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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 15 Giu 2008 15:48 Oggetto: |
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Ermengarda Categna ha scritto: | Datemi della matta, ma le religioni rivelate mi ricordano tanto la conservazione dell'energia. Mi spiego meglio: il concetto di un'entità che non si crea, ma si trasforma e si trasferisce, e che dà "attitudine a compiere lavoro" (quindi vita) ad un sistema, se dovesse essere spiegato ad un bambino che non ha il linguaggio scientifico per comprendere, diventa facilmente un concetto mistico. Da qui alla religione, il passo è breve. Il resto é storia... |
Sei matta.
Me lo hai chiesto tu eh?
Trovo invece, interessante il tuo esempio.
Però mi viene da pensare che il bambino, come l'uomo primitivo, privilegia il pensiero magico per via della insufficiente maturazione del suo sistema nervoso centrale e più principalmente del cervello.
Il pensiero magico è un passaggio fondamentale nella crescita psicologica del bambino e il fatto che una parte di questo possa rimanere nell'uomo adulto non è necessariamente un difetto della struttura o uno svantaggio.
Il pensiero magico è una sorta di miccia che precorre l'innesco di un pensiero più logico e razionale e consente di inquadrare la realtà circostante mantenendo bassi i livelli di ansia che normalmente vengono generati per garantire la sopravvivenza di un individuo in un ambiente potenzialmente ostile.
E qui la conservazione dell'energia, effettivamente viene rispettata nel senso però di risparmio di energie psichiche che altrimenti andrebbero disperse nell'angoscia e nei tentativi di ridurla introducendo comportamenti atti a spostare l'attenzione altrove, magari sull'illusione di controllare la realtà con gesti o comportamenti complessi e rituali di altro genere.
E' più facile credere ed è meno dispendioso in termini di energie.
E tu hai detto bene: da lì alla religione il passo è breve.
Qualsiasi antropologo moderno sa che il pensiero magico e le religioni primitive sono intimamente legati ma sa altrettanto bene che il passaggio dalla religione primitiva e perciò a basso costo e ad effetto lenitivo-consolatorio, a quello precettuale-persecutorio è assai rapido ed avviene probabilmente nella fase di passaggio dalle comunità di cacciatori-raccoglitori a quello delle comunità stanziali, agricole-pastorizie.
E' in questa fase dove il pensiero magico irrazionale viene a collidere e mescolarsi con il pensiero razionale-conseguenziale che la necessità di alcuni individui di assumere una posizione dominante sulle risorse disponibili li spinge ad operare in modo da sfruttare i bisogni della propria comunità per offrire soluzioni "chiavi in mano", garantendo l'accesso all'apparenza gratuito alle risposte in cambio di controllo delle coscienze e delle risorse materiali e umane. Tutte le comunità religiose crescono intorno ad un diffuso volontariato dove quasi tutti i membri offrono risorse e cedono diritti a beneficio dei pochi che detengono le regole che essi stessi hanno creato. autoproclamandosi autorità indiscutibili e necessarie.
A quel punto il cerchio è chiuso, la trappola è scattata e nessuno torna più indietro.
Ritorna il pensiero magico sempre in cerca di soluzioni consolatorie che l'antica predilezione del politeismo consentiva ai credenti di scegliersi il proprio Dio senza confliggere con chi credeva in altre divinità e le proprie regole sulle quali agire e consolarsi.
Con l'avvento delle religioni monoteiste tutto questo è scomparso, mantenuto solo in parte nell'ebraismo, dove a prevalere è la parola e il pensiero critico e nell'Islam dove, l'assenza di una autorità centrale consente qualche interpretazione "personalizzata" anche se con esiti alle volte tragici, come stiamo osservando oggi. Non dimentichiamo inoltre che, quando si parla di Islam si deve tenere conto delle tradizioni culturali e locali che all'Islam si mescolano, tradizioni alle volte molto primitive, viste erroneamente da noi occidentali come facente parte dell'Islam stesso.
E questo è un errore generato dalla paura, un errore che va a vantaggio delle frange più estremiste politicamente ed ideologicamente, che dietro l'Islam si nascondono per compiere il loro progetto di dominazione e controllo delle risorse.
Disgraziatamente, quelli che stanno peggio sono i cristiani, oggi praticamente scomparsi come praticanti, sebbene abbiano conservato il nome del loro profeta. I Cattolici, primi eredi (in Europa) del protocristianesimo, hanno la sfortuna di avere come classe sacerdotale, un ordine assai verticistico di regole e personaggi, fondato sulla struttura gerarchica e metodologica che fu alla base e fu la fortuna dell'Impero Romano.
Trovo estremamente beffardo il fatto che il pensiero magico sia rimasto nelle menti dei fedeli mentre la classe sacerdotale l'abbia perduto in tutto o in parte.
Un tempo era naturale che gli imbroglioni finissero per credere alle loro stesse bugie: oggi, visti i progressi della scienza e del pensiero filosofico, trovo assai strano che un alto prelato creda a quel che dice o fa, così in contraddizione con il tracciato evangelico.
Ma questo è un problema che riguarda il singolo. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
L'altraa cosa buffa è che i veri deboli sono i grandi prelati: se un giorno la gente smettesse di credere, questi si ritroverebbero senza gregge e senza risorse.
Cosa peraltro abbastanza remota vista la quantità di presenze in televisione del noto Mago Othelma.
La madre dei creduloni è sempre incinta. Forse per questo la chiesa di Roma è contro l'aborto?
Chissà, tutto è possibile. |
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Blumerle Semidio


Registrato: 03/06/08 10:35 Messaggi: 235
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Inviato: 16 Giu 2008 09:47 Oggetto: |
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Ermengarda Categna ha scritto: |
Datemi della matta, ma le religioni rivelate mi ricordano tanto la conservazione dell'energia. Mi spiego meglio: il concetto di un'entità che non si crea, ma si trasforma e si trasferisce, e che dà "attitudine a compiere lavoro" (quindi vita) ad un sistema, se dovesse essere spiegato ad un bambino che non ha il linguaggio scientifico per comprendere, diventa facilmente un concetto mistico. Da qui alla religione, il passo è breve. Il resto é storia...
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Stupendo
Bacio da Blum |
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Blumerle Semidio


Registrato: 03/06/08 10:35 Messaggi: 235
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Inviato: 16 Giu 2008 10:00 Oggetto: |
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Silent Runner ha scritto: | Trovo estremamente beffardo il fatto che il pensiero magico sia rimasto nelle menti dei fedeli mentre la classe sacerdotale l'abbia perduto in tutto o in parte. |
Cosa dire di più?
La beffa di una civiltà che ha scelto altre forme per comunicare il pensiero
irrazionale.
Poichè non ne vuole più sapere di mistico, se non all'alba di nuove scienze religiose prese d'accatto da altre culture come quelle indiane o orientali... di cui non facciamo parte e di cui non comprendiamo quasi niente, che non ci si può ricreare una religione prendendo i pezzi qua e là e ricostruendo una presunta new age o che altro dir si voglia.
Qualcuno usa la nostra religione per ottenere vincite alla lotterie o prossimi fidanzamenti.
Un patto di scambio con i ceri.
Sento spesso dei discorsi pazzeschi in merito.
E i sacerdoti che assentono, convinti che così le chiese non si svuotano.
E vero che non è una cosa di oggi , il patto con i santi , visto che da secoli si prega per ottenere qualcosa di terreno, ma la spiritualità oggi del tutto assente rende questo scambio qualcosa di veramente surreale.
La nostra religione oggi purtroppo è internet |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 16 Giu 2008 15:26 Oggetto: |
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Brava: avevo dimenticato di inserirlo nella mia riflessione: i santi sono importantissimi e forse solo l'unica cosa che ha consentito al cattolicesimo di reggere per venti secoli. I santi sono il residuo dell'antico paganesimo con i quali gli uomini avevano un rapporto quasi di parità con gli dei. Una sorta di voto di scambio con un notevole potere consolatorio, tanto da farmi pensare che gli uomini si inventarono Dio per poter bestemmiare a ragion veduta.  |
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Blumerle Semidio


Registrato: 03/06/08 10:35 Messaggi: 235
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Inviato: 16 Giu 2008 15:35 Oggetto: |
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Tipo " piove governo ladro...."
Così tanto per dire a qualcuno che siamo inc..ti neri, senza tema che qualcuno ci mandi qualche fulmine addosso, oppure senza che il Santo di turno disdica il patto. O il piatto. O il conto.
Certo che disdire il conto....  |
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fulmine Dio maturo


Registrato: 23/03/08 16:54 Messaggi: 3345 Residenza: olimpio
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Inviato: 21 Giu 2008 22:04 Oggetto: |
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Ciao ragazzi, io credo che dio è in ognuno di noi (dio inteso come qualcosa di immenso), le religioni a mio parere si son perse nella notte dei tempi.ormai son diventate tutte fonte di guerra, razzismo, guadagno.I predicatori predicano bene ma razzolano male. Ci sarà qualcosa di più grande di noi, dio, maometto, geova etc. in realta è sempre la stessa entità chiamata in modo diverso. Tutte le religioni si cagnano tra di loro e questo secondo voi è il volere di un dio? Qualcosa di vero c'è ma siamo troppo impegnati a imporre la nostra volontà religiosa per vedere. |
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Ermengarda Categna Dio maturo

Registrato: 31/03/08 16:20 Messaggi: 2418 Residenza: torino
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Inviato: 21 Giu 2008 23:35 Oggetto: |
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Silent Runner ha scritto: | Brava: avevo dimenticato di inserirlo nella mia riflessione: i santi sono importantissimi e forse solo l'unica cosa che ha consentito al cattolicesimo di reggere per venti secoli. I santi sono il residuo dell'antico paganesimo con i quali gli uomini avevano un rapporto quasi di parità con gli dei. Una sorta di voto di scambio con un notevole potere consolatorio, tanto da farmi pensare che gli uomini si inventarono Dio per poter bestemmiare a ragion veduta.  |
Potrei rischiare di andare OT, ma devo raccontarvela. Un'anziana conoscente era devotissima di Santa Rita; teneva un quadro con la sua immagine in salotto, pregava e le chiedeva grazie. Quando però non veniva esaudita, litigava con Santa Rita e girava il quadro verso la parete... "voto di scambio" mi pare un'espressione del tutto azzeccata.
Del resto un'amica creaciuta in casa cattolicissima mi ha dato una bellissima definizione della devozione (avete presente, la messa ogni domenica, il primo venerdì del mese e simili): sono pratiche con le quali si accumulano punti, come le raccolte per i premi del Mulino Bianco. In effetti, così si spiegano molte cose... |
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Blumerle Semidio


Registrato: 03/06/08 10:35 Messaggi: 235
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Inviato: 22 Giu 2008 17:04 Oggetto: |
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Sata Rita la santa delle cose impossibili.....ne so, ne so.
Ma lancio un'altra cosa incredibile
Il culto dei teschi a Napoli...dove ognuno a modo suo diventa una divinità.
Ma forse non sapete che
Si prendono cura anche dei teschi anonimi e li adottano!!!!
Se però non rispondono alle richieste, li fanno riempire di polvere in modo che poi si possa fare col dito una spirale proprio sulla sommità del cranio( Tipo ricordati ricordati...) e rinnovare le richieste.
Quindi ognuno di noi alla fine diventa un Santo per qualcuno.
E che dire della spirale come simbolo arcaico che collega col divino??? |
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PRENCEPAT Semidio


Registrato: 11/03/08 14:10 Messaggi: 344 Residenza: Sulle spiagge della SARDEGNA, con un piede amollo ed uno no
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Inviato: 23 Giu 2008 02:29 Oggetto: |
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Silent Runner ha scritto: |
Disgraziatamente, quelli che stanno peggio sono i cristiani, oggi praticamente scomparsi come praticanti, sebbene abbiano conservato il nome del loro profeta. I Cattolici, primi eredi (in Europa) del protocristianesimo, hanno la sfortuna di avere come classe sacerdotale, un ordine assai verticistico di regole e personaggi, fondato sulla struttura gerarchica e metodologica che fu alla base e fu la fortuna dell'Impero Romano.
......................... trovo assai strano che un alto prelato creda a quel che dice o fa, così in contraddizione con il tracciato evangelico.
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Silent,
vedi, il credere in Dio, è come dici sempre tu, un fatto personale, ma ci sono alcune cose che bisogna specificare meglio.
Se si legge acriticamente la storia della chiesa nel suo nascere, si può arrivare a conoscere meglio la struttura vera, che non è assolutamente piramidale, almeno non come la vedono molti: base in basso e vertice in alto, stile preconciliare.
Hai ragione sul fatto che la gerarchia la rivoglia piramidale sul genere pre G.P.II, che tante volte ha detto come deve intendersi questa benedetta gerarchia: Una gerarchia di servizio, non di dominio.
Ogni giorno sento cose che non sono state dette da Gesù Cristo.
Ogni giorno sento la mancanza della Misericordia, e sempre più quella della Giustizia, mascherata da tanta ipocrisia, ma ci passo sopra, perchè sono loro che ne dovranno rispondere a Dio, non io.
Io mi limito a pregare perchè la facciano finita di spargere Cavolate mascherate da "vangelo" per la massa ignorante,[c'è molta ignoranza fra i Cattolici, che manca invece nei protestanti] e così facendo disperdere il gregge.
Vogliono tenere il gregge nelle stalle, rinchiuso, così non scappa e loro devono lavorare meno.
Ma il gregge deve uscire per pascolare, è nella sua natura.
Il ruolo del pastore è quello di sorvegliare tutto il gregge, pecora per pecora, conoscerne il nome e l'indole.
Inoltre deve individuare le erbe cattive e cercare di non farle mangiare alle pecore.
Se poi queste le vogliono mangiare, o le mangiano a sua insaputa deve curarle, non ucciderle o lasciarle fuori, in preda ai lupi, solo perchè non sono state obbedienti!
La maggior parte dei veri credenti, pur dovendo, per ragioni scritte nei vangeli, obbedire alle gerarchie, non sempre ne condivide le scelte, e dato che il dono più grande che il Creatore ci ha dato è la Libertà,
possiamo criticare certe prese di posizione della gerarchia e con il dialogo spingere la medesima ad una riflessione ed anche all'autocritica.
Conoscere il Vangelo non basta, per definirsi un cristiano e peggio ancora Cattolico, bisogna avere un incontro personale con Gesù Cristo, per poter veramente capire il suo messaggio.
Io desidero tanto che tutti possano avere quest'incontro, ma per farlo bisogna assolutamente fare una scelta.
Non mi permetterò mai di spingere o pressare qualcuno a scegliere, e mai forzerò le coscienze altrui. Prima di tutto perché non è nel mio stile, poi perchè forzare non serve a nulla. Se Dio ci ha fatti liberi, chi sono io per togliere agli altri questa libertà?
Questo è stato nella storia il motivo principale di tutte le aberrazioni del pensiero critiano e della scomparsa della vera fede.
Un impoeratore si convertiva (spesso per convenienza polittica) e tutto il popolo era costretto alla conversione
Che ignobile idiozia e che turpe mercimonio della fede!
La scelta libera di abbracciare un credo è la conditio sine qua non che permette, a chi sceglie, di realizzare una verace esperienza di quella medesima fede. La religione poi seguirà per illuminare ed aiutare, un po come per fare una telefonata ci vuole anche un tramite.
La religione è solo un tramite, non è il rapporto fra L'uomo e Dio.
E' una scelta dura e difficile, che non tutti riescono a fare. Passare dallo
stato egocentrico a quello Teocentrico non è per nulla facile, ci vuole molta forza di volontà.
In effetti passare dall'IO al DIO non è solo aggiungere una consonante, ma è un privarsi dell'egoismo anche intellettuale, e....ripeto.....non è facile.
Io ci sto tentando da tantissimi anni e sono appena appena riuscito a passare dal buio totale ad un buoi notturno, chissà quando vedrò la luce!
Una cosa è certa che chi dice :-Credo in Dio- ma non si comporta come Dio desidera, è falso e bugiardo.
Anche il demonio crede in Dio, ma certamente non lo ama, ne è deciso a seguirne la volontà, anzi!
Questo è un tema spinoso, ma che non ha nulla a che fare con le favole, credimi!
La piramide come l'intende Dio è una piramide rovesciata, in cui suo figlio (e quindi il suo rappresentante sulla terra, il Papa) è la punta che sta sotto, mentre la base, molto grande è il resto del mondo.
Insomma tutti, credenti o meno, sono il peso che il Cristiano deve portare sulle proprie spalle, con amore, anche se non gli piacciono o se non ne condivide le scelte di vita.
Così ci ha insegnato quello che tu chiami il nostro Profeta (per noi è il figlio di Dio non un profeta....Profeta lo è per gli ebrei e l'islam)
Che poi la gerarchia si ostini a volerla vedere come la piramide Massonica, questi, hai ragione tu, sono affari loro, e ne dovranno rispondere loro a Dio, non certamente io e ti dirò, neanche tu, perchè dato l'insegnamento di Cristo a chi più è dato più viene richiesto........
Pensa quanto verrà richiesto a certi Cardinaloni pieni di boria che anzichè delle anime si interessano della polittica.....
Con affetto e simpatia
8) Prence/Ray......sempre più SARDO....NICO!!!!!  |
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maximum Eroe

Registrato: 01/10/05 18:31 Messaggi: 49
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Inviato: 23 Giu 2008 07:40 Oggetto: |
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andrea1975 ha scritto: | Penso che crediamo per conforto più che per paura, per "credere" o meglio ottenere delle spiegazioni a fatti della vita che sarebbero razionalmente inspiegabili, penso che sia un modo inconscio per auto-aiutarsi ad affrontare la vita soprattutto in quei casi in cui nessuno può aiutarci.
Dasio ha scritto: |
Secondo me la religione è retaggio di un'immaturità che ancora caratterizza la razza umana.
......
Siamo deboli perchè ci hanno insegnato ad esserlo, perchè è più facile manovrare esseri deboli e illusi, perchè fa comodo indirizzare i pensieri lontano dalla miseria del mondo, dalla realtà delle cose. |
quoto in pieno queste due frasi |
ahaha!! interessante notare questo due passaggi... che danno per scontato che l'uomo ha fatto progressi dal punto di vista etico/morale.
Secondo voi ci sono differenze rispetto ad una persona media attuale rispetto ar un antico romano?
Il fatto di avere leggi che proibiscano di uccidere significa solo che lo Stato ha finalmente capito che ogni persona morta, rappresenta per lui un danno economico perfettamente calcolabile.
Gli errori che facciamo sono gli stessi che abbimo fatto durante tutta la storia... quindi non venitemi a dire che c'è stato un progresso.
Tecnologico si, certo, ma etico... questa è una altra storia.
ciao
MaX |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 23 Giu 2008 10:24 Oggetto: |
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PRENCEPAT ha scritto: | [...]Una cosa è certa che chi dice :-Credo in Dio- ma non si comporta come Dio desidera, è falso e bugiardo.
Anche il demonio crede in Dio, ma certamente non lo ama, ne è deciso a seguirne la volontà, anzi!
Questo è un tema spinoso, ma che non ha nulla a che fare con le favole, credimi!
La piramide come l'intende Dio è una piramide rovesciata, in cui suo figlio (e quindi il suo rappresentante sulla terra, il Papa) è la punta che sta sotto, mentre la base, molto grande è il resto del mondo.
Insomma tutti, credenti o meno, sono il peso che il Cristiano deve portare sulle proprie spalle, con amore, anche se non gli piacciono o se non ne condivide le scelte di vita.
Così ci ha insegnato quello che tu chiami il nostro Profeta (per noi è il figlio di Dio non un profeta....Profeta lo è per gli ebrei e l'islam)
Che poi la gerarchia si ostini a volerla vedere come la piramide Massonica, questi, hai ragione tu, sono affari loro, e ne dovranno rispondere loro a Dio, non certamente io e ti dirò, neanche tu, perchè dato l'insegnamento di Cristo a chi più è dato più viene richiesto........
Pensa quanto verrà richiesto a certi Cardinaloni pieni di boria che anzichè delle anime si interessano della polittica.....
Con affetto e simpatia
8) Prence/Ray......sempre più SARDO....NICO!!!!!  |
Caro Prencepat parli di cose politiche e di cose mistiche insieme ma vedo prevalere il piano della politica anche nei tuoi accenni e questo, bada bene non è una critica ma una osservazione sul tuo modo di intendere ciò di cui stiamo parlando.
Le mie critiche, da uomo cresciuto all'interno di un contesto giudaico cristiano, di persona che ha vissuto la stagione della fede senza risparmiarsela in tutti i suoi aspetti, di persona che ha scelto la via più difficile dell'agnosticismo, sono critiche personali e perciò discutibili. Non ho ricevuto nessun torto diretto dalle gerarchie, perciò le mie critiche non sono rancorose ne' motivate da questioni personali.
Il tuo esporre è ben chiaro e di logica comprensibile ma come ben sai, la lingua e la logica contengono trappole nelle quali è facile cadere: dato un certo presupposto, tutti i postulati che seguono devono essere validi come il primo.
La verità è nella storia, non nella sua narrazione a cose fatte, dove tutti posso riscriverla.
Come si può dunque individuare la verità su ciò che è avvenuto? In quella che io chiamo la "stratificazione degli effetti". La chiesa cattolica è stata nei secoli portatrice di abominazioni e sciagure che hanno interessato più di un gregge. Non bastano le scuse tardive di Giovanni Paolo II, i morti gli annientati erano persone vere e vive, Figli di Dio come dici tu, con grande misericordioso accoglimento. Tutta la storia d'Europa è stata condizionata dal potere pontificio, anche con il concorso belluino dei potenti del tempo, potenti non necessariamente inscritti in gerarchie eclesiastiche.
Il profeta esseno (Gesù lo è stato effettivamente, essendo portatore di un messaggio riguardante un destino successivo) è stato messo da parte molti secoli fa. E questo è un fatto. Le sue parole stravolte, dimenticate, rimosse o dichiarate senza alcuna corrispondenza con le azioni. Dunque questa chiesa è usurpatrice in tutti i sensi, carica di riti ma povera di atti vi vera carità, salvo qualche raro esempio personale. Ma è questa chiesa che governa il mondo e non il messaggio dell'Unto del Signore.
Sarebbe come se la mafia avesse soppiantato lo stato in ogni sua carica e funzione mantenendo però le proprie caratteristiche mafiose. Come potremmo parlare di stato?
Non ci sarebbe più alcuno stato ma solo un simulacro fallace e dannoso. E così è per il cristianesimo, morto con il Cristo stesso, inchiodato come una farfalla sul legno.
Perché faccia bella mostra di sé nelle chiese e sui petti della gente.
Caro Prencepat, sei vittima di un inganno: non c'è più alcuna cristianità, non c'è più alcuna comunità. Perché il cristianesimo era comunità e qui intorno niente somiglia alla cristianità. Altro che citare le radici cristiane nella costituzione europea! Io vedo tanti sepolcri imbiancati, caro amico. I farisei hanno prevalso.
Tu parli di un Dio invisibile, ineffabile, assente, salvo che nelle vostre speranze e nelle vostre devote parole. Io parlo di un uomo che è sceso e si è fatto ammazzare per niente perché dopo la sua morte e la dispersione dei discepoli tutti se ne sono fottuti, tutti se ne sono appropriati. Se costui fosse figlio diretto di Dio la cosa renderebbe noi figli di Dio, inferiori in una gerarchia che è tutta umana. Dio non ha avuto bisogno di gerarchie, se ne trovi qualcuno ce l'abbiamo messa noi.
E dunque è tutto un inganno e chi segue l'inganno segue Mammone, segue il sovvertitore.
Le cose in cui credi sono scomparse duemila anni fa. E tu sei stato educato (ci hai mai pensato?) ad una religione morta praticamente con il suo profeta. Se tu fossi nato in un paese islamico oggi saresti islamico e i tuoi convincimenti sarebbero islamici e lo stesso sarebbe se tu fossi nato in un paese la cui religione adora altre divinità.
Hai una fede che si fonda sulla casualità del tuo essere nato in Europa invece che in India o in altro continente.
Come la mettiamo con la tua visione del mondo e del suo destino?
Tu sei cristiano, credi nel Dio dei giudei, dei protestanti, dei cattolici, dei musulmani ma ti dichiari appartenente ad una sola comunità, quella cristiana. E gli altri? Anche le religioni dividono i popoli, esattamente come lo fanno i politici, i dittatori e gli unici ad unire tutto quanto sono i criminali che in questo disordine apparentemente ordinato ci sguazzano con i loro guadagni folli e il controllo sempre più profondo sulla vita collettiva, dai guadagni illeciti sulle droghe alla tratta dei nuovi schiavi, ai rifiuti più o meno tossici e via discorrendo.
Se vuoi essere cristiano dovresti combattere questa chiesa e non rispettarla. Ma combattere la chiesa, in Italia, è proibito da leggi non scritte. Almeno per ora, fintanto che non tornerà ad essere religione di stato, cosa che prevedo a breve.
E allora sì, caro prencepeat che saremo fottuti, tutti quanti, cattolici e laici, agnostici e fedeli.
Caro Prencepat, le vie del Signore sono infinite. Ecco perché è così facile perdersi. |
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PRENCEPAT Semidio


Registrato: 11/03/08 14:10 Messaggi: 344 Residenza: Sulle spiagge della SARDEGNA, con un piede amollo ed uno no
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Inviato: 26 Giu 2008 03:38 Oggetto: |
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Carissimo Silent,
Può darsi che io non abbia afferrato il senso del 3D, ma non mi sembra di aver parlato di politica, citando il fatto che la Gerarchia non è la Chiesa!
Ho anche precisato che il credere in Dio è un fatto personale, ma è determinato da fattori ben precisi.
Io non credo in Dio perché sono nato in un paese occidentale, avrei creduto anche se fossi nato altrove.
Credere in Dio è un fatto, credere in una Forma o un'etichetta data a Dio dagli uomini è cosa differente.
Come la maggior parte degli esseri umani, in una fase della crescita, si mette più o meno tutto in discussione (a meno di essere deficenti).
Questa fase l'ho attraversata anche io, e ti dirò che vivere senza Dio è molto comodo.
Tutto è lecito, purché si sia rispettosi dei valori morali comuni e delle consuetudini della "tribù", salvo magari esaltare l'ambizione, l'esser migliori degli altri. Tutto naturalmente condito dal Vivi e lascia vivere.
Rispettami perché io ti rispetto.
Poi, almeno per me, ci si comincia a porre delle domande.
Chi sono, da dove vengo, perché sono qui, perché esisto, qual'è veramente ciò che mi rende unico.
Sino ad arrivare a pensare: io esisto, e tutto intorno a me è pura illusione......
Tante domande insomma, che chiedono risposte.
Per non dilungarmi troppo, (purtroppo non ho il dono della sintesi) dopo la filosofia ed altre esperienze intellettuali che non mi garantivano risposte certe o almeno non soddisfacenti, sono arrivato alla mia concezione di un essere superiore a me, a me invisibile, che guarda caso era uguale al Dio di un certo Abramo.
Il resto viene da se. Lettura della Bibbia, confronti col Corano ecc......
In parole povere in un periodo della mia vita mi sono posto in discussione con me stesso, ed ho trovato Dio.
Non credo di essere Farisaico quando dico che ho fede in questo Dio che non vedo, ma che sento in me.
I princìpi contenuti nelle "mitiche" due tavole di pietra, in realtà sono scolpite dentro di me, che io lo voglia o no.
E ti dirò che lo sarebbero anche se anziché Dio lo chiamassi diversamente.
Questo è ciò che per me conta.
Il resto è un di più, che mi permette di gustare meglio l'amore che questo Dio ha per me.
E tu sai bene, caro Silent, che non ho fatto mistero, sin da quando mi sono iscritto al Forum, che sono parecchio malandato, a partire dall'essere ipovedente grave! Ma questo non mi pesa poi più di tanto, ne mi spinge a non credere in Dio, come spesso succede a chi gli cade un mattone in Testa.
Spesso sento dire:-Se Dio esistesse non farebbe succedere questo ....non ci sarebbero le malattie...non ci sarebbero le guerre....-
Ed anche:- E' colpa di chi crede in Dio se ci sono le guerre....-
L'uomo ha necessità di scaricare sugli altri le proprie responsabilità....
Lo faceva nel passato e continuerà a farlo nel futuro. Quand'anche scomparisse l'idea di un Dio, l'uomo si inventerebbe sempre qualcuno cui attribuire le proprie colpe.
L'uomo e Dio.
Questo mi pare sia il tema del 3D?
Dal canto mio ho voluto dire la mia: Io credo in Dio, malgrado tanti mi dicano che è una favola, che non esiste, che dato il mio stato fisico....altro che credere in Dio.....Che se son così il mio Dio è un Dio crudele.....
Non sono diverso da altri, come tu tante volte hai ribadito, nè desidero essere trattato da "diverso", ed anche questo lo sai bene, e son felice che tu hai con me un rapporto identico a quello che hai con tutti.
Mi fa piacere la tua causticità ed anche il tuo non essere tante volte in accordo con me.
Perchè, se tu, Silent, non mi tratti da diverso, dovrebbe farlo Dio?
Questo molta gente non lo capisce.
Io vivo liberamente il mio rapporto "Uomo - Dio" concretamente, con i fatti non solo con le parole.
Ho amici più fra i non credenti che fra i bigotti che secondo me Dio non lo conoscono affatto.
E' un mio parere non una critica, ma non serve etichettare gli uomini come Cristiani; Mussulmani; Ebrei; Atei o altro....
sino agli Animisti.....
Io penso che tutti, se sono sinceramente convinti e si comportano seguendo quegli impulsi scolpiti nel loro essere più profondo, credono al medesimo Dio in cui credo io.
Ed ora, forse, ti sorprenderà sapere che ho anche scoperto che è Dio ad aver bisogno di credere in me, non io in Lui.
E' Dio ad aver bisogno di me, non io di Lui.
Perché poi?
...................Questo non l'ho ancora capito!!!!!!!!
Prence/Ray |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 26 Giu 2008 11:39 Oggetto: |
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Prence, ti rispondo più tardi, hai posto molti problemi e temi, ci vorrebbe troppo tempo e adesso non posso.
Ti contesto amichevolmente solo uno cosa che trovo veramente inverosimile: che vivere senza Dio è comodo.
Trovo questa affermazione, perdonami se te lo dico, intrisa di un moralismo fondamentalista che mi sorprende in te, dal momento che affermi il principio che la fede è un fatto personale. Il moralismo è una manifestazione di intolleranza verso il diverso pensiero e azione. E' porsi al di sopra degli altri e giudicare in base a parametri totalmente arbitrari di ragione e precetti del proprio credere.
So che non avevi intenti moralistici e perciò ti invito a riflettere sull'origine di alcune cose che esprimi. Spesso, dietro queste idee c'è un imprinting culturale che ti sottrae libero arbitrio e perciò libertà di scelta nel valutare le cose che pensi. E' una gabbia culturale che ti rende molto più cieco di quanto puoi pensare.
Tu sai che cosa significa non vedere, sai anche che questo limite può aprirti altre percezioni e abilità. Ma se tu ti limitassi ad osservare il tuo non vedere, se ti limitassi a misurare il mondo attraverso i precetti che hai interiorizzato, difficilmente potrai "vedere" te stesso nell'atto di "vedere" le cose alle quali pensi.
Il pensiero critico deve essere necessariamente palindromo, deve funzionare in entrambe le direzioni, deve criticare anche se stesso e il proprio modo di procedere..
Una risposta veloce:
Ho detto che parlavi di politica e tu hai negato di averlo fatto. Allora vediamo di intenderci sul significato di politica.
Se per politica intendi gli atti e le scelte delegati ad individui scelti dal popolo o propostisi per governare e regolare lo stato, siamo d'accordo. in realtà la politica è ben oltre quello che normalmente si intende: un atto politico è anche e solo quello di proporre regole sociali, civili e morali così come fanno le religioni. La fede non può essere imposta, può essere suggerita. Sai molto bene che la religione ti viene imposta dai genitori o comunque dai tuoi educatori e dalla società nella quale nasci. La fede così come la conosci tu è legata alla dimensione culturale e non altro. Altrimenti, nel mondo, esisterebbe una sola religione ed un solo Dio.
La frammentazione delle credenze non dimostra l'esistenza degli dei che vengono adorati ma solo il bisogno dell'uomo di aver un punto di riferimento "magico" e trascendentale, se preferisci, cioè fuori dalle regole del mondo materiale, per trovare consolazione o senso all'esistere.
Questo non è un atto politico. Atto politico è mettere in piedi una regola per governare tutte le persone che si avvicinano alla credenza religiosa. E' un modo per controllare e governare le coscienze e con queste le risorse umane, gli uomini stessi.
Il fatto stesso che esistano gerarchie religiose e siano queste a dettarti la lingua stessa della tua fede la dice tutta su quanto sia politico il tuo essere fedele. Credi di interagisce con Dio mentre invece interagisci con il simulacro che millenni di stratificazioni e contaminazioni culturali hanno modellato come morale collettiva.
Sei sincero, la tua fede è sincera come quella del messo che consegna il messaggio bugiardo, non scritto da lui e che a lui è stato consegnato da persona che lui credeva attendibile.
Non voglio convincerti di questi fatti o farti cambiare idea, così come non cercherei di convincere uno che ama l'arte classica ad amare anche quella moderna. Però posso spiegare a chi ama l'arte classica che, se guarda solo quello che ama di più non potrà conoscere il mondo, così come non potrà conoscere se stesso fino in fondo.
Per conoscere se stessi è necessario uscire dalle proprie convinzioni e provare a guardarsi dall'esterno di esse.
Credimi, non è facile ma si può fare.
Prence, non voglio demolire la tua fede: posso rispettare il tuo bisogno di essa ma non la sua struttura e forma. Potrà avere un poderoso effetto placebo, potrà spingerti a compiere atti eroici, potrà consolarti di tutto il male che hai subito fin qui ma sarà solo la costruzione razionale di qualcosa che resta irrazionale e inspiegato.
Io non ti giudico sciocco se credi in una favola, non ti giudico comunque: posso giudicare l'eleganza formale o estetica e razionale della cosa in cui credi ma non andrei comunque oltre. La mia stima la mia solidarietà umana nei confronti tuoi resta immutata. Non credo di esserti superiore perché ho superato il bisogno della fede che, credimi, è molto più comoda che non averne nessuna.
Se parlo con te di questi argomenti non è per contraddirti o smontarti o smontare il tuo Dio e le tue credenze, è solo perché ti sei posto nelle condizioni di discuterne, hai offerto a tutti l'opportunità di un dibattito, non di uno scontro fra chi ha ragione o torto.
Seguendo le tracce della tua concezione fideistica del mondo e della realtà umana, se ci fosse un ente superiore e assoluto come quello in cui credi, questo universo non avrebbe ragione di esistere, sarebbe solo il prodotto di un folle e sadico, di una entità che costruisce un intero castello di sabbia lo riempie di creature viventi per poi lasciarlo distruggere dall'alta marea.
E non mi sembra che il tuo Dio abbia queste caratteristiche. Delle due l'una: o non esiste il tuo Dio o non esiste questo universo.
Nota:
Ho disatteso il mio stesso impegno di risponderti dopo, ma non ho praticamente risposto a niente. Solo a due piccole affermazione che hai fatto.
Puoi immaginarti il resto, quando dovrà essere lungo.  |
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