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Heywood Allen Stewart Königsberg
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dasio78
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MessaggioInviato: 09 Set 2007 00:52    Oggetto: Heywood Allen Stewart Königsberg Rispondi citando

ossia il grande Woody Allen!!!!

Mancava una bella discussione su questo personaggio decisamente particolare!

Ho visto molti (non tutti) dei suoi films, e devo dire che quest'uomo, secondo me, è un genio.

Non ci sono mezze misure: o lo sia ama, o lo si odia.

Naturalmente va fatto un distinguo tra il W.A. prima maniera (eccezionale) e il W.A. secondo periodo (ripetitivo).

Film più bello? Impresa ardua... forse Provaci ancora Sam.

Film più brutto? Direi che dal 2000 in poi, è difficile scegliere...




Fuoco alle polveri!!!! Very Happy
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maxismakingwax
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MessaggioInviato: 11 Set 2007 21:14    Oggetto: Rispondi citando

Direi il dittatore dello stato libero di bananas.
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dasio78
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MessaggioInviato: 11 Set 2007 21:27    Oggetto: Rispondi citando

maxismakingwax ha scritto:
Direi il dittatore dello stato libero di bananas.


Bellissimo!!! Applause

Rivisto 3 giorni fa... un capolavoro!!!

Very Happy
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maxismakingwax
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MessaggioInviato: 12 Set 2007 18:27    Oggetto: Rispondi citando

Cito spesso battute di Woody Allen, da quel film la più sfruttata nei miei discorsi polemici:

"... quando sento questa musica mi viene voglia di invadere la Polonia!"
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MessaggioInviato: 14 Set 2007 09:12    Oggetto: Rispondi citando

Ullalà! Qui i geni sono due! Il primo è dasio78 che ha aperto questo Thread e l'altro è il vecchio Woody.
Confesso di visitare assai poco di frequente (ma sono per motivi di tempo) questa parte del Forum ma, una capatina da parte mia dietro un invito così goloso ve la dovrete sorbire.
Vi spiace?
Peggio per voi!
Allen è stato uno dei miei maestri dell'assurdo così come il vecchio e ormai dimenticato Achille Campanile. Ma mi fermo qui perché non voglio sentire le vostre urla disperate.
Scegliere fra le più belle battute di Woddy Allen, almeno fra quelle che ci sono pervenute è assai difficile.
La battuta citata da maxismakingwax, quella sull'invasione della Polonia è straordinaria per le sue implicazioni, i rimandi drammatici ed il legame con l'infinita autoironia dello humour Yiddish di cui potremmo parlare all'infinito e ritrovarci di nuovo qui a guardare noi stessi negli occhi come in uno specchio.

Non so se posso fare una classifica delle sue battute migliori perché ciò mi imporrebbe una ricerca molto lunga (e io sono sempre di fretta, anzi non dovrei nemmeno essere qui in questo momento, per la gioia di molti di voi, suppongo Twisted Evil ). Ma mi viene in mente un breve racconto dove ci si perde in una descrizione della suburbia newyorkese attraversata da personaggi improbabili, l'ultimo dei quali è un venditore di Hot Dog inseguito da un branco di cani (classica gag da film muto) ma la narrazione finisce in modo inaspettato dove, per logica naturale, il pover'uomo si rifugia su di un albero.
Allen risolve la scena in modo inaspettato con la frase: "Purtroppo per lui, sull'albero c'erano altri cani".
Un colpo da maestro. Una delle poche occasioni in cui ho riso dentro per giorni.
Ridere dentro è un modo raro di apprezzare una battuta umoristica troppo sorprendente e geniale per scaturire una risata liberatoria.
Si ride dentro quando la battuta ti perseguita senza smettere di stupirti per la sua inaspettatezza (si può dire così?). Non ridi ma senti che qualcosa si è rotto fra te e il mondo, qualcosa che da quel momento ti fa guardare le cose in modo diverso.
Qualcosa che ha permesso a molti uomini e donne di cultura Yiddish di superare l'altro assurdo che non faceva ridere.
Il Nazismo.
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dasio78
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MessaggioInviato: 14 Set 2007 20:32    Oggetto: Rispondi citando

Le parole più belle non sono "ti amo", ma "è benigno"...

nella sua immediatezza, queste parole tratte dal film "Harry a pezzi" raccontano tutta l'ironia e la fragilità dell'umano pensare...

un umorismo cupo, un sarcasmo indisponente, una comicità che trae fondamento e radice dalla nuda realtà...
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Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 15 Set 2007 17:51    Oggetto: Rispondi citando

...e dalla tradizione Yiddish.
Non dimentichiamo l'importanza della parola nella cultura Yiddish (la cui origine è ovviamente molto più antica. Tutta la tradizione ebraica ha come fondamento "La Parola". Il libro non è un contenitore di parole ma di significati trasfigurati dalle parole e dalla loro costante reinterpretazione).

Allen trasfigura la condizione umana con la metaforizzazione del gioco di specchi che riesce a creare fra sé e lo spettatore, delegando allo spettatore la reintepretazione dello specchio in una mirabile e dolente apologia della sua fragilità goffa e insoddisfatta.

L'umorismo in Allen è un metalinguaggio per narrare cose consuete o terribili in modo da esorcizzare l'esorcizzabile e quel che non vi rientra viene sbeffeggiato e ridotto a paradosso privo di senso apparente.
Ridiamo mentre dovremmo piangere. Ma ridiamo perché fondamentalmente non sappiamo piangere.
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maxismakingwax
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 10:09    Oggetto: Rispondi citando

Approposito:
quali sono i suoi migliori libri? Ho visto in libreria un libro che pare essere la sua nuova opera, viene sottotitolato come il ritorno di Allen alla Narrativa.

Sapreste consigliarmi titoli suoi interessanti?
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 10:36    Oggetto: Rispondi

"Citarsi addosso", esilarante, surreale vecchia maniera, geniale, fra l'onirico edl clownesco demenziale ma ricco di citazioni e rimandi di qualità. Lo stesso vale per "Saperla lunga."
Non mi è piaciuto altrettato "Effetti collaterali" l'ho trovato noiosetto e presuntuoso. Allen stava virando in seppia.
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