Olimpo Informatico

[Silent Runner]

[Cybion]

Quello che dice gfransb consola anche me, oltre che MK66.. è un altro esempio a cui guardare oltre a kevin..
kevin, per quanto riguarda te, non è che ti consideriamo un miracolo vivente, però quando sembra che oramai tutto sia perduto, vedere qualcuno che "ce l'ha fatta" (come te e gfransb) di certo aiuta, funge da stimolo per continuare a sperare..

Per venire alla domanda di Emmett: E' più importante, più necessario, più significativo, più... quello che vi pare, dire "Ti amo" o sentirselo dire?

Mi trovo in un certo senso a concordare con lui: è stupendo sentirsi dire "ti amo", dà un'emozione unica.. ma quanto è più grande quell'emozione se si dice "ti amo" e si vedono riverberare quelle paroline negli occhi e nel cuore dell'altro..
in fondo aspettare che sia l'altro a dircelo, è anche piuttosto comodo, un'attesa passiva di qualcosa che ci deve tributare l'altro.. invece arrivare al punto di dirlo (per usare ancora le parole di Emmett) richiede un lavoro interiore non indifferente, e perchè no, anche una piccola dose di coraggio: nel momento in cui si dice "ti amo" si offre la propria anima nuda e indifesa all'altro..
atto certo in parte egoista, nella ricerca di un'emozione dentro gli occhi dell'altro, pronunciare le paroline "ti amo" è anche un gesto che ha in sè il più profondo dono di sè...

P.S.
@MK66: perchè dovresti startene in disparte?
oltre al fatto che - come ha detto il Moderatore Ufficiale - un margine di OT è consentito, in fondo non eri poi così OT..
in altre parole: esci subito da quell'angolino dove ti sei messo in disparte!! e ricorda che i tuoi futuri interventi, più o meno OT che siano, noi li leggeremo comunque con piacere!!

[Silent Runner]

In questo caffé c'è un'ottima Eco.
Eco era una ninfa che s'innamorò di Narciso ma questa è un'altra eco anche se siamo nell'Olimpo.

[Cybion]

[Silent Runner]

Come sempre mi traduci con abilità e precisione ineccepibile.
E' così, l'eco di Eco, la Ninfa tramutata in voce ta le rocce e la sua controparte Narciso, sono esempio della difficoltà che noi umani incontriamo di fronte a noi stessi in amore.
L'eco e il riflesso nell'acqua è uno spartiacque che separa l'intenzione dall'azione, l'impossibilità non sta nel mezzo ma nell'atto mancato che genera l'impossibilità che si traduce in incomunicabilità.
Ringrazio Cybion a nome di chi, leggendo i suoi commenti alle mie pesanti citazioni, può meglio comprendere, non tanto il mio pensiero (irrilevante) quanto la complessità che questo vuole proporre come proposta di riflessione.

L'importanza di dirsi "Ti amo" ha messo in luce la difficoltà di capire e farsi capire anche al di fuori del tema trattato.

Torniamo però, se possibile, all'argomento. Invito tutti a non limitarsi all'esprimere il proprio vissuto ma a riflettere e discutere sul vissuto degli altri, non per contrapporvi il proprio ma per aprirsi a una diversa visione della cosa.
Nessuno di noi ha la verità in tasca e nemmeno nel cuore.
Andiamo avanti per tentativi: cambiare vecchie consolidate abitudini non è necessariamente rinunciare a una fetta della propria libertà.

[Emmett Brown]

[dasio78]

[Cybion]

Indubbia la buona dose di coraggio necessaria all'abbandonarsi all'altro nudi e indifesi, ma secondo me almeno all'inizio anche una piccola forma di incoscienza forse c'è: anche per imparare ad andare in bicicletta, a un certo punto bisogna "buttarsi".. coraggio o incoscienza? il confine tra i due concetti è molto labile...
intendo per incoscienza l'abbandono almeno momentaneo di eventuali remore razionali che inevitabilmente ci vengono poste, in primis proprio la paura di quell'offerta completa di sè.. nel momento in cui la si attua, si abbandona davvero tutto per lasciarsi andare completamente al dono..

Il do-ut-des di cui parla Dasio penso che sia per sua natura implicito nell'amore corrisposto (corrispondenza che ha appunto luogo anche in questo dare e ricevere) che in fondo penso consista proprio in una comunicazione/partecipazione reciproca..
nel senso che tu dai.. e l'altro, nel momento in cui a sua volta ti ama, ti fa a sua volta il dono di sè..
anche se a volte questo non accade, e le attese corrispondenze rimangono incompiute (in questo senso, va forse letto anche il riferimento al mito di Eco e Narciso prima citato da Silent, e del quale Umberto Curi ha dato un'interessante lettura, volta a sottolineare il carattere "intransitivo" dell'amore)

Ma scriveva Kahlil Gibran: l'amore non dà nulla oltre se stesso e non prende nulla se non da se stesso..

[kevin]

chiedo scusa a tutti per questo post, avevo letto male perchè di fretta,
quindi rispondevo peggio!
ho cancellato tutto e rifarò più tardi.
sorry

[Silent Runner]

Ok Kevin, tranquillo, ti amiamo lo stesso!

[kevin]

anch'io vi amo, ma non lo dirò mai!

[Silent Runner]

[kevin]

sei grande, capo








grazie

[sacrire]

Ti amo...... è talmente tanto tempo che non lo dico ammodo che non so neanche più come si fa

[Benny]

Ti amo... sono le parole che ogni giorno premono per esplodermi dal petto, ma per ora sono costretto a smorzarne l'impeto.

[dasio78]

...ho paura di aver perso il senso di ciò che significa dirlo e sentirselo dire...

[sacrire]

[Silent Runner]

Suvvia ragazzi! Ma cosa sono quelle facce? Eccheccazzo!
Eddai, l'amore non è il protocollo di Kyoto!

[sacrire]

[Silent Runner]

Essennò come facevo a farmi riprendere?

Epperò adesso sono io a doverti correggere: "grande maestro" si scrive così: Grande Maestro.
Con le maiuscole!