Olimpo Informatico

[Silent Runner]

Edit by Gavilan: Il discorso proviene da qui.


No, non credo che c'entri con l'astronomia, il mio era un esempio forse un po' sgangherato, per dire che nel salotto delle muse si dovrebbe parlare principalmente di letteratura ma, fra le Muse c'era Urania, ispiratrice dell'astronomia che certamente non è letteratura.

E poi adesso ho interrotto la lettura della vita di Turing per leggere un trattato sulle lenti gravitazionali (cosmogonia, astrofisica, Relatività ecc.) E anche qui siamo fuori dalla letteratura.

Sob.

[Gavilan]

Nel Salotto delle Muse si dovrebbe parlare principalmente di letteratura? E perché mai?
Qui si parla di tutte le Arti, basta aprire un thread apposito, perché in questo thread (ma non in questo forum) in effetti si parla di libri...
...Anzi, ora vado ad aprirlo.

[Gavilan]

Ed eccolo, il nuovo thread, dedicato all'astronomia e - perché no? - alla geometria, ma viste come Arti.

Cosa c'è di artistico in materie così in apparenza "fredde"?

[Silent Runner]

Vista di spalle sei ancora più misteriosa e più misteriosa si fa la natura delle Muse. Vuoi tentarmi davvero? Lo sai che poi scrivo tonnellate di parole che la gente si stanca di leggere?

Volevo rimanere IT e tu crei deroghe per farmi parlare delle cose che appena conosco?
Dovremmo onorare ogni sfida offerta con grazia, lo so. Ma è pur sempre un compito immane e io ho solo dieci dita e due tastiere. E posso scrivere su una tastiera alla volta. Non è come con l'organo a canne dove si può suonare con entrambe le mani su due i più manuali e con i piedi, suonare le basi in chiave di basso sulla pedaliera. Quello mi riusciva bene.

[Gavilan]

Beh, Silent, mi è parso un argomento interessante e dalle molte possibili sfaccettature. Per cui, quando hai tempo e voglia di dire la tua...

Intanto io inizio buttando là due spunti.
Chi mi ama, mi segua.

La geometria diventa fondamentale, nell'arte, quando si inizia a sperimentare la prospettiva. Dai primi tentativi del Brunelleschi (progetti di noti palazzi e piazze fiorentini) agli inizi del Quattrocento alla perfezione dell'affresco di Andrea Pozzo, nella volta della cupola di Sant'Ignazio a Roma (1685):



La ricerca della prospettiva iniziò, in realtà, anche prima del Quattrocento, ma ebbe scarsi risultati.



L'astronomia ha sempre interessato studiosi, religiosi e artisti di ogni epoca, sin dall'antichità: dai kudurru babilonesi (pietre sulle quali venivano rappresentati gli dèi preferiti) alla Space Art tutt'ora viva, che porta un gruppo di artisti a formare, nel 1981, l'International Association of Astronomical Artists.

Dal Manifesto degli Space Artists:

[Silent Runner]

Andrea Pozzo eh? Bellissima illusione ottica! Ma qui Pozzo è solo ottico e non gravitazionale.
Ecco un argomento assai delicato.

Perché l'osservazione e la comprensione del concetto di pozzo gravitazionale comporta la conoscenza e comprensione della relatività generale di Einstein e lì, le regole della prospettiva euclidea, così come la conosciamo per esperienza "sensoriale" va a ramengo.

Ci devo pensare perché l'argomento è complesso e devo improvvisare molte semplificazioni che però siano comprensibili, cosa non facile.

[ioSOLOio]

[Silent Runner]

Un momento! Un frattale non è di per sé un prodotto artistico così come non lo è un tramonto o un corpo femminile. L'arte è prodotto della manipolazione della materia o delle idee, la natura non produce arte anche perché la natura non produce Eventi "rappresentativi" di qualcosa.

Se nei risultati di un processo matematico eseguito al PC un artista vi scorge elementi tali da proporlo come "opera" d'Arte, quest'ultima non è più riconducibile all'oggetto (cioè al risultato) ma alla sua "operazione di rappresentazione" volontaria di elementi compositi in forma, colore, materia o suono, utilizzando come medium, come superficie o luogo della rappresentazione, un oggetto generato in modo automatico o preso direttamente da ciò che la natura circostante o la creatività d'altri ha lasciato in giro.

L'operazione concettuale di Duchamp non ha portato a far assurgere un pisciatoio prodotto in serie, acquistato normalmente e poi firmato con un nome diverso da quello dell'artista, a opera d'arte ma solo a far porre l'attenzione (e perciò ad identificare "l'Opera" artistica) nel gesto provocatorio di Duchamp stesso.