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* conosciamo davvero l'italiano?
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danielegr
Dio maturo
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MessaggioInviato: 21 Nov 2005 14:42    Oggetto: Rispondi citando

Non va sottovalutato il problema dell'analfabetismo di ritorno: secondo una ricerca del Censis nel 2000, il livello di comprensione di un testo in prosa
è pressochè nullo nel 93,8% di coloro che non hanno nemmeno la licenza elementare, nel 76,8% di quelli che hanno solo la licenza elementare, del 36,1% per la licenza media, del 10,4% per chi ha un diploma e, udite udite,
di ben l'8.3% per chi possiede laurea o master.
Non credo che le cose siano molto cambiate dal 2000 ad oggi. Credo che ci sia da aver paura. Posso ammettere che anche un laureato commetta ogni tanto un errore di grammatica o di sintassi, ma che oltre l'8% non sia in grado di capire bene un semplice testo in prosa mi sembra veramente grave.
Saluti a tutti.
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vale56
Mortale pio
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MessaggioInviato: 23 Nov 2005 17:44    Oggetto: Re: conosciamo davvero l'italiano? Rispondi citando

fdd ha scritto:
madvero ha scritto:
ho fatto il quiz sul sito del corriere della sera, ed ho sbagliato un sacco di risposte.

Io non mi preoccuperei molto al tuo posto. Gli "errori" che tu hai fatto li avrebbe fatti quasi chiunque ed in alcuni casi non possono neanche definirsi errori, ma solo forme più formali e meno comuni.
Il dramma in realtà è altrove. Stasera il TG2 ha diffuso i risultati di un'indagine secondo la quale 6 milioni di italiani (11%) sono analfabeti (nella maggioranza dei casi credo siano non gente che non ha mai saputo leggere e scrivere, ma il cosiddetto "analfabetismo di ritorno", cioè quello degli anziani). Ancor peggio sarebbero 36 milioni gli italiani analfabeti o che hanno grosse difficoltà a leggere e scrivere.


Purtroppo l'11% è analfabetismo di base, mentre i 2/3 degli italiani soffre di analfabetismo di ritorno.

Dopo tutto che la gente non capisca quello che legge o quanto si dice in televisione fa comodo al nostro PdC che gioca sull'ignoranza degli italiani per rifilare le sue panzane senza essere contraddetto
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krokko
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 12:09    Oggetto: Re: * conosciamo davvero l'italiano? Rispondi citando

madvero ha scritto:

La commissione antimafia (si è recata) è andata a Palermo...
Il magistrato ha (effettuato) fatto un sopralluogo...
Direttore, vorrei (chiederLe) chiederle...
Gli ha chiesto il (nominativo) nome...
C'era molta gente (ed) e anche Piero...
Ne ha parlato il ministro (degli Interni) dell'Interno...
Davanti al presidente eri (ossequiente) ossequente ...
Ha (esploso) sparato un colpo di pistola...
Deve (osservare una) stare a <a href="http://clk.tradedoubler.com/click?p=21764&a=441108&g=937540" target="_blank">dieta</a>...
Lunghe code di <a href="http://clk.tradedoubler.com/click?p=19475&a=441108&g=608015" target="_blank">auto</a> vicino (Firenze) a Firenze ...
In Piemonte (si registrano) ci sono stati tre incidenti...
Aveva diverse (alternative) possibilità...


Allora, tutto va visto con una certa pignoleria, per capire perché alcuni termini sono considerati "errori" (metto fra virgolette perché in realtà non sono veri e propri sbagli) rispetto ai termini certamente corretti.

1 - "recare" significa letteralmente "portare qualcosa", quindi non è bellissimo dire che "ci si è trasportati a" (ricordo che parlo di pignoleria);
2 - "effettuare" significa "attuare, portare a compimento" e diciamo che se venissero effettuati altri sopralluoghi allora il primo non era stato concluso bene...
3 - le forme da lettera commerciale/servile non sono italiano corretto;
4 - "nominativo" dicesi di ciò che "contiene" il nome, ma se si parla del nome stesso...
5 - l'hanno già spiegato correttamente;
6 - beh, i ministeri variano continuamente...
7 - questa è nuova anche per me, ma effettivamente in certi dizionari riportano "ossequente" come termine corretto;
8 - un'esplosione è una cosa, uno sparo un'altra;
9 - se si "osserva" la dieta, vuol dire che si sta a guardare il foglio su cui è scritta?
10 - anche se spesso lo si vuole scrivere in modo un po' lezioso, in realtà il termine "vicino" vuole la preposizione "a";
11 - c'era forse qualcuno col microfono, al momento degli incidenti?
12 - si parla di "alternativa" quando le possibilità o scelte sono due, non diverse.

Infine, inviterei a non mettere anche queste discussioni forse banali (ma l'analfabetismo mi pare una cosa seria) in politica, sennò qualcuno dovrebbe andare a lezione di matematica: infatti gli attuali analfabeti sono coloro che andavano a scuola elementare almeno una decina d'anni fa, quindi cosa cappero c'entra l'attuale PdC?
E confermo che anche fra i giovani sono molti a conservare un alone di mistero sull'uso della "h" nelle coniugazioni del verbo avere...
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madvero
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 15:41    Oggetto: Rispondi citando

krokko sei appena diventato il mio idolo personale: mi hai fatto capire che a forza di leggere i giornali e vedere scritte quelle frasi, le ho automaticamente fatte entrare nel mio vocabolario.
faccio pubblica ammenda e prometto di sfogliare i quotidiani col cervello un po' più attivo e vigile.
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krokko
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 16:08    Oggetto: Rispondi citando

Ma per carità!
Ripeto, quelli non erano errori veri e propri, si tratta di espressioni entrate nell'uso corrente e che non sono certo equivocabili nel significato, ma diciamo che la precisione al 100% richiedeva gli altri termini, negli esempi riportati.
Un po' di "colpa", fra l'altro, ce l'hanno proprio i giornali, ma vuoi mettere che palle se venissero sempre usati i termini grammaticalmente (e politicamente) corretti, senza poter mettere un po' di "licenze poetiche" (vabbé...) negli articoli?
Comunque, le cose su cui stare vigili quando si leggono i giornali (o si ascoltano i tiggì) sono ben altre...
Concludendo, grazie mille per il "mito"! Embarassed
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alternat
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 16:24    Oggetto: Re: conosciamo davvero l'italiano? Rispondi citando

rebelia ha scritto:
qua in effetti manca l'articolo

Citazione:
Lunghe code di <a href="http://clk.tradedoubler.com/click?p=19475&a=441108&g=608015" target="_blank"><a href="http://clk.tradedoubler.com/click?p=19475&a=441108&g=608015" target="_blank">auto</a></a> vicino (Firenze) a Firenze ...

ehm... "a" è una preposizione Very Happy
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CptHook
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 17:19    Oggetto: Che gli dei vi benedicano. Rispondi citando

Voglio ringraziarvi tutti per questo "topic" o "thread" che dir si voglia, dato che non mi viene in mente l'equivalente vocabolo italiano.

Grazie per avermi fatto scoprire che esiste ancora qualcuno che dà importanza alla cosa più bella del nostro paese: la sua lingua.

Non è un caso che le più grandi filosofie siano nate dalle lingue più complesse: italiano, tedesco, greco.

Se una lingua mantiene una complessità ciò è dovuto alla necessità di esprimere con accuratezza concetti più "fini", cioè un pensiero più profondo.

Di converso, l'impoverimento di una lingua denota per certo l'impoverimento dell'attività intellettuale di quelli che la usano (coloro i quali la usano?).

Credo sia questo uno dei motivi per cui la lingua inglese è la lingua degli economisti: è una lingua "economica" e, per di più, è stata ulteriormente impoverita dall'essere la lingua della tecnologia e, principalmente, dell'informatica.

Da quest'ultima sono passati nell'uso corrente orribili neologismi che, purtroppo, se pure trovano corrispondenza in italiano, risultano peraltro pesanti e poco pratici da usare una volta tradotti.

Infine, secondo il mio modestissimo parere, la situazione viene ulteriormente peggiorata dall'ignoranza crassa e brutale della maggior parte dei giornalisti e presentatori televisivi, autori di "sfondoni" clamorosi che, purtroppo, raggiungono milioni di spettatori impreparati.

Che dire di più? Per fortuna che esistono ancora persona come voi!

Ciao a tutti,

Giacomo Uncino
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brain
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 17:25    Oggetto: Rispondi citando

la lingua inglese, in realta', e' quella che ha piu' vocaboli di tutte.
compreso francese, e italiano.
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Puppybarf
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 18:58    Oggetto: Rispondi citando

Shocked
Mi aspettavo un po' di più da me stesso... ma non posso lamentarmi 8) !
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juzo kun
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 23:34    Oggetto: Rispondi citando

Mi inserisco nel discorso (meglio tardi che mai...)

La mia grammatica e la mia sintassi sono ahimè spesso molto creative, ma su una cosa strillo e pesto i piedi:

leaccentateeeeeeeeeeeee
nonsiscrivonoconl'apostrofooooooooo

e perché vuole l'accento acuto (a meno che non sia cambiata la regola e io non me ne sono ancora resa conto)

Più un'altra cosa che ho notato nelle riviste e nei giornali, sempre più diffusa: la divisione in sillabe. Mi capita sempre più spesso di vederla sgangherata. Credo di sapere perché: spesso per fretta o incuria nel programma di impaginazione non viene impostata la sillabazione automatica relativa alla lingua italiana, e rimane quella inglese, che è impostata su regole differenti (nell'inglese si spezzano quasi tutte le consonanti vicine, - correggetemi se sbaglio perché vado a memoria - mentre nell'italiano si tende a lasciarle unite)

Ecco, a me 'sta cosa mi dà sui nervi. La prossima volta che leggo "artis-tico" sbrocco.

Cià
JK
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madvero
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Residenza: Ero il maestro Zen. Scrivevo piccole poesie Haiku. Le mandavo a tutti via e-mail.

MessaggioInviato: 29 Nov 2005 00:10    Oggetto: Rispondi citando

cpthook ha scritto:
Voglio ringraziarvi tutti per questo "topic" o "thread" che dir si voglia, dato che non mi viene in mente l'equivalente vocabolo italiano.
Grazie per avermi fatto scoprire che esiste ancora qualcuno che dà importanza alla cosa più bella del nostro paese: la sua lingua.

oh, meno male che c'è ancora qualcun altro che tiene al nostro meraviglioso italiano !!!

brain ha scritto:
la lingua inglese, in realta', e' quella che ha piu' vocaboli di tutte.

il 40% sono termini neolatini !!! bella forza !!!

juzo kun ha scritto:
perché vuole l'accento acuto

confesso che alle elementari ero assente quando hanno spiegato la regola degli accenti acuti e gravi (cosa che dopo tanti anni, purtroppo, non ho ancora imparato bene, e mi tocca andare a controllare sul dizionario ogni volta).
per quel che mi riguarda, è colpa della tastiera: un tasto solo è più veloce da pigiare...

a che ci siamo, chi mi rimebra la regola degli accenti?
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rebelia
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 00:28    Oggetto: Rispondi citando

juzo kun ha scritto:

leaccentateeeeeeeeeeeee
nonsiscrivonoconl'apostrofooooooooo


mi fischiano le orecchie Mr. Green

premesso che hai pienamente ragione e che ogni volta che scrivo qualcosa di importante le uso correttamente, la mia di abitudine ha origini tecniche

per diversi anni in azienda usavamo un sistema di posta elettronica che faceva confusione con le lettere accentate, rendendo a volte praticamente illeggibile un testo

con l'andar del tempo ho scoperto che l'apostrofo questo problema non lo provoca mai, percio' l'ho adottato in pianta stabile per i miei scritti elettronici ed ho scoperto anche che non sono la sola a farlo Smile
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juzo kun
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 09:42    Oggetto: Rispondi citando

Sì, purtroppo il mondo delle codifiche non aiuta e le accentate sono considerate "caratteri non standard ascii" e quindi possono dare grossa crisi (come ha imparato chiunque tenti di trasportare un testo da win a mac e viceversa)

Per gli accenti, riporto gli esempi dal Manuale del Grafico della Zanichelli:
Citazione:
a i o u

se accentate in fine di parola prendono l'accento grave: accadrà, così, però, più, gioventù...

e
se accentata in fine di parola prende l'accento acuto: perché, poiché, trentatré, affinché, , poté...

tranne alcune eccezioni: è, caffè, cioè, , ahimè...


mi raccomando l'accento anche sulla E maiuscola! Lo so che è meno facile pensarci perché non si trova sulla tastiera: su Win si ottiene con alt+200 e su mac con alt-shift-e: È

Approfondimenti a questi link: Wikipedia e dall'Accademia della Crusca: uno e due.

Riporto da wikipedia solo perché è scritto in modo più sintetico:

Wikipedia ha scritto:
Qui di seguito sono elencate le parole più comuni che richiedono l'accento acuto sulla e finale:

* Affinché, benché, cosicché, finché, giacché, macché, nonché, perché, poiché, purché, sicché e tutti i composti di che; inoltre, lo stesso ché nel significato di perché (o affinché);
* Né (= e non o simili);
* Sé, usato come pronome;
* Ventitré e tutti i composti di tre (trentatré, quarantatré, centotré, ecc.);
* Credé (= credette) e tutte le terze persone singolari del passato remoto in -é (rifletté, dové, ecc.; eccezione: diè, per cui vedi sotto);
* Scimpanzé, nontiscordardimé, mercé, testé, fé (per fede e per fece), affé, autodafé, viceré.

È, voce del verbo essere, e il suo composto cioè vogliono invece l'accento grave, come anche certe altre parole, soprattutto d'origine straniera e non recenti: ahimè (e ohimè), diè (antiquato o letterario per diede), piè (= piede), tè e caffè, coccodè, bebè, cabarè, bignè, canapè, gilè, lacchè, narghilè, purè, Noè, Mosè, Giosuè, Averroè, Salomè, Tigrè, ecc.


...e se volete comincio a parlare anche delle virgolette Razz (quelli sulla tastiera sono apici e doppi apici, non virgolette).

Cià
JK


L'ultima modifica di juzo kun il 29 Nov 2005 13:26, modificato 2 volte
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rebelia
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 09:46    Oggetto: Rispondi citando

juzo kun ha scritto:
...e se volete comincio a parlare anche delle virgolette Razz (quelli sulla tastiera sono apici e doppi apici, non virgolette).


ma ormai che sei partita cosi' bene direi proprio di si Mr. Green
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juzo kun
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 10:12    Oggetto: Rispondi citando

Me tocca Mr. Green

Il fantastico mondo delle virgolette! Orbene, quelle sulla tastiera non sono le virgolette vere e proprie, tant'évvero che chi scrive con Word se le trova sostituite automaticamente con quelle reali. Le virgolette sono quelle note come inglesi ?...? e italiane «...», mentre l'apostrofo semplice in realtà è una delle componenti delle virgolette singole ?...?

da Windows si ottengono in questa maniera:

Codice:
« alt+171
» alt+187
? alt+147
? alt+148
? alt+145
? alt+146


[sperando che il software del forum interpreti correttamente i caratteri, se vedete robe strane fate un fischio che trasformo tutto in immagine]

eppoi, il trattino: sulla tastiera c'è il meno (segno matematico) ma il trattino è un altro:

Codice:
? tratto em alt+151
? tratto en alt+150


usato per il dialogo.

Il Manualone del Grafico - Zanichelli ha scritto:

L'uso delle virgolette:

Si usano le virgolette italiane «...» [chiamate anche sergenti - NdJK]

- Nelle citazioni nel testo (brani o parole di qualsiasi lingua o dialetto che abbiano valore di citazione
- Nei titoli di giornali, riviste, collezioni, enciclopedie, album, ecc.;
- Nei saggi o altre opere che facciano parte di un testo il cui titolo è già citato in corsivo
- Nei nomi da distinguere (solo se necessario)
- Nei termini tecnici di quasiasi lingua [nota di JK: il librone è abbastanza vecchio, questa regola secondo me non avrebbe più molto senso, specie in informatica]

Se nella citazione ne ricorre un'altra, questa sarà contrassegnata da virgolette inglesi ?...?

«A Renzo intanto gli vennero in mente que' pani che aveva trovati vicino alla croce, nell'altra sua entrata in Milano, e pensava: ?ecco: è una restituzione?.»


Tutto quello che non avete mai osato chiedere sulla punteggiatura dall'Accademia della Crusca.

Cià
JK
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brain
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 10:16    Oggetto: Rispondi citando

io personalmente non l'ho decise.
qui in irlanda hanno la tastiera amerricana, e mi sono dovuto adattare...
ma confesso che mi trovo molto meglio cosi'. Rolling Eyes

by the way
@madvero
il 40% delle parole inglesi si sono di origine latina, ma loro hanno altre parole di origine anglosassone, che poi sarebbe il germanico e un po' di francese della normandia.
non mi viene nessun esempio....e ci sto pensando da 10 min....
eureca
il portone
in inglese door, ma chi e' scicchettoso puo' dire porton (si dice anche delle porte delle chiese) ma tutti le chiamano doors

ma ve lo immaginate;

ladies and gentelmen, from los angeles, california, the portons Shocked
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madvero
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 12:39    Oggetto: Rispondi citando

brain ha scritto:
ladies and gentelmen, from los angeles, california, the portons


Sbonk

juzo ha scritto:
tutte le sue bellissime ed utilissime spiegazioni


per quel che riguarda gli accenti, me li studierò per colmare una lacuna ormai datata, mentre l'uso delle virgolette lo conoscevo già.
però tutti questi caratteri vengono visualizzati diversamente a seconda di ciò che si sta usando... sarebbe quasi da passare all'apostrofo in via definitiva, per questioni di compatibilità...
quanto al trattino, invece... a me il trattino lungo (quello che mette word in automatico se non lo disattivi, per intenderci) sta cordialmente sulle scatole. per quel che mi riguarda, è morto: il meno, al suo posto, è assolutamente fantastico !!!
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hungaricus
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 15:01    Oggetto: Re: conosciamo davvero l'italiano? Rispondi citando

ciao a tutti!

Non pretendo di essere un professore d'italiano, ma volevo in particolare dire qualcosa su "ossequente" e "alternative" (La mia fonte è un libro di Aldo Gabrielli, linguista marchigiano scomparso N anni fa).

Tra "ossequente" e "ossequiente" la forma corretta, o perlomeno la forma originale è "ossequente", dal latino "obsequens" (senza la i! invece "ossequio" deriva dal latino "obsequius", con la i).
La forma "ossequiente" è una forma recente, derivata per attrazione da ossequio, tanto che Aldo Gabrielli la citava come forma errata.

"Alternativa" significa "scelta fra 2 cose". P.es. se devo scegliere se andare in vacanza al mare o in montagna, mi si presenta UNA alternativa (non due!). Quando non si tratta di una scelta fra 2 cose, si dovrebbe dire "possibilità".

Tutto questo discorso ovviamente non tiene nel dovuto conto del fatto che la lingua si evolve... Probabilmente fra 100 anni anche i vocabolari più rigorosi indicheranno "alternativa" come sinonimo di "possibilità".

Saluti a tutti e scusate la pedanteria. Wink [/b]
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shercarlo
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 15:02    Oggetto: Accenti Rispondi citando

Per quanto riguarda l'uso degli accenti la fonte e' l' Accademia della Crusca:

"Acuto e grave

[...] stiamo parlando [...] dei due diversi tipi di accento che possono caratterizzare le parole. L'accento di perché, per esempio, non è lo stesso di caffè: il primo, che va dal basso verso l'alto, si chiama acuto, mentre il secondo, che va dall'alto verso il basso, si chiama grave.

In genere, quando si scrive, non si fa attenzione al tipo di accento, e lo si segna come un trattino obliquo da appoggiare distrattamente sulla vocale finale. Ma nell'uso veramente corretto le cose non stanno così: con l'accento acuto (´) indichiamo la e chiusa di perché, con l'accento grave (`) indichiamo la e aperta di caffè. Se vogliamo che il nostro scritto sia impeccabile, dobbiamo rispettare queste differenze: soprattutto se no scriviamo a mano, ma usiamo una macchina per scrivere o il computer, distinguiamo fra la é e la è: sulla tastiera c'è un tasto apposta per questo!

Per aiutarvi, vi diamo l'elenco della parole più comuni che richiedono l'accento acuto sulla e finale: affinché, benché, cosicché, finché, giacché, né, nonché, perché, poiché, purché, sé (quando è pronome: "Marco pensa solo a sé"), sicché, ventitré e tutti i composti di tre (trentatré, quarantatré, centotré, ecc.); infine, le terze persone singolari del passato remoto di verbi come battere, potere, ripetere, ecc.: batté, poté, ripeté, ecc".

Per chi vuole approfondire: http://www.accademiadellacrusca.it/faq/ricerca_faq.php

(post tratto dal blog "Piuttosto...": http://famoacapirse.splinder.com/ )
Wink
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madvero
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 16:56    Oggetto: Re: conosciamo davvero l'italiano? Rispondi

hungaricus ha scritto:
Tra "ossequente" e "ossequiente" la forma corretta, o perlomeno la forma originale è "ossequente", dal latino "obsequens" (senza la i! invece "ossequio" deriva dal latino "obsequius", con la i).
La forma "ossequiente" è una forma recente, derivata per attrazione da ossequio[/b]

non sei affatto pedante, quando ho aperto il tread speravo proprio in questo tipo di post (come hanno fatto juzo e memole etc)...
infatti io avevo cliccato su ossequente proprio perchè mi ricordavo il termine latino.

piccolo aneddoto: in prima liceo ricordo di aver fatto un tema in classe particolarmente bello, ma poichè sono terrona ho il difetto di pronunciare male alcune parole (tipo accellerare) e scriverle in maniera scorretta di conseguenza. sta di fatto che in quel tema ho scritto la parola "conoscienza" con la i (nella mia testolina bacata: scienza, co+scienza, co+no+scienza).
quando il prof mi ha restituito il compito, c'era tutto il commento al tema (molto positivo) e come voto finale un bel 2.
stavo per andare a protestare quando ho visto una nota in basso, scritta in piccolo dal prof: "anche se il tema è perfetto, hai commesso un errore grammaticale molto grave, e un tema con degli errori ortografici è sempre gravemente insufficiente. la prossima volta consulta il dizionario. se pensi di venire a protestare, ricordati che il verbo conoscere deriva dal latino cognosco, ed essendo io anche il tuo prof di latino, posso darti un bel due anche in questa materia, perchè nel tema hai dimostrato di non aver studiato..."
non ho più dimenticato come si scrive quel verbo !!!
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