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Non si parla dell'influenza dei polli
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Moderatore Cucina dell'Olimpo
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Residenza: Romano a Dublino

MessaggioInviato: 18 Ott 2005 15:42    Oggetto: Non si parla dell'influenza dei polli Rispondi

giorn fa mi e' arrivata questa.
e' inquietante.

Polli messi al forno, prima di "impazzire"
Guglielmo Donadello, consulente aziendale settore zootecnico e
agroalimentare (Liberazione, 19 novembre 2000)

Che cos'è oggi il pollo da carne? Stiamo parlando di *broiler*.
Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, sono oramai
solo di un paio di razze ibride (denominate COBB 500, i cui brevetti
sono in mano alla The Cobb Breeding Company LTD), nate nei segreti
laboratori di genetica applicata, selezionate esclusivamente per
l'ingrassaggio. Il risultato di queste selezioni è una vera macchina
biologica ad elevatissimo "indice di conversione": un *broiler* mangia
un chilo e mezzo di mangime e ne "produce" uno di carne. Lo fanno vivere
solo 35 giorni (non ha neanche il tempo per diventare pazzo). Questi
polli denominati "galletti" quando arrivano a "maturazione" pesano vivi
in media sui 2,3 chili e preparati a busto circa 1,2. Per avere queste
rese così elevate e cicli biologici così accelerati servono allevamenti
e mangimi adatti.

*Come vengono allevati
*Si chiama allevamento integrato. Assoggettato, cioè, alla filiera
industriale della produzione di carne, le cui principali fasi sono:
produzione della gallina ovaiola, incubatoi delle uova, produzione dei
pulcini, magnifici, macelli, industria di lavorazione, logistica,
commercializzazione nella rete della grande distribuzione organizzata.
Nel nostro paese due aziende controllano oltre il 70% del mercato. Una è
l'AIA del gruppo Veronesi e l'altra è del gruppo Amadori.
L'allevamento viene svolto in grandi capannoni dove possono stare decine
di migliaia di volatili: con una densità di 10-15 per metroquadro, sino
a 30 chili di "carne" a mq. (I regolamenti UE per gli allevamenti
biologici stabiliscono in tre polli per metro quadrato la densità
massima ammissibile). Beccano tutto ciò che ha colore paglierino, giorno
e notte, grazie all'illuminazione artificiale. Le temperature sono
sempre elevate (anche a causa della luce e delle deiezioni, che vengono
raccolte con una ruspa per la produzione della pollina, sottoprodotto
usato come concime agricolo o combustibile; e fino a 10 anni fa come
mangime per bovini da ingrasso).
Le condizioni igieniche sono terribili. Gli animali vivono dal primo
all'ultimo giorno della loro brevissima vita calpestando e dormendo
sulle loro deiezioni. Le infezioni batteriologiche sono contrastate dal
primo all'ultimo giorno di vita con gli antibiotici contenuti nei
mangimi; ma per i virus ? come si sa ? non ci sono farmaci. Da qui l'uso
di vaccini che, come è noto, creano una quantità di anticorpi che
contrastano l'estrinsecazione delle manifestazioni patologiche del
virus, ma impediscono la eradicazione dello stesso, consentendo che
animali solo apparentemente sani siano commercializzati: con il rischio
che il virus si trasferisca dall'animale all'uomo. A questo si aggiunge
il rumore spaventoso provocato dal pigolare di 50.000 ? 100.000 animali
spaventati, tenuti in quelle condizioni.
L'organismo del broiler, che è pur sempre un animale diurno, viene messo
a dura prova, l'apparato digerente stressato, la sua capacità di
resistenza agli agenti patogeni fortemente indebolita. Nel territorio
dove sono inseriti, senza un minimo di criterio di biosicurezza, questi
allevamenti sono delle vere e proprie bombe batteriologiche, pericolose
e costose per tutta la collettività. Pericolose, in quanto incubatoi di
possibili virus trasmissibili agli uomini, come salmonelle e influenze;
costose, come il caso dell'ultima peste aviaria costata alla sola
regione veneta 110 miliardi, e altri 500 allo stato.

*Cosa mangiano
*I polli dovrebbero mangiare mais, soia e fibre. Trasformano proteine
vegetali in proteine nobili. I broiler, che rappresentano il 99% dei 520
milioni di polli e dei 22 milioni di tacchini che mangiamo ogni anno,
mangiano esclusivamente mangimi industriali, prodotti in larghissima
misura da due o tre aziende. Le formule di questi mangimi sono top
secret; possono in questo modo metterci dentro di tutto e di più. Il
mais e la soia, che sono i componenti principali (fino al 60/70%), sono
in grandissima parte di importazione e di produzione transgenetica,
perché costano meno. Contrariamente alle normative per i bovini, i
mangimi per pollame e tacchini possono contenere farine di carne e di
pesce, pannelli di olio esausto, grassi di origine animale. La vicenda
di due anni fa dei polli belgi alla diossina è dovuta a un "eccesso" di
PCB, ma se sta nei limiti tollerati si può dare da mangiare ai polli
anche oli esausti di motori.
Ma i risultati migliori si ottengono con le proteine animali derivate
dalle interiora, dalle teste, dalle zampe, dalle piume derivate dai loro
fratelli morti in precedenza; oltre alle proteine animali acquistate
dove costano meno (farine di sangue e di pesce). Ai polli ed ai tacchini
ne vengono somministrate una quantità fino al 30% nel tacchino, un po'
meno per il pollo.

*Cosa si ottiene
*Si ottengono dei pulcinotti venduti come galletti o tacchini, con una
carne senza gusto né qualità organolettiche, e di dubbia salubrità.
I polli così allevati se li cucini due minuti di più letteralmente si
sbriciolano, se li lasci raffreddare rilasciano il classico odore di
pesce con cui sono stati allevati. Oggi la carne di pollo non viene
offerta da nessun ristorante degno di questo nome, viene data solo nelle
mense delle fabbriche, delle scuole o per le mense delle famiglie sotto
i due milioni al mese.
Per i tacchini è ancora peggio: la carne è letteralmente immangiabile.
Amadori la tritura, aggiunge un po' di manzo e propone in questi giorni
con la pubblicità i rotoloni di carne "per una buona domenica da passare
in famiglia". Questi rotoli sono fatti con la carne di tacchini con
aggiunta di carne di manzo e ? come si dice in gergo ? con la giusta
quantità di aromatizzanti.
Nessuno, ad esclusione dei pochi NAS, protegge i consumatori. Nessuno
controlla, e i nostri 7000 veterinari pubblici, come da precise
istruzioni, guardano, registrano, e alla fine non possono fare altro.
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