Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 18 Nov 2009 13:48 Oggetto:
Squall ha scritto:
Nel senso che non ho capito il senso del video...
Gateo ha ragione, è tutta invidia!
Caro squall provo a spiegartela così:
Citazione:
- La sai la differenza fra il lego e la figa?
- No.
- Allora continua a giocare con il lego.
Scherzi a parte, prova a guardare il video da un punto di vista antropologico:
Guarda che non scherzo!
Osserva bene ogni scena, perfettamente orchestrata da una buona regia. Osserva tutto, le maliziose e timidissime espressioni iniziali della prima ragazza che davanti alla telecamera invidia una danza tra il gioco e la seduzione, più per se stessa che per sedurre qualcuno (la maggior parte delle ragazze, se non lo hai ancora compreso, amano sedurre prima di tutto se stesse, vestendosi, agghindandosi, truccandosi e giocando con io proprio copro così come da bambine vestivano la Barbie o giocavano a fare le donne adulte. E bada bene è un comportamento assolutamente sano e riequilibrante, in grado di far sperimentare alla persona in età evolutiva, parti di sé che dovrà nel tempo far coesistere in una personalità adulta e in una società articolata concorrenziale e conflittuale.
Questo genere di comportamento giocoso ma al contempo estremamente sofisticato e indicatore di forti competenze e consapevolezza corporea, implica una continua sperimentazione che però, venendo vissuta in termini autogratificanti rafforza l'immagine di sé pur consentendo l'emersione di tratti di fragilità e insicurezza che serviranno alla ragazza per "tranquillizzare" il maschio, ridurre la sua aggressività attenuando la sua insicurezza e a scatenare in lui sentimenti e pulsioni atte a reagire con comportamenti protettivi e di acquiescenza tollerante che lo faranno sentire forte e ben accettato dalle femmine.
Le donne in questo sono molto abili, ed è proprio grazie a loro e a queste straordinarie competenze se l'umanità non si è già del tutto estinta a suon di legnate sulla sommità del cranio, colpi di zagaglia, machete, pugnali ed altri strumenti guerreschi.
Bene: tolta la prima elementare spiegazione ramificata, osserva bene la ragazza e la scena in secondo piano: da una porta a sinistra arriva un'altra ragazza, si suppone, visto l'ambiente e l'arredo, che sia una compagna, un'amica e non certo una ladra che si intrufola per rubare (tanto per definire bene il ruolo degli attori che entreranno in scena secondo ritmi ben stabiliti). Questa amica, anch'essa una ragazza di bell'aspetto ma non troppo, tanto per dare l'idea di un campus universitario dove puoi trovare di tutto, belli semibelli e rospi, che, subito, in perfetto fighese, si mette davanti alla videocamera dopo aver intuito, dai gesti imbarazzati dell'amica, quel che stava succedendo. Tutto il video, bada bene, è autoreferenziale, parla all'osservatore (un utente qualsiasi che, essendo su You Tube che credi che faccia? Clicca per guardare i video) si rivolge ammiccando all'osservatore, contando sul fatto che questi sia abituato ad un certo tipo di stereotipi e di modelli interiorizzati, assimilati, già fruiti.
Qui lo stereotipo non è solo un efficace mezzo di penetrazione ma è un canone musicale, qualcosa che chi osserva può riconoscere al volo ed entrare subito nella storia che però qui non c'è, è solo una straordinaria pantomima gestita con grande abilità per arrivare ad un finale scontato ma non per questo meno divertente il culetto con quel bel "clicca qui" è un finale perfetto che però non annulla affatto la grande qualità del lavoro fatto in precedenza, con tutte quelle perfette pantomime sullo sfondo mentre in primo piano avvengono le ripetute parodie dei gesti e delle smorfiette seduttive e timidine che la prima ragazza, la proprietaria dello spazio della stanza e della telecamera mettevano in campo insieme alle tettine che si intravedevano grazie all'abile posizionamento della videocamera stessa; nessun particolare è casuale, miei cari, perché, sappiate, quelle tettine servono anche a sedurre le ragazze, non certamente per motivi lesbo ma per semplice imitazione-emulazione, dove imitare è ripetere ed emulare è immergersi nell'interpretazione in modo tale da creare un effetto appartenenza/conferma ai canoni in uso in quel contesto e in quell'epoca.
E' così che funzionano le mode, sono un potente corroborante dell'ego, sono religioni nelle quali l'apostasia e non solo permessa ma suggerita.
Abbiamo dunque una storia breve ma piena di simbologie e di humour, di irrisione, di gioco, di belle ragazze, di allegria, di sberleffo, di ironia e di crisi isterica. Avrete notato come i tentativi della ragazza di allontanare le amiche che arrivano da tutte le parti è infruttuoso e disperante solo per lei, mentre intorno tutti si divertono da matti? Ad un certo punto, cala dal soffitto, con studiata lentezza, un palo da lap dance e una ragazza, una improbabile lapder, troppo vestita e dall'aspetto del tutto normale, che sorride come se sapesse o meglio come se volesse dichiarare al pubblico che in realtà è solo un'imitazione divertita e non deve fingere di essere quel che non è ma solo ma parodiare spiritosamente e con la dovuta malizia. E alla fine, la ragazza, disperata, isterica e sconfitta, urla seduta sul letto mentre tutt'intorno ballano, gridano e ridono le sue amiche dispettose.
Anche il finale contiene una citazione classica da pubblicità fine anni 90', il movimento improvviso della telecamera mossa dalla sua proprietaria disperata e rabbiosa inquadra per un attimo una finestra della stanza dove ragazze che vorrebbero entrare premono sui vetri, schiacciate dalla folla di altre ragazze che, attirate dall'innesco iniziale, vorrebbero partecipare anche loro.
Quante letture potremmo dare di questo breve e scanzonato video pubblicitario? Potrei anche trovarvi alcune citazioni, forse involontarie, del Tao e della meccanica quantistica, dell'entropia e del raggio di Schwarzschild (ovvero la distanza minima oltre la quale si supera l'orizzonte degli eventi in un buco nero). Ma non sarebbe corretto annoiarvi oltre. Per questo ho chiamato in causa gateo, lui sa perché e se non lo sa finge di non saperlo.
Registrato: 21/10/00 02:01 Messaggi: 13287 Residenza: San Junipero
Inviato: 19 Nov 2009 03:20 Oggetto:
1) Non ho capito perché il video sia solo per gateo. Mi sento offeso.
2) Dicesi "viral marketing", che va tanto di moda adesso. Realizzi un filmato pubblicitario geniale, che hai sempre desiderato girare, ma che i produttori ti hanno sempre bocciato perché roba del genere non può andare in televisione: troppo lungo o con troppa violenza o troppo osè, o rivolto a un pubblico troppo rispetto.
Ma adesso c'è internet, youtube e gli altri. Tu realizzi il filmato e passi il link a tutti i tuoi contatti, o meglio ancora lo segnali in un social network, magari facendo finta di averlo ricevuto da qualche altro amico. Chi lo vede pensa: guarda che spot figo, e passa il link all'amico o lo embedda in qualche sito o forum. Salgono il numero di visite, il filmato diventa hot. Alla fine magari pochi cliccano quando si rendono conto che è uno spot, ma in tanti si ricorderanno il brand (spesso questa è la cosa più importante). E magari prima o poi andranno a visitare quel sito, o compreranno quel prodotto.
Non sono un esperto del ramo, ma pare che funzioni proprio come ti ho detto. Vedi altro esempio: Battaglia di vernice
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 19 Nov 2009 15:08 Oggetto:
zeussino ha scritto:
1) Non ho capito perché il video sia solo per gateo. Mi sento offeso.
Per forza ti senti offeso! Stai guardando dall'altra parte con quell'occhio storto! Se avessi detto che era per il grande Zeus tu avresti guardato dalla parte di gateo e non avresti visto il filmato.
No, dai la prossima volta lo dedicherò a te...
A me fa schiantare! Non posso smettere di guardarlo! E' fatto da Dio!
Ha dei ritmi corali e degli assoli strepitosi!
@ragazzi... Danielix, Freemind.. coraggio, mi sa che dovrete continuare a giocare con il lego.
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