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MessaggioInviato: 13 Nov 2008 00:42    Oggetto: Rispondi citando

Un particolare di "Dannati all'inferno" di Luca Signorelli
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MessaggioInviato: 15 Nov 2008 22:14    Oggetto: Rispondi citando

Amore e Psiche di Antonio Canova


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MessaggioInviato: 16 Nov 2008 13:00    Oggetto: Rispondi citando

Mi permetto di inserire lo studio per un trittico che ho realizzato per una videoinstallazione.



Questa era un'opera che rappresentava una versione femminile del mito di Narciso dove, la Sirena, finiva per raggiungere la superficie dell'acqua nell'intento di baciare la propria immagine riflessa in un loop infinito, vittima dell'impossibilità di affogare come invece fece Narciso, trovando così la sua pace.
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MessaggioInviato: 16 Nov 2008 21:42    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Mi permetto di inserire lo studio per un trittico che ho realizzato per una videoinstallazione.


Questa era un'opera che rappresentava una versione femminile del mito di Narciso dove, la Sirena, finiva per raggiungere la superficie dell'acqua nell'intento di baciare la propria immagine riflessa in un loop infinito, vittima dell'impossibilità di affogare come invece fece Narciso, trovando così la sua pace.


...Bella davvero...ma che eterna agonia.....
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Gavilan
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MessaggioInviato: 17 Nov 2008 00:30    Oggetto: Rispondi citando

Proserpina ha scritto:
Amore e Psiche di Antonio Canova




E ritorna il Canova, più dolce che sensuale, a parer mio, in questa rappresentazione di Amore e Psiche:
bellissima storia (tra l'altro finita bene, che non è mica così scontato il lieto fine nelle storie degli dèi!) di una forte passione, che il Canova riassume in un semplice accenno di bacio... pudico, nonostante la mano di Eros avvolga il seno di lei.
Sembra più che altro un timido accenno a quel che sarà dopo. No? Rolling Eyes



@Silent: Perché non hai voluto dar pace a questa donna?
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MessaggioInviato: 17 Nov 2008 09:20    Oggetto: Rispondi citando

Perché mi accusi di un delitto non mio?
La sirena che si tuffa in un bacio alla sua immagine è solo una metafora degli amorosi affanni, dell'incontenibilità dell'Io che cerca se stesso al di fuori di sé, in altri corpi. Veri o presunti tali.
La Sirena è una metafora essa stessa, metà donna metà pesce, metà mammifero e metà incubo. Non a caso le Sirene delle origini non erano creature eleganti e sensuali o sdolcinate bambine dagli occhioni grandi come la Sirenetta Disneyana ma mostri orribili metà donne e metà uccello.
Io ho voluto restituire l'inquietudine della creatura a metà fra due mondi: il divenire incostante dell'Io nella ricerca del proprio sé. Amo infinitamente la bellezza e queste rappresentazioni femminili sono un omaggio a quanto di più bello io possa vedere negli incubi che l'umanità ha generato per spiegare a se stesa il mistero della vita, della morte e dell'Eros che entrambe unisce in un abbraccio che mai si conclude.
Non ho strane idee sulle donna e sull'eros, sono solo un esploratore come tutti voi, che ogni tanto si volta a narrare ciò che l'inconscio collettivo ha restituito in forma di miti ancestrali.
Tu vedi solo sofferenza nella Sirena che si tuffa mentre io vedo lo slancio e il ripiegamento, entrambi elementi necessari all'Eros e all'amore intimo che in qualche modo ci narra anche se è solo un narrare cose marginali. Non siamo solo quello che sentiamo nei momenti migliori.
Conosco l'Eros e la sua potenza devastante e creativa. In quelle immagini sono rappresentate entrambe, la donna-pesce che cerca di baciare se stessa tende le braccia all'indietro come per cercare una direzione contraria verso la quale tendere comunque.
Il loop non genera sofferenza ma consolazione, senso di sicurezza che uno scopo c'è anche nell'errore che si compie amando l'oggetto sbagliato.
Inoltre, la ricerca del proprio doppio, la parte di noi perduta non è necessariamente sofferenza e negazione. Torniamo tutti a noi stessi alla fine della giornata ed è nel nostro corpo che ci addormentiamo. L'Eros senza corpo è alla fine irrealizzabile, torna a se stesso cercando una via d'incontro o di fuga, rimane sogno, desiderio di ricongiungimento. I primi a dover essere soddisfatti dall'Eros siamo noi. E' quello il suo compito.

Potevo postare un'altra opera dove amore lesbico ed Eros si incontravano in un abbraccio denso, in un intreccio di code ma l'immagine era troppo "forte" e perciò ho scelto questa meno impegnativa.
Non è stato facile decidere se postare quell'immagine o meno, immagine che presto toglierò sostituendola con una immagine statica.
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MessaggioInviato: 20 Nov 2008 11:08    Oggetto: Rispondi citando

La mia domanda è scaturita, più che dall'immagine (di per sé affascinante), dalla tua "didascalia":
Silent Runner ha scritto:
Questa era un'opera che rappresentava una versione femminile del mito di Narciso dove, la Sirena, finiva per raggiungere la superficie dell'acqua nell'intento di baciare la propria immagine riflessa in un loop infinito, vittima dell'impossibilità di affogare come invece fece Narciso, trovando così la sua pace.

Era da qui che coglievo una certa sofferenza, dalla frase che ti ho evidenziato in grassetto.

Ho letto la tua spiegazione e la trovo interessante e condivisibile, l'unico concetto che mi sfugge è quello del loop (infinito) che genera "consolazione, senso di sicurezza che uno scopo c'è anche nell'errore che si compie amando l'oggetto sbagliato"...
Consolazione?
Senso di sicurezza?
Me lo puoi spiegare?

Silent Runner ha scritto:
queste rappresentazioni femminili sono un omaggio a quanto di più bello io possa vedere negli incubi che l'umanità ha generato per spiegare a se stesa il mistero della vita, della morte e dell'Eros che entrambe unisce in un abbraccio che mai si conclude.

Wow...

Silent Runner ha scritto:
Inoltre, la ricerca del proprio doppio, la parte di noi perduta non è necessariamente sofferenza e negazione.

Vero. La ricerca del nostro "doppio perduto" è, in fondo, la ricerca di noi stessi, della nostra completezza. Può portare anche sofferenza ma, a parer mio, finché non ritroviamo la nostra totale - e contraddittoria - identità, non potremo trovar pace.
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MessaggioInviato: 20 Nov 2008 12:40    Oggetto: Rispondi citando

Gavilan ha scritto:

Ho letto la tua spiegazione e la trovo interessante e condivisibile, l'unico concetto che mi sfugge è quello del loop (infinito) che genera "consolazione, senso di sicurezza che uno scopo c'è anche nell'errore che si compie amando l'oggetto sbagliato"...
Consolazione?
Senso di sicurezza?
Me lo puoi spiegare?

Ho visto singole persone e intere generazioni trovare consolazione nella ripetizione degli errori. Amando l'oggetto sbagliato si ha l'illusione di compiere una azione assoluta, un sacrificio che non riceverà compenso.
Il vittimismo è comunque una forma di consolazione, di autoconsolazione.
E' una distorsione percettiva ma per chi non ha altro è sempre meglio che la totale assenza di sentimenti.
Il senso di sicurezza deriva dal compiere azioni consuete di cui si conosce comunque l'esito. Il giocatore d'azzarso sa che rischia di perdere ogni volta ma continua a giocare con l'illusione di poter vincere. E questo lo consola e lo rassicura. Questa percezione errata rafforza il convincimento di compiere una azione giusta il cui fine è buono o utile allo scopo.
In fondo, lo scopo del compiere l'errore è quello di cercare in esso, nella sua ragione nobile anche se malriposta, una consolazione. E si genera il loop.

Gavilan ha scritto:
Silent Runner ha scritto:
queste rappresentazioni femminili sono un omaggio a quanto di più bello io possa vedere negli incubi che l'umanità ha generato per spiegare a se stessa il mistero della vita, della morte e dell'Eros che entrambe unisce in un abbraccio che mai si conclude.

Wow...

E questo è niente... Wink
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MessaggioInviato: 20 Nov 2008 21:31    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Ho visto singole persone e intere generazioni trovare consolazione nella ripetizione degli errori. Amando l'oggetto sbagliato si ha l'illusione di compiere una azione assoluta, un sacrificio che non riceverà compenso.
Il vittimismo è comunque una forma di consolazione, di autoconsolazione.
E' una distorsione percettiva ma per chi non ha altro è sempre meglio che la totale assenza di sentimenti.
Il senso di sicurezza deriva dal compiere azioni consuete di cui si conosce comunque l'esito. Il giocatore d'azzarso sa che rischia di perdere ogni volta ma continua a giocare con l'illusione di poter vincere. E questo lo consola e lo rassicura. Questa percezione errata rafforza il convincimento di compiere una azione giusta il cui fine è buono o utile allo scopo.
In fondo, lo scopo del compiere l'errore è quello di cercare in esso, nella sua ragione nobile anche se malriposta, una consolazione. E si genera il loop.

Ora mi è chiaro, grazie. Wink

Silent Runner ha scritto:
Gavilan ha scritto:
Silent Runner ha scritto:
queste rappresentazioni femminili sono un omaggio a quanto di più bello io possa vedere negli incubi che l'umanità ha generato per spiegare a se stessa il mistero della vita, della morte e dell'Eros che entrambe unisce in un abbraccio che mai si conclude.

Wow...

E questo è niente... Wink

Eh ma così mi incuriosisci! Razz Però forse andiamo ot... o no?


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Vorrei intanto proporre un quadro di Magritte che a me piace molto: La magie noire.






Cosa ne pensate?
Ciao

editato Da Prose..va bene così Wink
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MessaggioInviato: 20 Nov 2008 21:52    Oggetto: Rispondi citando

Gavilan ha scritto:



Vorrei intanto proporre un quadro di Magritte che a me piace molto: La magie noire.






Cosa ne pensate?
Ciao

editato Da Prose..va bene così Wink


L'ho messo per intero...non ha senso quel titolo senza la parte inferiore del dipinto.

E' bellissimo Gavi..da il senso di una magia carnale ed eterica....Donna che eleva e che si da fisicamente...che ti porta in alto e che ti fa sentire corpo vivente...Meraviglioso!!!
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MessaggioInviato: 21 Nov 2008 09:04    Oggetto: Rispondi citando

Magritte è stato per me un maestro dell'estetica e della maturità espressiva. Il suo surrealismo è completamente avvolto in caldi panni di lana, uno sguardo struggente sugli oggetti comuni, sulla variabilità anamorfica dei mondi, la sua qualità è inoppugnabile e segreta.
Nel quadro dove rappresenta la dualità di cose che non potremo mai comprendere, la semplicità composta della nudità è spezzata in modo irrisolvibile e il terminatore (in astronomia è la linea di confine fra la notte e il giorno, che possiamo vedere sui pianeti osservati al telescopio o ad occhio nudo, sulla luna) separa solo in apparenza le due splendide metà della donna, la parte superiore dedicata al dialogo della conoscenza, la parte inferiore alla conoscenza del sé profondo.

Niente di tutto questo però separa la donna e il suo corpo in parti distinte, la donna è persona in ogni sua parte, se solo riuscissimo a considerarla come persona e non come semplice oggetto di conquista territoriale e sessuale, forse potremmo capire che la persona che abbiamo davanti è qualcosa di veramente prezioso, non un dono degli dei ma il dono che una persona fa di sé.
In questa opera possiamo comunque ricongiungerci con la bellezza umile e profondamente commovente del corpo femminile, così tanto sottratto al nostro sguardo, quasi che fosse motivo di vergogna, tanta bellezza.
Viviamo, purtroppo un una società schizofrenica che nasconde la bellezza per restituircela tramite regole di marketing, sia esso spirituale (la morale) che economico. La tivù e la pubblicità.
Ma i corpi sono nostri, ci appartengono e la nostra bellezza, la nudità dei corpi, è per me patrimonio assoluto dell'umanità.
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MessaggioInviato: 27 Nov 2008 15:57    Oggetto: Rispondi citando

Proserpina ha scritto:
editato Da Prose..va bene così Wink


Ok, non sapevo se potevo osare. Razz

Proserpina ha scritto:
E' bellissimo Gavi..da il senso di una magia carnale ed eterica....Donna che eleva e che si da fisicamente...che ti porta in alto e che ti fa sentire corpo vivente...Meraviglioso!!!

A me fa pensare alla donna come unione tra ciò che c'è, nell'essere umano, di più concreto e "carnale" e ciò che invece è etereo e "spirituale". Nella donna questi aspetti si fondono dando vita a una creatura unica (in ogni senso).
Non sono femminista, giuro! Razz


Silent Runner ha scritto:
In questa opera possiamo comunque ricongiungerci con la bellezza umile e profondamente commovente del corpo femminile, così tanto sottratto al nostro sguardo, quasi che fosse motivo di vergogna, tanta bellezza.
Viviamo, purtroppo un una società schizofrenica che nasconde la bellezza per restituircela tramite regole di marketing, sia esso spirituale (la morale) che economico. La tivù e la pubblicità.
Ma i corpi sono nostri, ci appartengono e la nostra bellezza, la nudità dei corpi, è per me patrimonio assoluto dell'umanità.

Quoto!
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MessaggioInviato: 27 Nov 2008 16:06    Oggetto: Rispondi citando

errore di post ... ma la risolvo così:

Il ratto di proserpina (Bernini)


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MessaggioInviato: 30 Nov 2008 18:38    Oggetto: Rispondi citando



La Maddalena in Estasi di Guido Cagnacci
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MessaggioInviato: 06 Dic 2008 16:25    Oggetto: Rispondi citando




"Donna di facili costumi" - Picasso

Mi sono sempre chiesto se il fatto che il volto di lui sembri rappresentare un bambino sia deliberato, o se dipenda dal fatto che l'artista, non ancora maturo, non abbia saputo fare di meglio per dipingere un giovane.

Dico "non ancora maturo" perchè mi risulta che sia un dipinto del 1904, (anche se i colori non sembrano corrispondere al "periodo blu").

Non trovo molte informazioni al riguardo, da parecchi anni.
Sembra solo che in quel periodo Picasso avesse un'adorazione per la fellatio, e che dipinse il quadro in circostanze deplorevoli...
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MessaggioInviato: 06 Dic 2008 22:36    Oggetto: Rispondi citando

Danielix ha scritto:




"Donna di facili costumi" - Picasso

Mi sono sempre chiesto se il fatto che il volto di lui sembri rappresentare un bambino sia deliberato, o se dipenda dal fatto che l'artista, non ancora maturo, non abbia saputo fare di meglio per dipingere un giovane.

Dico "non ancora maturo" perchè mi risulta che sia un dipinto del 1904, (anche se i colori non sembrano corrispondere al "periodo blu").

Non trovo molte informazioni al riguardo, da parecchi anni.
Sembra solo che in quel periodo Picasso avesse un'adorazione per la fellatio, e che dipinse il quadro in circostanze deplorevoli...


In effetti sembra un ragazzino...ma l'insieme non è inquietante tutt'altro..mi da l'impressione di un'iniziazione fatta con amore e dedizione quasi materna. Lui però...sembra lontano..non presente..anche se l'incrocio fra le gambe di lei e quelle di lui esprime invece una certa complicità di corpi.
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MessaggioInviato: 07 Dic 2008 13:07    Oggetto: Rispondi citando

Sono d'accordo: al di là di qualsiasi erronea interpretazione pedofila, in effetti, nei secoli passati l'iniziazione sessuale dei fanciulli maschi era preposta alle fantesche e più recentemente alle ragazze dei bordelli.

Concordo perciò, visto storicamente, con la descrizione di Proserpina.
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MessaggioInviato: 07 Dic 2008 13:09    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Sono d'accordo: al di là di qualsiasi erronea interpretazione pedofila, in effetti, nei secoli passati l'iniziazione sessuale dei fanciulli maschi era preposta alle fantesche e più recentemente alle ragazze dei bordelli.

Concordo perciò, visto storicamente, con la descrizione di Proserpina.


e se accadeva...un motivo c'era...l'educazione sessuale...era anche questo.
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MessaggioInviato: 07 Dic 2008 14:35    Oggetto: Rispondi citando

Ho letto racconti commoventi sull'iniziazione sessuale di Luigi XIV dove, la spontaneità innocente e il clima morale del tutto orientato alla naturalità giocosa della scoperta consentivano un approccio con il proprio corpo e il corpo dell'altro che niente ha a che vedere con la lordura mostruosa dell'attuale uso del corpo dei bambini, siano questi, utilizzati per pubblicità filo-pedofile d'alta o bassa moda, che per essere sfruttati nella prostituzione a cui molti italiani, nostri rispettati concittadini, ricorrono andando all'estero, con una sospensione della coscienza che sfiora o supera l'abominazione.

Che i tempi siano cambiati e così le costumanze non deve trarci in inganno: l'uomo di oggi non è diverso dall'uomo di Cartagine. Le pulsioni e i bisogni sono gli stessi, si tratta solo di sorvegliare perché questi e quelle non diventino soggetti di baratto per un business che riduce la sessualità e l'uomo ad un semplice mezzo allontanandosi dall'assunto che in realtà il fine deve sempre essere l'uomo e non il business: e la sessualità umana non può essere oggetto di transazione.
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MessaggioInviato: 07 Dic 2008 18:01    Oggetto: Rispondi

Silent Runner ha scritto:
Ho letto racconti commoventi sull'iniziazione sessuale di Luigi XIV dove, la spontaneità innocente e il clima morale del tutto orientato alla naturalità giocosa della scoperta consentivano un approccio con il proprio corpo e il corpo dell'altro che niente ha a che vedere con la lordura mostruosa dell'attuale uso del corpo dei bambini, siano questi, utilizzati per pubblicità filo-pedofile d'alta o bassa moda, che per essere sfruttati nella prostituzione a cui molti italiani, nostri rispettati concittadini, ricorrono andando all'estero, con una sospensione della coscienza che sfiora o supera l'abominazione.




Naturalità giocosa della scoperta...è proprio questo il punto...si è perso il senso naturale delle cose e non solo nella sessualità....nell'allevare i piccoli...nel vivere le relazioni...nel muoversi e nel sentirsi...

Non posso non pensare a Gauguin...


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