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Facebook al lavoro? Non è sempre un male
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Zeus News
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 15:13    Oggetto: Facebook al lavoro? Non è sempre un male Rispondi citando

Commenti all'articolo Facebook al lavoro? Non è sempre un male
Se il danno non è quantificabile, è ancora possibile parlare di abuso? Quando i doveri dei lavoratori intersecano il diritto alla privacy.



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casaprocida
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 16:18    Oggetto: Rispondi citando

Si vabbe ... ma allora ...
Cercavo delle risposte in questo "editoriale" e non ho trovato nulla.
Il web 2.0 può essere uno strumento di lavoro vedi condivisione di documenti, chat .... ma facebook ?
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freemind
Supervisor sezione Programmazione
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Messaggi: 4643
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 16:26    Oggetto: Rispondi citando

casaprocida ha scritto:
Si vabbe ... ma allora ...
Cercavo delle risposte in questo "editoriale" e non ho trovato nulla.
Il web 2.0 può essere uno strumento di lavoro vedi condivisione di documenti, chat .... ma facebook ?

Ad esser pignoli pure facebook se venisse usato bene.
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casaprocida
Comune mortale *
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Registrato: 03/02/06 15:57
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 17:40    Oggetto: Rispondi citando

freemind ha scritto:

Ad esser pignoli pure facebook se venisse usato bene.

Non posso far altro che condividere, quando scrivo chat o condivisione documenti Facebook aiuta.
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Zeus
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 20:26    Oggetto: Rispondi citando

casaprocida ha scritto:
Si vabbe ... ma allora ...
Cercavo delle risposte in questo "editoriale" e non ho trovato nulla.


Avessimo tutte le risposte, non saremmo qui a parlarne...

Citazione:
Il web 2.0 può essere uno strumento di lavoro vedi condivisione di documenti, chat .... ma facebook ?


A mio parere sì, ma tenendo sempre presente una cosa: est modus in rebus.
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Daniele Minotti
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 21:20    Oggetto: Rispondi citando

casaprocida ha scritto:
Si vabbe ... ma allora ...
Cercavo delle risposte in questo "editoriale" e non ho trovato nulla.
Il web 2.0 può essere uno strumento di lavoro vedi condivisione di documenti, chat .... ma facebook ?


Non ci sono risposte sul punto perche' l'argomento dell'articolo e' diverso, basta leggerlo.
Cordialita'.
avv. Daniele Minotti
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madvero
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Residenza: Ero il maestro Zen. Scrivevo piccole poesie Haiku. Le mandavo a tutti via e-mail.

MessaggioInviato: 05 Mag 2011 22:05    Oggetto: Rispondi citando

persevero col latinorum, in medio stat virtus.
la mia opinione è già chiara, comunque son felice di sapere che ci avevo preso quando ipotizzavo, sempre in giro per il forum, che fosse stato in primis lo scarsissimo rendimento lavorativo a dare il via alle indagini.
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Daniele Minotti
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Registrato: 28/06/06 15:33
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 22:18    Oggetto: Rispondi citando

madvero ha scritto:
persevero col latinorum, in medio stat virtus.
la mia opinione è già chiara, comunque son felice di sapere che ci avevo preso quando ipotizzavo, sempre in giro per il forum, che fosse stato in primis lo scarsissimo rendimento lavorativo a dare il via alle indagini.

Possibile, ma chi puo' dare certezze? La cronaca - lo sappiamo - ci riporta notizie messe un po' cosi'. Personalmente, non avrei certezze.
Un saluto.
avv. Daniele Minotti
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madvero
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Residenza: Ero il maestro Zen. Scrivevo piccole poesie Haiku. Le mandavo a tutti via e-mail.

MessaggioInviato: 05 Mag 2011 22:44    Oggetto: Rispondi citando

no no, nessuna certezza, solo ipotesi.

il fatto è che io credo fermamente che le leggi italiane siano ben scritte (almeno la maggior parte di esse) e che quel che può lasciare a desiderare sia discrezionalità nella loro applicazione.

ok, senza troppi giri di parole: mi sembra semplicemente assurdo che delle persone possano esser messe alla sbarra perchè hanno navigato troppo in rete. facebook o meno.
qualche reato serio devono pure averlo commesso, o meglio: devono aver dato adito all'ipotesi (fondata anche se non provata) di aver commesso un reato.

martellamento mediatico a parte, io personalmente non riesco a credere che la macchina della giustizia si muova per niente.
staremo a vedere.

anche perchè la storia presenta alle volte casi di eccesso di zelo.

(leggi: in un centro commerciale m'è capitato di assistere ad un arresto di una persona che aveva rubato due arance.
ok, aveva commesso un reato.
ok, era legittimo chiamare le forze dell'ordine.
ma denunciare una persona perchè ruba da mangiare quando ha fame è contrario al buon senso. due arance? regalagliele, che diamine !!!
non macchiare la fedina penale di una persona onesta che si trova in difficoltà al punto da spingersi a rubare per fame !!!)
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dany88
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MessaggioInviato: 06 Mag 2011 09:23    Oggetto: Rispondi citando

mah....il danno quantificato sulla bolletta dell'adsl mi fa ridere......
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mda
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MessaggioInviato: 06 Mag 2011 18:58    Oggetto: Re: Facebook al lavoro? Non è sempre un male Rispondi citando

Commenti ha scritto:
Commenti all'articolo Facebook al lavoro? Non è sempre un male
Se il danno non è quantificabile, è ancora possibile parlare di abuso? Quando i doveri dei lavoratori intersecano il diritto alla privacy.


Veramente se è un reato decade il diritto alla privacy inerente al delitto.

Ciao
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madvero
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Residenza: Ero il maestro Zen. Scrivevo piccole poesie Haiku. Le mandavo a tutti via e-mail.

MessaggioInviato: 06 Mag 2011 21:45    Oggetto: Rispondi citando

dipende. se tu hai prove fondate che un dipendente commetta un reato, poi mettere in atto (credo dopo l'apertura di un'inchiesta formale) le procedure atte a cogliere il dipendente in flagrante.
ma il sospetto che il dipendente commetta un reato non ti consente, ad esempio, di monitorarlo durante il suo orario lavorativo (esistono norme di legge ben precise che riguardano, ad esempio, la videosorveglianza o i log di sistema).

facciamo un esempio pratico:

metti che io sia un dipendente pubblico con un preciso mansionario (tot di cose da fare ogni giorno) ma sia anche un genio stile membri del mensa italia. ipotizza che il mio contratto preveda otto ore lavorative al giorno.

tu capo/responsabile passi spesso dietro alle mie spalle mentre lavoro (e già commetti una violazione, in teoria ai sensi di legge non potresti farlo) e mi becchi che navigo in internet. se io rispetto il mansionario e consegno ogni giorno il lavoro svolto con un'ora d'anticipo sulle previsioni, tu NON puoi richiedere procedure per monitorare cosa io faccia e in quali siti navighi durante l'orario di lavoro.

perchè anche se mi dovessi beccare 3 ore al giorno a navigare in internet, io:
1) rispetto il contratto di lavoro perchè adempio brillantemente alle mansioni a me assegnate
2) pur macchiandomi del reato di "peculato" utilizzando per fini privati gli strumenti dell'azienda, non causo "danni materiali" all'azienda stessa (la banda è gratis e il mio lavoro lo faccio).

ai sensi di legge, puoi controllarmi e farmi causa.
o raddoppiarmi il mansionario per vedere se ce la faccio.

e io non solo vengo tranquilla al processo e vinco, ma ti faccio causa a mia volta per preferenze all'interno dell'ufficio, perchè un responsabile deve ripartire equamente, anche se secondo capacità e competenze, il lavoro della struttura.

a naso, vinco alla grandissima.
rincaro con violazione della privacy perchè coi log di sistema si possono evincere indebitamente le mie preferenze sessuali & politiche, o dati inerenti alla mia salute, stravinco di nuovo e mi faccio pure pagare i danni.

mi piacerebbe tanto che l'avv. minotti mi leggesse per capire se sono nel torto marcio o se le mie ipotesi campate in aria potrebbero anche essere fondate.
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mda
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MessaggioInviato: 07 Mag 2011 01:32    Oggetto: Rispondi citando

madvero ha scritto:
dipende. se tu hai prove fondate che un dipendente commetta un reato, poi mettere in atto (credo dopo l'apertura di un'inchiesta formale) le procedure atte a cogliere il dipendente in flagrante.
ma il sospetto che il dipendente commetta un reato non ti consente, ad esempio, di monitorarlo durante il suo orario lavorativo (esistono norme di legge ben precise che riguardano, ad esempio, la videosorveglianza o i log di sistema).
(...)


Per quello che ricordo non lo può fare un datore di lavoro o un suo incaricato ma un magistrato si. Va detto che anche un magistrato (inquirente) è limitato nella sua azione ma solo per non arrecare danno nel corso dell'indagine nel caso di non colpevolezza.

C'è da dire che un minimo controllo un datore di lavoro o un suo incaricato possono farlo ma solo nell'osservanza di "concreto sviluppo produttivo" al-ché può dire tutto o niente.

Certamente, anche per me, la parola di un vero esperto potrebbe essere illuminante!

Ciao
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lucarusso5
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MessaggioInviato: 29 Nov 2011 11:45    Oggetto: Rispondi citando

ma......... non si può semplicemente capire ed ammettere che se uno cazzeggia sul lavoro prende soldi a sbafo? questo in linea generale...... se poi uno comincia pure ad usare strumenti messi a disposizione dal datore di lavoro per farci i propri comodi, sconfinando pure nel penale, di cosa bisogna discutere?
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mda
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MessaggioInviato: 29 Nov 2011 16:50    Oggetto: Rispondi citando

Chi lo dice che cazzeggiare è prendere soldi a sbafo? C'è gente pagata profumatamente per cazzeggiare!

Un lavoro è per svolgere una attività. Se la svolgi sei nel giusto se non la svolgi che sei nel torto, cazzeggio o non cazzeggio. Salvo lo sciopero che è altra cosa.

Usare strumenti è penale? No! Anzi il datore di lavoro dovrebbe fornirti sempre tutti gli strumenti adatti per lavorare. Sono sotto la tua responsabilità e sono stati affidati! Come quando tu impresti qualcosa questo diventa proprietà condivisa.

Magari Usarli per il proprio comodo può essere mancanza di tatto se il superiore non è in conoscenza (es:"Uè capo posso usare il trapano per un foro in casa"), ma se svolgi bene i compiti affidati e tieni cura del materiale affidato, lo stesso capo che capisce.

Certo che in caso di schiavitù le cose cambiano in quanto non esiste il lavoratore ma l'animale. Deve essere solo punito se non svolge il compito e apprezzare solo che non venga punito, non deve riposarsi in quanto questo è deleterio all'educazione e non è responsabile del materiale in quanto animale e non può assumere neanche una proprietà condivisa.

Peccato per i "sadici" che il sistema schiavistico non produca buoni risultati, anzi, mentre lavorare bene produca ottimi risultati.

L'Impero romano era basato sulla schiavitù MA se un lavoro doveva esser fatto bene se ne occupava il "Libero".

Per questo che migliaia di fabbriche italiane hanno chiuso negli anni passati. Ora chiudono per altri motivi ma ancora resiste in qualche "capo" la mentalità schiavista.

Ciao
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madvero
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MessaggioInviato: 02 Dic 2011 22:21    Oggetto: Rispondi

in italia si parla tanto di meritocrazia ma nessuno la applica.
cominciamo a stipulare contratti di lavoro (e a pagarli) in base al mansionario: ciascuno assolve tot compiti, a prescindere dall'orario.
se si sbriga in fretta, cazzeggia o va a casa.
se non ce la fa per tempo, sta 12 ore in ufficio.
guarda un po'... sto discorso è molto produttivo.
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