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amhara Semidio


Registrato: 29/11/07 23:09 Messaggi: 210 Residenza: In giro!
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Inviato: 17 Ott 2008 22:57 Oggetto: Ancora una volta università |
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Possibile che il dibattito sull'università in un forum così attivo nessuno l'abbia aperto?? come al solito tocca a me rompervi le scatole in proposito, visto che a Siena un pò di casino stiamo riuscendo a farlo, con mia grande sorpresa.
Pongo alla vostra attenzione 2 articoli della legge 133/08:
Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università
1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.
2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.
6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.
8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.
9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.
10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.
11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.
12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.
13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.
14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.
che spasso eh?
quindi in altre parole, in ossequio all'articolo 33 (che sancisce l'autonomia didattica e amministrativa delle università), ma in contrasto con tutti gli altri, tipo quelli che a chiare lettere sanciscono che l'istruzione universitaria è pubblica e quella privata può esistere, ma solo senza oneri per lo stato, noi consentiamo alle università di diventare fondazioni di diritto privato. ovvero cambiano status giuridico: il fatto che continuino a svolgere un servizio oggettivamente pubblico non le salva dall'essere costituita, come tutte le altre fondazioni, da un CDA composto da rappresentanti di coloro che finanziano la fondazione. E notiamo il simpatico metodo con cui tale radicale trasformazione viene sancita: DELIBERA A MAGGIORANZA ASSOLUTA; come tutte le altre delibere del senato accademico. Peccato che l'approvazione di cose importanti, come modifiche allo statuto d'ateneo, sono deliberate con maggioranza qualificata. E la trasformazione in ateneo implica una profonda rimanipolazione dello Statuto. Diamo poi una occhiata al comma 2: tutto il patrimonio dell'università, mobile ed immobile, viene REGALATO alla Fondazione. Peccato che la fondazione non è composta e non è diretta dalle stesse persone che lo facevano all'università, perchè non è una amministrazione pubblica! Quindi sarà un regalo per quei privati che decideranno di finanziare la fondazione tramite finanziamenti completamente esenti da tasse ed imposte come recita il comma 5. Interessante come il comma 7 preveda che la trasformazione e lo Statuto della novella fondazione venga preventivamente valutata non solo dal MIUR, ma anche dal MEF, come a dire che quei buoni propositi di rispetto dell'autonomia universitaria vadano ampiamente in fumo. Ma attenzione!! Al comma 8 si ricorda una cosa piuttosto interessante: che tali fondazione hanno piena autonomia gestionale ecc ecc "nei limiti presenti in questo articolo". Come si chiarisce successivamente, l'unico limite della fondazione universitaria, è quello di non produrre utili (o se ci sono di riutilizzarli dentro la fondazione) e di pagare le tasse allo Stato, altrimenti la Corte dei Conti provvederà a sanzionarle. Il comma 9 è interessante e molto oscuro: il finanziamento pubblico rimane (rimane quindi l'FFO), e tale tale fondo dovrà perequare gli squilibri che si vanno a produrre tra le fondazioni che prendono più finanziamenti privati e quelle che ne prendono meno. Ma quali saranno i criteri valutativi per l'attribuzione di tali fondi perequativi? Una qualche legge ne prevede l'istituzione? Ed essendo che sono le regioni ad essere competenti nell'ambito dell'istruzione, chi sarà a dare i soldi? direttamente lo stato o le singole regioni? E se facessero il federalismo fiscale???
Ma andiamo avanti: notiamo il comma 13: gli ATA, ovvero tutto il personale non docente, sarà pubblico fino alla scadenza dell'attuale contratto.. e poi? BU!! Non si sa. Forse sarà svenduto alle fondazioni. Non dice nè come nè perchè, nè se la contrattazione sarà nazionale o affidata alle singole fondazioni. Altre migliaia di lavoratori (solo nella mia università solo più di 4000) gettati nel precariato.
Infine: la chiamano riforma Gelmini-Tremonti. Io una legge così la chiamo taglio-e-basta. Infatti guardate il comma 14: dentro si dice che tutte le leggi sulla didattica precedenti (in parole povere, la 270/04) saranno applicate alle fondazioni. Ma poi? le fondazioni quanta autonomia didattica avranno? L'avranno? ci sono disposizioni in tal proposito?? MAH. A tal fine, sarebbe interessante leggere (anche se è lunghetto), la mozione del 9/10 2008 del CUN (Comitato Universitario Nazionale) che, fondamentalmente, chiede spiegazioni al ministero, perchè non ha capito niente della normativa.
Ma aldilà del fatto che questi quattro incapaci non sanno nemmeno scrivere una legge, vi rendete conto del barbaro principio che c'è dietro?? LE UNIVERSITA' PER QUESTI BARBARI SONO SOLO DEI CAPITOLI DI SPESA DA ELIMINARE PER SEMPRE, PER RENDERCI SEMPRE PIU' IGNORANTI E INCAPACI DI DIFENDERCI DALLA LORO VIOLENZA. Senza contare i fondamentali rischi di vedere sparire la fondamentale equità di distribuzione dei fondi in tutto il Paese: è chiaro che le fondazioni migliori saranno quelle in territori già ricchi.. mentre negli altri non sarà conveniente trasformarsi in fondazioni, oppure le fondazioni che ne verranno fuori saranno di qualità infima, dei semplici diplomifici. Inoltre l'ingresso di industrie e aziende nelle università con tanto peso distrugge la libertà di ricerca, la libertà di didattica, e tutto verrebbe asservito alle bieche logiche del mercato che non vuole teste pensanti, ma SOLO BREVETTI. E questo vuol dire che letteratura, diritto, e anche le nobilissime scienze pure quali la matematica andrebbero tranquillamente a morire poichè non producono immediati riscontri economici per gli investitori. Inoltre, quale altro rischio si pone per gli studenti? Ad oggi, nelle Università pubbliche, si pone un limite alla contribuzione studentesca pari al 20% dell'FFO. Nel momento in cui avviene la trasformazione, però, tale "tetto" salta, e quindi le fondazioni sarebbero libere di alzare le tasse a proprio piacimento, con il rischio che i debiti prodotti da anni di mala gestione nelle università vengano scaricate sugli studenti e che, contrariamente a quanto si pensi, siano proprio le università più indebitate ad avvantaggiarsi di tale trasformazione.
Non vi sembra abbastanza? Andiamo a leggere l'articolo 66, denominato "Turn Over", che, per chi non sa l'inglese, significa "sostituzione" ovvero la procedura con cui le facoltà sostituiscono il proprio personale che va in pensione:
1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.
2. All'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l'anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».
3. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
4. All'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l'anno 2008».
5. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
6. L'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e' sostituito dal seguente: «Per l'anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e' istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l'anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.».
7. Il comma 102 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell'articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
9. Per l'anno 2012, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.
11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.
12. All'articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall'articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A decorrere dall'anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall'anno 2013».
13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.
14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all'articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell'anno precedente.
So bene che può essere noioso tutto ciò. Ho decrittato tutto però in un'oretta. La legge 296/06, titolata: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)", al comma 523 dell'art.1 si riferisce a "le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, ivi compresi i Corpi di polizia ed il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, le agenzie, incluse le agenzie fiscali di cui agli articoli 62, 63 e 64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, gli enti pubblici non economici e gli enti pubblici di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni". Cioè a TUTTO. TUTTE le amministrazioni pubbliche, ivi comprese le università. Il comma 526 fa un rimando al comma 523, quindi sempre TUTTE le amministrazioni pubbliche.
Quindi per il 2008, secondo quanto previsto da questo comma, tutte le amministrazioni pubbliche potranno assumere solo un dipendente ogni 5 pensionamenti. Andando al comma 3 della 133/08, scopriamo che per il 2009 invece il limite di assunzione del personale è del 10%, quindi una persona ogni 10. Il comma 6 prevede inoltre che il tetto di spesa delle assunzioni per turn over debba essere modificato in che modo:
-nel 2008 da 25 a 25 milioni, quindi nessuna modifica
-nel 2009 da 100 a 75 milioni, quindi -25%
-nel 2010 da 150 a 75 milioni, quindi -50%.
Tagli pesantissimi insomma. Ma non è ancora finita. Infatti, al comma 7, indica che le stesse amministrazioni del comma 523 , potranno, per il biennio 2010-2011, assumere solo il 20% del personale andato in pensione, mentre nel comma 9 si precisa che a partire dal 2012 le solite amministrazioni di cui al comma 523, avranno un tetto delle assunzioni pari al 50% dei pensionamenti.
Ma veniamo ai commi 10 e 11: essi, riferendosi al DLG 165/2001 ("Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche") che regolamenta per l'appunto COME vengono effettuate le assunzioni presso le pubbliche ammnistrazioni, ci dicono che:
a) le modalità di assunzione non cambiano, salvo il fatto che le assunzioni si potranno fare solo dopo che gli organi di controllo delle amministrazioni avranno addirittura "asseverato" (cioè, dal dizionario Devoto-Oli: Affermare recisamente) che tali pensionamenti siano effettivamente avvenuti.
b)che anche quelle categorie aventi uno speciale regime di turn-over, quali "i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, il personale militare e delle Forze di polizia di Stato, il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia", nonchè, come dice al comma due, art.3, del DLG 165/2001, anche i professori e ricercatori universitari avranno gli stessi limiti di turn over al 20% per il 2008, 10% per il 2009, 20% per il 2010-2011 e 50% da lì in poi. Il comma 12, invece, ci dice che il tetto di assunzione di personale viene riportato al 100% al 2013, mentre nella finanziaria 2005 (è quella la legge riportata nel comma), riportava la data 2008.
Ma veniamo al comma 13: sentite un pò cosa vuol dire:
io Stato ti riduco l'FFO di 63,5 milioni nel 2009,190 nel 2010,316 nel 2011, 417 nel 2012,455 a "decorrere dall'anno 2013". Facendo una rapida somma si tratta della impressionante cifra di 1400 milioni euro in 5 anni. Ma siccome lo Stato è magnanimo, dal 2013 ridà la possibilità di assumere un dipendente per ogni pensionato (100%), salvo restando i limiti di spesa per gli stipendi che l'università può fare per gli stipendi, che è il 90% dell'FFO.
Bello ah?
Come a dire che la fondazione non diventa una scelta, bensì un destino.
buon divertimento a tutti. |
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ili07 Dio maturo


Registrato: 29/05/07 23:58 Messaggi: 3913
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Inviato: 19 Ott 2008 16:54 Oggetto: |
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no ma scusa...perchè senti qualcuno che ha chiesto le dimissioni della Gelmini???
questa sta raccontando balle a tutto spiano persino sulle elementari e nessuno dice nulla
i sindacati non son stati nemmeno chiamati a discutere le riforme...
a sto punto possiamo eliminarli i sindacati..
comunque mi pare che bloccare le autostrade anzichè occupare le scuole potrebbe essere una buona risorsa..
ma poi Mediaset si guarda bene dal raccontare come gli studenti si stanno rivoltando..
e poi ridiamo dietro alla Cina!!! |
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amhara Semidio


Registrato: 29/11/07 23:09 Messaggi: 210 Residenza: In giro!
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Inviato: 19 Ott 2008 21:00 Oggetto: |
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gradirei che tutti i difensori della destra di questo forum mi rispondano... voglio sapere cosa ne pensano
gateo tu che ne dici? |
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max1 Eroe in grazia degli dei


Registrato: 30/05/07 15:21 Messaggi: 131 Residenza: Monte Fato
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Inviato: 20 Ott 2008 00:22 Oggetto: |
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L'Italia aveva bisogno di una riforma radicale della scuola e almeno in questa legislatura la destra si è mossa in una certa direzione: non è possibile però mettere d'accordo tutti qualcuno che protesterà ci sarà sempre sia che ci si muova in un certo modo sia che ci si muova in un altro. Più che la destra io criticherei l'opposizione ombra che non propone nulla: è più facile stare fermi che mettersi in moto e magari subire delle critiche. Essersi mossi verso un cambiamento che ha tanto pro quanti contro è secondo me già un bel passo che solo i cosidetti "conservatori" hanno avuto il coraggio di fare.
P.S. (Ne parlo da liceale nel pieno della attività scolastica e non da esterno!) |
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ili07 Dio maturo


Registrato: 29/05/07 23:58 Messaggi: 3913
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Inviato: 20 Ott 2008 03:35 Oggetto: |
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la sinistra (ma più che altro direi Veltroni), ne sta davvero facendo poca, ma le riforme schifezza non sono di certo addebitabili alla sinistra...
specie con un governo che se le fa e se le vota con la fiducia in piena notte...
ma possiamo sempre chiedere a DiPietro e compagni di barricarsi dentro al parlamento e non far più entrare Belusconi e scagnozzi dopo l'ora delle streghe...
la riforma della scuole ci voleva in senso potenziativo..
la Gelmini sta cercando di crearne una privata potentissima che impartisca nozioni scelte (evvivaaaaa.....tornano i balilla ), e daltro canto cerca di distruggere la pubblica che dovrebbe diventare una sorta di discarica per nullatenenti e categorie raziali varie...
ovviamente il leit motive che ispira tutta quanta la riforma è sempre quello:
soldi pubblici ai privati,soldi pubblici ai privati,soldi pubblici ai privati,soldi pubblici ai privati,soldi pubblici ai privati,soldi pubblici ai privati,soldi pubblici ai privati.......
parlo da universitaria laureata ma con mamma operatore scolastico...
e vi dico che le patacche che sta raccontando la Gelmini su tutta la riforma sono facilmente smontabili in un attimo...per questo la signora evita accuratamente un contraddittorio e va a parlare dove sa di non poterlo avere... |
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chemicalbit Dio maturo


Registrato: 01/04/05 18:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
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Inviato: 20 Ott 2008 09:31 Oggetto: |
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max1 ha scritto: | Più che la destra io criticherei l'opposizione ombra che non propone nulla: | Ma come, l'opposizione è così attiva che governo si è persino lamentato che l'opposizione gli dà fastidio, tanto da ventilare l'idea di usare i decreti legge,
tra un po' inizierà il leitmotiv berlusconiano del "lasciatemi lavorare".
(p.s. e pensare che durante il precedente governo di centro-sinistra, l'opposizione della sdestra che ad es. votava , contro i propri programmi sbandierati in campagna elettorale, contro la legge per il proseguimento della missione dei militari italiani in Afghanistan, giusto per dar contro al governo ...
Lì che proposte faceva l'opposizione, se non quella di andar contro le proprie posizioni politche pur di far tentare Berlusconi al governo con ogni mezzo?) |
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Gateo Dio maturo

Registrato: 17/11/03 19:16 Messaggi: 12379
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Inviato: 21 Ott 2008 17:42 Oggetto: |
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amhara ha scritto: | gradirei che tutti i difensori della destra di questo forum mi rispondano... voglio sapere cosa ne pensano
gateo tu che ne dici? | Che caschi male, e perche' io al massimo difendo le mie idee che coincidono con la dx, e soprattutto perche' di universita' non so nulla, ne' come e' messa adesso, ne come sara' messa con la Gelmini, ne' se sara' meglio o peggio o x.
Al massimo posso trovare giusto il 7 in condotta (MA CHI DIAVOLO L'AVEVA TOLTO?!?!), ed il blocco dei prezzi dei libri scolastici.
Anche sul maestro unico non saprei che dire, non avendo piccole pesti per casa. |
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ZapoTeX Dio maturo


Registrato: 04/06/04 17:18 Messaggi: 2627 Residenza: Universo conosciuto
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Inviato: 21 Ott 2008 18:49 Oggetto: |
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Dico solo che il governo precedente ha tagliato i fondi all'università di svariati punti percentuali, riducendo l'università in ginocchio. Da anni assumere un ricercatore o un tecnico di laboratorio è impossibile, quindi di rimando gli studenti non vogliono fare il dottorato perché sanno che non avranno speranze dopo, quindi vanno o all'estero (come vari miei amici) o in azienda (come me), quindi di rimando i professori la ricerca o se la fanno da soli o la fanno con i tesisti, ma tra un tesista (specialmente un tesista del nuovo ordinamento, che ha pochissimi mesi per ognuna delle due tesi) e un dottorando c'è una differenza enorme.
A mio modo di vedere, sono 20 anni che ogni ministro dell'istruzione e dell'università che passa, destra o sinistra che sia, dà una bella botta peggiorativa all'università e/o alla scuola. Se questa riforma è drammatica come dite voi (devo ancora leggere bene cosa vogliono fare), c'è solo da sperare che la povera università resista anche questa ennesima volta.
Ciao! |
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madvero Amministratore


Registrato: 05/07/05 21:42 Messaggi: 19507 Residenza: Sono brusco con voi solo perchè il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta
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Inviato: 22 Ott 2008 01:25 Oggetto: |
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io è meglio che taccia, non ho voglia di scrivere un poema (come minimo ci vorrebbe un poema).
gateo, indovina chi l'ha tolto il 7 in condotta?
qualche amica del sindaco di milano.  |
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splarz Moderatore Hardware e Networking


Registrato: 20/08/06 15:54 Messaggi: 2767
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Inviato: 22 Ott 2008 22:06 Oggetto: |
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Gateo ha scritto: | Al massimo posso trovare giusto il 7 in condotta (MA CHI DIAVOLO L'AVEVA TOLTO?!?!) |
madvero ha scritto: | indovina chi l'ha tolto il 7 in condotta?
qualche amica del sindaco di milano. |
scusate, non ho finito da moltissimi anni le scuole superiori, e quando ci andavo io il 7 in condotta c'era ancora. di che parla la gelmini?
non ho letto tutto il topic (è un po' lungo, lo farò con calma), quel che so è che il già citato d.l. 25/06/08 112 trasforma le università in fondazioni private, vengono tolti fondi e bisognerà ridurre al 20% il personale (docenti compresi) negli anni a venire.
a padova il rettore Vincenzo Milanesi è incazzato nero (passatemi il francesismo) perchè l'operazione è svolta col solito andazzo italico: taglio a tutti, dappertutto, senza considerare i 13 atenei che hanno il bilancio a posto e che non possono tagliare sprechi (anche se qualche suggerimento sulla gestione di qualche corso ce l'avrei).
per ora hanno aumentato le mense di almeno il 20% e hanno ridotto gli orari di apertura delle aule studio, sono aumentate le tasse universitarie (poco) e probabilmente aumenteranno ancora (molto).
domani assemblea in facoltà, sentiamo che ci dicono.
la riforma dà la mazzata finale all'università italiana, in modo da eliminare un onere statale e scaricarlo sulle famiglie (ma 'sti qua non dovevano abbassare le tasse?). |
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bdoriano Amministratore


Registrato: 02/04/07 12:05 Messaggi: 14391 Residenza: 3° pianeta del sistema solare...
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Inviato: 23 Ott 2008 10:49 Oggetto: |
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Riporto qui il testo già esposto sul blog di Beppe Grillo:
Piero Calamandrei ha scritto: | "Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"
(in Scuola Democratica, 20 marzo 1950.)
"Cari colleghi, noi siamo qui insegnanti di tutti gli ordini di scuole, dalle elementari alle università [...]. Siamo qui riuniti in questo convegno che si intitola alla Difesa della scuola. Perchè difendiamo la scuola? [...] Difendiamo la scuola democratica: la scuola che è in funzione di questa Costituzione, che può essere strumento, perchè questa Costituzione scritta sui fogli diventi realtà [...]. La scuola, come la vedo io, è un organo "costituzionale". Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione. Come voi sapete (tutti voi avrete letto la nostra Costituzione), nella seconda parte della Costituzione, quella che si intitola "l'ordinamento dello Stato", sono descritti quegli organi attraverso i quali si esprime la volontà del popolo. Quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi. Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l'organismo costituzionale e l'organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell'organismo umano hanno la funzione di creare il sangue.[...] A questo serve la democrazia, permette ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità (applausi). Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perchè solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali. [...]"
(Tratto da discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950.) |
Profetico, nevvero?  |
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ili07 Dio maturo


Registrato: 29/05/07 23:58 Messaggi: 3913
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Inviato: 23 Ott 2008 16:49 Oggetto: |
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bdoriano.......
..........copione, copione, copione  |
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Gateo Dio maturo

Registrato: 17/11/03 19:16 Messaggi: 12379
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Inviato: 23 Ott 2008 18:00 Oggetto: |
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madvero ha scritto: | io è meglio che taccia, non ho voglia di scrivere un poema (come minimo ci vorrebbe un poema).
gateo, indovina chi l'ha tolto il 7 in condotta?
qualche amica del sindaco di milano.  | Madonna che brutte amiche che c'ha il vostro sindaco!

Questo almeno si trae dall'enciclopedia dal brutto carattere: Citazione: | Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della scuola secondaria è stato promulgato con il decreto del Presidente della Repubblica 249 del 24 giugno 1998, ed è la carta fondamentale dello studente italiano di scuola secondaria...
...Lo statuto è stato promulgato dopo essere stato discusso con gli studenti attraverso le Consulte degli studenti su iniziativa del ministro Luigi Berlinguer...
...abolizione della bocciatura a seguito dell'insufficienza in condotta (art.6) |
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bdoriano Amministratore


Registrato: 02/04/07 12:05 Messaggi: 14391 Residenza: 3° pianeta del sistema solare...
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Inviato: 23 Ott 2008 18:51 Oggetto: |
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ili07 ha scritto: | bdoriano.......
..........copione, copione, copione  |
Ops!  |
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splarz Moderatore Hardware e Networking


Registrato: 20/08/06 15:54 Messaggi: 2767
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Inviato: 24 Ott 2008 01:10 Oggetto: |
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Gateo ha scritto: | Questo almeno si trae dall'enciclopedia dal brutto carattere:
Citazione: |
Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della scuola secondaria è stato promulgato con il decreto del Presidente della Repubblica 249 del 24 giugno 1998, ed è la carta fondamentale dello studente italiano di scuola secondaria...
...Lo statuto è stato promulgato dopo essere stato discusso con gli studenti attraverso le Consulte degli studenti su iniziativa del ministro Luigi Berlinguer...
...abolizione della bocciatura a seguito dell'insufficienza in condotta (art.6) |
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grazie, ho appena scoperto che mi han preso per lo culo per 5 anni delle superiori - fesso io, potevo controllare.
son contento che ritorni la regola!
Sull'università ci tengo a dire una cosa: sono due giorni che sento dire, da idioti incompetenti del cosiddetto PDL (tra cui Scajola e Mario Giordano) ospiti ieri a Matrix e stasera da Vespa, che gli studenti universitari stanno manifestando inutilmente contro ipotetiche proposte del Ministro Gelmini.
Che sia chiaro a tutti: si manifesta in tutta Italia contro i tagli del d.l. 112 e non contro il grembiulino della Gelmini, tagli che non riformano i corsi di laurea, nè gli insegnamenti, nè limitano i baroni, ne puniscono le università sprecone, nè premiano gli atenei virtuosi; è un taglio all'italiana, fatto su tutti gli atenei a prescindere che mortifica le già bassissime risorse destinate alla ricerca.
In aggiunta, al TG2 raccontano che c'è gente che fa lezione in piazza perchè, poverini, hanno le aule occupate: è una cazzata, la lezione in piazza è una forma di protesta che evita di bloccare la didattica.
E, ciliegina sulla torta, io non ho avuto problemi a seguire le lezioni questi giorni, abbiamo avuto assemblea indetta dal Preside di Facoltà stamattina e nei prossimi giorni sarà tutto regolare, non si lede il diritto allo studio di nessuno.
Tanto per ribadire che l'informazione che abbiamo fa schifo.
Ecco come ci vede, dall'estero, una nota rivista bolscevica, tradotta da Italia dall'Estero:
Citazione: | Tagli spietati
Pubblicato Mercoledì 15 Ottobre 2008 in Inghilterra
[Nature]
Nel tentativo di accelerare la sua arrancante economia, il governo italiano si concentra su obiettivi facili, ma sconsiderati. È un periodo buio e arrabbiato per i ricercatori in Italia, esposti ad un governo che mette in atto la sua strana filosofia per il taglio dei costi. La settimana scorsa, decine di migliaia di ricercatori sono scesi in strada per manifestare la loro opposizione ad una proposta di legge volta a frenare la spesa pubblica. Se passa, come previsto, la legge provocherebbe il licenziamento di quasi 2000 ricercatori precari, che costituiscono l?ossatura degli istituti di ricerca italiani perennemente a corto di personale - e metà di essi sono già stati selezionati per posizioni a tempo indeterminato.
Proprio durante la manifestazione dei ricercatori, il governo di centro-destra di Silvio Berlusconi, che è tornato al governo lo scorso maggio, ha deciso che i fondi di università e ricerca potrebbero essere usati per aiutare le banche e gli istituti di credito italiani. Questa non è la prima volta che Berlusconi ha bersagliato le università. Ad agosto ha firmato un decreto che tagliava i fondi universitari del 10% e ha permesso di coprire solo una posiziona accademica vuota su cinque. Ha anche permesso alle università di trasformarsi in fondazioni private per ottenere introiti aggiuntivi. Dato il clima attuale, i rettori universitari ritengono che l?ultimo passo sarà usato per giustificare ulteriori tagli ai fondi e che alla fine li costringerà a cancellare i corsi che non hanno grande valore commerciale, come gli studi classici o addirittura le scienze di base. La notizia è arrivata all?inizio delle vacanze estive, ma le conseguenze sono state comprese pienamente solo ora - troppo tardi, visto che il decreto sta per essere trasformato in legge.
Nel frattempo, il Ministro per l?educazione, l?università e la ricerca, Mariastella Gelmini, non si è espressa in merito a tutte le questioni relative al suo ministero tranne quella sulle scuole secondarie e ha permesso che decisioni governative consistenti e distruttive fossero eseguite senza fare alcuna obiezione. Ha rifiutato di incontrare i ricercatori e gli accademici per ascoltare le loro preoccupazioni o per spiegare loro le direttive che sembrano richiedere il loro sacrificio. Inoltre non ha neppure delegato un sottosegretario che si occupi di tali questioni al suo posto.
Le organizzazioni scientifiche colpite dalla legge sono tuttavia state ricevute dall?ideatore della legge, Renato Brunetta, Ministro della pubblica amministrazione e innovazione. Brunetta ritiene che si possa fare ben poco per fermare o modificare la legge, anche se è ancora in discussione nei vari comitati e deve ancora essere votata in entrambe le camere. In un?intervista ad un quotidiano, Brunetta ha paragonato i ricercatori ai ?capitani di ventura? [sic N.d.T.], mercenari avventurieri del rinascimento, dicendo che dar loro un lavoro permanente equivarrebbe quasi ad ucciderli. Ciò mistifica un problema che i ricercatori gli avevano spiegato: che la ricerca di base di un paese richiede un adeguato rapporto tra il personale permanente e quello precario, con i ricercatori precari (per lo più post-dottorati) che si spostano tra laboratori di ricerca permanenti, stabili e ben equipaggiati. In Italia, come hanno tentato di spiegare a Brunetta, questo rapporto è tutt?altro che adeguato.
Il governo Berlusconi può anche ritenere che siano necessarie delle misure finanziare severe, ma i suoi attacchi alla ricerca di base italiana sono avventati e poco lungimiranti. Il governo ha trattato la ricerca semplicemente come un?altra spesa da tagliare, quando invece dovrebbe essere considerata un investimento per costruire l?economia del sapere del ventunesimo secolo. In effetti l?Italia ha già sposato questo concetto aderendo alla Strategia di Lisbona 2000 dell?Unione Europea, in cui gli stati membri hanno promesso di aumentare i fondi di ricerca e sviluppo (R&D) fino al 3% del loro prodotto interno lordo. L?Italia, un paese del G8, ha una delle spese in R&D più basse del gruppo, essendo appena dell?1.1%, meno della metà di quanto spendono nazioni comparabili come la Francia e la Germania.
Il governo non deve considerare solo i guadagni a breve termine attuati attraverso un sistema di decreti facilitato da ministri compiacenti. Se vuole preparare un futuro realistico per l?italia, come dovrebbe, il governo non dovrebbe riferirsi pigramente al passato, ma capire come funziona la ricerca in Europa oggi. |
articolo originale: qui. |
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