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Anche Amburgo molla Microsoft per l'open source
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Zeus News
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MessaggioInviato: 14 Giu 2020 19:27    Oggetto: Anche Amburgo molla Microsoft per l'open source Rispondi citando

Leggi l'articolo Anche Amburgo molla Microsoft per l'open source
Dopo Monaco, un'altra città tedesca punta all'''indipendenza digitale''.


 

 

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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 14 Giu 2020 20:06    Oggetto: Rispondi citando

Poi un altro politico la penserà diversamente, e si tornerà a microsoft.
Poi un altro ancora sarà più favorevole all'opensource e si ripasserà a linux.
Poi... vabbè ci siamo capiti. Monaco docet.
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zero
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MessaggioInviato: 15 Giu 2020 11:54    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
un'altra città tedesca punta all'''indipendenza digitale''

Indipendenza digitale, solo teorica. Anche se usi software open source, dipendi dallo sviluppatore.

Se, per esempio, riscontri un bug in LibreOffice, lo segnali allo sviluppatore e aspetti che venga risolto.
Quindi non sei indipendente.

Per essere indipendente, dovresti:
- scaricare il codice sorgente del programma
- studiare il codice per individuare dove si trova il bug (cosa non certo banale, soprattutto se vedi il codice per la prima volta)
- risolvere il bug
- testare il tutto, per vedere di non aver introdotto nuovi bug

Da questo momento, pero', ci saranno DUE versioni di LibreOffice: quella ufficiale e la tua.
E quando aggiorni LibreOffice, perderai la tua modifica e dovrai rifare il tutto.

Se ogni azienda modificasse il codice sorgente, si creerebbero un infinita' di versioni.
Insomma, sarebbe un bel macello!
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{viener}
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MessaggioInviato: 15 Giu 2020 18:09    Oggetto: Rispondi citando

Che l'opensource conquisti fette importanti del pubblico è una cosa ottima e fa ben sperare per il futuro.
A patto che eventuali bug vengano risolti pressoché all'istante, perché altrimenti saranno guai seri, con i sorgenti a disposizione, per i cracker ci sarà solo da scegliere dove colpire.... e M$ aspetta ghignando...
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Maary79
Moderatrice Sistemi Operativi e Software
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MessaggioInviato: 15 Giu 2020 19:58    Oggetto: Rispondi citando

Un conto è la distribuzione, un altro sono i software opensource che ci girano, che fra l'altro sono disponibili, la maggior parte, anche per Windows.
Il codice è aperto, e chiunque può modificarlo e fare la propria versione, più o meno genuina. Ma di certo non la puoi scaricare da fonti ufficiali. Te lo devi andare a cercare (il guaio!).
Riguardo ai bug non mi pare che un software aperto ne abbia di più per la sua natura aperta. Gli hacker e cracker sembrano più interessati al software closed. Wink
Tuttavia, quando ci sono problemi, questi vengono risolti in modo piuttosto rapido.

Le PA potrebbero/dovrebbero avere una propria distribuzione indipendente, con un proprio ecosistema di applicazioni open source aggiornate. Complicato? Si. Ma non impossibile.

Ogni stato ha una (o più) distribuzioni Linux. Basterebbe dar lavoro a noi stessi, così da lasciare fuori le aziende straniere.
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amldc
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Registrato: 02/05/06 16:21
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MessaggioInviato: 16 Giu 2020 09:20    Oggetto: Rispondi citando

zero ha scritto:

Indipendenza digitale, solo teorica. Anche se usi software open source, dipendi dallo sviluppatore.

Se, per esempio, riscontri un bug in LibreOffice, lo segnali allo sviluppatore e aspetti che venga risolto.
Quindi non sei indipendente.


una delle maggiori differenze tra software open source e proprietario sta nel fatto che se lo sviluppatore decidesse di chiudere, nel caso del software open source qualcun altro può riprendere il progetto e continuarne lo sviluppo, nel caso di sofware proprietario, starebbe al buon cuore dello sviluppatore rilasciare, eventualmente, i sorgenti.

Proprio Libreoffice è la dimostrazione di come un progetto (OpenOffice) affossato dallo sviluppatore abbia potuto sopravvivere ed evolversi, prendendosi la maggior parte della quota di mercato del predecessore.

Grazie a progetti come Netscape Navigator, abbiamo potuto navigare in rete da 25 anni, utilizzando browser diversi derivati dalla sua base. Non fosse per codice open source, ora rischieremmo di poter navigare solo con un Internet Explorer che definirebbe 'standard' proprietari che renderebbero inutilizzabili altre soluzioni.

Inoltre è più difficile che in un software open source venga infilata qualche routine che 'chiama casa' ad insaputa dell'utente senza che qualcuno lo scopra e sappiamo che sono pratiche molto amate da certi sviluppatori.

Rimane poi il problema del formato dei dati: ancora adesso M$ che si presenta come amica dell'open source, mantiene un formato proprietario per i documenti della sua suite; se domani decidesse di far morire Word, in tanti rischierebbero di ritrovarsi con documenti illeggibili e non modificabili se non da altri software che cerchino di elaborarli risalendo alle specifiche via reverse engeenering. A meno di aver adottato i nuovi formati 'open' o i formati OpenDocument (ma a quel punto perché ostinarsi ad usare MSOffice?).
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etabeta
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MessaggioInviato: 16 Giu 2020 12:07    Oggetto: Rispondi citando

zero ha scritto:
Citazione:
un'altra città tedesca punta all'''indipendenza digitale''

Indipendenza digitale, solo teorica. Anche se usi software open source, dipendi dallo sviluppatore.

Se, per esempio, riscontri un bug in LibreOffice, lo segnali allo sviluppatore e aspetti che venga risolto.
Quindi non sei indipendente.

Per essere indipendente, dovresti:
- scaricare il codice sorgente del programma
- studiare il codice per individuare dove si trova il bug (cosa non certo banale, soprattutto se vedi il codice per la prima volta)
- risolvere il bug
- testare il tutto, per vedere di non aver introdotto nuovi bug

Da questo momento, pero', ci saranno DUE versioni di LibreOffice: quella ufficiale e la tua.
E quando aggiorni LibreOffice, perderai la tua modifica e dovrai rifare il tutto.

Se ogni azienda modificasse il codice sorgente, si creerebbero un infinita' di versioni.
Insomma, sarebbe un bel macello!


Ci sarà una sola versione.

Se trovi un bug e lo correggi invii la patch allo sviluppatore che la inserirà nei sorgenti originali.

Per questo esiste il free software, ognuno può contribuire al suo miglioramento non dipende dall'umore dello sviluppatore originale ma appunto dalla licenza.

E onestamente solo un fesso sarebbe così presuntuoso da rifiutare migliorie piovute dal cielo. IMHO
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etabeta
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MessaggioInviato: 16 Giu 2020 12:13    Oggetto: Rispondi citando

Maary79 ha scritto:
Un conto è la distribuzione, un altro sono i software opensource che ci girano, che fra l'altro sono disponibili, la maggior parte, anche per Windows.
Il codice è aperto, e chiunque può modificarlo e fare la propria versione, più o meno genuina. Ma di certo non la puoi scaricare da fonti ufficiali. Te lo devi andare a cercare (il guaio!).
Riguardo ai bug non mi pare che un software aperto ne abbia di più per la sua natura aperta. Gli hacker e cracker sembrano più interessati al software closed. Wink
Tuttavia, quando ci sono problemi, questi vengono risolti in modo piuttosto rapido.

Le PA potrebbero/dovrebbero avere una propria distribuzione indipendente, con un proprio ecosistema di applicazioni open source aggiornate. Complicato? Si. Ma non impossibile.

Ogni stato ha una (o più) distribuzioni Linux. Basterebbe dar lavoro a noi stessi, così da lasciare fuori le aziende straniere.


La propria versione si chiama fork e viene attuato solo in casi di emergenza (vedasi creazione del progetto Devuan da parte di ex sviluppatori Debian che non concordavano con la scelta di systemd come demone di avvio) non esisteranno mai due versioni proprio perché la licenza impone la condivisione delle migliorie eventualmente apportate al codice originario o, appunto, la creazione di un autonomo prodotto derivato che dovrà avere altro nome.

E' impossibile per condizioni imposte dalla licenza, a meno che non la si violi, avere due prodotti diversi ma con lo stesso nome.
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etabeta
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MessaggioInviato: 16 Giu 2020 12:33    Oggetto: Rispondi citando

amldc ha scritto:
zero ha scritto:

Indipendenza digitale, solo teorica. Anche se usi software open source, dipendi dallo sviluppatore.

Se, per esempio, riscontri un bug in LibreOffice, lo segnali allo sviluppatore e aspetti che venga risolto.
Quindi non sei indipendente.


una delle maggiori differenze tra software open source e proprietario sta nel fatto che se lo sviluppatore decidesse di chiudere, nel caso del software open source qualcun altro può riprendere il progetto e continuarne lo sviluppo, nel caso di sofware proprietario, starebbe al buon cuore dello sviluppatore rilasciare, eventualmente, i sorgenti.

Proprio Libreoffice è la dimostrazione di come un progetto (OpenOffice) affossato dallo sviluppatore abbia potuto sopravvivere ed evolversi, prendendosi la maggior parte della quota di mercato del predecessore.

Grazie a progetti come Netscape Navigator, abbiamo potuto navigare in rete da 25 anni, utilizzando browser diversi derivati dalla sua base. Non fosse per codice open source, ora rischieremmo di poter navigare solo con un Internet Explorer che definirebbe 'standard' proprietari che renderebbero inutilizzabili altre soluzioni.

Inoltre è più difficile che in un software open source venga infilata qualche routine che 'chiama casa' ad insaputa dell'utente senza che qualcuno lo scopra e sappiamo che sono pratiche molto amate da certi sviluppatori.

Rimane poi il problema del formato dei dati: ancora adesso M$ che si presenta come amica dell'open source, mantiene un formato proprietario per i documenti della sua suite; se domani decidesse di far morire Word, in tanti rischierebbero di ritrovarsi con documenti illeggibili e non modificabili se non da altri software che cerchino di elaborarli risalendo alle specifiche via reverse engeenering. A meno di aver adottato i nuovi formati 'open' o i formati OpenDocument (ma a quel punto perché ostinarsi ad usare MSOffice?).


Il problemaq del formato non è dovuto a Microsoft ma alla indolenza dell'utente che si limita a cliccare salva senza leggere.

Office 365 consente di salvare i documenti anche in formato .odt proprio perché è il formato standard deffinito dalla ISO 26300-1:2015 per i documenti di testo, in quanto libero, e mutuato proprio da open office.

Bisogna cambiare la testa degli utenti, Microsoft ha fatto quello che doveva fare, ovvero ha inserito la possibilità di salvare in formato standard universalmente riconosciuto se l'utente non legge non è colpa di Microsoft.
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MessaggioInviato: 16 Giu 2020 16:36    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Il problemaq del formato non è dovuto a Microsoft ma alla indolenza dell'utente che si limita a cliccare salva senza leggere.

Office 365 consente di salvare i documenti anche in formato .odt proprio perché è il formato standard deffinito dalla ISO 26300-1:2015 per i documenti di testo, in quanto libero, e mutuato proprio da open office.

Bisogna cambiare la testa degli utenti, Microsoft ha fatto quello che doveva fare, ovvero ha inserito la possibilità di salvare in formato standard universalmente riconosciuto se l'utente non legge non è colpa di Microsoft.


MSOffice permette il salvataggio in formato ODT già da diversi anni ed anche nel formato aperto inventato da M$ per poter dire che utilizza formati aperti; peccato che utilizzi la stessa estensione per cui in realtà dubito esistano effettivamente documenti nel formato aperto.

Per quanto riguarda gli utenti, dubito che sia solo l'indolenza di cliccare senza leggere, il problema è a monte: la convinzione che per comunicare con il resto del mondo si debba utilizzare quei formati. Purtroppo LibreOffice ha dei problemi con i documenti nel formato proprietario e normalmente gli utenti non provano neanche a metterci le mani per convertirlo civilmente quindi continuano a mantenere quello proprietario.

M$ sta facendo pipponi affermando che ora ama l'open source ma non si degna neanche di rendere aperti i suoi formati in modo che il software open source possa essere in grado di gestirli correttamente e quando salvi un documento in formato Open Document provvede a segnalare che potrebbero essere perse delle caratteristiche della formattazione, cosa che normalmente manda in panico l'utente.
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MessaggioInviato: 16 Giu 2020 20:55    Oggetto: Rispondi citando

@amldc

In ufficio purtroppo sono costretto ad usare Office 365 ma considerato che non pago io e continuano a pagarmi profumatamente non vedo perché dovrei obiettare.

Mi capita a volte di creare a casa documenti con libre office che non riesco a finire ergo li salvo in .doc (non docx!) e mi da il warning, come giustamente dici, quando li salvo.

Quando li apro con Office 365, sfutto la pausa pranzo per completarli e stamparli, Office neanche si accorge che sono stati creati con un programma non Microsoft e il rendering è perfetto.

Si tratta solo di scegliere l'estensione giusta (doc) anziché prendere supinamente quello che passa il convento (docx).
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amldc
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MessaggioInviato: 18 Giu 2020 08:30    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Mi capita a volte di creare a casa documenti con libre office che non riesco a finire ergo li salvo in .doc (non docx!) e mi da il warning, come giustamente dici, quando li salvo.

Ma se Office365 può gestire il formato odt perchè non lasci quello ?
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MessaggioInviato: 18 Giu 2020 20:57    Oggetto: Rispondi citando

@amldc

Scusa ma salvando in odt non ti renderesti conto di quanto bene libre office riesca a prendere per il .... #M$ Office Very Happy

Sono le cose difficili da verificare, la compatibilità dei documenti che usano un formato standard ISO e libero è scontata.
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MessaggioInviato: 20 Giu 2020 11:02    Oggetto: Rispondi citando

scusate, so che qui ci sono molti che amano smanettare... ma... qui si fa un pò di confusione fra:

- open access: io uso gratuitamente quello che mi viene fornito dallo sviluppatore
- open source: conosco il codice sorgente perchè è libero e quindi posso modificare il SW

non penso proprio che in una amministrazione pubblica si debba per forza dotare di sviluppatori che modifichino il codice sorgente...


Openoffice per gli utenti normali è un "open access". Chi ha la possibilità e le capacità di modificarne il codice?
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Gladiator
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MessaggioInviato: 04 Lug 2020 13:49    Oggetto: Rispondi citando

{utente anonimo} ha scritto:
Poi un altro politico la penserà diversamente, e si tornerà a microsoft.
Poi un altro ancora sarà più favorevole all'opensource e si ripasserà a linux.
Poi... vabbè ci siamo capiti. Monaco docet.

A prescindere dalla lunga e interessante disquisizione di chi mi ha preceduto commentando in questo post, credo che l'essenza di quello che sta succedendo ad Amburgo, e che succederà in futuro, sia nel primo post che riporto per quotarlo... (IMHO).
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kenshir
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MessaggioInviato: 11 Lug 2020 03:59    Oggetto: Rispondi citando

eratostene ha scritto:
non penso proprio che in una amministrazione pubblica si debba per forza dotare di sviluppatori che modifichino il codice sorgente...

Questo ovviamente non avrebbe alcun senso in caso di software come libreoffice, che offrono alti standard di qualita' e formati aperti, e per questo dovrebbero essere adottati senza se e senza ma.

Invece ha senso eccome a livello di amministrazione centrale, ipotizzare uno sviluppo continuativo a sorgente aperto dei software necessari al funzionamento della macchina pubblica.
E per fortuna qualcosa finalmente si muove: Linee Guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni

Poi vedremo quante di queste (sacrosante) linee guida verranno effettivamente tradotte in buone pratiche, che comporterebbero enormi risparmi, maggiore sicurezza, vantaggi evidenti per gli sviluppatori di tutto il paese.
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eratostene
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Residenza: colli fiorentini

MessaggioInviato: 27 Lug 2020 07:32    Oggetto: Rispondi

decisamente questo aspetto apre delle prospettive interessanti..
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