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ste_95
Dio maturo
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MessaggioInviato: 25 Nov 2007 20:14    Oggetto: Rispondi citando

ho fatto il controllo ortografico di un pezzo con word 2003 e avevo messo appunto la D solo dove serviva, Word lo ha segnalato...Laughing
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Gavilan
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MessaggioInviato: 25 Nov 2007 22:09    Oggetto: Rispondi citando

Laughing Hai visto Ste? Che ti avevo detto?
(O meglio, che ci aveva detto F. Forte nell'articolo che avevo riportato qualche post fa)

Mai fidarsi del correttore ortografico di Word... Wink
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ste_95
Dio maturo
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MessaggioInviato: 28 Nov 2007 19:03    Oggetto: Rispondi citando

E' come dici tu... avevo fatto una verifica l'altro giorno, avevo fatto una frase con scritto..."a opera di" e l'ho trovato corretto "ad opera di" Laughing Laughing
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Brujeria
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 01 Dic 2007 14:12    Oggetto: Rispondi citando

finalmente sono riuscito a recuperare qualcosa fra i vari file che ho disseminati sull'hd
ho avuto il benestare di Silent per la pubblicazione
mi è stato detto di trovare anche un titolo per la composizione che segue..
per ora l'unico che mi è salito in mente, e che mi ha garbato, è semplice semplice, forse pure troppo, ma è anche quello che racchiude in sè tutto lo scritto
vabbè, bando alle ciance e ai sollazzi (sono stato bravo a non scrivere ed ai sollazzi eh?!)

vi presento (e che qualche dio me la mandi buona)


Ventinove Settembre Duemila


Un venerdì atteso fino allo spasimo
Sognato
Immaginato
Studiato in ogni suo momento
E poi, coscienziosamente lasciato alla foga degli eventi
Il solito detto ?mai programmare prima di venti minuti? torna a farsi vivo e ti riporta alla realtà
Ok
Ok dico io
Il mio stomaco non è in perfetta sintonia con il resto del corpo
Ma chi se ne frega
Oramai siamo in ballo per cui?.che le danze abbiano inizio
La mattinata passa fra bestemmie e diaolporco, visto che il lavoro continua a regalare sorprese
Arriva finalmente l?ora della partenza
Salutiamo calorosamente la Fausta
Salutiamo i soci
Entriamo in autostrada
Scorre agitato l?asfalto, soprattutto perché devo tornare a sgobbo per l?ultima minkiata da fare
La stazione di Peschiera si presenta semivuota, calma, quasi familiare
Un caffè corretto tanto per occupare l?attesa dei cinque minuti
Poi l?altoparlante che annuncia l?arrivo del convoglio
Le farfalle si tramutano in peppistrelli australiani, quelli di tre metri di apertura alare
Il cellu squilla
Lei chiede dove sono
Fuori, chiaramente
Dice che arriva
Le mani sudano
Lo stomaco si contrae
La testa altro non pensa che a lei
Mi volto
Lei è lì
In piedi
Davanti a me
Jeans
Magliettina
Giubbo
Occhiali
Una matassa bionda sulle spalle
Blam
Tutto sparisce
Io e lei
Bacio di benvenuto
Abbraccio
Siamo in auto
Brescia si avvicina
Si parla del viaggio, del suo ditino chiuso in una porta, del tempo del cazzo
Solite cose tanto per spezzare l?atmosfera
Parcheggio dietro al bunker
Rischio?molto
S?inculino
Termino lo sgobbo e siamo nuovamente in viaggio verso il lago
La reggia del Pillu è fredda, come sempre
Lo scaldabagno scatta e una lucetta strana si spande per tutto il bagno
Carina
Si scherza intanto noi
Così
Si parte alla ricerca di cibo
Si parcheggia a Salò, il lungolago è vivo
Si appoggia il culo nella prima pizzeria disponibile
Si mangia, si risponde alle chiamate, si parla
Le sue mani
Piccole, affusolate, delicate
Per digerire si fanno due passi sul lungolago, dopodichè si torna all?auto
I suoi racconti della Spagna mi entrano, mi circolano ed escono
Siamo nuovamente nella reggia del Pillu
L?incenso occupa la stanza con i suoi vermicelli fumosi
La tele riempie il silenzio e noi si parla
Ginocchia che si toccano
Pensieri che corrono veloci
Mani che si scontrano, quasi senza volere
Profumo
Mi riempie, mi stordisce, mi cattura
Vuole sapere della mia vita sentimentale
Viene erudita, con un po? di vergogna
Occhi
Profondi, scuri, sottili, un baratro
Un viso che è una prigione, una calamita sovrannaturale
Ancora chiamate di lavoro
Ok, basta, spengo
Soli
Si esce, verso la ?cena?
Due birre, una brusca, altre birre da asporto e la reggia del Pillu è nuovamente nostra
Un cannino prende forma, una birra si vuota
Le coccole nascono
Timide
I suoi capelli non mi lasciano vie di fuga
Le mie dita restano imprigionate da quei tentacoli, con gioia però
La sua pelle
Nuovamente quel profumo
Nuovamente lo stordimento
Le dita scendono
Guance, naso, occhi, labbra
Orecchie che non possono essere nemmeno guardate
Il caldo inizia a farsi strada
Si resta così
Il suo respiro è intenso, pesante, vivo, voglioso
Le mie dita hanno preso il sopravvento
Scendono
Il collo è caldo, morbido
Tangenziali di pelle si stendono, cariche di sensazioni, sotto i fuoristrada dei ghiri-ghiri
La camicetta perde un altro avamposto della sicurezza
Altra pelle nuda viene messa alla mercé delle dita
Il respiro incalza
Altro caldo che trova sfogo verso il soffitto, verso la mia faccia
Morbide dune di carne si presentano alle dita incerte
Ferretti reggenti fanno gli onori di casa, quasi come un ponte levatoio medievale protegge il maniero dai nemici
Nessuna testa d?ariete riesce a fare breccia
L?attacco viene annullato da una dolce presenza
Ancora quelle mani, quella dolcezza fatta falange
Il rimorso monta dentro di me
La consapevolezza di aver rovinato qualcosa di magico, di etereo, di sospeso
Questo fottuto contatto sicuramente ha cambiato qualcosa
Ha partorito e, nel medesimo istante, abortito quel feto di sessualità che non doveva esserci
Valla a capire la mente umana
A volte ti trascina in basso, verso ciò che più è scontato, verso ciò che ti può sommergere e ucciderti, ma lo fa, se ne fotte e ti inabissa in una pozza scura e torbida dove nulla vedi e nulla senti, se non l?istinto che ti guida
Istinto del cazzo
Fermo lì!
Basta dita insinuanti, speleologhe, curiose, unicamente vergogna, dolore interno, paura di essere messo al muro
Si opta per la nanna e lei arriva, splendida, con una magliettona ginocchiare a righe
Fruscii di lenzuola fredde, phon che sputa caldo artificiale sotto di esse per rendere meno traumatico l?approccio con il balino
Si parla
Poco
Riprendono le coccole ai tentacoli biondi
Riprende la discesa verso il mento
Questa volta però l?istinto cazzuto ha invitato pure la mia faccia al party cutaneo
Labbra che sfiorano, per poco, la testa
Lo sfiorare non basta, qui urge il contatto
E così sia!
La sua pelle è calda, ma lei trema
Fronte
Occhi
Guance e nuovamente il naso
Questo cazzo di naso che azzera ogni mia remora, che distrugge gli avamposti della ragione
Dal naso alle labbra il passo è breve, quasi uno scivolone sull?erba bagnata
Sono lì
Lei anche
Ma nessuno di noi due c?è veramente
Qualche abbraccio senza il lucidalabbra e tutto torna a debita distanza
Dentro di me sento che non posso, che non devo, che non vuole
Questo però succede al piano superiore del mio essere, in quella che potremmo chiamare la mansarda dei sensi
Loro però, i sensi, vivono comodi comodi al piano centrale, con il caminetto e la televisione satellitare, ed in mansarda ci vanno poco, solo se obbligati a recuperare qualcosa
Non è questo il momento di salirci per cui, dopo la pausa caffè, tornano al lavoro e riprendono da dove avevano interrotto
Piccoli bastardi
Nuovamente la sensazione di aver preso un brutto voto, di aver sbagliato il procedimento e non i calcoli insomma, di aver risolto un problema per un altro
Mi ritrovo inchiodato in un loop senza uscita tipo primi programmi basic: calcola la somma di due numeri A e B che non siano maggiori di due e minori di due
Non trovo una soluzione
Mi tolgo
La annuso
Faccio il coglione imitando il mio cane, anzi, il cane della vecia
Le salterei addosso
Cazzo!
È lì, accanto a me e mi dice che sotto le coperte è seminuda
Lo so come sei piccola, ma ho capito che non esiste, che non posso portare a compimento questa crociata dell?istinto
Non voglio
Rovinare ancora
Fare male
?fanculo!
Potessi mi sputerei in faccia
Sono preso male
Mi addormento
La sveglia arriva alle 7, così, da sola, con lei che va in bagno
Fuori piove ancora di brutto
Si resta a letto noi
Si parla poco, ci si tocca poco
È come se stessimo assorbendo tutto ciò che possiamo l?uno dall?altro, per poterlo poi riutilizzare quando non ci sarà più quel contatto, quella vicinanza, quel potersi prendere per mano
Me la godo
La succhio virtualmente
Fra carezze e parole arriva l?ora di andare
Lavati, vestiti, pronti, via
La macchina ci riavvicina, lei è accanto e ogni tanto mi guarda
Con la coda dell?occhio vedo ancora quelle fessure scure che mi stregano
Desenzano è immerso nella pioggia
Si entra in un ristorante al lungolago e si ordina
Solo dopo ci si accorge che il treno partirà senza di lei
Il caffè viene saltato a piè pari
L?autostrada per Verona è piena di auto e di acqua, ed io sono pieno di paura
Paura che lei perda il treno
Paura che lei lo prenda quel cazzo di treno
Paura del vuoto che arriverà dopo i saluti
Vorrei chiederle tante cose, troppe, ed invece, come al solito il mio io più bastardo mi frena e dà la precedenza alla timidezza, al timore di ferire la persona
Vorrei chiederle cosa pensava di trovare venendo qui, cosa pensava sarebbe successo, come pensava di comportarsi, cosa pensava di come mi sono comportato io?..insomma, vorrei entrare nella sua testa ed invece lei scende dalla mia auto
Un abbraccio lungo, silenzioso, una carezza ai suoi tentacoli, un bacio alla mia guancia ed un biglietto che prestissimo verrà bucato
Le sue spalle che mi guardano
Perché
Perché mi chiedo, e la risposta gioca a nascondino
?sta troia
Non ho la forza di reagire
Non ho la nemmeno la forza di gridare
Ho unicamente energie per sentirmela aderire e stringere a più non posso
C?è solo l?energia però, Lei no
Posso stringere solo l?aria calda che mi esce dalla maglietta e mi arriva in faccia
Posso solo stringere la mia felpa su cui il suo aroma si è fermato un giorno in più di lei
Posso solo stringere gli occhi per creare una diga
La tristezza ha scoperto l?entrata di servizio e sta facendo man bassa di me
L?autostrada mi inghiotte nuovamente
Il bunker mi aspetta
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Gavilan
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MessaggioInviato: 02 Dic 2007 20:17    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Brujeria, benvenuto a te e al tuo racconto! Very Happy

Brujeria ha scritto:
vi presento (e che qualche dio me la mandi buona)

Ehi tranquillo, guarda che non sei davanti a un giudice!
Quelli che ti darò sono solo consigli e, se ci sarà qualcosa di poco chiaro o che non condividi, sarà per me un piacere discuterne ancora insieme. Wink

Brujeria ha scritto:
vabbè, bando alle ciance e ai sollazzi (sono stato bravo a non scrivere ed ai sollazzi eh?!)

Bravissimo! 8)

A presto, se riesco posto i miei commenti questa sera stessa.
Gavy
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MessaggioInviato: 03 Dic 2007 16:08    Oggetto: Ventinove Settembre Duemila - Commenti prima parte Rispondi citando

Eccomi qui con una prima parte di commenti al tuo racconto.


La prima cosa che mi ha colpito di questo racconto è il ritmo: veloce, incalzante, coinvolgente, talvolta rallenta in una parentesi meditativa, per poi riprendere la corsa dietro ai pensieri e alle vicende del protagonista-io narrante.
Tanto che mi sono trovata a contare le sillabe, nell?illusione di scoprire una metrica! Very Happy
Bene, bene, mi piace.
Mi sembra di aver già avuto modo di dire quanto io preferisca frasi brevi e che terminano con un bel punto, piuttosto che periodi complessi con molte subordinate. Il vantaggio è che il lettore non rischia di perdere il senso del discorso e, inoltre, dà anche un?impressione di maggior ordine. Ma quest?ultimo è un parere soggettivo.


A proposito di punteggiatura, le tue frasi non terminano mai con un punto, né con altra punteggiatura. Sarebbe meglio mettercela: nonostante l?illusione di poesia che crea il tuo scritto ? sia a causa del ritmo, sia visivamente ? si tratta di un racconto, e come tale deve rispettare alcune regole di forma. Io ti consiglio (manco a dirlo! 8) ) il punto.

Attenzione ai puntini di sospensione:
- devono sempre essere tre, né due né quattro;
- vanno attaccati alla parola precedente e staccati da quella seguente;
- non richiedono alcuna altra punteggiatura dopo.
Quindi: ?per cui?.che le danze abbiano inizio? sbagliato. ?per cui? che le danze abbiano inizio? giusto.


Attento anche alle D eufoniche, ogni tanto le sbagli. In questo thread ne abbiamo già parlato diffusamente, ti invito a leggere i post vecchi a partire da qui.
C'è anche una citazione autorevole: "Quella D di troppo", articolo di F. Forte


Un altro pregio: sai creare immagini, grazie soprattutto a un buon uso delle figure retoriche. Piace molto anche a me, dove posso le uso nei miei racconti.
Fai però attenzione a non esagerare con la ricerca di estetismi: possono appesantire inutilmente la narrazione. Ti riporto qui sotto due esempi di frasi forse un po? troppo barocche (ma siamo sempre a livello di parere soggettivo):
Citazione:
A volte ti trascina in basso, verso ciò che più è scontato, verso ciò che ti può sommergere e ucciderti, ma lo fa, se ne fotte e ti inabissa in una pozza scura e torbida dove nulla vedi e nulla senti, se non l?istinto che ti guida

Citazione:
Dentro di me sento che non posso, che non devo, che non vuole
Questo però succede al piano superiore del mio essere, in quella che potremmo chiamare la mansarda dei sensi
Loro però, i sensi, vivono comodi comodi al piano centrale, con il caminetto e la televisione satellitare, ed in mansarda ci vanno poco, solo se obbligati a recuperare qualcosa
Non è questo il momento di salirci per cui, dopo la pausa caffè, tornano al lavoro e riprendono da dove avevano interrotto
Piccoli bastardi


Ci sentiamo presto con la seconda parte di commenti.
Intanto, se vuoi, puoi dirmi cosa pensi di queste mie osservazioni.
Ciao
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MessaggioInviato: 03 Dic 2007 21:01    Oggetto: Rispondi citando

Gavilan ha scritto:
Eccomi qui con una prima parte di commenti al tuo racconto.


La prima cosa che mi ha colpito di questo racconto è il ritmo: veloce, incalzante, coinvolgente, talvolta rallenta in una parentesi meditativa, per poi riprendere la corsa dietro ai pensieri e alle vicende del protagonista-io narrante.
Tanto che mi sono trovata a contare le sillabe, nell?illusione di scoprire una metrica! Very Happy
Bene, bene, mi piace.
Mi sembra di aver già avuto modo di dire quanto io preferisca frasi brevi e che terminano con un bel punto, piuttosto che periodi complessi con molte subordinate. Il vantaggio è che il lettore non rischia di perdere il senso del discorso e, inoltre, dà anche un?impressione di maggior ordine. Ma quest?ultimo è un parere soggettivo.


A proposito di punteggiatura, le tue frasi non terminano mai con un punto, né con altra punteggiatura.


in effetti non uso terminar frasi con il punto
ti dirò che solitamente non uso nemmeno la lettera maisucola all'inizio della frase; in questo scritto la maiuscola esiste solo perchè era stato fatto con Word, che si arrangia a maiuscolare l'incomincio

Gavilan ha scritto:

Attenzione ai puntini di sospensione:
- devono sempre essere tre, né due né quattro;
- vanno attaccati alla parola precedente e staccati da quella seguente;
- non richiedono alcuna altra punteggiatura dopo.



mi piacciono i puntini di sospensione
li uso per una pausa un pochetto più lunga della virgola
solitamente seguo la triade di regole di cui sopra, anche se a volte non li separo dalla parola seguente, non so, mi sembra che la frase resti un po' più legata


Gavilan ha scritto:

Attento anche alle D eufoniche, ogni tanto le sbagli.



lo so lo so..troppe D euforiche nei miei scritti...
sarà perchè fumo troppo prima di ticchettare sulla tastiera?!? Shocked


Gavilan ha scritto:

Un altro pregio: sai creare immagini, grazie soprattutto a un buon uso delle figure retoriche. Piace molto anche a me, dove posso le uso nei miei racconti.
Fai però attenzione a non esagerare con la ricerca di estetismi: possono appesantire inutilmente la narrazione.



eh si
a volte mi trovo a rileggere un passo appena scritto e mi dico "cos'è che volevo dire?", per cui ci rimetto le manine e lo rimodello
altre volte, soprattutto quando scrivo di getto senza prestar troppa attenzione alla rilettura, mi sembra quasi che sia l'unico modo per esprimere ciò che avevo in testa
soprattutto quando ciò che scrivo riguarda il mio vissuto, la mia vera esperienza personale


Gavilan ha scritto:

Ci sentiamo presto con la seconda parte di commenti.
Intanto, se vuoi, puoi dirmi cosa pensi di queste mie osservazioni.
Ciao



diciamo che questo primo round mi sembra andato abba bene
pensavo peggio
continua così che mi sta montando un po' di autostima
Very Happy
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kevin
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MessaggioInviato: 03 Dic 2007 21:16    Oggetto: Rispondi citando

complimenti!!!

a me è piaciuta un casino!

in alcuni passaggi mi si accapponava la pelle!!!

grande!!!

... aspetto il prossimo!
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Brujeria
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MessaggioInviato: 03 Dic 2007 23:22    Oggetto: Rispondi citando

@ Kevin
grazie
non ti dico che pelle avevo io mentre vivevo quella giornata
e ogni volta che lo rileggo vengo catapultato ancora a quel 29/9/2000
scriverlo allora mi permette ancora oggi di sentire quel profumo
orpo mi sto commuovendo nuovamente
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Gavilan
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MessaggioInviato: 03 Dic 2007 23:45    Oggetto: Rispondi citando

Romperò questo momento idilliaco per fare la maestrina rompiqualcosaltro... Wink

Brujeria ha scritto:
in effetti non uso terminar frasi con il punto
ti dirò che solitamente non uso nemmeno la lettera maisucola all'inizio della frase; in questo scritto la maiuscola esiste solo perchè era stato fatto con Word, che si arrangia a maiuscolare l'incomincio

...

mi piacciono i puntini di sospensione
li uso per una pausa un pochetto più lunga della virgola
solitamente seguo la triade di regole di cui sopra, anche se a volte non li separo dalla parola seguente, non so, mi sembra che la frase resti un po' più legata


Ok, quindi si tratta del tuo stile, come per i pleonasmi di Benny.
Il discorso è sempre lo stesso: se scrivi solo per il tuo puro piacere va benissimo così, ma se dovessi decidere di mandare il tuo racconto a qualche concorso o selezione dovrai seguire le regole della punteggiatura, pena l'esclusione quasi certa dal concorso/selezione, dipende dalla serietà dello stesso.

Brujeria ha scritto:
diciamo che questo primo round mi sembra andato abba bene
pensavo peggio
continua così che mi sta montando un po' di autostima
Very Happy

Vedremo... Prrr

Scherzi a parte, il confronto con altri scrittori ha sostanzialmente il vantaggio di evidenziare i pregi e difetti della propria tecnica, e questo serve da una parte - come hai sperimentato tu - ad aumentare la propria autostima, dall'altra a capire dove si sbaglia e dove quindi bisogna lavorare di più per migliorare.
Va là, che vai bene! Wink
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MessaggioInviato: 04 Dic 2007 00:06    Oggetto: Rispondi citando

la maestrina dalla penna rossa
che bei ricordi...
in effetti è il mio stile nella scrittura
come del resto ne ho uno tutto mio nella parlata, ma questo è un altro discorso

in effetti avere qualcuno preparato che ti legge e ti "critica" è utile a capire cosa e dove puoi lavorare per migliorarti
il pensiero di presentare i miei scritti a eventuali concorsi/selezioni non mi ha mai traversato la mente
scrivo per sfogare me stesso, per rendere i miei sentimenti e le mie sensazioni un pochino più tangibili, e chi meglio di un foglio immacolato (di carta o di pixel) può ricevere le nostre elucubrazioni senti-mentali?

vedo che Gavilan ha la linguetta tutta arrossata
Citazione:
Vedremo... Prrr

che hai fatto cara?
troppe fruitjoy all'amarena? Wink
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MessaggioInviato: 04 Dic 2007 00:56    Oggetto: Rispondi citando

Cosa sono queste confidenze? TapTap

E non mi induca all'OT, prego! Wink

Brujeria ha scritto:
il pensiero di presentare i miei scritti a eventuali concorsi/selezioni non mi ha mai traversato la mente
scrivo per sfogare me stesso, per rendere i miei sentimenti e le mie sensazioni un pochino più tangibili, e chi meglio di un foglio immacolato (di carta o di pixel) può ricevere le nostre elucubrazioni senti-mentali?

Giustissimo: si deve scrivere innanzitutto per se stessi.

Prima o poi però proverò a stuzzicarvi con qualche suggerimento di concorso, possono servire anche quelli.
Ciao
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MessaggioInviato: 04 Dic 2007 23:19    Oggetto: Ventinove Settembre Duemila - Commenti seconda parte Rispondi citando

Ecco la seconda parte dei commenti al racconto di Brujeria.

Arriviamo all?argomento ?slang?.
Premetto che non mi piace incontrare troppi termini gergali in uno scritto, preferisco di gran lunga l?uso dell?italiano corretto.
Tuttavia in questo racconto lo slang e il linguaggio ? come lo hai definito tu ? forte non stonano, anzi sono parte integrante dell?ambientazione e aiutano il lettore a capire il personaggio (un ragazzo maggiorenne ? lavora ? ma comunque giovane) e la sua visione degli avvenimenti.
Ti inviterei però anche in questo caso a non esagerare, ne va della comprensione del testo.
Qualcosina secondo me andrebbe modificata, per esempio:
Citazione:
Si opta per la nanna e lei arriva, splendida, con una magliettona ginocchiare a righe
Fruscii di lenzuola fredde, phon che sputa caldo artificiale sotto di esse per rendere meno traumatico l?approccio con il balino

Suppongo che ?ginocchiare? significhi ?che arriva al ginocchio?, ma è proprio bruttino?
Il significato di ?balino? l?ho trovato invece sulla Slangopedia de L?espresso: ?letto?.
Mai sentito. Non avevo neanche mai sentito dell?esistenza di una Slangopedia, è proprio vero che non si finisce mai di imparare. Rolling Eyes


Poi ci sono dei termini che sono comprensibili, ma personalmente trovo odiosi, tipo ?cellu? o ?giubbo?. Incupito Oh, questione di gusti!
E ?peppistrelli? che sarebbe, un incrocio tra ?pipistrelli? e ?teppistelli?? Shocked


Forme come ?Si scherza intanto noi?, ?noi si parla? e simili, sono dialettali e le lascerei al linguaggio parlato.



Citazione:
Parcheggio dietro al bunker
Rischio?molto
S?inculino
Termino lo sgobbo e siamo nuovamente in viaggio verso il lago

Questa parte è davvero poco chiara. Suppongo che il ?bunker? sia il posto di lavoro, e che lo ?sgobbo? sia una commissione che il protagonista deve fare per lavoro. Però non si capisce quale sia il rischio di parcheggiare dietro al bunker, né cosa sia questo sgobbo che deve fare. Credo proprio che vada specificato. Lo aggiungerei tramite una frase breve, quasi distrattamente, in modo da non interrompere il ritmo della narrazione.



C?è una frase che mi lascia perplessa e sulla quale vorrei sentire il parere di Silent:
Citazione:
La camicetta perde un altro avamposto della sicurezza

Io direi che la camicetta è l?avamposto perduto, non che la camicetta perde l?avamposto. Oppure possiamo considerarla una metonimia?

Inoltre, più avanti utilizzi ancora il termine avamposto, sarebbe meglio che tu trovassi un sinonimo.




Un?ultima pignoleria (forse esagero! Wink ):
Citazione:
Lavati, vestiti, pronti, via

Per chiarezza, sarebbe meglio segnare gli accenti. Volevi dire ?Lavàti, vestìti? oppure ?Làvati, vèstiti??



PS:
Citazione:
Blam
Tutto sparisce

Ma quanto è bella (ed efficace) questa espressione ?da fumetto?? Very Happy
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MessaggioInviato: 04 Dic 2007 23:50    Oggetto: Rispondi citando

Penso che il gioco di specchi, scambi e rimandi semantici fra "camicetta" e "avamposto" possa essere intesa come metonimia.
Ma il senso glielo può dare sia il lettore che l'autore.
Ciascuno corra il suo rischio.
Non ci saranno comunque vincitori.
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MessaggioInviato: 05 Dic 2007 21:15    Oggetto: Re: Ventinove Settembre Duemila - Commenti seconda parte Rispondi citando

Gavilan ha scritto:

Ecco la seconda parte dei commenti al racconto di Brujeria.

Arriviamo all?argomento ?slang?.
...
...
Qualcosina secondo me andrebbe modificata, per esempio:

Suppongo che ?ginocchiare? significhi ?che arriva al ginocchio?, ma è proprio bruttino?
Il significato di ?balino? l?ho trovato invece sulla Slangopedia de L?espresso: ?letto?.
Mai sentito. Non avevo neanche mai sentito dell?esistenza di una Slangopedia, è proprio vero che non si finisce mai di imparare. Rolling Eyes


in effetti "ginocchiare" fa proprio schifo pure a me, ma al momento non mi era venuto in mente nulla di alternativo
l'ho lasciato così, ma a malincuore

la parola "balino" ha ben due significati in bresciano
uno è quello che hai trovato tu, mentre l'altro è "occhio" inteso proprio come organo visivo
chiaramente si intuisce il corretto significato in base al contesto in cui viene usato


Gavilan ha scritto:

Poi ci sono dei termini che sono comprensibili, ma personalmente trovo odiosi, tipo ?cellu? o ?giubbo?. Incupito
Oh, questione di gusti!
E ?peppistrelli? che sarebbe, un incrocio tra ?pipistrelli? e ?teppistelli?? Shocked


per i termini che trovi odiosi mi spiace, ma quando scrivo uso molto lo stile del parlato, proprio perchè scrivo come se stessi parlando con qualcuno, per cui possono saltare fuori cose del genere

per i "peppistrelli" stai errando
sono normalissimi pippistrelli, ma ogni tanto mi piace storpiare le parole, senza renderle troppo incomprensibili chiaramente

Gavilan ha scritto:

Forme come ?Si scherza intanto noi?, ?noi si parla? e simili, sono dialettali e le lascerei al linguaggio parlato.


vedi quanto detto sopra per il discorso dello stile parlato


Gavilan ha scritto:

Questa parte è davvero poco chiara.
Suppongo che il ?bunker? sia il posto di lavoro, e che lo ?sgobbo? sia una commissione che il protagonista deve fare per lavoro. Però non si capisce quale sia il rischio di parcheggiare dietro al bunker, né cosa sia questo sgobbo che deve fare. Credo proprio che vada specificato. Lo aggiungerei tramite una frase breve, quasi distrattamente, in modo da non interrompere il ritmo della narrazione.


ti capisco e ti do piena ragione
chi non mi conosce personalmente non può capire
in effetti "il bunker" era il mio ufficio
"lo sgobbo" è il lavoro in sè, altro termine "slang"
il rischio c'era ma non sto a descriverlo ora e nemmeno mai
anche qui, serve un'opportuna conoscenza personale di me, che un lettore qualsiasi non può avere


Gavilan ha scritto:

C?è una frase che mi lascia perplessa e sulla quale vorrei sentire il parere di Silent:
Citazione:
La camicetta perde un altro avamposto della sicurezza

Io direi che la camicetta è l?avamposto perduto, non che la camicetta perde l?avamposto. Oppure possiamo considerarla una metonimia?


io la intendevo così
la camicetta perde un altro bottone, che è proprio l'avamposto

Gavilan ha scritto:

Un?ultima pignoleria (forse esagero! Wink ):
Citazione:
Lavati, vestiti, pronti, via

Per chiarezza, sarebbe meglio segnare gli accenti. Volevi dire ?Lavàti, vestìti? oppure ?Làvati, vèstiti??


hai perfettamente ragione!
gli accenti non sono miei amici Crying or Very sad
debbo lavorarci seriamente
hai mica sottomano un corso per aspiranti accentatori?

Gavilan ha scritto:

PS:
Citazione:
Blam
Tutto sparisce

Ma quanto è bella (ed efficace) questa espressione ?da fumetto?? Very Happy


felice Very Happy
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MessaggioInviato: 06 Dic 2007 00:27    Oggetto: Re: Ventinove Settembre Duemila - Commenti seconda parte Rispondi citando

Brujeria ha scritto:
per i "peppistrelli" stai errando
sono normalissimi pippistrelli, ma ogni tanto mi piace storpiare le parole, senza renderle troppo incomprensibili chiaramente

Ok, ma pipistrelli è con una p sola. Rolling Eyes


Brujeria ha scritto:
ti capisco e ti do piena ragione
chi non mi conosce personalmente non può capire
in effetti "il bunker" era il mio ufficio
"lo sgobbo" è il lavoro in sè, altro termine "slang"
il rischio c'era ma non sto a descriverlo ora e nemmeno mai
anche qui, serve un'opportuna conoscenza personale di me, che un lettore qualsiasi non può avere

Sì, il significato di "sgobbo" l'avevo capito. Per il resto sono scelte molto personali e pertanto insindacabili. Wink


Brujeria ha scritto:
io la intendevo così
la camicetta perde un altro bottone, che è proprio l'avamposto

Ok, allora va benissimo, non avevo capito!


Brujeria ha scritto:
hai mica sottomano un corso per aspiranti accentatori?

Laughing Non credo esistano... vedrò se trovo qualcosa che possa aiutarti.
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MessaggioInviato: 06 Dic 2007 19:51    Oggetto: Rispondi citando

Trovo interessante questo dibattito. Non trattenetevi! Very Happy
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MessaggioInviato: 06 Dic 2007 21:36    Oggetto: Rispondi citando

Domandina:

Usando una parola inglese nell'italiano, al plural si aggiunge la s?

Es:

1 file; 2 file (s)
1 topic; 2 topic (s)
1 malware; 2 malware (s)

....
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MessaggioInviato: 06 Dic 2007 22:09    Oggetto: Rispondi citando

ste_95 ha scritto:
Domandina:

Usando una parola inglese nell'italiano, al plural si aggiunge la s?


Ciao Ste, ottima domanda! Wink

Se la parola inglese che vuoi utilizzare è entrata ormai nell'uso comune, al plurale non devi aggiungere la "s" finale.
Per esempio, le parole che hai citato tu vanno lasciate tali e quali anche al plurale: file, topic, malware, così come weekend, cowboy, ecc.

Se invece la parola inglese che vuoi utilizzare non è comunemente usata nella lingua italiana, allora devi optare per la forma plurale.


Ci sono poi dei nomi stranieri che sono entrati nel nostro linguaggio solo nella forma plurale, come i conquistadores spagnoli. In questo caso si utilizza il plurale anche quando nella tua frase ne stai parlando al singolare.

N.B.: In caso di dubbio puoi scrivere il termine, in forma plurale, tra virgolette o in corsivo, a seconda della linea editoriale adottata dal sito o giornale per cui scrivi.
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ste_95
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MessaggioInviato: 07 Dic 2007 07:36    Oggetto: Rispondi

Grazie Gavi!
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