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* Consumi condizionatori:meglio raffreddare o deumidificare?
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solaria
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MessaggioInviato: 25 Giu 2008 21:07    Oggetto: * Consumi condizionatori:meglio raffreddare o deumidificare? Rispondi citando

Qualcuno mi sa spiegare la differenza nei consumi elettrici dei condizionatori se utilizzati in raffreddamento o in deumidificazione? E' più "conveniente" raffreddare o deumidificare? E perchè? E' uguale sia per i condizionatori di tipo ON/OFF che per quelli con sistema INVERTER?
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solaria
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MessaggioInviato: 27 Giu 2008 14:51    Oggetto: Rispondi citando

Non c'è nessuno che mi sappia rispondere? Crying or Very sad
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 27 Giu 2008 22:37    Oggetto: Re: Consumi condizionatori:meglio raffreddare o deumidificar Rispondi citando

solaria ha scritto:
E' più "conveniente" raffreddare o deumidificare? E perchè?
Più conveniente in che senso?

Minori consumi?
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solaria
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MessaggioInviato: 29 Giu 2008 19:12    Oggetto: Rispondi citando

sì, minori consumi
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 29 Giu 2008 21:17    Oggetto: Rispondi citando

Il condizionatore funziona scegliendo una temperatura, e il condizionatore cercherà di fare inmodo che nella stanza si mantenga quella.
Per cui più caldo farà rispetto alal temperatura volut,a più il condizionatore lavorerà e quidni consumerà.

(E l'inverter è un sistema che fa in modo che quando il condizionatore lavora meno consumi ancor meno meno di quanto consumerebbe se non avesse l'inverter).


La deumidificaizone non so se dipenda da quanta umidità ci sia, o se il condizionatore/deumidificatore lavori sempre "a tutta forza"
(Sul mio non c'è modo di regolare la forza se lo si mette in modalità deumidificazione).
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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 30 Giu 2008 17:46    Oggetto: Rispondi citando

Ho provato a pensare a come funziona il deumidificatore: essenzialmente sottoraffredda la miscela aria/vapore per poi riportarla alla temperatura ambiente (o, nel caso il coso stia anche raffreddando) ad una temperatura un po' inferiore. Questo vuol dire che:

1) Nel caso il ri-riscaldamento avvenga tramite scambio con l'aria in entrata allo stadio di raffreddamento, più vicina alla temperatura ambiente è l'aria in uscita dal condizionatore e maggiore è l'efficienza, dunque CONSUMA MENO IL DEUMIDIFICATORE

2) Se il ri-riscaldamento avviene con una resistenza, allora meno scaldo meglio è (CONSUMA MENO IL CONDIZIONATORE).

Quale tecnologia venga usata dai condizionatori da casa non lo so, ma presumo la prima...

Se avete un modello con la funzione "Sbattitene del termostato e vai a stecca" (di solito si chiama turbo), si può fare un test guardando il contatore e staccando tutti gli altri elettrodomestici e luci (o almeno gli elettrodomestici non costanti tipo frigo e lavatrice). E' interessante, credo che lo farò.

Ciao!

PS: Chemical: i miei ricordi di fisica tecnica sono sempre più tenui... Ho detto cagate?
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solaria
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MessaggioInviato: 03 Lug 2008 08:10    Oggetto: Rispondi citando

@Zapo: se ho capito la deumidificazione è una specie di shock termico a cui sottoponi l'aria dell'ambiente perchè rilasci l'umidità che contiene...ho capito bene?
L'unico dubbio che mi resta è: la temperatura di raffreddamento durante la deumidificazione è preimpostata o impostabile? Perchè se fosse impostabile basterebbe programmare una temperatura vicina a quella esterna per evitare eccessivi consumi secondo tuo ragionamento no?
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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 03 Lug 2008 10:02    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
è preimpostata o impostabile

Se la imposti vicina a quella esterna non deumidifichi...

In realtà non è uno shock, ma è un'applicazione del fatto che nell'aria calda "ci sta" più vapore acqueo che in quella fredda. Suponiamo che in casa tua l'aria contenga il 70% del vapore acqueo che potrebbe contenere al massimo (in altre parole: umidità relativa 70%). Se io raffreddo, il massimo vapore che potrebbe essere contenuto diventa sempre meno, quindi a pari vapore acqueo realmente contenuto, l'umidità relativa sale, sale, sale... finché quando arriva al 100% si forma una pozzetta di acqua (o viene drenata nel tubo dell'acqua del condizionatore). IN questo modo ho eliminato acqua.

Poi riscaldo fino alla temperatura di origine, ma c'è meno vapore acqueo, perché parte di esso è diventato acqua ed è stato drenato. Quindi quando siamo tornati alla temperatura originaria, l'umidità relativa sarà chessò 30%.

Quindi in effetti la temperatura di raffreddamento (o ancora meglio il calore di raffreddamento, perché una volta che sei a quella temperatura devi continuare a raffreddare per liquefare il vapore) dipende da che umidità c'è in casa tua, che umidità vuoi raggiungere e a che temperatura vuoi che esca l'aria. Se vuoi aria molto secca e molto fredda in uscita, nella fase intermedia dovrai togliere un botto di calore, quindi consumerai molto.

Quindi, pensandoci bene, a pari umidità relativa in uscita desiderata, devo raffreddare di più nella fase intermedia se voglio che il condizionatore raffreddi anche.

Quindi quello che ho scritto sopra non è completamente corretto. Bisognerebbe far due conti per vedere se prevale l'effetto che cito sopra o quello che cito qui.

Quando mi capita sotto mano il diagramma di Mollier, provo a vedere.
Ciao!
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 03 Lug 2008 10:51    Oggetto: Rispondi citando

ZapoTeX ha scritto:
Citazione:
è preimpostata o impostabile

Se la imposti vicina a quella esterna non deumidifichi...
Col mio condizionatore, se lo imposto in modalità deumidificaizone non posso scelgiere alcuna temperatura.
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 04 Lug 2008 09:46    Oggetto: Rispondi citando

ZapoTeX ha scritto:
PS: Chemical: i miei ricordi di fisica tecnica sono sempre più tenui... Ho detto cagate?
a parte il chiamare "fisica tecnica" la chimica-fisica (che è la parte più "teorica" della fisica e quindi ben poco tecnica), intendi? Rolling Eyes .
Che nomi fantasiosi che avete ad ingegneria? Wink

ZapoTeX ha scritto:
1) Nel caso il ri-riscaldamento avvenga tramite scambio con l'aria in entrata allo stadio di raffreddamento, più vicina alla temperatura ambiente è l'aria in uscita dal condizionatore e maggiore è l'efficienza, dunque CONSUMA MENO IL DEUMIDIFICATORE
In questo caso il deumidificatore consuma nella fase precedente, quella di raffreddamento (e condensazione dell'acqua). Mentre il riscaldamento in questo caso è fatto "a spese" dell'aria calda che entra, e ha anche il vantaggio di pre-raffreddare l'aria in ingresso.

A quel punto (cioè l'aria calda è entrata ed è già stata preraffreddata da quella fredda uscente) inzia il vero lavoro del deumidificatore. Prende l'aria calda alla temperatura T(c) la raffredda ad una temperatura più bassa T(f).
Il rendimento ideale si avrebbe quando la trasformaizone è reversibie (o qusi), quindi quando la differenza tra T(c) e T(f) è infinitesima.
così però per deumidificare l'aria di uan stanza impigherebbe molto ma molto tempo. (e questo msenza condierare che nel frattempo l'aria della stanza è stata nuovamente riscaldata dal sole!)

Una macchina reale deve per forza di cose lavorare su una differenza di temperatura maggiore, e quindi essere meno efficiente.

ZapoTeX ha scritto:
2) Se il ri-riscaldamento avviene con una resistenza, allora meno scaldo meglio è (CONSUMA MENO IL CONDIZIONATORE).
Questo metodo è meno utile,

far avvenire lo scambio di calore tra aria in entrata e qualal in uscita ha il doppio vantaggio di pre-raffreddare l'aria in entrata e pre-riscaldare quelal in scita (riscaldamento che dovrà poi essere completato da una resistenza riscaldante, che però dovrà scaldare meno).
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 16 Lug 2008 22:59    Oggetto: Rispondi citando

Parlando con un mio amico che ha un condizionatore diverso,
col suo si può impostare i gradi anche quando funziona come deumidificatore.

A questo punto non ci capisco più di tanto,
non tanto sul fatto se si consuma di più in un caso o nell'altro,
ma proprio cosa siano le modalità di raffreddamento e di deumidificazione.
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paolo
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MessaggioInviato: 09 Nov 2008 02:11    Oggetto: Rispondi citando

Ciao,
per quel poco che so: il condizionatore ha un circuito di raffreddamento (unità interna) e uno di espulsione del calore rimosso dall'aria (unità esterna). In modalità deumidificazione dovrebbe restituire il calore all'interno anzichè espellerlo all'esterno. La temperatura quindi non varia, ma si abbassa il contenuto di umidità dell'aria (il che aumenta anche la sensazione epidermica di fresco).
Se così fosse, raffreddare e deumidificare avrebbero gli stessi consumi energetici.

Vorrei solo contribuire alla discussione ricordando che il condizionatore non è l'unico rimedio al caldo: soluzioni come l'ombreggiatura (magari anche solo una tenda da sole), le piante rampicanti sulle pareti a sud, la ventilazione naturale, magari tutte abbinate fra loro, a volte riescono a dare un senso di fresco notevole senza condizionatore. Ovvio che dipende dalla latitudine, dal tipo di casa e da tanti altri fattori.
Però il condizionatore è una macchina drammaticamente energivora, meglio usarlo con cautela!
Ciao, Paolo.
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sbudrio
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MessaggioInviato: 10 Nov 2008 10:15    Oggetto: Consumi condizionatori:meglio raffreddare o deumidificare? Rispondi citando

Il raffreddare già comporta deumidificazione.
L'aria interna viene aspirata, attraversa le lamelle fredde dell'evaporatore (le lamelle all'interno dello split interno) e le particelle d'acqua contenute nell'aria lì si condensano (diventano goccioline sempre più grandi e quindi pesanti) e cadono nella vaschetta sottostante e scorrono all'esterno tramite il tubo di scarico condensa.
Un buon climatizzatore, ma soprattutto una buona progettazione termotecnica, deve utilizzare la potenza necessaria a svolgere quel compito. Una potenza raffrescante eccessiva causa sì un rapido (e magari confortevole) raggiungimento della temperatura voluta, ma se troppo rapido non è abbastanza efficace nel catturare l'umidità in eccesso presente nell'aria trattata. In più si avrà la senzazione di freddo perchè se si raffredda l'aria, ma non la si priva di sufficiente umidità, la si sente più fredda (i curiosi consultino un diagramma psicrometrico).
A parità di temperatura il comfort è migliore in montagna, dove l'aria è secca, piuttosto che magari in pianura nelle giornate piovose.
Tornando al climatizzatore, le macchine moderne sfruttano il sistema inverter per regolare ad hoc la potenza minima necessaria a compiere il lavoro richiesto (velocità compressore, ventola esterna ed interna). Sostanzialmente, invece di alimentare continuamente un dato dispositivo elettrico, lo si alimenta con un "treno" di impulsi di frequenza e/o intensità variabili.
I costruttori al top, MITSUBISHI HEAVY e DAIKIN soprattutto, sfruttano all'osso l'elettronica dei sistemi inverter, ma non solo. Occorre un'attenta progettazione dei compressori (il tipo swing e il tipo scroll sono tra i più efficienti) e pilotarli con elettroniche adeguate). La qualità dei materiali atti allo scambio termico, dei compressori, dei loro motori e di quelli delle ventole, è fondamentale. Occorre ricordarsi anche che il corretto dimensionamento (potenza termica resa) è fondamentale. Si spreca energia utilizzando unità di potenza superiore al reale necessario. Considerare anche i picchi: è inutile dimensionare le potenze per picchi di caldo (o freddo) che dificilmente dureranno settimane se non mesi). Inoltre le unità inverter moderne possono lavorare al 110% per circa 20 mminuti, dopodichè ritornano, al massimo al 100% per poi ridurre potenza man mano ci si avvicina alla temperatura desiderata.
Evitate gli impianti da ?200 tutto compreso.
Controllare i rendimenti, EER per il raffrescamento e COP per il riscaldamento. Non è difficile trovare unità che rendono 5 più anche al 100% di potenza ed al minimo superare un rendimento pari a 8.
I monosplit sono mediamente più efficienti.
Le soluzioni multi possono esserlo altrettanto, ma la resa è migliore quando tutte le unità collegate funzionano contemporanemente.
Il rendimento EER e COP indica il rapporto tra potenza termica erogata e potenza elettrica assorbita, Watt su Watt (W/W). Per esempio, se un'unità monosplit con una potenza termica nominale in raffreddamento di 2,5KW eroga questi 2500 Watt frigoriferi assorbendo 500 Watt, il suo rendimento EER è pari a 5. Cioè, per ogni Watt elettrico fornito, ne fornirà 5 termici per raffreddare. Il discorso si può fare per le unità a pompa di calore, che permettono (anche) di riscaldare.
In questo caso si inverte il funzionamento. Per farla semplice il gas gira al contrario: il compressore schiaccia il gas verso la batteria interna che poi torna verso la parte esterna freddo. La condensa si formerà sulla parte esterna e quindi occorre prevedere anche per l'unità esterna uno scarico condensa. Tenere presente che durante le giornate più umide e fredde lo scambiatore esterno può coprirsi di brina, fino a ghiacciare. In questo caso l'efficienza della macchina diminuisce. Ci pensa l'elettronica che eseguirà lo sbrinamento. Ferma la ventilazione interna, fa circolare il gas come se fosse estate in modo da riscaldare lo scambiatore esterno fino a sbrinamento avvenuto e poi riprenderà il funzionamento in riscaldamento.
In alcune situazione può essere visibile una nuvola di vapore uscire dall'unità esterna: è l'acqua precedentemente ghiacciatasi che ora evapora.
Concludo dicendo che non sono un operatore del settore. Mi sono informato a sufficienza per realizzare l'impianto idoneo ai locali in cui abito.
Ciao.
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MessaggioInviato: 25 Dic 2008 01:43    Oggetto: Re: * Consumi condizionatori:meglio raffreddare o deumidific Rispondi citando

solaria ha scritto:
Qualcuno mi sa spiegare la differenza nei consumi elettrici dei condizionatori se utilizzati in raffreddamento o in deumidificazione? E' più "conveniente" raffreddare o deumidificare? E perchè? E' uguale sia per i condizionatori di tipo ON/OFF che per quelli con sistema INVERTER?


Rispondo come so non essendo un frigorista.-

Il principio sia del deumidifcatore tradizionale che del condizionatore è quello usato nel frigorifero. Mi spiego meglio; la compressione di un gas specifico (una volta c'era il freon) a ciclo chiuso ad alta pressione. Questo viene fatto passare in una serpentina capillare o quasi con dissipatore termico, per cui viene asportato il calore generato dalla compressione del gas. Con la successiva espansione nella serpentina a sezione notevolmente maggiore della cella che deve essere raffreddata si genera una brusca espansione con altrettanto brusco raffreddamento del gas e della serpentina che lo contiene. Il gas espanso e raffreddato a pressione quindi diminuita e pari a quella in aspirazione del compressore perchè in ciclo chiuso, e torna al compressore per una successiva fase di lavoro.-

Il deumidificatore è come il condizionatore nel funzionamento base, ma ha uno stadio in meno, ossia il calore generato dal gas compresso non viene dissipato come nel frigorifero e nel condizionatore, perchè non serve farlo.

Nel deumidificatore l'aria soffiata da una ventola attraversa pertanto prima la serpentina di espansione che è refrigerata che fa condensare l'umidità contenuta nell'aria ed esce all' esterno come aria perfttamente secca senza ulteriore raffreddamento, ma senza dare sensazione di freddo. INFATTI, l'aria che esce da un deumidificatore è tiepida, per cui in una stanza chiusa può fare aumentare di ALCUNI GRADI la temperatura ambiente.- (principio della pompa di calore)

Il Condizionatore aggiunge INVECE la refrigerazione dell'aria uscente dopo averla deumidificata...sfruttando il ciclo di espansione e la relativa serpentina; per questo è consigliabile tarare il condizionatore uno o due gradi al massimo sotto la temperatura esterna. A 24 gradi deumidificati, si ha impressione di freddo se non di gelo, entrando in un locale dopo essere stati all'aria esterna.

Mandare un condizionatore a 18 gradi, come ho visto io quando si entra dall'esterno dove di gradi ce ne sono anche trenta, è cercarsi un malanno.- E i Consumi salgono alle stelle.-

Il senso di soffocamento che abbiamo con il caldo non è tanto la temperatura alta quanto il fatto che con l'umiditò esterna quella sulla nostra pelle (sudore) non evapora e non da il senso di raffrescamento, e non viene rimpiazzata da altro sudore fresco, quindi la traspirazione rallenta o si arresta, aumentando la temperatura corporea.-

Entrambi, sia il condizinatore che il deumidificatore "asciugano" per condensazione l'aria togliendo il senso di soffocamento che ci da l'aria calda ed umida in estate per il motivo di cui sopra.-

Per l'inverter non so rispondere; Probabilmente viene regolata la velocità del motore del compressore regolandone così la portata, in continuo e non ON OFF, sulla base della temperatura, perchè la compressione e la pressione interna nel dispositivo restano identiche, essendo usati compressori a pistone e non turbocompressori.-
Si avrebbe un certo risparmio, perchè è l'avviamento del motore che assorbe molto, quindi gli avviamenti non devono essere numerosi. Inoltre ad ogni avvio il condizionatore ON OFF dovrebbe "recuperare" lo sbalzo di temperatura che lo ha fatto azionare, cosa che con inverter sarebbe meno sensibile, dato che potrebbe funzionare a regime ridotto per maggiore tempo combinando raffreddamento con ventilazione variabile.-

Ma esistono anche refrigeratori elettronici a stato solido, anche se ne ignoro il funzionamento. Forse il sistema inverso della termocoppia.- Se scaldando la termocoppia produco corrente, per quanto debole, il fenomeno deve essere reversibile.- Ma non mi voglio addentrare, queste sono supposizioni. Le cose di cui sono certo le ho scritte sopra.-

Chiedo scusa ai Frigoristi. Se c'è qualche esperto che vuole chiarire anche a mio uso e consumo, sia il benvenuto.-

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MessaggioInviato: 04 Gen 2009 15:37    Oggetto: Rispondi citando

paolo ha scritto:
In modalità deumidificazione dovrebbe restituire il calore all'interno anzichè espellerlo all'esterno. La temperatura quindi non varia, ma si abbassa il contenuto di umidità dell'aria (il che aumenta anche la sensazione epidermica di fresco).
Sarà ma il mio condizionatore quando lo uso in modalità deumidificatore fa un freddo .. forse anche più freddo di quando lo uso come condizionatore (sarà anche perché in modalità condizionatore non posso impostare la temperatura, non c'è -non ho capito il perché .... )

paolo ha scritto:
Vorrei solo contribuire alla discussione ricordando che il condizionatore non è l'unico rimedio al caldo: soluzioni come l'ombreggiatura (magari anche solo una tenda da sole), le piante rampicanti sulle pareti a sud, la ventilazione naturale, magari tutte abbinate fra loro, a volte riescono a dare un senso di fresco notevole senza condizionatore.
E anche i ventilatori a pale sul soffitto (meno fastidiosi e meno rumorosi dei ventilatori da terra o da scrivania, che ti buttano l'aria in faccia e fanno un fracesso ...)
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MessaggioInviato: 04 Gen 2009 15:45    Oggetto: Re: Consumi condizionatori:meglio raffreddare o deumidificar Rispondi citando

sbudrio ha scritto:
Una potenza raffrescante eccessiva causa sì un rapido (e magari confortevole) raggiungimento della temperatura voluta, ma se troppo rapido non è abbastanza efficace nel catturare l'umidità in eccesso presente nell'aria trattata. In più si avrà la senzazione di freddo perchè se si raffredda l'aria, ma non la si priva di sufficiente umidità, la si sente più fredda (i curiosi consultino un diagramma psicrometrico). A parità di temperatura il comfort è migliore in montagna, dove l'aria è secca, piuttosto che magari in pianura nelle giornate piovose.
Beh sì, questo lo sentiamo bene ora in inverno: nelle giornate umide (piovose o nebbiose) a parità di temperatura le sentiamo più fredde.

Quello però che non capisco è come mai col mio climatizzatore -come scrivevo nel messaggio sopra- sento più freddo se lo uso come deumidificatore.
Se lo uso per raffreddare, impostando una temperatura molto bassa e facendolo andare a tutta forza, in base a questo ragionamento dovrei sentire più freddo. Invece non mi accade così.


sbudrio ha scritto:
Tornando al climatizzatore, le macchine moderne sfruttano il sistema inverter per regolare ad hoc la potenza minima necessaria a compiere il lavoro richiesto (velocità compressore, ventola esterna ed interna). Sostanzialmente, invece di alimentare continuamente un dato dispositivo elettrico, lo si alimenta con un "treno" di impulsi di frequenza e/o intensità variabili.
Quindi quando c'è meno lavoro da fare (si è raggiunta la temperatura desiderata, e non entra tanto calore da fuori -vetrate, ecc. ecc.) invece di farli lavorare in continuo li si fa lavorare per alcuni intervalli di tempo opportunamente calcolati, ad impulsi acceso-spento-acceso-spento-ecc. ecc. insomma?

sbudrio ha scritto:
Il discorso si può fare per le unità a pompa di calore, che permettono (anche) di riscaldare.
In questo caso si inverte il funzionamento.
E ecco che la discussioen torna d'attualità d'inverno Wink

sbudrio ha scritto:
Concludo dicendo che non sono un operatore del settore. Mi sono informato a sufficienza per realizzare l'impianto idoneo ai locali in cui abito.
Però, complimenti! Grazie Applause
Ti sei informato accuratamente, e ti ringraziamo per aver condiviso con noi queste informazioni.
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MessaggioInviato: 04 Gen 2009 20:34    Oggetto: Re: Consumi condizionatori:meglio raffreddare o deumidificar Rispondi

chemicalbit ha scritto:
Quello però che non capisco è come mai col mio climatizzatore -come scrivevo nel messaggio sopra- sento più freddo se lo uso come deumidificatore.
Se lo uso per raffreddare, impostando una temperatura molto bassa e facendolo andare a tutta forza, in base a questo ragionamento dovrei sentire più freddo. Invece non mi accade così.



Abbiamo detto che il deumidificatore, al pari del condizionatore, per condensazione dell'aria che lo attraversa, mossa da una ventola, e che ne attraversa la serpentina, estrae l'umidità dalla stanza, per condensazione, purchè essa sia con porte e finestre chiuse, per avere un certo isolamento.-

Il deumidificatore asciuga l'aria della stanza, prelevandola dalla stanza e rimandandola nella stanza. Ossia ricircola l'aria e deumidifica sempre la stessa, a parte un certo ricambio.

Avendo con ricircolo una più rapida essiccazione dell'aria entro certi limiti, rispetto a quanto fosse presa all'esterno e raffreddata, prima di essere immessa all'interno, avviene una più rapida evaporazione del sudore dalla pelle, rispetto all'effetto con il solo condizionatore: nota che NON SI VEDE di norma la traspirazione, che è sostanzialmente vapore acqueo.

Quando si è sudati e bagnati fradici specie in estate con aria umida o vento tipo scirocco, è perchè non c'è scambio sufficiente della traspirazione con l'esterno per cui l'umido condensa sulla pelle sotto forma di sudore, specie nelle zone più coperte e in modo differente a seconda dell'eta, del sesso e dall'attività svolta.

Questo velo di sudore non asportato non permette una corretta evaporazione per cui la temperatura corporea aumenta.- Da qui il senso di soffocamento che ci da il caldo estivo specie in riva al mare dove l'umidità è massima.-

L'evaporazione anche elevata del sudore (ad esempio per giornata ventilata) invece rinfresca per sottrazione di calore dal corpo la persona, che avverte meno il senso di calore e di soffocamento.-

Se vuoi acqua freschissima devi tenerla in una anfora o vaso di terracotta. Anche in riva al mare di estate. Sarà sempre umido, all'esterno, ma questa umidità sottrarrà il calore all'acqua all'interno, rinfrescandola.- Con una bottiglia di vetro o plastica non accade.

Di estate quando ci sono 30 e più e gradi all'ombra, se c'è ventilato o tira vento sudi poco (ossia non ti bagni, ma in realtà sudi di più) e ti ustioni di più che se ci fosse non ventilato, perchè non percepisci l'aumento di temperatura, asportata in continuo dal vento, ma il calore si accumula sulla pelle e ti scotti ancora più facilmente.

Tornando alla tua domanda, usando il solo condizionatore si rinfresca l'aria che ti investe, che viene da fuori, per refrigerazione della medesima e condensazione dell'umidità contenuta in essa.-

Ma è sempre aria nuova che viene trattata, per cui la deumidificazione complessiva nella stanza è molto più lenta.-

Il FREDDO che senti è generato dalla più rapida evaporazione del sudore sulla pelle generata dal deumidificatore rispetto al condizionatore.-

Se entri in una stanza con aria condizionata a 24 gradi quando fuori ci sono 30 gradi ti pare di gelare. Se entri dove di gradi ce ne sono 18 come fanno certi stupidi negli uffici, l'esperienza ricorda entrare in un frigorifero da macelleria.- Si può rischiare di sentirsi male per vasocostrizione.-

24 gradi deumidificati rispetto alla stessa temperatura ma con aria non deumidificata, danno già un senso di gelo.- Prova a stare all'aperto a dorso nudo con 24 gradi esterni, e poi entra in casa dove c'è il deumidificatore a 24 gradi. E te ne accorgerai.- Sono sempre 24 gradi ma la differenza si sente!

Prova a fare andare il condizionatore controllando la temperatura nella STANZA, FINO AD UN CERTA TEMPERATURA.-

Ripeti poi l'esperimento deumidificando soltanto e quindi con la stessa temperatura già raggiunta. Il raffrescamento ulteriore sarà più che evidente per i motivi espressi sopra, perchè estrarrai l'umidità da aria già fredda.-

Ti dico un paradosso apparente. Lasciare un frigorifero con la porta spalancata, anche quella del reparto surgelati, in una stanza chiusa, la temperatura della stanza NON si abbassa anche se tu davanti al frigo geleresti, ma la temperatura nella stanza SI ALZA, seppure di poco, perchè per generare quel freddo localizzato devi prima trasformare almeno l'energia necessaria che genera equivalente calore.- Dove prenderesti l'energia per trasformarla da temperatura ambiente ad aria refrigerata, se non dalla stanza?

Quindi in apparenza freddo generato e aria che lo genera sembrano equivalenti e compensati fra di loro, ma ci devi aggiungere un calore che non è compensato, ossia il calore generato dal MOTORE ELETTRICO del compressore, che non è compreso nel ciclo chiuso di compressione ed espansione, e gli attriti del pistone con il cilindro, che generano calore autonomo: Entrambi sono dissipati dall'olio nel compressore, m che trasmette ovviamente questo calore in più all'esterno.

Per lo stesso motivo il deumidificatore ti dà senso di fresco quando entri in una stanza, ma se ci pensi bene e fai un controllo, il solo deumidificatore coin il tempo aumenta la temperatura nella stanza di alcuni gradi, 1 o due a seconda delle dimensioni e scambio termico del locale, ma tu hai invece ugualmente sensazione di freddo, se non di gelo, per l'evaporazione intensa della tua traspirazione generata per differenza di umidità fra il tuo corpo e l'aria esterna, maggiore nel deumidificatore rispetto a quella del condizionatore.-

Bagnati una mano con acqua tiepida o calda e mettila per un istante soltanto nello scomparto del ghiaccio del frigorifero, dove l'aria è secca, il che farà evaporare rapidissimamente quell'umidità sulla tua pelle per differenza percentuale e sentirai che senso di gelo, rispetto allo stesso esperimento con mano asciutta a temperatura ambiente nella stanza.-

Ciao

Mauro
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