominciato a cercare le modalità per liberarci.
Vincenzo
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MessaggioInviato: 04 Ago 2009 13:45    Oggetto: Rispondi

Ho letto un bellissimo romanzo su questo tema...e lo consiglio qui...

"Piacere mortale" di M.J. Rose.
E' genere noir ma va secondo me molto a fondo sul problema.
E' inoltre avvincente e dal finale a sorpresa.
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