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Ti leggo l'email e ti licenzio
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Zeus News
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MessaggioInviato: 31 Mag 2002 23:00    Oggetto: Ti leggo l'email e ti licenzio Rispondi citando

Commenti all'articolo Ti leggo l'email e ti licenzio
Per un Giudice delle Indagini Preliminari di Milano è legittimo e lecito che un datore di lavoro possa entrare nella casella di posta elettronica di un dipendente e leggerne i contenuti. Questa è la sentenza rispetto al caso di una dipendente licenziata perché, durante un'assenza per ferie, il datore di lavoro aveva trovato nella sua e-mail aziendale messaggi riguardanti progetti estranei alla società. Una sentenza discutibile che legittimerebbe la lesione di più di un diritto individuale.
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nino.dago
Semidio
Semidio


Registrato: 06/09/07 14:59
Messaggi: 232

MessaggioInviato: 14 Dic 2007 11:34    Oggetto: I paradossi della privacy... Rispondi

Ormai la privacy è diventata una terra di nessuno, difesa eccessivamente in certi casi, abusata in altri. Questo è il classico caso in cui l'abuso è evidente. Putroppo in ambito aziendale sempre più datori di lavoro sono convinti di essere i padroni dei loro dipendenti.
Con questo non voglio dire che ognuno, al lavoro, ha il diritto di pensare ai fatti suoi. Dico solo che, se in un contesto lavorativo normale, dove magari stai 8 ore al igorno davanti al pc, oltre a lavorare ti prendi 10 minuti per leggere la posta e rispondere a qualche email, non stai cagionando un danno all'azienda, anche perché spesso i quarti d'ora e le mezzore a turno lavorate a gratis ormai si sprecano dappertutto... Quindi il dipendente deve essere visto a tutto tondo, non come una semplice "risorsa". Chiamarlo risorsa serve solo a renderlo meno umano di quanto in realtà è.
In questa ottica, leggere la posta dei propri dipendenti risulta una palese violazione della privacy, indipendentemente dal contenuto della mail. E' come se, in qualità di dipendente, debba far leggere gli sms contenuti nel cellulare al mio datore di lavoro solo perché è il mio datore di lavoro. E allora perché non mettiamo sui dipendenti una microspia per spiarlo nell'intimità? Perché non lo filmiamo?
Il mio disdegno di fronte a questa sentenza e a certi comportamenti è altissimo.
La policy aziendale dovrebbe prevedere, alla sottoscrizione del contratto di lavoro, una serie di norme comportamentali pattuite tra azienda e dipendente nei quali si tracciano i confini delle propria individualità. La casella di posta aziendale potrebbe essere considerata di esclusiva proprietà dell'azienda, ma solo nel momento in cui il dipendente consente espressamente tale utilizzo. Inoltre, la sottoscrizione o meno di certe norme non dovrebbe essere pregiudiziale nei confronti del posto di lavoro, in quanto si potrebbe configurare un abuso della propria posizione di responsabile aziendale (in altre parole, se io che sono il capo ti dico di firmare un foglio in cui mi dai il permesso di violare la tua privacy e io non lo firmo, tu non hai il diritto di licenziarmi per questo).
Cerchiamo di difendere seriamente i nostri diritti individuali, non solo per le sciocchezze.
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