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Ragazza violentata, filmata e ricattata: due arresti a Crema
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Autore Messaggio
ant_villani
Semidio
Semidio


Registrato: 06/07/05 07:19
Messaggi: 218
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 12 Nov 2012 15:32    Oggetto: Rispondi citando

Lo fa' per il nostro bene, per farci aprire gli occhi di fronte alle brutture del mondo...

Vabbè c'ho provato Very Happy
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Zievatron
Dio maturo
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Registrato: 22/12/10 23:36
Messaggi: 3234

MessaggioInviato: 12 Nov 2012 16:00    Oggetto: Rispondi citando

crescendo63 ha scritto:
... Senza voler approfondire troppo, già qs pagina di Wikipedia è piuttosto informativa (e pare abbastanza documentata):


Per fortuna ci sono i grafici, che sono molto eloquenti, anche avendo difficoltà con il testo in inglese.
Osservando i grafici e prendendoli per attendibili, è palese che, nell'arco di 50 anni, negli USA, c'è stato un rialzo e poi un ribasso del fenomeno criminoso. Non solo. Si vede anche come l'andamento, dal minimo precedente al massimo e poi al nuovo minimo, sia stato un andamento irregolare.
E' assai probabile che un andamento sostanzialmente simile, anche se con date di minimo precedente, massimo e nuovo minimo un po' spostate, si potrebbe riscontrare in ogni nazione.
Un andamento del genere suggerisce proprio un fenomeno naturale di fasi alterne di rialzo e ribasso simile alle variazioni climatiche annuali e pluriannuali.
E' un vero peccatto non disporre di accurate statistiche risalenti dall'innizio della storia antica fino ad oggi. Solo avendo queste potremmo valutare se l'umanità si sta trasformando sotto questo aspetto.
Dal poco che abbiamo, aggiungendo il fatto indubbio che le grandi criticità storiche favoriscono fasi di rialzo del fenomeno criminoso e che da alcuni anni ci stiamo addentrando, appunto, in una fase di crisi globale, ci sarebbe da aspettarsi, per i prossimi decenni, una nuova fase di rialzo, fino ad un nuovo massimo e poi una successiva fase di ribasso fino ad un nuovo minimo.
Man mano che lo studio può collezionare più fasi di rialzo e ribasso, si possono fare valutazioni più attendibili sui tempi lunghi.
Purtroppo, c'è un particolare che è giustamente preoccupante.
Torniamo alla statistica USA più importante di quella pagina:
La curva del "Total Violent Crime".
Guardatela bene.
Presenta un primo periodo di 32 anni (1960-92) di crescita del fenomeno. Una crescita resa irregolare da momenti di picco e di calo all'interno di un andamento decismente in crescita. Poi compare un periodo di calo che, in 8 anni (1992-00), riporta i valori a 14 anni prima del massimo. A questo punto, però, il calo si strozza. Nei successivi 7 anni dello studio c'è ancora calo, ma è minimo ed irregolare, sembra di essere appena arrivati nella conca di una curva e, guarda caso (ma sarà un caso?), siamo anche arrivati pressapoco all'epoca della crisi globale odierna. Peccato che nel grafico manchino gli ultimi 5 anni.
Ovviamente, non ho la sfera di cristallo, ma è ragionevole aspettarsi una nuova fase di crescita irregolare del fenomeno. Il peggio è che il minimo della fase di ribasso appena conclusasi non recupera la metà del precedente rialzo.
Poichè lo stato di tensione per la crisi globale, pur con momenti di allentamento, continuirà a mantenersi ed accrescesi ancora per un pezzo, è molto probabile che tra il 2020 ed il 2030 si raggiunga un nuovo massimo sensibilmente maggiore di quello del 1992.

Citazione:
Ma allora, come mai si tende a pensare che le cose vadano sempre peggio?
Semplicemente, perché ci affidiamo più alle ns emozioni che ai fatti.

Soprattutto, direi che c'è da considerare il condizionamento mediatico. I media ci colpiscono con una specie di "notiziaro di guerra disfattista". Cioè, cercano il sensazionalismo del singolo episodio criminoso odierno. In questo modo producono un effetto di sollecitazione cumulativa sullo spettatore. Poi c'è anche chi ha interesse, non sempre consapevole, a strumentalizzare il fenomeno criminoso, come anche altri mali, in una lotta politica e, pertanto, ci marcia.
L'interesse per un monitoraggio serio è invece insignificante nel grande pubblico ed i media non se ne occupano quasi per niente.
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Zievatron
Dio maturo
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Registrato: 22/12/10 23:36
Messaggi: 3234

MessaggioInviato: 12 Nov 2012 16:07    Oggetto: Rispondi citando

@ Zorro

Dai che lo sai!
Per permettere a me di intrattenervi con le mie dissertazioni! Laughing Laughing Laughing
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Pier Luigi Tolardo
Semidio
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MessaggioInviato: 12 Nov 2012 16:39    Oggetto: Rispondi citando

L'ho pubblicato perchè e è vero che lo stupro in sè non costituisce una novità semma è una novità positiva che ci sia sempre più indignazione ed isolamento sociale di questo crimine e verso chi lo compiono e solidarietà nei confronti delle vittime, è una novit l'"aggravante tecnologica" con cui spessi viene compiuto.
Non solo si stupra ma si vuole perpetuare lo stupro, la vergogna a cui si sottopone la vittima, il piacere sadico con cui lo si compie, filmandolo e mettendolo on line, quasi un trofeo. Per questo non si tratta di delitti comoiuti " a caldo" ma premeditati e progettati cn l'ausilio di mezzi tecnologici, che danno luogo ad una produzione di materiale pornografico e a siti web specializzati, con clienti e utenti che non hanno magari il coraggio di compiere la violenza per paura delle conseguenze legali ma non disdegnano di godere di questi spettacoli disumani.
Quindi anche se la criminalità diminuisce e/o aumenta il potere dello Stato di contrastarla è altrettanto vero che muta anche con il mutare delle condizioni socioculturali e della tecnologia assumendo caratteri inediti e pericolosi.
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Zorro
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MessaggioInviato: 12 Nov 2012 16:59    Oggetto: Rispondi citando

@Tolardo

Quindi è un esempio di come la rete moltiplica, enfatizza, propaga sia il bene che il male o ipotizzi che la rete costruisca un plus di violenza mediatica rispetto a quella fisica?

La differenza tra le due ipotesi può apparire molto sottile ma è essenziale, nel primo caso si sostiene la neutralità della rete nel secondo no, e quindi anche la possibilità di "censure" condotte da organi di tutela o dalla magistratura o dai motori di ricerca stessi.

Vedi in proposito la posizione della commissaria Viviane Reding, riportata in questo articolo

link

Oldgack
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MaXXX eternal tiare
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Messaggi: 2290
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MessaggioInviato: 12 Nov 2012 17:17    Oggetto: Rispondi citando

Credo che potrei avere un ban a vita se mi esprimessi su questi tizi con il linguaggio che vorrei...

Cmq credo che non avrebbero mai messo il video in rete... forse era un ricatto per tenere in mano la ragazza (bastardi)
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Zievatron
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Registrato: 22/12/10 23:36
Messaggi: 3234

MessaggioInviato: 12 Nov 2012 23:36    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
..., nel primo caso si sostiene la neutralità della rete nel secondo no, e quindi anche la possibilità di "censure" condotte da organi di tutela o dalla magistratura o dai motori di ricerca stessi. ...


Link letto. Molto interessante e giusto.
Che la rete, di per sè, sia uno strumento neutrale dovrebbe essere ovvio.
E' un po' come dire che le autostrade e le automobili sono neutrali, e che i telefoni e le reti telefoniche sono neutrali. Anche se è inevitabile che accada che dei rapinatori si contattino telefonicamente per organizzarsi e si servano di auto ed autostrade sia per raggiungere il luogo della rapina sia per la fuga.
Le tecnologie sono neutrali, ma producono trasformazioni molto grandi del contesto storico, sociale e culturale che richiedono lo sviluppo di nuove norme che bilancino gli interessi che collidono.
Privacy, diritto all'oblio, libertà d'espressione e d'informazione sono sicuramente degli interessi che si intrecciano e collidono in modo complesso nel nuovo scenario dell'umanità in rete e, quindi, richiedono riflessione e ricerca di nuove normative specifiche bilanciate e praticabili.

Personalmente, trovo del tutto inaccetabile l'idea che soggetti economici, o anche non-economici, partecipanti al web possano essere investiti di un ruolo di poliziotti del web in quanto ciò esula del tutto dalla loro natura e funzione.
I soli "poliziotti" del web ammissibili, IMHO, possono essere dei veri organi di polizia con compiti di investigazione nel web e, eventualmente, di imposizione dell'attuazione di un provvedimento deciso da un giudice.

In casi del tipo di quello dell'articolo, se il materiale venisse messo sul web, si potrebbe fare un paragone con dei criminali colti sul fatto dai poliziotti, per cui non serve un mandato di un giudice per arrestarli. Analogamente, il materiale sensibile messo in rete quale atto palesemente criminoso/vandalico potrebbe essere fatto rimuovere direttamente dalla polizia del web senza dover prima chiedere ad un giuduce.
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Pier Luigi Tolardo
Semidio
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MessaggioInviato: 13 Nov 2012 00:47    Oggetto: Rispondi citando

Non credo che sia la Rete ad essere responsabile della violenza, le motivazioni sono antropologiche, etiche, culturali, sociali, come sempre...
In questo caso alla violenza fisica e morale sulla donna si aggiunge questa ulteriore gogna mediatica, quasi a voler moltiplicare la violenza tante volte quante volte la si trasmette on line, quasi a volerla perpetuare, a stabilire un dominio permanente e visibile e non solo limitato all'attimo della violenza in sè ed anonimo...La facilità con cui si può filmare e far vedere a molti un video è l'occasione e lo strumento ma questo non giustifica le violazioni della libertà e l'aumento dei controlli perchè servirebbe a poco anche per limitare questi fatti.
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OXO
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MessaggioInviato: 13 Nov 2012 15:25    Oggetto: Rispondi citando

In linea di principio sono d'accordo con Zievatron sul concetto di carcere/coercizione: certo è però che di fronte a certe aberrazioni appaiono veramente labili le speranze di recuperare e reinserire nel tessuto sociale animali così miserabili.
E aggiungo che non è tanto l'asprezza della sanzione a pesare, ma la certezza della sua applicazione, quello che per l'Itaglia appare ormai sempre più come una chimera dato che la percezione è chiara: il "furbetto" la scampa sempre, il poveretto paga anche per gli altri.

Ma soprattutto ciò che appare evidente in questo caso è la necessità di approntare un sistema di regole per il web, ma non perché questo debba essere demonizzato, ma al contrario proprio per emanciparlo da una situazione obbiettiva di barbarie che lo espone agli usi più volgari ed immondi che la perversa mente umana può partorire: in qualità di mero mezzo esso deve essere tutelato, in modo che le responsabilità siano chiaramente ed inequivocabilmente addebitate a chi commette l'illecito.
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 14 Nov 2012 12:12    Oggetto: Rispondi citando

Zievatron ha scritto:
Sempre di galera più o meno lunga e dura si parla.
Questo, per me è un errore.
Ci si richiama ad una idea della giustizia come punizione del malfattore, il quale, avendo malfatto, deve penare, cioè, deve pagare.

Ci troviamo spesso d'accordo ma su questo punto specifico dissento.

L'enfasi, dal mio punto di vista non è tanto da porre sul concetto di punizione del malfattore, quanto piuttosto sul concetto di deterrenza verso il comportamento lesivo del bene comune.
Se vuoi, un raffinamento del vecchio adagio "colpirne uno per educarne cento".
Non credo affatto che si tratti di un vecchiume improduttivo (e per favore non tiratemi fuori Mussolini e il delitto Matteotti perché non c'entra nulla!)

Dal mio punto di vista, infatti, non è tanto importante che una pena sia "dura" in senso stretto, quanto piuttosto che sia "certa" (poi nel caso dello stupro in oggetto deve essere anche dura, perché il reato è CONTRO LA PERSONA, e con l'aggravante del ricatto!).

La nostra Costituzione parla (giustamente) di recupero, ma non parla di deterrenza: e questo secondo è un limite.

crescendo63 ha scritto:
Mediamente, i crimini sono in calo rispetto al passato.

Non ne sono affatto convinto.
Ad esempio io credo che i reati di tipo finanziario, la corruzione, l'evasione fiscale, in Italia siano in costante crescita.
Credo anche che sia il lassismo nei confronti di questi reati, la mancanza di una sanzione che, come detto sopra, "faccia veramente paura" ne sia la causa principale.

Citazione:
- L'evasore fiscale è - spesso - parte del sistema (e infatti i maggiori sono ben integrati nel sistema stesso), un "furbo";
- il violentatore è una "anomalia" estranea al sistema (e infatti la maggior parte vengono scoperti), un malato psichico, un minorato.

Concordo, ma quello che volevo dire io era differente.
Volevo dire che dietro ad entrambi i loro comportamento c'è un pensiero del tipo: "che me ne frega del prossimo, io penso al mio vantaggio e basta".
Ovvero che la matrice culturale è l'individualismo.

crescendo63 ha scritto:
Illusione smentita da fatti e ricerche: dove vigono pene + dure, la criminalità non diminuisce.

Questa favoletta la potete raccontare a mio nonno...
O quanto meno, bisogna essere più precisi.
Il criminale incallito, quello che voi descrivete come quello che agisce d'impulso, probabilmente non cambierà granché il suo atteggiamento.
Quelli che invece commettono reati perché RAGIONANDOCI SU A TAVOLINO E A MENTE FREDDA, si rendono conto che il rischio è molto basso (e in Italia ce ne sono un sacco!), secondo me davanti ad una drastica recrudescenza della pena cambierebbero DI MOLTO le loro valutazioni e i loro comportamenti.
Proprio perché non sono "criminali incalliti" ma semplicemente "furbetti".
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OXO
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MessaggioInviato: 14 Nov 2012 12:28    Oggetto: Rispondi

Quindi cocncordi con quanto dicevo poco sopra: non è un problema di durezza, quanto di certezza della pena: in un Paese dove il Parlamento è composto in gran parte di imputati (e di un buon numero di colpevoli e prescritti) appare evidente che il problema non è certo la Costituzione (che fu e rimane tuttora un fulgido modello di democrazia) quanto la sua corretta applicazione.
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