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Zeus News Ospite
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Inviato: 15 Nov 2004 00:00 Oggetto: Intervista a San Precario |
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Commenti all'articolo Intervista a San Precario
Contro lo sfruttamento e la precarietà dei lavori della New Economy ma anche contro la legge Urbani: è San Precario, il movimento di protesta che fa parlare parecchio di sé. |
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daniela Ospite
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Inviato: 22 Nov 2004 12:14 Oggetto: ottimo lavoro come sempre |
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dovresti aggiustare il link al sito di san precario
e' chainworkers.org, vero?
Ciao
Daniela |
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blicero Ospite
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Inviato: 30 Nov 2004 11:02 Oggetto: alcuni chiarimenti da reload |
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Alcune precisazioni.
Alex Foti parla a nome suo. reload non e' un entita' di nessuno. Altro che appropriazione indebita.....
reload e' un progetto che nasce da tanti altri collettivi un anno e mezzo fa circa. Tra i collettivi che hanno dato vita a reload ci sono anche alcune delle persone che fanno parte del collettivo di gestione di autistici e persone che provengono dall'esperienza del loa, l'hacklab nato all'epoca dell'hackit99 dal gruppo di persone che seguivano la parte logistica dell'organizzazione dell'hackmeeting a milano (che come evento nella sua complessita' si organizza su una mailing list pubblica e aperta ogni anno).
Questo tanto per mettere i puntini sulle i. Onestamente sono un po' stanco di questo millantare. Spero di evitare ulteriori polemiche per quanto ci riguarda quantomeno. Rivolgetele pure direttamente a chi ha dato l'intervista. |
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Ospite
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Inviato: 30 Nov 2004 17:33 Oggetto: da reload reality hacking |
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Il progetto Reload nasce nel 2003, come passaggio evolutivo del percorso
di contaminazione tra le questioni e pratiche digitali e il contesto
sociale che dal '99 e' via via maturato all'interno della scena
hackmeeting, ambito in cui e' nata la definizione di "hacklab", di cui
il LOA e' solo uno degli esempi di realizzazione.
Questo il percorso storico (hackmeeting -> hacklab -> LOA -> reload), da
cui e' chiaro che non si possono invertire i fattori ed attribuire a
reload una qualsivoglia paternita' sulla scena da cui discende.
Sempre nel passaggio che qui commentiamo viene fatto riferimento ad
autistici/inventati, anche qui e' bene puntualizzare (visto che siamo
costretti a ripetere la nostra storia) che il progetto e' di dimensione
nazionale, non milanoide, e che si, il LOA hacklab insieme all'allora
gruppo "sgamati" di firenze diede vita al progetto, ma che da subito si
e' esteso in termini di partecipazione a molti degli hacklab italiani.
E' quindi chiaro che non c'e' stata sovradeterminazione di reload su
nessuno dei processi evolutivi della scena "hacktivist" italiana, ma
casomai Reload non e' che una delle emanazioni dirette presenti sul
territorio.
Reload non e' nemmeno una propaggine o un ministero per i diritti
digitali di neurogreen, dei verdi o di qualsivoglia partito o
istituzione.
Ci dispiace dover ribadire cio' che per anni abbiamo ribadito nelle
pratiche e nelle progettualita', senza intenzioni mediatiche
propagandistiche, ma con un serio lavoro di liberazione degli strumenti
informatici e di diffusione delle conoscenze al fine di promuovere un
uso critico dello strumento informatico stesso, nel quale abbiamo da
sempre individuato una possibilita' di diffusione rizomatica non
gerarchizzabile o gerarchizzante di pratiche e progettualita'
libertarie, contro il copyright, il controllo e la repressione, per il
copyleft, il peer2peer fightsharing, l'anonimato e la privacy, la
conoscenza diffusa come mezzo per liberare e non per dirigere o
sovradeterminare alcuno dei compagni di viaggio.
reload.realityhacking.org |
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