Olimpo Informatico

[strangedays]

adolescenziali? per tutte intendo proprio tutte. un po mi sta accandendo questo a 26 sento che non ho piu sto grosso parterre di emozioni e faccio fatica a provarne.. insomma mi sento mummificato quasi androide reduce non saprei come definirmi.. certo ne ho avute ma mai avrei detto che avrei perso la passione che avevo per il cinema, la musica ecc.. NON ME NE FREGA PIU NULLA inutile girarci intorno.. d'altronde volevo cercare di lavorare nel settore e strano a dirsi vedo che qualcuno ci riesce e questo mi fa stare come un cane. odio tutto questo odio non avere piu quella spensieratezza.. allora ho cercato miei simili e li ho incredibilmente trovati proprio ieri sera mi risponde uno di 27 anni che ormai dice che non gli da meraviglia piu nulla. solo il vecchio metal e qualche film ogni tanto il resto totale nichilismo.. io non ne posso piu. sentivo parlare di questa sensazione di questa situazione quando ero adolescente e quasi non figuravo e nemmeno lontanamente riuscivo ad identificarmi eppure adesso NE SONO DENTRO.

come uscirne?

[strangedays]

sarebbe da spostare al corretto mi sono sbagliato a postare scusate ciao

[Silent Runner]

Fatto.

[zingiber]

Non è che si mollano. E' che non si può essere adolescenti per sempre.
E quel che piaceva a 15 anni, può non piacere più a 30.
Bisognerebbe però trovare altre passioni, altri interessi, e non affossarsi mai, per evitare un precoce declino psico-fisico.
Non è sempre così facile come a dirlo, ma sta a noi trovare la scintilla per riuscire a seguire e ad assecondare il cambiamento che la vita e il tempo operano sul nostro carattere, sui nostri sogni, sulle nostre ambizioni.
Sei giovanissimo, e momenti di smarrimento possono capitare. Ma invece di "rosicare" per i successi altrui, che non ti è di nessun aiuto, rallegrati per loro, e lavora su te stesso per migliorarti.
Diffondi karma positivo, e ti tornerà karma positivo.

[Silent Runner]

[zingiber]

Scusa il ritardo, ma ho avuto da fare, in questi giorni.
Che dire in risposta alla tua domanda? Credo che vi sia un modo di dire, che funga benissimo: "come si è, si pensa". Nel senso che sono abituata, nel bene e nel male, ad essere sempre me stessa, che do per scontato che lo siano anche gli altri.
Sono approdata su questo forum da pochissimo tempo, e quindi ancora non conosco i suoi frequentatori, anche perché leggo solo le sezioni che mi interessano, intervenendo pochissimo nelle discussioni di carattere generale, perché i miei neuroni non riescono più a stare al passo con la tecnologia che avanza, e non mi permettono di intervenire in quelle squisitamente specializzate.
Strangedays c'è o ci fa? Diciamo che la discussione in "Sessualità e cultura" mi è sembrata una mera provocazione, da qui la mia risposta irriverente.
Questa sua domanda, invece, forse perché ho un figlio adolescente perennemente scontento e incapace di appassionarsi ad altre cose, oltre la sua musica e il suo pc (con annessi e connessi: giochi, socialnetwork, grafica, ecc), e anche perché mi è capitato lo stesso, anche se da una decina d'anni (si vede che son maturata tardi ),mi è sembrata "vera". Poi magari sbaglio...
Comunque sia, se i suoi interventi favoriscono il nascere di discussioni interessanti, ben vengano, costruiti a tavolino, o reali che siano.
P.S. Conosco bene il termine "grullo": il mio nuovo compagno è Livornese (o, come preferisce dire lui, studioso di storia, Pisano).

[Silent Runner]

Grazie Zingiber! Una risposta davvero gradita.
So che cosa significa avere i neuroni occupati al 97% io ho anche uno spazio su Facebook (ovviamente con il mio nome reale) e ti assicuro che per noi, NON nativi digitali e soprattutto non più adolescenti, la cosa comporta qualche problema.
La quantità di informazioni che ti arrivano addosso, quelle che cerchi di gestire al meglio, le cose che cerchi di trarre come spunto per il tuo lavoro, il tempo da dedicare agli amici di tastiera, tutte persone umane come te che cercano annaspando di dare un senso al senso che di senso non ne ha eppure in qualche modo pare averlo, un senso, credimi, sono troppe e molto faticose da gestire.
Avere un figlio adolescente poi, è una questione a parte, è una doppia rivoluzione in atto, la sua e quella del genitore, perlopiù la madre, la più vicina sul piano operativo/affettivo al figlio che si è cresciuto o meglio, che si è visto crescere nostro malgrado, sempre più inafferrabile e lontano dalla nostra sfera di gratificazione, tolto l'idea che è figlio nostro e le sue qualità ci rendono orgogliosi, un piccolo premio in aggiunta al nostro soddisfacimento genitoriale, così come le sue problematiche ci tolgono il sonno o la quiete, dimenticando fortunatamente che, con l'averli messi al mondo li abbiamo anche condannati a morire al termine della loro lunga e fortunata esistenza in questo mondo rotolante nello spazio cosmico eccetera eccetera eccetera..

Perciò ho apprezzato due volte il tuo intervento.

...E Strangedays?
Lui, chiunque sia, è il benvenuto se riesce a far discutere due persone sicuramente diverse come siamo io e te. E a farti dire le cose che hai detto.

Perciò, se hai tempo e curiosità, lasciati catturare da qualche titolo, nei forum di discussione, quali che siano, tecnica o chiacchiere a 360° gradi.
Hai visto mai che, magari, una cosa che puoi far notare o che suggerisci possa innescare altre interessanti discussioni?

Vedi tu, comunque!
Buon lunedì!

[zingiber]

Tornando a bomba sul discorso, credo che il cambiare degli interessi, con il trascorrere del tempo, sia normale. L'importante è trovare dei sostituti appaganti, perché può anche starci che fino ad un certo punto trovi piacevole e stimolante leggere i classici russi, e da lì in avanti, l'unica cosa che ti va di fare, è giocare a tetris.
Come dici tu, la marea di informazioni che ogni giorno ci vengono riversate addosso, per noi "non nativi" digitali, sono destabilizzanti. Mi sono infatti resa conto in questi ultimi 4-5 anni, che non riesco più a stare al passo con il mondo che cambia... Troppo veloce, e sono arrivata a chiedermi se davvero "devo" riuscire a stargli dietro a tutti i costi. Ho deciso che no, non è un obbligo, altrimenti sclero davvero. Ho quindi selezionato le cose che mi interessano, che son comunque tante, e alcune me le sono ritrovate mio malgrado, cui devo interessarmi per forza (con somma gioia della mia gastrite, che ne gioisce e impera), per evitare guai, legali, ma soprattutto fiscali. Il resto, lo lascio scorrere...
Il mio vissuto mi ha poi insegnato a godere di ogni attimo di felicità, e ad aspirare alla serenità, rimuovendo, ove possibile, ogni motivo di fastidio e/o disagio (parentele comprese), fregandomene delle convenzioni, degli obblighi sociali frutto dell'ipocrisia. La vita è una sola, e il limite tra l'esserci e il non esserci, è labilissimo. Assolti gli obblighi genitoriali, casalinghi (poco... sono una pessima massaia), burocratici, il resto è tutto vita da vivere, si trattasse anche solo di veder sbocciare un fiore, contemplare un tramonto, o correre in auto in piena notte, quando non c'è nessuno in giro.

[Silent Runner]

Già.. come non darti ragione? Perché credi che, malgrado la mia veneranda età, circa un paio d'anni fa io abbia iniziato a prendere lezioni di Tango? Quello delle origini? Il più difficile da ballare? Il più raffinato e complesso?
Che stia diventando una moda è un'altra faccenda. Fortunatamente, le mode o le ho precedute di un soffio o le ho seguite dopo che erano già passate di moda.
Ma solo per caso eh?
Non ho tutto questo fiuto.
E poi la moda è un ottimo coadiuvante del business che la sostiene e la giustifica. Ma il piacere di entrare a contatto con un universo sconosciuto, quello davvero non ha prezzo.
Il Tango è solo un esempio ovviamente.

Ma non immagini quante nuove amicizie mi sono trovato intorno.
persone tangibili. E tangabili.

[Lupo Solitario]

Ciao,

sono quasi in imbarazzo a rispondere dopo i vostri post "intellettuali", però dico la mia.

Come avete già detto ritengo anch'io che sia quasi automatico lasciare le passioni adolescenziali quando si raggiunge una certa età, che non per tutti è la stessa, o comunque iniziare a viverle in modo diverso, cogliendo altri aspetti della medesima passione. Automatico perchè col passare del tempo possono cambiare gli interessi e gli argomenti a cui ci si trova di fronte anche a causa, o per merito, di nuove amicizie che si creano cambiando ambiente (università o lavoro invece di superiori). Detto questo però ritengo che sia fondamentale fare ciò che piace a noi e non quello che piace agli altri. Mi spiego; conosco persone che seguono determinate attività perchè lo fa' il gruppo o perchè è di moda ma mi sembra sempre che sia più una costrizione e che non si divertano. Peggio ancora rinunciano a seguire i loro veri interessi per paura di farlo da soli, senza pensare che possono comunque conoscere nuove persone e iniziare nuove amicizie. Temo che si finisca nel discorso di essere sè stessi, che può essere difficile e perfino demoralizzante in certi frangenti ma che alla lunga porta a godersi il poco tempo libero (=di vita) che abbiamo senza troppo guardare a cosa fanno gli altri.