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Calabrò all'Authority delle Tlc
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 19 Mar 2005 00:00    Oggetto: Calabrò all'Authority delle Tlc Rispondi citando

Commenti all'articolo Calabrò all'Authority delle Tlc
Il Consiglio dei Ministri designa Corrado Calabrò (già presidente del Tar del Lazio) presidente dell'Authority delle telecomunicazioni. Una nomina inopportuna per numerosi motivi.
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Emiliano Pancaldi
Ospite





MessaggioInviato: 21 Mar 2005 10:58    Oggetto: ma al TAR chi ci va? Rispondi citando

Il punto è che Calabrò non può fare due lavori contemporaneamente.
Ci sarà un altro che lo sostituirà al TAR. Chiedetele a lui queste cose, giusto?
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andrea
Ospite





MessaggioInviato: 21 Mar 2005 11:31    Oggetto: Rispondi citando

"innanzitutto Corrado Calabrò si è appena espresso con un giudizio avveso al ricorso presentato dalla lista Mussolini per la nota questione delle firme false (questione che oggettivamente, al di là del merito, favorisce la maggioranza di governo e potrebbe sembrare un favore)."

Peccato che esistano delle cose chiamate "LEGGI" che vanno applicate anche se disgraziatamente (per Tolardo) favoriscono la maggioranza. Per tacer delle altre considerazioni sulla inopportunità della nomina di Calabrò...
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Aldo Maggiolo
Ospite





MessaggioInviato: 21 Mar 2005 16:36    Oggetto: Autority e diritto romano Rispondi citando

Ragazzi! Il concetto di Authority - cioè di una autorità regolatrice delle libertà individuali - "terza" rispetto a governo, magistratura e parlamento, è un concetto che nasce dall'humus giuridico del common law di origine anglosassone e protestante, in cui - tanto per capirci - l'opposizione politica al governo non mette in discussione lo spoil system, al messimo, se ci riesce, boccia i candidati del governo ad una determinata carica. Dove il presidente degli Stati Uniti, per quanto lazzarone sia, risponde dell'operato dei suoi uomini e si dimette spontaneamente se colto a mentire di fronte al parlamento o all'opinione pubblica.

Questo sistema, trasposto in un contesto di diritto romano, permeato dal pensiero cattolico-macchaivellico, in cui il sistema politico - per definizione - non risponde praticamente a nessuno e le personalità indipendenti che possano far parte di un'authority non si trovano neanche col lanternino (siamo tutti faziosi - confessiamolo - e quelli che lo sono più apertamente, siano intelligenti come Ferrara o stupidi come Fede, ci infastidiscono perchè oano esibire un difetto così "privato"), ebbene ... far funzionare un'authority è opera praticamente impossibile.

Mi ricordo che Andreotti, quando dovette nominare il primo presidente della neocostituita Consob, ebbe la faccia tosta di nominare tale Bruno Pazzi, che come curriculum vitae professionale aveva: proprietario dell'Ambra Jovinelli. Mitico! (sia l'Ambra Jovinelli, che Andreotti).

Calabrò non è nè peggio nè meglio di tanti suoi colleghi e di tanti altri professori universitari, giornalisti, deputati, ministri che passano senza batter ciglio da un incarico all'altro, di ognuna di queste corporazioni.

Sempre il mitico andreotti nel 1984 circa, pubblicò assieme ad altri politici la sua dichiarazione dei redditi: percepiva una pensione da giornalista giornalista!?) di importo superiore all'indennità di carica di deputato più presidente del consiglio dei ministri.

Viene da citare sempre Andreotti perchè è un mito, ma tale comportamento fu diffuso in tutto l'ambiente politico degli anni '80, '90, 2000.

Tanto per dire: il ministro delle finanze Visentini si dimise forse dalla carica di presidente dell'Olivetti? a me risulta di no! per non parlare della pletora di deputati che conservavano la carica di prof universitario (stipendio corrente) arrangiandosi presso l'università di Camerino o altre università di quel tipo (cioè praticamente di professori assenti e studenti che si presentano solo per sostenere esami).

Siamo sinceri! Al di là di Mario Monti, quali altre personalità indipendenti vi vengono in mente? Lo stesso Rodotà o Giuliano Amato sono stati una bella forzatura come "personalità indipendente"!

Sarebbe bello se pubblicaste una lista di candidati OK!

Una noticella: ma dove si può verificare la notizia che Letta è azionista del più grande gruppo ditoriale del paese?

Grazie
ciao
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Pier Luigi Tolardo
Ospite





MessaggioInviato: 21 Mar 2005 19:34    Oggetto: Gianni Letta è stato Rispondi citando

Gianni Letta è stato fino al 1994, anno della discesa in campo in politica di Silvio Berlusconi, VicePresidente della Fininvest oltre che responsabile dei rapporti istituzionali, fino al 1994 condusse anche, ogni tanto, qualche trasmissione tv su quelle reti.
Per questo suo ruolo di primo piano in Fininvest, oltre a ricevere una retribuzione, è stato compensato, come è normale che avvenga a quei livelli ma anche a livelli molto inferiori in Fininvest in stock options azionarie del Gruppo editoriale più importante del Paese: 3 Tv nazionali, Il Giornale nuovo, Sorrisi e Canzoni, Mondadori editore.
Per questo si discutono provvedimenti come la nomina del Presidente dell'Authority per le Comunicazioni o, in passato, la legge Gasparri non solo Berlusconi ma anche Letta non partecipano alla seduta del Consiglio dei Ministri.
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Marcello Cenni
Ospite





MessaggioInviato: 21 Mar 2005 21:05    Oggetto: Calabrò stesso, in qualità di presidente dell' Rispondi

Istituito dalla legge 249/1997, il Consiglio Nazionale degli Utenti (CNU) è un organismo "composto da esperti designati dalle associazioni rappresentative delle varie categorie degli utenti dei servizi di telecomunicazioni e radiotelevisivi". Esso può "esprimere pareri e formulare proposte all'Autorità, al Parlamento e al Governo e a tutti gli organismi pubblici e privati, su tutte le questioni concernenti la salvaguardia dei diritti e le legittime esigenze dei cittadini".

Diverse associazioni di consumatori si erano opposte alla delibera Agcom del 26 maggio 2004 che nominava il nuovo CNU (2004-2008), confermando nella quasi totalità i membri già in carica dal 2000. "Designati con logiche clientelari (i 9/11 erano stati indicati da associazioni legate alla chiesa cattolica), non certo meritocratiche, nè tantomeno con l'obiettivo di avere un organo forte per la difesa dei diritti dei consumatori".

Secondo i consumatori, parte dei rappresentanti degli utenti (eletti senza rispettare le indicazioni delle associazioni di consumatori) non poteva far parte del CNU, in quanto deteneva già altre cariche, incompatibili con l'ufficio di consigliere CNU.

Il presidente del vecchio e del nuovo CNU, il prof. avv. Cesare Mirabelli (neo presidente della Fondazione Fanfani, neo Consigliere Generale della Città del Vaticano e papabile per la Presidenza Agcom!) dal 2002 è membro del consiglio Superiore di Banca d'Italia, società che possiede direttamente il 2,25% di Telecom Italia e indirettamente partecipazioni di controllo in imprese editoriali come RCS e Mediagroup. Nel patto di sindacato di quest'ultima sono presenti ben quattro entità rilevanti anche per l'assetto della banca centrale italiana, segnatamente Banca Intesa con il 4,846%, Assicurazioni Generali con il 3,706%, Capitalia con il 2,099% e Premafin con il 5,097%".

Ombre anche per un nuovo membro del CNU, l'avv. Gelsomina Maisto, funzionario del Servizio relazioni istituzionali di Telecom Italia.

"Marina d'Amato durante la vecchia consiliatura era consulente RAI.

Per Pier Giorgio Liverani non si tratta di un conflitto di interessi in senso stretto ma di una ragione di opportunità: è stato designato dal Movimento per la Vita, il cui presidente è l'onorevole Carlo Casini (UDC). L'onorevole è nel CdA della Cassa di San Miniato, che controlla con il 55% la società Eutelia" recentemente multata dall'AGCOM per la vicenda dei dialer 899 e 709.

Un CNU formato, insomma, non dai rappresentanti dei consumatori, ma da persone che, seppur qualificate, rappresentano interessi opposti a quelli dei consumatori.

Il TAR del Lazio - nell'annullare la delibera dell'Agcom - ha definito "numerose e gravi le lacune del procedimento istruttorio" che ha portato il Garante alla designazione dei membri del Consiglio. In altre parole, l'Authority tlc avrebbe designato i membri senza verificare a priori il rispetto dei requisiti previsti dalla legge e senza seguire le indicazioni delle Associazioni dei consumatori.

Le lacune "sono confermate dalla stessa Amministrazione, che secondo gli atti depositati in camera di consiglio dall'Avvocatura dello Stato ha dato avvio alle necessarie procedure di previa verifica dei requisiti dei soggetti, già nominati il 26 maggio 2004, solo nel successivo mese di settembre, dopo la proposizione del ricorso".

Il Tar, infine, aderendo alle richieste dei consumatori, ha anche ordinato "la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti per la valutazione di eventuali ipotesi di danno erariale": ne dovranno rispondere i Commissari che hanno approvato la delibera ed in particolare i due relatori Paola Manacorda ed Alfredo Meocci.

Nell'ultima seduta del 9 marzo 2005 i commissari dell'Agcom hanno deciso di non ottemperare alla sentenza n. 14815 del 2 dicembre 2004 del Tar del Lazio, non provvedendo alla nomina del nuovo CNU, che avrebbe visto l'esclusione - per effetto del dettame del Tar - di tutti gli "esperti" designati dalle associazioni cattoliche.

L'on. Santanchè ha, comunque, proposto e fatto approvare a tambur battente alla Camera una leggina (n. 4964) che garantisce la nomina in quel consesso di tutti i candidati delle associazioni cattoliche. La leggina è in corso di approvazione anche al Senato (n.3296) dove gode di una "corsia preferenziale".
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