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* Conoscenza
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earlati
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


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Residenza: Bergamo

MessaggioInviato: 13 Nov 2005 21:14    Oggetto: Rispondi citando

Emmett Brown ha scritto:

D'accordo! Ma... 'Soprattutto nel passato', dici? Guardandomi intorno vedo tanta mancanza di conoscenza in aumento anche ora... Vedo che la 'classe da dominare' è sempre più vasta e che la sua 'ignoranza' è sempre crescente, coltivata dalla 'classe dominante' anche mediante l'applicazione di efficacissime tecniche di comunicazione, informazione, intrattenimento i cui esiti sono ben evidenti.
Immagino che anche in passato le cose non andassero meglio di così, ma dal presente, non foss'altro che per i mezzi tecnici di cui potremmo disporre, mi aspetterei qualcosa di più...


Ho detto in passato perche' allora il fenomeno era molto piu' macroscopico.
Ora, almeno in occidente, anche se si riesce ancora a rifilare come vere delle autentiche assurdita ad alcuni , come ad esempio vendere dei lotti di paradiso, e' comunque impensabile che , tanto per fare un esempio, il papa invii una lettera ai credenti asserendo che proviene direttamente da San Pietro e dalla Madonna.
Probabilmente trovi sempre qualcuno che ci crede, ma sono comunque una ridotta minoranza.

Con tutte le informazioni erogate dai mass-media, una nuova forma di disinformazione consiste nel distrarre la gente con una eccessiva quantita di informazioni/gossip, o dando eccessivo risalto a botizie di cronaca che distraggono dalle informazioni reali oppure creando status simbol e standard che assorbono il tuo modo di pensare.

Queste forme di plagio ci saranno sempre nella misura in cui il target a cui si rivolgono non ha sufficente capacita' di discernimento e si lascia condizionare da tutta una serie di stereotipi inculcati dai media.
Aumentando il livello culturale delle persone i messaggi esageratamente distorni vengono ricosciuti come tali e quindi cessano automaticamente di esistere.
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GrayWolf
Dio maturo
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MessaggioInviato: 13 Nov 2005 21:52    Oggetto: Rispondi citando

earlati ha scritto:
botizie di cronaca

Sbonk
scusa se rido.... sicuramente è un errore di battitura....
a me è venuto subito in mente un lapsus freudiano: "boiate di cronaca"
.... che la direbbe moooolto lunga Very Happy

earlati ha scritto:
Queste forme di plagio ci saranno sempre nella misura in cui il target a cui si rivolgono non ha sufficente capacita' di discernimento e si lascia condizionare da tutta una serie di stereotipi inculcati dai media.
Aumentando il livello culturale delle persone i messaggi esageratamente distorni vengono ricosciuti come tali e quindi cessano automaticamente di esistere.

Il problema principale, secondo me, è che la cultura non è immediata e faticosa (anche dispendiosa) da ottenere.
L'autodidattica attiene solo i caparbi.
La capacità di discernimento, purtroppo, è influenzata moltissimo dal confronto del tipo:
"l'erba del vicino è sempre più verde", tanto per intenderci.

L'immediatezza sottintesa, che alcuni modelli proposti presentano,
attira molto di più che non il lungo cammino della cultura e della conoscenza.

Senza contare che conoscenza, comprende anche quella di se stessi,
quanti possono dire di conoscersi veramente?
Quanto l'illusione di questa conoscenza è data dal riconoscimento che l'ambiente dimostra loro?

Una migliore qualità di vita è l'aspettativa di ognuno.

Finchè saranno proposti modelli che fanno presagire una vita migliore,
la cultura e la conoscenza saranno sempre di più accantonate;
non solo, si corre il rischio che "la conoscenza"
diventi quella di sapere tutti i gossip del momento..... Crying or Very sad

In questi termini si torna all'alto medioevo
(non voglio scatenare una diatriba su pregi o colpe della chesa.... per carità)
in cui il clero che, con la conoscenza del latino, parlato e scritto,
aveva un potere più elevato dei nobili (eccezioni a parte) totalmente ignoranti in tale materia.
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littlemauro
Eroe
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 14:10    Oggetto: Rispondi citando

madvero ha scritto:
mah, se sono omozigoti, con taglio di capelli simile e il trucco opportuno...


Approposito di nozionismo..
Very Happy
Sarebbero dello stesso sesso.

Una delle tante definizioni che puoi trovare su internet..

"I Gemelli Omozigoti, sono più rari ed Interessanti, poiché derivano da un evento molto particolare, Si tratta di un unico Embrione che qualche giorno dopo la fecondazione, si divide in due, generando due gemelli che sono qualcosa di più di due Fratelli in quanto sono Identici, hanno esattamente lo stesso corredo cromosomico, lo stesso gruppo sanguigno, lo stesso colore degli occhi dei capelli ecc. I Gemelli Monozigotici Costituiscono il più importante fenomeno di Clonazione Naturale."
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brain
Moderatore Cucina dell'Olimpo
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Residenza: Romano a Dublino

MessaggioInviato: 28 Nov 2005 14:48    Oggetto: Re: * Conoscenza Rispondi citando

Whitefox ha scritto:

La conoscenza va intesa come un mezzo o come un fine?

E' meglio scadere nel nozionismo per essere al sicuro qualora una di queste nozioni ci serva oppure é meglio tenere la mente sgombra dalle cosiddette "curiosità" pur rischiando di ritrovarsi ignoranti e sguarniti al momento della fatidica domanda?


personalmente credo che la conoscenza vada intesa un po' come fine un po' come mezzo.
quando leggi un libro e' in qualche modo un crescere culturalmente e allo stesso tempo e' un divertimento (fine a se stesso).

quando navighi su internet e ti leggi milioni di piccole notizie, la maggior parte delle quali(presumo) per divertimento, allo stesso tempo ti fanno crescere culturalmente.

il risultato di questa crescita sara' un giorno l'uomo che diventerai.


un'ultima cosa....
tu ti domandavi se fosse meglio occupare il cervello con nozioni fini a se stesse oppure lasciarlo libero e conservare solo notizie importanti.

ma il nostro cervello non e' un hard disk. non ha una capacita' limitata, anzi, piu' nozioni impari, favorendo cosi' un esercizio celebrale, piu' la tua mente sara' allenata ad imparare (anzi abbiamo imparato che se la lettera che segue non e' la stessa non va messa la d) a imparare.

potremmo imparare all'infinito
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Tantric
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MessaggioInviato: 28 Nov 2005 15:18    Oggetto: Re: * Conoscenza Rispondi citando

[quote]ma il nostro cervello non e' un hard disk. non ha una capacita' limitata, anzi, piu' nozioni impari, favorendo cosi' un esercizio celebrale, piu' la tua mente sara' allenata ad imparare (anzi abbiamo imparato che se la lettera che segue non e' la stessa non va messa la d) a imparare.

potremmo imparare all'infinito[/quote*[quote]

Sono d'accordo con te, Brain, aggiungo solo che dovremmo tenere se possibile brain e heart in buona armonia. Sarò pessimista ma per me ragione e sentimenti oggi sempre più spesso sono scollegati in molta gente troppo presa appunto "a imparare" Smile
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madvero
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Residenza: Ero il maestro Zen. Scrivevo piccole poesie Haiku. Le mandavo a tutti via e-mail.

MessaggioInviato: 28 Nov 2005 15:58    Oggetto: Rispondi citando

littlemauro ha scritto:
madvero ha scritto:
mah, se sono omozigoti, con taglio di capelli simile e il trucco opportuno...


Approposito di nozionismo..
Very Happy
Sarebbero dello stesso sesso.


non ricordo dove ho letto che i gemelli omozigoti possono essere di sesso diverso (io ne conoscevo personalmente due): è una cosa rarissima, ma può accadere che lo stesso ovulo venga fecondato da due spermatozoi e successivamente si scinda nelle due distine morule che generano i fratelli gemelli.
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mnemosyne
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 01:38    Oggetto: Ma cos'è la conoscenza? Rispondi citando

Salve a tutti.
Già lo so che scriverò un post ostico e magari per qualcuno noioso, non ci posso fare niente Embarassed ; in ogni caso, è fuori dalle mie intenzioni fare l'intervento del saccente. Vi porto soltanto la mia esperienza e le mie... conoscenze.
Scorrendo i vostri post mi è sembrato di cogliere una certa confusione sul concetto di conoscenza, dovuta al dubbio se essa sia un mezzo od un fine.
Se la conoscenza è intesa come insieme di conoscenze, allora se è un fine è un ben magro fine, e se è uno strumento deve avere un fine ben degno, altrimenti si riduce a nozionismo.
Se per conoscenza, invece, si intende la consapevolezza profonda delle cose del mondo, il discorso cambia. E' allora che si può discutere davvero della sua natura come mezzo o come fine.
Ma io non credo che la soluzione sia così palese, né che risieda in una ipotetica duplice natura della conoscenza. Il fatto è che il fine ultimo della conoscenza non risiede nell'esaustività di competenza in un determinato ambito, ovvero nell'enciclopedismo -obiettivo destinato a fallire per sua stessa indole-. Il fine ultimo è oltre la nozione, oltre la notizia e la competenza: è il modo in cui tutte le notizie delle cose del mondo si interrelano fra loro. La conoscenza, cioè, non è cosale, ma modale.
Anche il discorso che qualcuno faceva sull'utilità del nozionismo è capzioso, secondo me: uno dice che è inutile ricordare tutto, tanto lo si può andare a pescare; ma qualcun altro, giustamente, ammonisce che la mente non è un hard disk. La nozione è utile se dice qualcosa della conoscenza come struttura delle relazioni con le altre nozioni, altrimenti non serve a niente. E del resto anche l'utilità di una nozione non sta tanto nel suo contenuto, ma nel suo "peso". Il cervello attribuisce a ciascuna informazione un "peso", che, indipendentemente da cosa si ricordi di essa nel merito, agisce ugualmente ed è in grado di calibrare un ragionamento. E' ciò che accade quando diciamo "non ricordo perché, ma nel suo libro Tizio afferma che questo è sbagliato". L'importante è sapere che la tal cosa, secondo il giudizio di Tizio, è sbagliata; così si può procedere nel ragionamento, anche se sarà necessario tornare al libro per verificare perché Tizio lo dica.
La conoscenza non è cosale, ma modale, dicevo: il suo carattere di fine ultimo va oltre se stessa. La struttura, il modo in cui le informazioni si interrelano e costruiscono un mondo che ha senso, altro non è che la nostra mente. Giacché il mondo resta fuori dalla nostra portata, come mondo di cose; ciò in cui navighiamo è in realtà la costruzione che del mondo si fa la nostra coscienza. E' per questo che il senso delle cose non è che il senso che la nostra mente dà al coacervo delle informazioni provenienti da fuori.
E ora che vi ho narcotizzati con la filosofia, col vostro permesso mi congedo...

Quando affronti il cammino verso la conoscenza, non interessarti alla meta, ma considera la strada che ti ci porta. La conoscenza è il ponte, la differenza, il link.
La conoscenza non è il contenitore né il contenuto, ma la regola secondo la quale l'uno e l'altro esistono insieme. Rolling Eyes
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rebelia
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 01:46    Oggetto: Re: Ma cos'è la conoscenza? Rispondi citando

mnemosyne ha scritto:
Salve a tutti.
Già lo so che scriverò un post ostico e magari per qualcuno noioso, non ci posso fare niente Embarassed ; in ogni caso, è fuori dalle mie intenzioni fare l'intervento del saccente. Vi porto soltanto la mia esperienza e le mie... conoscenze...


ciao, ben arrivato Smile
non aver timore: quando l'argomento lo richiede, l'intervento corposo ci sta tutto!

Citazione:
La conoscenza è il ponte, la differenza, il link


bel concetto Smile
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mnemosyne
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MessaggioInviato: 29 Nov 2005 09:19    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, a te, Rebelia, e a tutti. Seguo da anni ZeusNews, ma chissà perché non mi sono mai iscritto al forum... Mancanza di tempo e distrazione, I suppose... Confused
Prima di mettere altra carne al fuoco, una breve precisazione per Rebelia, visto che le è piaciuta la metafora del link.
Questa affermazione si riferisce ad una serie di acquisizioni teoriche molto importanti degli ultimi decenni, tutte convergenti, a ben vedere, verso una certa idea della conoscenza.
Ti darò quest'altra frase, una chicca che amo molto, personalmente: "Ogni notizia, è notizia di una differenza". E' del biologo Gregory Bateson, che per primo ha elaborato una rivoluzionaria teoria della mente.
Diceva: "Quale struttura connette il granchio con l'aragosta, l'orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l'ameba da una parte e con lo schizofrenico dall'altra?". La "struttura che connette" è appunto la mente, che esce fuori dai confini del nostro cervello per essere sempre situata, sempre incarnata in un corpo e in una rete di relazioni. La mente non è dentro di noi, ma tra noi.
Ciò che permette la nascita di informazione è una differenza nel sistema fra me e ciò con cui mi relaziono; è una prospettiva simile a quella della fisica, dove l'equilibrio di stato fra due sostanze non genera nulla di nuovo, ma anche molto vicina al cosiddetto "pensiero della differenza": Derrida, innanzi tutto...
Tu pensa alla Rete, questa cosa straordinaria di cui ci facciamo autori e spettatori ogni giorno: la conoscenza non è nelle pagine web, ma nel nostro percorso fra di esse; siamo noi che, nell'interazione con il web, ristrutturiamo la sua struttura e le diamo senso, anche se nel fare ciò la nostra conoscenza aumenta, sì, ma si delocalizza, esce in parte fuori da noi per entrare nel web. La nostra mente si comporta come il ceramista: il vaso è fatto dall'argilla, o dalle mani del vasaio?
Buona giornata a tutti... Very Happy
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earlati
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MessaggioInviato: 30 Nov 2005 00:18    Oggetto: Re: Ma cos'è la conoscenza? Rispondi citando

mnemosyne ha scritto:

Se la conoscenza è intesa come insieme di conoscenze, allora se è un fine è un ben magro fine, e se è uno strumento deve avere un fine ben degno, altrimenti si riduce a nozionismo.


La conoscenza come insieme di nozioni e' materiale inerte , se qualcuno non la usa correttamente, non serve a nulla.
Per fare buon uso delle nozioni occorre capire come collegarle ad altre nozioni per chiarire concetti, dirimere dubbi, derivare nuove teorie, ecc...
Acquisendo nozioni si ha una maggiore quantita di materiale da elaborare, quindi aumentano teoricamente le probabilita' che i propri ragionamenti abbiano basi solide.
D'altro canto se non si unisce al nozionismo una buona capaciat di analisi e sintesi per utilizzare le nozioni acquisite , queste non vengono utlizzate debitamente e rimangono materiale inerte.
Sia le nozioni che la logica deduttiva necessitano l' una dell' altra , in quanto assieme portano l' individuo a migliorarsi, a teorizzare con intelligenza e cognizione di causa.
Aumentando la propria capacita' di deduzione e analisi l' individuo ricerca ulteriori nozioni, intese come materiale da sottoporre ad unlteriori analisi da cui trarre nuove deduzioni che portano ad una continua crescita culturale.
Tutto questo per eidenziare che la conoscenza, intesa come cultura ovvero capacita' di interpretare cio' che ci circonda o che siamo, necessita sia del nozionismo, intesa come materia prima , sia della capacita' o della volonta di analizzare e interpretare le nozioni acquisite.
Credo in questo di essere d' accordo con quanto affermato negli ultimi post, sia per l' esempio del ponte che consente il passaggio, sia quando si fa menzione all' iterazione tra vasaio e creta.

mnemosyne ha scritto:

E del resto anche l'utilità di una nozione non sta tanto nel suo contenuto, ma nel suo "peso". Il cervello attribuisce a ciascuna informazione un "peso", che, indipendentemente da cosa si ricordi di essa nel merito, agisce ugualmente ed è in grado di calibrare un ragionamento. E' ciò che accade quando diciamo "non ricordo perché, ma nel suo Tizio afferma che questo è sbagliato". L'importante è sapere che la tal cosa, secondo il giudizio di Tizio, è sbagliata; così si può procedere nel ragionamento, anche se sarà necessario tornare al libro</a> per verificare perché Tizio lo dica.


Questa affermazione mi sembra ambigua, non so se condividerla, o quantomeno considerla una cosa positiva.
Se e' vero che il meccanismo della mente porta a volte a dare per assodati principi di cui non ricordiamo le motivazioni e' pure reale la considerazione che se di un concetto non mi e' chiaro il significato molto probabilmente si tratta di un preconcetto.
Ovvero dii qualche cosa che posso aver assimilato e fatto mio senza averne considerato la validita' e quindi posso aver introdotto nel mio modo di pensare elementi potenzialmente disgreganti che devono essere rimossi o rianalizzati.
Tanto per fare un esempio, magari eccessivo ma che probabilmente rende l' idea, molti preconcetti portano spesso a drastiche quanto atipiche prese di posizione su problematiche anche gravi , quali l' intolleranza razziale o il falso perbenismo .
Estremismi che in molti casi persone dotate anche di un buon bagaglio culturale rifiutano di mettere in dicussione convinti della validita' di concetti , magari confusi, ma a cui la loro mente ( e una buona propaganda ) ha attribuito un eccessivo valore ( o peso ).
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mnemosyne
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MessaggioInviato: 30 Nov 2005 01:23    Oggetto: Errata corrige... Rispondi citando

Grazie al post di Earlati ho notato di aver commesso un errore di espressione, di aver usato delle parole effettivamente ambigue.
Ciò che volevo dire non è che, non ricordando più l'autore di un concetto (e quindi il suo contesto), lo si continui a considerare aprioristicamente valido, ma che si ricorda spesso di essere stati d'accordo, di aver espresso un giudizio su un certo concetto anche se non lo si ricorda più nei dettagli, se non si rammentano più le ragioni di quell'accordo (o disaccordo).
Questo lo sottolineo perché nessuno di noi, a meno di avere una memoria prodigiosa che non contempli la dimenticanza, può dire di poter verificare ogni volta, dentro di sé, l'accordo o il disaccordo verso il pensiero altrui, specialmente se lo si è letto ed è intercorso del tempo. La mente, nell'elaborazione discorsiva (quando cioè ragioniamo verbalmente), si basa sempre su una fiducia accordata a se stessi; è come leggere un libro, darne un giudizio scritto e dopo molti anni ritrovare l'uno e l'altro. E' senza dubbio più corretto rileggere il libro, ma è più breve (e a portata di mano) leggere il secondo. E' chiaro che nel discorso parlato ci fidiamo delle nostre impressioni (è così che vanno chiamati quei "pesi"), mentre se stiamo scrivendo un saggio verificheremo volta per volta ciò che ricordiamo.
Ma in questo senso è necessario attribuire la giusta importanza alle impressioni sulle quali basiamo i nostri ragionamenti; esse sono come dei ganci fissati da noi stessi in una precedente scalata ad una parete di roccia, che ci aiutano a salire con più sicurezza e più velocità quando vi ritorniamo.
Non sono di quelli che credono che il ragionamento, cioè in ultima analisi la conoscenza, si conduca realmente con metodi analitici; se potessimo scandagliare a fondo i processi mentali anche del più ferreo tra i logici, scopriremmo con sorpresa quanta parte hanno, dietro le quinte del pensiero, le componenti non analitiche, non logiche, non razionali. Per questo tout se tient. Perché se il percorso verso la conoscenza è anche condotto (o può esserlo, per scelta o forma mentis) secondo un metodo analitico, il modo in cui le informazioni si concatenano fra loro, cioè il nostro dare senso al mondo, segue tutt'altra logica, e secondo questa viviamo.

P. S.: ho notato un link al mio penultimo post, alla parola "libro". Mica ce l'ho messo io!? Chi mi sa spiegare cosa è successo? Ho fatto qualche pastrocchio coi tag? Denghiu
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MessaggioInviato: 30 Nov 2005 16:18    Oggetto: Re: Errata corrige... Rispondi citando

mnemosyne ha scritto:
P. S.: ho notato un link al mio penultimo post, alla parola "<a target="_blank" href="http://www.hugohadlow.co.uk/cgi-bin/moresense/nph-moresense.pl/000010A/http/www.fisica.unina.it/cgi-bin/nph-proxy.cgi/010110A/http/clk.tradedoubler.com/click?p=10388&a=441108&g=596466">libro</a>". Mica ce l'ho messo io!? Chi mi sa spiegare cosa è successo? Ho fatto qualche pastrocchio coi tag? Denghiu


pubblicitè automatique... tanto per parlare bene l'italiano Wink
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MessaggioInviato: 30 Nov 2005 20:08    Oggetto: Rispondi citando

ah, ecco... non per appararmi (tanto per parlare bene l'italiano...) ma l'avevo sospettato quando, dopo l'ultimo post, ho notato che di nuovo si era verificata la linkfania...
Vabbè, anche questa è conoscenza...
Ciaoz
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MessaggioInviato: 02 Dic 2005 10:03    Oggetto: Rispondi citando

madvero ha scritto:
littlemauro ha scritto:
madvero ha scritto:
mah, se sono omozigoti, con taglio di capelli simile e il trucco opportuno...


Approposito di nozionismo..
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Sarebbero dello stesso sesso.


non ricordo dove ho letto che i gemelli omozigoti possono essere di sesso diverso (io ne conoscevo personalmente due): è una cosa rarissima, ma può accadere che lo stesso ovulo venga fecondato da due spermatozoi e successivamente si scinda nelle due distine morule che generano i fratelli gemelli.


Perdona se insisto. Che uno stesso ovulo possa essere fecondato da due spermatozoi può avvenire e non così di rado ma la presenza di 3 corredi genetici non può portare alla sopravvivenza del concepimento: è per questo che dopo la penetrazione del patrimonio genetico dello spermatozoo fecondante esiste la cosiddetta "reazione corticale" che dovrebbe (e per fortuna spesso lo fa) impedire ulteriori fecondazioni.

Per essere omozigoti il corredo cromosomico comunque deve essere identico. Anche ipotizzando per assurdo che un ovulo riesca a sdoppiarsi (o potendo con tecniche di clonazione costituirne due) comunque metà del corredo (la parte maschile) nei due zigoti sarà diversa. Non si può parlare di identità di zigote e quindi di omozigosi. Al massimo di "omogamia materna" (è un neologismo che mi sono inventato al momento).

Spero di essermi espresso in modo chiaro. Ciao Wink
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madvero
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MessaggioInviato: 02 Dic 2005 12:16    Oggetto: Rispondi citando

no no, mi fa piacere anzi portare avanti l'argomento.
grazie alle tue spiegazioni, mi sono documentata un po' meglio, ed il caso che citavo io non rientra in quello dei gemelli omozigoti(un uovo + un semino + scissione della morula che genera due essere viventi) nè in quello degli eterozigoti (due uova + due semini): è un terzo caso a parte (un uovo + due semini).
mi ricordavo male !!!
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littlemauro
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MessaggioInviato: 02 Dic 2005 12:41    Oggetto: Rispondi

madvero ha scritto:
no no, mi fa piacere anzi portare avanti l'argomento.
grazie alle tue spiegazioni, mi sono documentata un po' meglio, ed il caso che citavo io non rientra in quello dei gemelli omozigoti(un uovo + un semino + scissione della morula che genera due essere viventi) nè in quello degli eterozigoti (due uova + due semini):

Esatto.
Citazione:
è un terzo caso a parte (un uovo + due semini).
mi ricordavo male !!!

E si tratta di triploidia: cioè presenza di tre corredi genetici, in pratica uno di troppo per consentire una EU- (dal greco "buono") PLOIDIA. La triploidia infatti non genera quasi mai (esistono rarissimi casi ma con notevoli difetti congeniti e scarsissima probabilità di sopravvivenza...se vuoi approfondire cerca triploidia con google) un individuo vitale bensì dei tessuti exrtaembrionali (con o senza presenza di strutture embrionali) che danno luogo ad una parte dei casi di Mola Idatiforme o Vescicolare. E' una evenienza non proprio rara in quanto riguarda l' 1% delle gravidanze. Ciao
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