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Silent Runner
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MessaggioInviato: 07 Mar 2008 09:49    Oggetto: Rispondi citando

Sapete perché non ho ancora scritto una risposta seriosa e solenne in questo forum?
Com'è che il vecchio Silent che non si lascia mai scappare un'occasione per dire bischerate o scendere i gradini della biblioteca di Babele ancora non si è espesso con lirismo o ampollose frasi altisonanti?
Non lo sapete?
Bene: nemmeno io.

...Che sia l'inizio della fine?
Rolling Eyes
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linda31
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MessaggioInviato: 30 Set 2008 16:09    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Embarassed 8) Wink
Proserpina ha scritto:
E se il nostro Daniel anche se va in barca a vela è qui con noi segno che c'è altro da trovare e da scopire, nuovi viaggi POSSONO REALIZZARSI ANCHE ATTRAVERSO COMUNCAZIONI TELEMATICHE.

Cybion ha scritto:

Il mio è tutt'altro che un anatema anti-tecnologico.
Altrimenti non sarei qui a digitare i miei pensieri.
Utilizzo a pieno tutta la tecnologia che è alla mia portata perché la ritengo un potente mezzo di conoscenza.
E come tale la uso.
Per soddisfare la mia inestinguibile sete di conoscere.

Gateo ha scritto:
E questo a sua volta (urgh!) perche' il tuo "caso" lo vedo come un esempio di rifiuto piu' che di scelta: rifiuti i vantaggi della citta' per non subirne gli inevitabili svantaggi.
Se la vedi da questo punto di vista capisci anche perche' decidere di vivere in un paesino, o su una barca, o senza cellulare, auto etc. appaia, ai piu', strano.
Perche' uno dovrebbe rinunciare alle comodita' e complicarsi la vita, potendo evitarlo?

Ogni scelta comporta un rifiuto, potrei ribaltare il tuo discorso per dire: rifiutare i vantaggi del paesino per non subirne gli inevitabili svantaggi.
Ma non voglio cadere in un loop del quale non vedo l'utilità.
Allo stesso modo, potrei chiederti:
perché avere la televisione e lamentarsi di ciò che vi si vede pur continuando a guardarla?
perché tenere il cellulare e sentirsi obbligati a rispondere, al contempo manifestando notevole fastidio per l'ennesimo "scocciatore" quando siamo noi a decidere di rispondere?

In definitiva, perché sentirsi schiavi di qualcosa che siamo proprio noi ad avere scelto?
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Silent Runner
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MessaggioInviato: 30 Set 2008 18:36    Oggetto: Rispondi citando

Benvenuta fra noi e grazie per aver riaperto la discussione! Very Happy
Niente male come primo post! Wink
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MessaggioInviato: 07 Ott 2008 15:07    Oggetto: Rispondi citando

...Peccato che sia stato anche l'unico. Sad
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etabeta.7
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MessaggioInviato: 14 Nov 2008 16:38    Oggetto: Rispondi citando

Cybion ha scritto:
Proserpina ha scritto:
..il paesino bucolico io lo considero una gabbia Cybion...ci sono cresciuta e ci vivo e un'aggressività latente e strisciante serpeggia fra le pieghe dei saluti discerti e degli sguardi pudici.


Le uniche gabbie sono quelle che ci costruiamo intorno e il più delle volte sono dentro di noi, pareti che si radicano sempre più impedendo qualsiasi "evasione".
Ma sono ingannatrici in quanto invisibili.

Nel corso della vita ho vagabondato.
Non sono nata in un paesino bucolico, ma in un paesino di periferia, schiacciato tra le aspirazioni della vicina cittadina (tutt'altro che una metropoli) e una insensata corsa all'arricchimento.
Ovviamente, l'ho considerato una gabbia.
Dalla quale sono fuggita.

Ho trascorso anni in una cittadina in cui anche i mattoni ricoperti di antiche muffe dei più oscuri vicoli trasudavano cultura (oltre alla più che ovvia umidità).
Ancora una volta, ho sentito la gabbia intorno a me.
Di nuovo, il mio passo è divenuto errante.

Mi sono fermata in una grande metropoli, amandola profondamente nonostante i suoi se e i suoi ma, imparando a esplorarne ogni anfratto, a scoprire ricchezze sconosciute, ad andare al di là di ciò che vedevo.
Ne ho frequentato i luoghi dove fare cultura è quotidinità e mi sono spinta fino alle più oscure zone di periferia, ho visto esseri umani sopravvivere dove neanche l'erba riusciva più a crescere, dove era arrivato il cemento ma non qualcosa che a noi sembra scontato come l'illuminazione elettrica.

E intanto, conoscevo.
Vedevo l'umanità e il suo contrario.
Al contempo, imparavo a vedere me stessa.
Esplorando il mondo, scoprivo continenti sconosciuti dentro di me.

Per un periodo, sono tornata al luogo della mia nascita (alla piccola città, bastardo posto, per prendere a prestito le parole di Guccini).
Sono tornata con la paura di rientrare in una gabbia antica.
Ma quando mi sono trovata là, ho capito.
Ho capito che quella gabbia non era il luogo ad averla costruita intorno a me, ma ero stata proprio io a erigerla dentro di me, mattoncino dopo mattoncino.
Non solo. Ho scoperto che quella gabbia aveva una porticina, e la chiave non era nascosta su un'isola sperduta come nei migliori racconti di avventura.
Quella chiave, era nelle mie tasche.
Esitando e con la mano un po' tremante, ho aperto quella serratura e sono uscita, affacciandomi nei territori della mia interiorità.
Ho rivisto le figure inquietanti che mi sembrava sorvegliassero da fuori la mia prigione, è bastato un gesto della mano per mandarle via.

Se viviamo confinati tra limiti e barriere, soltanto noi ne siamo "responsabili".
Gli sguardi pudici nella loro ipocrisia, li ho ritrovati ovunque.
E ho continuato a ritrovarli finché ne sono stata prigioniera.
Ho continuato a ritrovarli, perché non ero libera di cercare altro, in quelle stesse persone. Perché non altro che quelli, mi aspettavo.

La vera libertà è saper guardare oltre ai sorrisi di circostanza, a guardare negli occhi degli altri e leggervi ciò che non ci diranno mai, percepirne solitudini e paure, ascoltare racconti di vite celati dietro il cenno di una mano.

Ora vivo in quello che tu hai definito un paesino bucolico.
Per prima ho definito romantica e sognante la descrizione che ne ho fatto.
Non è un luogo fuori dal mondo, ma dentro di esso. E di esso vi è arrivato tutto. Nel bene e nel male.
Vi sono giunta quasi per caso. Non l'ho scelto a priori come mia dimora.
Ma vi sono giunta libera.
Libera di vedere.
Libera di sorridere.
Libera di accogliere la luce di un sorriso nei volti altrui.
Libera di ascoltare chi mi vive accanto, portatore sano di "vizi e virtù", come ogni essere umano. Come me.

Proserpina ha scritto:
Trovo la tecnologia estrememente interessante per accorciare distanze e permettere relazioni una volta impossibili: di cellulare e pc faccio ampio uso...viva l'ascuigatrice quando hai due figli....la tv non è un demone se ne fai un uso saggio...
[...]
E se il nostro Daniel anche se va in barca a vela è qui con noi segno che c'è altro da trovare e da scopire, nuovi viaggi POSSONO REALIZZARSI ANCHE ATTRAVERSO COMUNCAZIONI TELEMATICHE.


Il mio è tutt'altro che un anatema anti-tecnologico.
Altrimenti non sarei qui a digitare i miei pensieri.
Utilizzo a pieno tutta la tecnologia che è alla mia portata perché la ritengo un potente mezzo di conoscenza.
E come tale la uso.
Per soddisfare la mia inestinguibile sete di conoscere.

Gateo ha scritto:
E questo a sua volta (urgh!) perche' il tuo "caso" lo vedo come un esempio di rifiuto piu' che di scelta: rifiuti i vantaggi della citta' per non subirne gli inevitabili svantaggi.
Se la vedi da questo punto di vista capisci anche perche' decidere di vivere in un paesino, o su una barca, o senza cellulare, auto etc. appaia, ai piu', strano.
Perche' uno dovrebbe rinunciare alle comodita' e complicarsi la vita, potendo evitarlo?

Ogni scelta comporta un rifiuto, potrei ribaltare il tuo discorso per dire: rifiutare i vantaggi del paesino per non subirne gli inevitabili svantaggi.
Ma non voglio cadere in un loop del quale non vedo l'utilità.
Allo stesso modo, potrei chiederti:
perché avere la televisione e lamentarsi di ciò che vi si vede pur continuando a guardarla?
perché tenere il cellulare e sentirsi obbligati a rispondere, al contempo manifestando notevole fastidio per l'ennesimo "scocciatore" quando siamo noi a decidere di rispondere?

In definitiva, perché sentirsi schiavi di qualcosa che siamo proprio noi ad avere scelto?



clap: Applause Applause Una descrizione che mi piace tantissimo, hai proprio ragione, le gabbie sono dentro di noi, ce le costruiamo spesso inconsciamente senza rendercene conto, spinti dalle nostre paure, dalle nostre insicurezze. Non è il cellulare ultima moda o il plasma semi piatto che ci da la libertà , questo è quello che ci fanno credere i media e la pubblicità, la vera libertà è riuscire a guardarci dentro senza barare, capire cosa vogliamo davvero e avere il coraggio di ottenerlo anche se costa fatica.
Ogni posto in cui decidiamo di vivere va bene, se siamo in pace con noi stessi, se la scelta è stata voluta e consapevole, altrimenti non vi è luogo che tenga, se pur bellissimo, perchè sarà solo un fuggire continuo da noi stessi , dalla nostra vera natura . Fiore
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MessaggioInviato: 14 Nov 2008 18:24    Oggetto: Rispondi citando

Benritrovata etabeta: spero che tornerai ancora con commenti così arricchendoci con quello che pensi delle cose e del tuo essere persona.

So che a parlare di queste cose si incorre spesso in tautologie e finiamo per dire tutti più o meno le stesse cose e alla fine ci troviamo tutti d'accordo ma immobili in un mondo paralizzato dalle abitudini, dai bisogni o dalle regole imposte da altri.

Vorrei, mi piacerebbe sentire qualcuno di noi che propone una via, non di fuga ma un progetto per cambiare le cose che più ci sono vicine. Non basta negarsi la tivù o il telefonino, è necessario ripensare a tutto quello che siamo e come lo siamo diventati perché la vita che stiamo vivendo abbia qualcosa di più di un senso che a noi sembri accettabile. Dare un senso al nostro vivere ci può consolare o gratificare ma non ci proietta se non dove siamo già.
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MessaggioInviato: 17 Nov 2008 19:14    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:


Non è questione di scelte radicali ma di stati dell'essere....non ho avuto la tv per 14 anni..mangiato biologico per parecchio....boicottato e cercato coerenza e...ho scoperto che mi stavo irrigidedo e vedevo gli altri diversi..e invece..siamo...tutti sulla stessa barca..noi e loro..non esiste...è solo un'illusione ...talvolta presuntuosa...


________________________________________________________

Io guardo la tv regolarmente, adoro la tecnologia, uso il cell, nei momenti di sconforto mi faccio di nutella, frequento gli ipermercati, Popcorn vivo la vita dell'italiana media e credo che la vera via di fuga sia la consapevolezza, cerco di vivere il mio tempo senza tuttavia lasciarmi travolgere. Vivere non lasciarmi vivere .
Non è molto ma come primo passo ..... la barca in mezzo al mare Sick Sick forse un giorno, la vita bucolica.... Think Think mi piacerebbe ma forse non sono ancora pronta, un passo per volta, il sottile piacere di usare o buttare il telecomando consapevolmente senza l'ossessione di sapere chi vincerà il festival ....beh! Non è male dai!!! Evvai
Il resto verrà
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maxstirner
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MessaggioInviato: 17 Set 2012 23:55    Oggetto: Rispondi citando

Prosegue da qui

Danielix ha scritto:
maxstirner ha scritto:
Non ho inteso puntualizzare il tuo commento, ma l'ho utilizzato per esporti il mio punto di vista, per condividere il tuo.

Sì, l'avevo intuito: ci sono "segnali" a sufficienza.

maxstirner ha scritto:
Non avere fame,
Non avere sete,
Non avere caldo
Non avere freddo
Non avere dolore.

Perfetto.
Hai trascurato solo:
- Soddisfare gli istinti sessuali, senza difficoltà (né tabù) e con regolarità
- Viaggiare il più possibile (l'essere umano è una specie nomade)
- Stare il più possibile a contatto con la Natura (di cui siamo fatti, non di cemento)
- Possedere la libertà

Io ho elencato i 5 punti essenziali che una persona sola, se ne ha la volontà, la capacità ed i mezzi può realizzare con qualche probabilità di successo. Se a questi 5 punti ne aggiungi altri, ad ogni punto le difficoltà aumentano in modo esponenziale: proviamo ad esaminarli?
“- Soddisfare gli istinti sessuali, senza difficoltà (né tabù) e con regolarità”
Questo lo si può realizzare in due modi soltanto, soprattutto per il dettaglio della regolarità:
1) rapporti sessuali mercenari che ti permetterebbero la regolarità; senza difficoltà e aggiungo io con un costo predefinito, anche se condizionato dalle possibilità economiche: ve ne sono per tutte le tasche. Questo offre anche un altro vantaggio per completare la realizzazione dei tuoi 4 punti aggiunti: -Possedere la libertà
2) Con un rapporto sentimentale fisso che ti permette rapporti sessuali con regolarità, ma che non ti consente una pianificazione dei costi e che, “IN GENERE” condiziona il punto 4: Possedere la libertà

”- Viaggiare il più possibile” Se il punto (1) aggiunto ai miei 5, aumenta già notevolmente le difficoltà a raggiungere tutti i 6 punti (ora infatti i punti sono 6) e il perché lo si rileva con un pizzico di immaginazione, ma se si vuole lo possiamo verificare nel dettaglio, aggiungere anche questo punto (2) aumenta ancora notevolmente la difficoltà per il raggiungimento di tutti i punti che ora sarebbero (7), Vediamo solo pochissimi dettagli di questo punto.
Viaggiare moltissimo e avere rapporti sessuali regolari, comporta necessariamente rapporti mercenari oppure un/a compagna/o di vita che condivida il nostro stile di vita oltre al fatto che ci si ami reciprocamente e che abbia i mezzi per condurre il nostro stile e quindi come vedi le probabilità di trovare un/a compagna/o di vita si riducono notevolmente e chi la/o prova può considerarsi fortunato, indipendentemente dal merito. Quindi realizzare questi 7 punti diventa impervio.

“- Stare il più possibile a contatto con la Natura (di cui siamo fatti, non di cemento)” Il punto (3) unito al punto (2) limita moltissimo gli ambienti in cui è possibile soddisfare i due punti: gli oceani, i deserti e tutte le vaste estensioni passando di tanto in tanto per qualche punto civilizzato. Mi pare che non siano in molti ad avere anche le doti fisiche, oltre le conoscenze e lo stato di salute per fare questo. Non tutti inoltre trovano soddisfazione nel viaggiare negli oceani. Già a realizzare il tuo punto (3) che diverrebbe il punto (8) credo che sarebbe più facile vincere al superenalotto. Comunque qualcuno che vince c’è sempre.

“- Possedere la libertà” Un requisito che molti dei punti sopra trattati mettono a dura prova.
Se si possiedono i mezzi minimi per non avere fame e sete, caldo o freddo, in qualsiasi situazione ci si possa trovare; se la nostra salute ci permette, ragionevolmente con il tipo di vita avventuroso che si condurrebbe di non avere sofferenze fisiche; se abbiamo un/a compagno/a di vita che, pur lasciandoci la nostra libertà condivide ogni aspetto della nostra vita, oppure troviamo più comodo il rapporto mercenario; se tutto questo l’ho realizzato e posso viaggiare il mondo per gli oceani, oppure le savane, oppure i deserti o i luoghi meno cementificati possibili, allora posso anche affermare che senza alcuno sforzo, senza fare nulla per realizzarlo, il tuo (4) punto si sarebbe realizzato da solo: MA CHE CULO AVERE REALIZZATO GLI ALTRI 8. Per forza che il punto (9) ti viene dato in omaggio.


Danielix ha scritto:
Quest'ultima condizione è comprensibile solo se si attribuisce al termine "libertà" il suo vero e unico significato: libertà è la possibilità di realizzare azioni che ci gratificano, ossia di realizzare il nostro "progetto", senza scontrarsi con il "progetto" altrui. Questo in striminzita sintesi, poiché la faccenda è ben più complessa, dal momento che lo "spazio gratificante" non è libero...
.
Ti ho già risposto, che se hai realizzato gli 8 punti precedenti, il 9° ti viene offerto in omaggio.


Danielix ha scritto:
maxstirner ha scritto:
Ciò che forse hai dimenticato di dire, è come si giunge ad essere soddisfatti, perché anche se indirettamente lo si deduce, chi non si trova nel tuo stato di grazia difficilmente potrà capirlo.

No, non l'ho dimenticato: è che quel tuo "difficilmente" io lo vedo come "impossibile". Infatti non concordo con l'espressione "giungere a essere soddisfatti": è una predisposizione naturale - per mero esempio - la totale indifferenza verso il giudizio altrui...
È una predisposizione naturale quella di "sentire" ancora di essere animali ed essere quindi capaci di ricavare gratifica dal semplice soddisfacimento dei bisogni innati (meglio chiamati pulsioni endogene) svincolandosi, con la coscienza, dai bisogni acquisiti (pulsioni acquisite o pressioni esogene). Ma come potrebbe l'uomo d'oggi prendere coscienza delle pulsioni endogene, ormai trasformate, stravolte e controllate dagli automatismi socioculturali, che nel frattempo le hanno anche sostituite con le pulsioni acquisite?

“predisposizione naturale”; pensi veramente che possa bastare? Mozart inserito in un contesto familiare diverso, sarebbe indiscutibilmente divenuto Mozart, il musicista che celebriamo? Ho molti dubbi in merito, ma questo sposterebbe il discorso ai limiti del nostro “orizzonte” e ci troveremmo a discutere di libero arbitrio, di destino, sconfinando nella neurologia e nella teoria dimostrata in Mind Time di Benjamin Libet, in cui si dimostra che la coscienza è in ritardo sul cervello di circa ½ secondo, contrariamente a quanto si è sempre pensato. Per quanto riguarda i bisogni acquisiti sono d’accordo con te, ma avremmo già risolto tutto nei punti sopra trattati.


Danielix ha scritto:
Strangedays, per esempio, è solo in uno stadio estremo di quella patologia ormai diffusa in tutto il mondo occidentale, patologia psicosomatica che deriva dall'impossibilità di agire secondo le pulsioni endogene, confuse con quelle acquisite.
«Che mondo sarebbe senza Nutella?»
Non per nulla considero l'antropocentrismo il male assoluto per la specie umana...

Sì, condivido, ma qui andiamo sul facile, perché non facciamo altro che “illustrare” un quadro già dipinto, anzi un murales che non ha segreti per chi conosce quel linguaggio


Danielix ha scritto:
maxstirner ha scritto:
Ovviamente ho molto semplificato, perché stiamo parlando di sensazioni che se uno non è in grado di comprenderle con questi piccoli accenni, a nulla servirebbe spiegarle più dettagliatamente [...]

Ecco, appunto... Smile

Ora ci ho provato ad aggiungere altri dettagli: speriamo che altri aggiungano dettagli




Non sarei tenuto a salutare Toilet monster
ma pur di aumentare il mio credito verso ignoti saluto tutti

cappello
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MessaggioInviato: 18 Set 2012 17:42    Oggetto: Rispondi citando

Niente male per il centesimo commento su Zeus News!!! Very Happy
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MessaggioInviato: 18 Set 2012 18:19    Oggetto: Rispondi citando

@ Silent Runner

Ti ringrazio


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MessaggioInviato: 26 Set 2012 16:48    Oggetto: Rispondi citando

io ho fatto un po fatica a star dietro a tutta questa roba davvero faticoso.. posso solo dirvi che volevo una crescita personale tra rock rave locali techno e mi e stata negata manco ho mai ascoltato i pink floyd non ne trovo la voglia e forza ho il culo dei miei che rirescono ancora a mantenermi per il resto non so cosa dire.. se ti vedono con ragazze e inserito in questa societa' sei ok seno sei sputtanato. fine. poco da dire. e io ora non so piu cosa fare.. gli italiani sono solo dei mongoli ma li capisco vogliono tutti vivere come se fossero perennemente in villeggiatura.. nel paese delle vacanze d'altronde. almeno quelli in provincia..
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 16:55    Oggetto: Rispondi citando

Se non sai cosa dire perché parli?
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MessaggioInviato: 29 Set 2012 14:01    Oggetto: Rispondi citando

strangedays ha scritto:
posso solo dirvi che volevo una crescita personale tra rock rave locali techno e mi e stata negata

ah beh... Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 29 Set 2012 15:20    Oggetto: Rispondi citando

Laughing Laughing Sbonk senti..e che vi devo dire. io ci sto male. poi sempre i soliti discorsi.. nemmeno li faccio piu. ormai sono fregato qui. poi sono successe diverse cose. sbirri non hanno fatto nulla. insomma Sad
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 09:28    Oggetto: Rispondi citando

Sbirri? E' un termine in slang strangedayesco, un po' come... sballi? Rolling Eyes

Nota:
Sballare vuol dire non ballare più o ballare fuori misura cioè male. E sbirro è voce del verbo sbirrare, cioè smettere di bere birra o bere assai male, rovesciando grandi quantità di birra dai lati della bocca mentre si accosta il boccale alle labbra.
Non è così?

Qui sotto, un esempio di sbirrare:

Esempio classico: Partyman

Esempio Strangedays: sbevazzata
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 15:00    Oggetto: Rispondi citando

Ma tu hai capito? Shocked
Io ho provato persino con google translate, ma si è arreso anche quello... Laughing
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 15:08    Oggetto: Rispondi citando

dai si non ve li faccio piu i soliti discorsi.. me ne sarei gia andato via ho trovato gente in rete con cui scappare ad aprire attivita' all'estero qui solo fango e nebbia e sbirri che lasciano fare o comunque si sa come siamo messi in itlaia tutto in mano a ultras fasci o black bloc

Edit: E troll!

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MessaggioInviato: 30 Set 2012 18:17    Oggetto: Rispondi citando

Black Block?

Quali, questi?


link


Spero di non essere apparso eccessivamente aggressivo, affinché mal non mi incolga.

Non sarei tenuto a salutare Toilet monster
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 21:08    Oggetto: Rispondi citando

dai scherzavo non siamo nel paese cretino delle vacanze del cazzo di mezzo mondo.. la vita e bellissima gli ultras sono solo boyscout esaltati che non hanno assolutamente modificato il modello socioculturale di questo paese specie delle provincie e nelle provincie per nulla abbandonate a se stesse arrivano sempre i bus in orario, e i treni e che treni!!! e del fior fiore di caserme della polizia di stato carabinieri e guardia di finanza. democrazia e leggi a misura d'uomo. e tutti fratelli d'italia in armonia e tranquillita' per non parlare delle zone residenziali all'avanguardia per nulla costruite a 2 metri da fabbriche fatiscenti e con stile casetta mattoncini rossi anni 40 o finto rustico con le tegole rosse. sono tutte stile loft e domotica applicata! per non parlare delle super strade a 4-5 corsie per agevolare i pendolari o giovani che vogliono di punto in bianco andare in citta' a prendere l'apertivo alle 7 di sera.. e possono! senza problemi di traffico. e della ns capitale da 10.000.000 di abitanti??? per fortuna che stavo trollando. Smile
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 21:29    Oggetto: Rispondi

@ strangedays

Ma che fai? Rispondi con una supercazzola?

Spero per te che sia così, perché altrimenti il Tiobec, che ti avevo suggerito, sarebbe acqua fresca.

Ciao

cappello
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