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Zeus News Ospite
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Inviato: 14 Nov 2002 00:00 Oggetto: Nestlé uccide i bimbi del terzo mondo col latte in polv |
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Commenti all'articolo Nestlé uccide i bimbi del terzo mondo col latte in polvere
Questa indagine antibufala non è molto tecnologica o Internettiana, ma riguarda comunque un appello che circola in Rete (e fuori Rete) da anni ed è un'ottima dimostrazione di come Internet ci consenta un accesso senza precedenti alle informazioni che ci servono per capire cosa fare e quali scelte adottare. E' anche un'indagine che avevo promesso di completare mesi fa e che per una cosa o per l'altra finiva sempre in parcheggio. Finalmente mi sono schiodato, ed eccola qua. |
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Michele Ospite
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Inviato: 15 Gen 2003 16:17 Oggetto: manca qualcosa |
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Aggiungerei che tra le accuse alla Nestlè qui riportata manca la non adempienza all'utilizzo della lingua locale. Infatti, in vari paesi africani,
la Nestlè è accusata di vendere il latte in polvere privo di spiegazioni scritte nella lingua locale, rendendone ulteriormente più difficile l'utilizzo corretto da parte della gente del posto. |
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Massimo Di Minno Ospite
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Inviato: 24 Gen 2003 17:24 Oggetto: E se fossi nato ieri in Africa? |
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Condivido l'impostazione dell'articolo. Ma non posso esser d'accordo quando si asserisce che "Nella loro foga di boicottare la multinazionale di turno, molti dimenticano di considerare che l'allattamento naturale trasmette l'AIDS. Se la madre è infetta e allatta al seno, può trasmettere l'AIDS al neonato. In casi come questi, tragicamente diffusissimi in molti paesi poveri, l'allattamento al seno è un pericolo e quello artificiale, fatto correttamente, sarebbe la salvezza."
La salute, infatti, non si cura col marketing. Casomai (leggi: sarebbe obbligatorio) si può tendere ad eliminare l'AIDS, e ci sarebbe anche da chiedersi come mai questa malattia è così più diffusa nel mondo povero che in quello ricco, ma mai si può entrare nell'ottica di fare i soldi sulla pelle dei poveri; anche quando sia risolto il problema dell'allattamento, rimane quello dell'acqua infetta.
E i bambini soffrono e muoiono ugualmente; se tutti i soldi serviti per acquistare il latte in polvere della Nestlé fossero usati per la ricerca sull'AIDS, forse non staremmo qui a discutere di questa vergogna. |
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Pincardini Lido Ospite
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Inviato: 25 Gen 2003 02:02 Oggetto: - |
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Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum. |
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Pincardini Lido Ospite
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Inviato: 25 Gen 2003 02:09 Oggetto: ANOMALIA POLITICA |
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Non è la scoperta dell'uovo di Colombo.
Chi fa politica attiva e non si prende a cuore
anche problemi di questa portata, si trova al
centro, per ignoranza e non per insensibilità,
( pensando al mio passato politico ), di una ano-
malia infinita che niente a che vedere con il
realismo che molti di noi pretendono di osservare.
Sono un DS e sono convinto che sia indispensabile
creare all'interno di questo partito, uno spazio
che si occupi solamente dei problemi delle
regioni povere del mondo.
Sono sicuro che tanti condividerebbero questo
pensiero.
Voialtri cosa pensate?
Pincardini Lido - Monza 20052 - Via Gallarana,4 |
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Paolo Costa Ospite
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Inviato: 18 Feb 2003 11:23 Oggetto: Boycott, norme generali |
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Con questo commento, più che entrare nel merito della campagna contro la Nestlè, voglio far capire alcune norme generali che regolano le campagne di boicottaggio.
Normalmente per ogni violazione dei diritti umani o della salute, che danno via ad una campagna di boicottaggio, ci sono sempre molte aziende coinvolte, grandi e piccole. Queste vanno dalla grande multinazionale, fino al piccolo produttore locale che si lega alla malavita. E' chiaro, però che per rendere il boicottaggio veramente efficace, questo deve far leva su produttori e prodotti che siano di largo consumo. Questo è il caso ad esempio della SPAM, che dopo continue pressioni (forse nemmeno sapevate del boicottaggio alla SPAM), ha deciso di cambiare la sua politica di occupazione nel sud-est asiatico, vedendo salire le proprie azioni in borsa del +26%. Ma questo è anche il caso della Reebok, della Del Monte, tutte aziende che stanno ritornando sui propri passi dopo che la maggioranza silenziosa "ha votato ogni volta che ha fatto la spesa".
Forse sottovalutiamo la sofisticazione a cui sono arrivati gli strumenti di marketing e finanziari in possesso di queste grosse aziende. Lo stesso processo di selezione, vale per alcuni prodotti simbolo di queste ditte. E' praticamente impossibile, quando si fa la spesa, "schivare" tutti i prodotti che commercializzati con altri marchi appartengono alla Nestlè (Recoaro, Buitoni, Kraft...).
In ogni caso l'utilizzo del mezzo informatico può avere un grande impatto, come si può vedere andando a spulciare le campagne fatte ad esempio dalla rete lilliput, quelle per Amina Lawal in Nigeria (spero si scriva così, sto andando a braccio) o le campagne promosse dalla rivista carta (www.carta.org), viene per questo sempre più utilizzato.
Grazie per il tuo servizio, estremante utile ed accurato.
Paolo Costa |
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Fluored Ospite
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Inviato: 25 Feb 2003 09:43 Oggetto: No, il boicottaggio è la cosa migliore |
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Colpire al portafogli è l'unico modo per colpire veramente.
Ci sono molte cose condivisibili, anzi tutte, nel suo articolo, specialmente la voglia di non fondamentalizzare, ma Nestlé è il gigante e quindi va colpito. Le lettere di protesta sono carta straccia, un punto in meno di percentuale del Nesquik sono soldi sonanti! |
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Raffaella Gilardoni Ospite
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Inviato: 26 Feb 2003 17:39 Oggetto: a proposito della Nestlè |
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ho trovato il tuo approfondimento molto interessante e mi ha aiutato a capire meglio il problema.. grazie |
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Massimo Ospite
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Inviato: 12 Mag 2003 22:53 Oggetto: Il boicottaggio NON è l'unica soluzione |
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Sono d'accordo con chi ha scritto l'articolo, il concetto principale espresso è secondo me che in questo modo si produce solamente il danno economico ad UN'AZIENDA (che da lavoro tra l'altro a molte persone) senza realmente risolvere il problema, boicottando la Nestlè questa forse cambierà strada, ma NON è assolutamente provato che le altre la seguano. Servono leggi e servono aiuti agli stati poveri e serve soprattutto informazione corretta.
Per questo ringrazio Paolo Attivissimo che ha scritto questo articolo esauriente. |
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Serena Ospite
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Inviato: 01 Gen 2005 15:01 Oggetto: |
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Caro Paolo, riguardo a: "Quanti altri prodotti di uso quotidiano sono in qualche modo collegati a queste grandi aziende ma venduti sotto altri marchi? Riusciremo veramente ad andare a fare la spesa con una lista interminabile di prodotti da non comperare? Prima di intraprendere questa strada, conviene far bene i conti."
sono d'accordo con te che andando in un qualsiasi supermercato, fare la spesa in questo modo diventa difficile e laborioso. esistono però gruppi di persone, ad esempio i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), in ogni città o quasi, che acquistano insieme prodotti che non appartengono a multinazionali, sono spesso biologici, di fornitori locali, che permettono 1.di acquistare consapevolmente prodotti "giusti" e 2. di boicottare le multinazionali (tutte, non solo nestlè) 3. di mangiare sano.
fate una ricerca in intenet, con parole chiave tipo consumo critico, GAS, banca etica ecc...
ciao, grazie per gli spunti di riflessione,
Se |
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vac Comune mortale *
Registrato: 25/09/09 11:37 Messaggi: 324
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Inviato: 28 Lug 2017 22:43 Oggetto: |
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Ummm....
Succede anche in italia. |
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meteopalio Comune mortale
Registrato: 11/02/18 11:58 Messaggi: 1
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Inviato: 11 Feb 2018 12:04 Oggetto: |
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-messaggio cancellato |
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